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Autore: Ifigenia Sparkling    27/05/2007    19 recensioni
SEQUEL DI MATRIMONIO COMBINATO Chi l'ha detto che la felicità non è interessante? Ho pensato a questa piccola raccolta di shot sulla vita della famigliola di "Matrimonio combinato" perchè mi dispiaceva descriverne solo le peripezie. Dovrebbero essere One-shot comiche e rilassanti, con un bel po' di personaggi nuovi...leggete e recensite!
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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casa
Allora, Alessandra carissima oggi è il tuo compleanno? Un milione di auguri, questa schottina è il mio personale regalo per te!!!!!! Spero che sia di tuo gusto!
Mille baci, mia fin troppo fedele commentatrice, davvero!

 

- Danae! Cosa te ne fai di tutta questa roba?- sorrise Hermione davanti al baule di sua figlia, pronto per il primo giorno di scuola. La ragazzina l'aveva riempito di fumetti incantati, modellini di scopa volanti e ogni genere di assurdo, vecchissimo giocattolo. Comprese le bambole che non prendeva più in mano da anni.

-Non posso stare via fino a Natale senza tutte le mie cose!

-Va bene tesoro, ma stai andando a scuola, non in vacanza, e posso assicurarti che avrai ben poco tempo per giocare!- per tutta risposta Danae mise su un broncio delizioso.

-Neanche una partita a scacchi mamma?

-Oh sì amore, una partita a scacchi avrai tempo per farla!

-Certo...e puoi crederci, perchè se trovava il tempo persino quella secchiona di tua madre vuol dire che se la possono permettere proprio tutti!- e Draco entrò nella stanza, con un sorriso smagliante e suo figlio Luis riverso sulla spalla, in preda ad un accesso di risa.

-Draco!- esclamò esasperata Hermione- Ma non siete ancora pronti? Sono le nove!

-Non essere ansiosa mamma Hermione! Io e Luis abbiamo già fatto il suo baule, che è il baule meno confusionario e più vuoto che io abbia mai visto...ma questo ragazzino non ha interesse per i giochi, pare...- e Draco scompigliò i capelli di Luis. Hermione lo ammirava per come si comportava col bambino.

Draco aveva cercato di interessarlo a Quiddicht e al volo, ma Luis era molto più curioso degli incantesimi e di come si facesse a fare una bacchetta. Hermione era sicura che Luis avesse scoperto i limiti di suo padre il giorno che glielo aveva chiesto e lui non aveva saputo rispondere. Eh sì, Luis aveva preso da lei per lo meno quanto Danae, e la sua pericolosissima passione per le scope, avevano preso da Draco...ed era così strano vedere Draco al femminile in sua figlia...o se stessa al maschile in Luis...non ci si era ancora abituata e loro avevano già 11 anni. Partivano per la scuola quella mattina.

 

Hermione non ci aveva dormito tutta la notte...e neanche Draco, nonostante si fosse lamentato che era lei che non lo faceva dormire, rigirandosi furiosamente tra le coperte. A colazione, mentre i bambini dormivano ancora, l'aveva ammonita

-Se al binario ti metti a piangere Granger...non avrai vita facile in futuro!- Hermione aveva sorriso, le lacrime che le solleticavano gli occhi suo malgrado.

-Certo che non vuoi che io pianga...-gli aveva risposto con aria consapevole mettendogi davanti la sua solita tazza di caffè nero- Se tu mi vedessi piangere spunterebbero i lucciconi anche a te e non sarebbe tollerabile per Draco Malfoy, vero?- e gli aveva sorriso.

Draco le aveva preso una mano e l'aveva baciata, senza dire niente.

Adesso che erano sposati da tredici anni non avevano più bisogno di dirsi tutto, anzi, non si dicevano quasi niente. Si capivano, comunicavano ad un livello superiore, senza bisogno di tante parole...e anche quella mattina, mentre Hermione preparava l' ultima colazione per i suoi figli prima che andassero ad Hogwarst, Draco si limitò a guardare la sua nuca scoperta dai riccioli, che adesso portava quasi sempre raccolti. E a pensare, per la milionesima volta da quando l'aveva sposata, che la sua vita sarebbe stata ben poca cosa, senza il suo coraggio, la sua bellezza...il suo sconfinato amore, che Draco si sforzava di meritare ogni giorno.

 

Oh certo, Hermione era un po' ansiosa, ma se Luis era stato in effetti molto bravo e aveva finito il suo baule con largo anticipo, Danae ci aveva messo talmente tanto che Hermione dubitò davvero di riuscire ad avere il tempo, una volta in stazione, di salutare i suoi figli come si conveniva, sebbene andassero con la macchina incantata che Draco aveva preso in prestito al ministero.

Ma come Dio volle riuscirono ad arrivare al binario 9 e tre quarti in tempo persino perchè Hermione finisse le raccomandazioni per i figli e cominciasse a ripeterle.

-Capito Danae...? Quando avrai le lezioni di volo, non cominciare a fare troppo di testa tua, dai retta al professore...- Draco roteò gli occhi in maniera significativa e Danae si rianimò

-Ma il professore è lo zio Ron mamma!

-Ci chiediamo ancora tutti come sia possibile piccola...- aggiunse Draco accarezzandole la bionda testa

-Draco! -lo rimproverò Hermione- Non devi chiamarlo zio Ron a scuola mi hai capito? Devi chiamarlo professore...ti ricordi, te l'ho detto, e vale anche per lo zio Harry!

- Ma neanche fuori dalla classe posso chiamarlo zio?- chiese seriamente Luis

-Credo di sì tesoro, ma aspetta che te lo dica lui, va bene? Allora, date retta ai professori, non andate  dove vi dicono di non andare e...

-Sì si mamma...-la interruppe Draco, guardandola in un modo che sembrava voler dire "Se fanno come me e te sarà inutile che tu glielo ripeta anche cento volte!"- Vostra madre ha ragione, ragazzi, studiate, e obbedite...ma divertitevi anche, e, se volete un consiglio da me, non vi fate troppo coinvolgere nelle rivalità tra case, quando vi avranno smistati...quando si cresce, spesso, si scopre che queste cose non hanno molta importanza...

-Come per te e per mamma no?- chiese serio Luis, regalandogli un sorriso raggiante

-Più o meno...ma vostra madre aveva anche qualche buon motivo per detestarmi, se proprio volete saperlo!- il treno fischiò, ed Hermione si affrettò a far sparire due lacrime peregrine che erano arrivate chissà da dove...forse da quell' ammissione di colpa di Draco, che le aveva fatto ricordare il loro passato di Mezzosangue e Malferret.

-Andate avanti...buon viaggio!- balbettò con un ultimo bacio ai suoi adorati gemelli

-E scrivete dopo lo smistamento, mi raccomando!- aggiunse Draco, sostenendo sua moglie con un braccio intorno alla vita e lottando con quel bizzarro nodo che gli serrava la gola.

-Va bene! -Rispose Danae dal finestrino,- E mi raccoando, fateci un fratellino mentre siamo via!

Il treno partì, con i coniugi Malfoy che saluatavano dal binario fino a slogarsi i polsi.

Quando fu sparito Hermione nascose la testa nella spalla di Draco e versò qualche lacrima

-Mi dispiace...non posso mantenere la promessa...

-Non importa amore mio...-rispose Draco con un sussurro- Non importa.... E comunque sta tranquilla...ho minacciato di morte quel rammollito di Potter se mai dovesse permettere che capiti loro qualcosa.

Hermione sorrise, pensando comunque con conforto ad Harry che stava nella stessa scuola dei suoi figli.

Era diventato insegnante lo stesso anno che Ron aveva preso il posto di Madama Bumb, quando i Mangiamorte da catturare erano finiti e non c'era più stato bisogno di lui, Draco solo era rimasto al ministero, preparava pozioni per gli auror e i mediaghi del San Mungo.

A casa li accolse la cosa che Hermione aveva temuto di più: il silenzio.

Niente Danae e Luis che si rincorrono, niente Luis che protesta perchè Danae ha frantumato uno dei suoi esperimenti con le sue turbolente, involontarie magie, e niente Danae che supplica Draco per avere una scopa.

 Silenzio. Hermione appoggiò la borsa e le chiavi sul tavolo, e si sentì molto sola. Ma c'erano le braccia di Draco, a confortarla

-Quanto tempo era che non eravamo soli in casa a quaest'ora di pomeriggio?

-Non lo so, -rispose lei abbandonandosi sulla sua spalla- Mesi forse...-Draco la strinse ancora di più, baciandole la pelle sotto l'orecchio.

-Sa ancora di proibito non trovi?

-Cosa vorresti dire Malferret?

-Che vorrei fare l'amore con te sul tavolo della cucina, Mezzosangue!

Hermione si voltò e si lasciò baciare

-Cos'è Draco, vuoi seguire il consiglio di tua figlia?

-E perchè no? Siamo ancora giovani...no?

Un altro bambino, mentre Draco la stringeva, facendo l'amore con lei per la milionesima volta come se fosse la prima, Hermione si ritrovò a desiderarlo...un bel maschietto...identico al meraviglioso marito che si ritrovava! In fondo avevano solo trentatrè anni, no?

 

-Smettila di guardare fuori da quella finestra Draco...è presto...

-Non è presto, hanno finito di cenare da un pezzo ormai...

-Sì, ma lo sai com'è la cena della smistamento, si sta di più a tavola!

-Sì, ma loro stanno esagerando!- Hermione si limitò a sorridere. Era la cinquantesima volta che Draco scostava la tenda in cerca di gufi...le stava facendo una tenerezza indicibile. Anche quando fingeva di interessarsi al libro che aveva sulle ginocchia, con l'aria imbronciata di un bambino in punizione.

Tic Tic Tic. Draco schizzò in piedi e aprì la finestra, il gufo di Luis atterò sul tavolino da fumo. Draco prese la lettera e la lesse ad alta voce

"Cari mamma e papà. Questa è l'ultima sera che possiamo scrivervi insieme, perchè siamo stati destinati a due case diverse" Hermione la sentì, la tensione che cresceva dentro Darco"Io, Luis, sono stato assegnato a Grifondoro...". Hermioe sorrise e battè le mani per la gioia, Draco si fermò

-Draco...Draco, continua...- lo incitò lei, posandogli una mano sul braccio

-Un secondo, mio figlio è un Grifondoro dannazione,mi serve un minuto

" E Danae invece è a Serpeverde..."

- Lo sapevo!- esclamò Draco con gli occhi che luccicavano- Hermione...che è quella faccia preoccupata?

-E se...insomma tu lo sai com'è...Grifondoro e Serpeverde...e se...

-Se si allontanassero tra loro?- Hermione annuì con sforzo

-Sono gemelli, Hermione...e sono figli nostri...troppo inelligenti per una cosa del genere!- Hermione gli regalò un sorriso prima di considerare, sognante

- Luis a Grifondoro!- Draco stava per dire la stessa cosa in tono mesto e sconsolato, ma si trattenne appena in tempo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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