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Autore: VittoriaBlueMoon    09/11/2012    1 recensioni
La vita di due ragazze che hanno solo bisogno di realizzare un sogno, che devono lottare contro tutto e contro tutti per realizzarlo. Contro il razzismo, una famiglia severa, il bullismo, la cecità.
Chiara e Cecilia, che nonostante tutto sono ragazze normali che hanno bisogno di realizzare un sogno.
Chiara e Cecilia, che non capiscono perchè realizzare il loro sogno comporti tanto dolore.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sono Chiara, ho 12 anni e un sogno che voglio realizzare.
Correre. Voglio fare della corsa la mia vita, il mio lavoro, la mia passione, voglio che sia tutto.
Io corro; corro via dalla scuola, dalla mia famiglia, corro via da quella ragazza di cui per troppo tempo mi sono fidata, che per troppo tempo ho chiamato “migliore amica”
Nei film sembra tutto tanto facile, tutto finisce bene, e i sogni si realizzano. Io ho solo paura che un giorno sarò stanca di combattere per il mio sogno, ho paura che un giorno mi farò piegare da chi mi chiama negra, da chi mi guarda con disprezzo e non capisce che io sono come loro, una ragazza che vuole realizzare il suo sogno.
Sto correndo anche adesso, mentre penso a cose che la maggior parte di chi mi conosce non mi ritiene in grado di pensare. Piove, le gocce scivolano sulla mia pelle color cannella e fanno aderire la tuta e la maglietta alla mia pelle. Mi fermo dopo aver girato l’angolo. Corro da tanto tempo ininterrottamente, almeno mezz’ora, ma non sono stanca. Riprendo a correre, tanto non ho voglia di tornare a casa. Corro, corro, corro. Le scarpe da ginnastica malandate lasciano entrare un po’ troppa acqua, ma non ho i soldi per comprarne delle altre. Aumento la velocità, corro più veloce che posso, ma ancora non è abbastanza. I miei muscoli si tendono al massimo, sono un’ombra che guizza velocissima nella pioggia, e mi sento migliore di quello che sono, perché sto dando il massimo. Scivolo sul marciapiede e cado, sono completamente bagnata. Rido alla pioggia e mi rialzo. Adesso sono stanca, e forse dovrei tornare a casa, ma non voglio. Perché dovrei tornare? Per farmi aggredire, insultare, ignorare?
Il telefono squilla e io a malapena lo sento sotto lo scroscio incessante della pioggia. Lo prendo, rispondo.
-Torna subito a casa-
E’ uno dei miei fratelli.
-No-
-Torna subito a casa, Chiara!-
Devo obbedire, o saranno guai. Sbuffo.
-Subito-
Rimetto il cellulare in tasca e ricomincio a correre. Sono a casa in dieci minuti.
-Dove diavolo sei stata? Me lo spieghi, piccola stupida?-
Mio fratello è nell’atrio che mi aspetta, le braccia conserte.
-A correre-
-Correre? Non ti servirà mai a niente nella vita! Sei una femmina, piccola, stupida e insignificante!-
Sto zitta.
-Perché non rispondi?-
Cerco di passare oltre mio fratello, ma lui mi si para davanti. Nei suoi occhi balugina per un attimo un briciolo di pietà.
-Papà è furioso- dice, e sospira.
Lo so già che mio padre sarà furioso.
Entro in casa, e la puzza di fumo mi investe facendomi venire la nausea. Rimpiango di non essere ancora fuori, a respirare l’aria profumata di pioggia.
Cerco di sgusciare in camera mia, ma mio padre appare sulla soglia del salotto. In mano ha una sigaretta di quelle pesanti, e il fumo si espande nell’aria intorno a lui.
-Oh, Safaa- esordisce, un po’ parlando e un po’ tossendo.
-Non è quello il mio nome- brontolo, a denti stretti.
-Che cosa?-
-Non è quello il mio nome-
-Il tuo nome è quello che ti ho dato io-
Mi sono già spinta troppo oltre. Sto zitta.
-Non ho voglia di punirti, ora. Vattene-
Scappo in camera mia. Mi è andata bene.

Angolo dell'autrice
Eccomi qua con una nuova storia, questa volta realistica. I capitoli saranno sempre molto corti, perchè...boh, non so, ma mi piace di più così. In questo primo capitolo ho introdotto la prima protagonista, Chiara (anche se il suo vero nome è Safaa, lei se ne vergogna) e la sua situazione famigliare. Recensite e ditemi che ne pensate, per me è molto importante c:

VittoriaBlueMoon
  
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