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Autore: Derevko91    09/11/2012    2 recensioni
Chi è lo sconosciuto che le salva la vita? ed era poi così sconosciuto? Elisabeth rimane shoccata quando in scopre chi realmente sia...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Questa ff è ambientata dopo hp7 pt2. Spero che qualcuno la seguirà e avrà il buon cuore di commentare siano essi commenti positivi o negativi. Buona lettura.

 

COME LA VITA PUO CAMBIARE

 

1

 

Elizabeth era la classica ragazza che studiava per laurearsi in tempo e finalmente forse l'obbiettivo che si era prefissato da anni era alle porte. Non era quella che si può definire una top model,alta abbastanza ma non magrissima,mora e con due occhi color del miele in grado di intenerire chiunque. Tuttavia per quanto potesse sembrare una comune ragazza di 27 anni non era affatto così. Era cresciuta in un mondo diverso da quello in cui viveva da circa 8 anni. Lei era una strega.

Aveva lasciato il mondo magico per trasferirsi in quello babbano a 19 anni, quando ormai non sopportava più la convivenza con i suoi genitori. Ancora oggi si domandava dove avesse trovato la forza di scappare da casa. Sapeva per certo di essere stata diseredata, erano stati gli avvocati dei suoi genitori a farglielo presente dopo una settimana dalla sua partenza.

D'altronde come potevano sopportare,due maghi purosangue del loro livello e per giunta mangiamorte, una figlia talmente indegna? Era qualcosa che i suoi genitori avevano sempre atteso sin da quando ad 11 anni il Cappello Parlante l'aveva smistata a Corvonero e non a Serpeverde. Oh che disgrazia era stata per i suoi genitori, la loro unica figlia che non seguiva le loro orme.

C'erano stati strepiti e urla e per la prima volta in vita sua aveva conosciuto cosa volesse dire il dolore che può provocare una cruciatos. Dopo 11 anni di coccole e regali, quando niente era stato mai troppo per la loro bimba si vedeva catapultata in un altro mondo. E mentre cresceva in un mondo non più dorato doveva sopportare tutti gli osteggiamenti dei suoi genitori per qualunque decisione prendesse. Quando iniziò a frequentare dei compagni di casa piuttosto che i figli dei loro amici Serpeverde la notizia al maniero arrivò velocissima, così come arrivò velocissima la lettera di suo padre che le intimava di tornare per le vacanze natalizie perchè c'era qualcosa di cui discutere.

 Oh bè quelle vacanze Elizabeth le ricordava bene come se fosse accaduto ieri. Essere torturata dal proprio padre perchè non si è la figlia che voleva che fosse. E osservare sua madre seduta in silenzio in un angolo a guardare la sua unica figlia piangere dal dolore e domandarsi perchè nemmeno sua madre avesse pietà di lei. Per quale motivo quello stramaledetto cappello parlante l'aveva messa a Corvonero? Cosa c'era di sbagliato in lei e nelle sue scelte che i suoi genitori le rimproveravano? Lei non lo vedeva.

Se l'era domandato per molto tempo fino a quando non aveva compreso. Non era lei a sbagliare, ma erano loro. Era giusto frequentare i suoi compagni di casa se ne aveva voglia, era giusto evitare i serpeverde se non li sopportava. E poi le loro idee sul sangue puro? Lei le odiava. La sua migliore amica Stefy era una nata babbana e allora? Cosa c'era di male? I suoi genitori non la pensavano allo stesso modo. Continuavano a ripeterle in continuazione che presto il signore Oscuro sarebbe tornato e lui non avrebbe tollerato nulla del genere, che avrebbe cancellato da Hogwarts tutti gli indegni.

Più Elisabeth cresceva più aumentava il distacco con i suoi genitori, non vi era più un rapporto genitori-figlia: c'era il gelo.

E la svolta arrivò a due anni dal suo diploma. Iniziò a frequentare un ragazza di un solo anno più grande di lei: il suo nome era Charlie Weasley. L'esatta incarnazione di tutto ciò che i suoi genitori potesso odiare.

Purosangue si ma babbanofilo, collegato all'Ordine della Fenice, molto lontano dai mangiamorte e ancora più importante con un patrimonio inesistente. Così la bomba scoppiò. Ci furono urla, grida e maledizioni e quella notte di agosto Elisabeth scappò via.

A distanza di 8 anni Lizzie si domandò come mai avesse ancora di questi pensieri seduta in un angolo di uno squallido bus di città. Scosse la testa, mise le cuffie del suo ipod nelle orecchie e iniziò ad ascoltare un pò di sana musica babbana.

Il bus trillò, e mentre molte persone scendevano un uomo saliva alla fermata del quartiere di Spinner's end.

  
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