Saaaaaaaaaaaaaalve a tutti.
Pensavate di esservi liberati di me e del mio nonsense, non è forse vero?
MUAHAHAHAHA ed eccomi tornata, invece, con un’antica idea di varie ‘scenette’ per così dire, insomma una raccolta di one-shot -- drabble o flashfic, non ho mai capito il linguaggio di efp, insomma sono molto brevi-- che avevo scritto quando i Mars avevano dichiarato solennemenete di essere in meno pausa e  in teoria dovrebbero far ridere
In realtà ne ho scritte tipo tre, ma ne ho trovata solo una, quindi lol accontentatevi PER ORA xoxo

Come?
Non vi ricordate di me?
Oggesù!
*spunta Tomo*
Vabbè, nulla, in realtà non sono famouuuusss.
Quindi nulla.
Il titolo non centra nulla con la raccolta.
Leggete.
Anzi no, fa schifo. 
Ma se non avete nulla da fare sprecate il vostro tempo.
Ma prima di tutto, volevo pubblicarvi una cosa seria:

Una ragazza di 40 anni si tinge i capelli di pomegranate. Le persone le dicono “bella cresta ROSA!”, non sanno che è fucking pomegranate.
La gente chiama un altro tipo barbone perché ha la barba e capelli lunghi. Nessuno sa che in realtà è il messia *prega santo Tomo*. La gente chiama un vecchio di 41 truzzo. Nessuno sapeva che da piccolo è caduto dal seggiolone e ha sbattuto la testa a ritmo minimale. Pubblicare questo scritto è contro il bullismo e gli stereotipi. 

La cosa veramente seria (oddio si, c'è ne una.)
Solito avvertimento ragazzi, i personaggi delle mie fanfiction idiote non mi appartengono, così come non li ho mai conosciuti e non posso             sapere se sono davvero imbecilli.
        Puro scopo ludico. Se siete contrari via di qui, non me ne frega una mazza no è problema mio

Ok basta addio


Bart e Jared // Una divah per amica


Due amici sono seduti uno di fronte all’altro, in un bar.
No, non è una barzelletta, sono semplicemente due amici che vogliono fare quattro chiacchiere fra di loro.
Uno è Bart Cubbins, famosissimo regista (famosissimo: “persona  comunemente conosciuta solo dagli Echelon, i 30 seconds to Mars e in particolare da quel povero disgraziato di Jared Leto" fonte: www.Swikipedia.it).
E infatti, la persona seduta di fronte a lui, è proprio Jared Leto.
“Quello bono della pubblicità del profumo” lo descrivono alcuni scienziati, “quello che canta” (ma che è? Un uccello canterino?!) lo descrivono altri, “La divaH dei 30 seconds to Mars” lo descrivono gli Echelon che puntualmente confondono amici, parenti e conoscenti vari facendo credere a tutti che ci sia una donna nella band.
E insomma, è una mattina tranquilla e Bart e Jared si annoiano. I 30 seconds to mars sono in pausa e i tombini ormai li ha fotografati tutti, quindi aihmè, Jared Leto non sa più cosa fare.
Bart Cubbins ha finito tutto il lavoro (qualsiasi cosa esso faccia…adesso non ricordo) e quindi ha deciso di fare quattro chiacchiere con un amico di vecchia data. E quando dico di vecchia data, intendo veramente di vecchia data. (esattamente 30+11 anni a dicembre!)
«Allora…» Jared cercò di introdurre un dialogo.
«Allora…» ripetè Bart.
«Perché mi copi?» disse
«Perché mi copi?» rispose
«JaredLetoèbello!» disse la divaH tutto d’un fiato.
«Jared Leto è una fottuta divaH!» rispose
«A(rgus)A(pocraphex)AAA(cercasi)h! Beccato! Non mi copi più!» disse
«AAAAAh! Beccato! Sei un coglione Jared!» rispose
«Anche tu lo sei, Bart..» disse
«Ti amo» rispose
«Anche io!» disse
«Anche io..cosa?» rispose
«Anche io..mi amo!» disse
«Okok, tanto fra noi non ci sarà mai qualcosa, non possibile…» rispose
«Già..ma tanto, è come se tu fossi parte di me..» disse
Purtroppo le loro meravigliose dichiarazioni d’amore vennero interrotte dal cameriere.
«Posso fare qualcosa per lei, signor…Leto?»
«Beh, se proprio insiste…eih, come sai il mio nome? Sa leggere nel pensiero? Ah giusto, sono famoso!» disse battendo le mani.
«No, signore, non è famoso e tanto meno io so leggere nel pensiero, in compenso, so leggere l’enorme targhetta che ha appicciato sulla sua maglietta. Vuole ordinare, ora, mio caro signor..Leto?»
Jared non diede a vedere a sua delusione e ordinò lo stesso, trattenendo qualche lacrima: «Una tazzina di zucchero con due cucchiaini di caffè, grazie. E che non ci sia carne dentro, sa, sono vegetariano!»
«Perfetto, arriva subito.» il cameriere fece per andarsene da quello strano cliente, ma Jared lo bloccò mettendogli una mano sul braccio.
«Mi scusi, ma l’educazione? È così che servite i clienti?» richiamò di nuovo l’attenzione del cameriere.
«Ha dimenticato di far ordinare il mio amico!» sussurrò quest’ultima frase nell’orecchio di quel povero ragazzo, indicando timidamente, senza farsi vedere da nessuno un peluche che era seduto sulla sedia di fronte  a lui.
Poi si rivolse direttamente a quest’ultimo: «Tu Bart, cosa prendi?»
Jared lo guardò un attimo, sotto lo sguardo confuso del cameriere, e infine disse:«Perfetto, ciò che ho preso andrà bene» e ordinò al cameriere, che era tremendamente scioccato e confuso, ma pensando di aver a che fare con una specie di Mister Bean dei poveri, portò al tavolo del Signor Leto due “caffè”.