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Autore: Mr J    09/11/2012    0 recensioni
Uno di loro aveva un nome. Ma si è perso nelle ceneri di Gotham, fra la polvere. [...] Ma ha lasciato la sua firma. E il suo mantello è calato su Gotham con la fatalità e la solennità di un sipario. In fiamme.
Qualcosa di terribile ha sconvolto la realtà di Gotham. Le strade ora sono avvolte dal silenzio. Non è tornata come prima che lui arrivasse. Semplicemente è cambiato tutto. È come se l'incantesimo si fosse spezzato. Come se la speranza non fosse morta, ma si fosse suicidata.
Cos'è successo? Cosa succederà? Il sipario su Gotham si è chiuso definitivamente o è soltanto la fine del primo atto?
Dalle strade non giungono più voci. Da Arkham non arrivano più nè grida nè risate.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Chapter One
GODS

Tomorrow comes, sorrow becomes his soul mate     
The damage is done, the prodigal son is too late     
all the door's closed   

[Too late, James Blunt]

Togli tutto a un uomo.
Quello che ama. Quello che odia.      
Quello di cui ha bisogno. Quello che è superfluo.      

Fagli assaggiare la disperazione, la delusione.         
Otterrai lo spettro di colui che una volta era una persona, e che ora cammina sul filo di un rasoio. In bilico fra la malattia, la follia, la criminalità e una tacita condanna a morte.
Perché non ti è concesso continuare a vivere.          
Non a volto scoperto o senza un'arma in mano.       
Senza puntarla contro altri innocenti da privare della loro forza vitale.       
Da privare di tutto.     
Per continuare questo giro marcio e perverso di squallore.

E la maledizione va avanti. Consuma, corrompe.      
Togli tutto a una persona e otterrai il cittadino medio di Gotham.    
Che cammina sì sul filo di un rasoio, procede, va avanti.      
Ma sperando di cadere.         
Non importa da che lato.       
Gli basta tagliarsi.      

Lui non era così.         

Se a un uomo togli la dignità, il rispetto, gli affetti, la speranza... gli rimangono il dolore, la paura, la sofferenza, il timore.
A lui era stato tolto anche questo.    
Togli le emozioni a un uomo. Toglili la capacità di provare qualcosa, di avvertire la paura. Gli toglierai l'umanità. Lo trasformerai in una macchina o una bomba a orologeria.     
In un mostro. 
In qualcosa di incontrollabile o di controllato in ogni dettaglio.        
Lo trasformerai in un dio che cammina fra gli uomini, nascosto solo dalle ombre della città e dallo spesso strato di trucco o maschere improvvisate.       

E potrà essere un dio della distruzione o della giustizia. Un angelo di morte o di salvezza.      
Che raccoglierà le mute preghiere dei dannati di Gotham, salvandoli o condannandoli senza che loro lo chiedano. Lo sappiano.  
Si farà carico delle loro colpe. Si assumerà le loro responsabilità.         
I loro delitti. Le loro perverse aspirazioni. 
Fino ad esserne sopraffatto.
Fino all'ultima lacrima o risata.       
Fino alla morte.         

Uno di questi dei aveva un nome.   
Ma si è perso nelle ceneri di Gotham, fra la polvere e il marciume.        
Alcuni mormorano il suo ricordo.    
Altri di impegnano ad abissarlo.      
Ma ha lasciato la sua firma. 
E il suo mantello è calato su Gotham con la fatalità e la solennità di un sipario.
In fiamme.     
 

  
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