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Autore: Laurachan    26/06/2004    16 recensioni
Il passato torna a farsi sentire nelle loro vite...riusciranno due persone a continuare la loro vita nonostante ciò?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. FANTASMI DAL PASSATO

 

Il buoi ormai stava lasciando posto ad un nuovo giorno. Il sole timido si alzava e riscaldava quella mattina che si preannunciava afosa, come quasi tutte le mattine da quando era cominciata l’estate. Un dolce venticello mattutino le scompigliava i capelli lunghi fino alle spalle e rendeva l’aria più fresca. Per tutta la notte non era riuscita a chiudere occhio, cosa che ormai non faceva da tempo. Così si era alzata e si era affacciata alla finestra della sua camera per guardare la pallida notte, scrutare tra le ombre…ripensare al passato. Avrebbe compiuto finalmente il “passo decisivo” verso una nuova vita, insieme alla persona che amava, tra poco meno di un mese. Insieme alla persona che più di tutte contava nella sua vita…anche se da un po’ di tempo non le sembrava più così… il suo Mark… Oh, quanto lo aveva desiderato!

Per quanto tempo a scuola si era accontentata di guardarlo da lontano come tutte le altre ragazze che tifavano per lui durante gli allenamenti di kendo. Poi erano usciti insieme, lei era diventata una Mew Mew, aveva combattuto tante battaglie contro gli alieni, lui si era unito al loro gruppo… Quante volte aveva rischiato la sua vita per salvarlo? Quante volte era apparso nel momento del bisogno? C’era sempre stato per lei… lui esisteva solo per lei… per proteggerla… Nonostante fossero giovani, avevano già trovato la persona con cui condividere la loro vita, con cui passare il resto dei loro giorni. Il destino si era compiuto prima del previsto. Finalmente, dopo tante battaglie, avevano sconfitto gli alieni e avevano fatto un patto per vivere bene entrambi. Un patto che non solo metteva la parola “fine” a tante sofferenze e inutili scontri, ma che inoltre faceva sciogliere un gruppo che dopo tanti momenti difficili si doveva separare. “Il progetto Mew Mew è concluso ragazze. Adesso potete riprendere le vostre vite normali, non avete più obblighi con noi. È stato bellissimo il tempo passato insieme ma purtroppo è arrivato il momento di dividerci. Vi auguro ogni bene” aveva detto Ryan quel giorno al Caffè Mew Mew. Con le sue parole si era accorta che davvero tutto era finito.

Quando tutti se ne erano andati e solo lei era rimasta al Caffè, Ryan era sceso e l’aveva trovata seduta su un tavolino ad aspettare chissà chi.

“Cosa ci fai ancora qui? Pensavo te ne fossi andata insieme alle altre”

“Eh? No niente…stavo pensando a tutto quello che ci è successo…alle difficoltà…ai momenti passati con le altre…tutto qui”

“Strawberry, mi fa piacere che tu sia rimasta perché…vedi…devo dirti una cosa…”

“Dimmi Ryan…”

“Io domani parto per l’America, ritorno al college, riprendo gli studi che avevo lasciato”

“Ah…”

“Cosa c’è? Non sei contenta che me ne vada? Così almeno non avrai più nessuno che ti prende in giro!” e si era messo a ridere. Una risata forzata, falsa, priva di espressione. E lei lo aveva capito. Aveva capito che se ne andava per non dover affrontare qualcosa o…qualcuno.

“Perché te ne vai?”

“Te l’ho detto no? Per riprendere gli studi!”

“No, quello non è il vero motivo”

“Non riesco più a mentirti come all’inizio, vero?”

“Eh già! Ho imparato a conoscerti signor Shirogane!”

“è vero…forse nessuno mi conosce quanto te…”

Le sue ultime parole l’avevano colpita, non si aspettava che Ryan fosse diventato improvvisamente così sincero con lei e questo la spiazzò

“Allora…perché te ne torni in America?”

“Lo vuoi veramente sapere?”

“Sì”

“Perché…io ti amo e non sopporto di vederti sempre insieme a quel Mark! Non ce la faccio a vedere la persona a cui tengo di più tra le braccia di un altro!”

E infine i suoi occhi si erano velati di lacrime, ma con la forza aveva trattenuto un pianto. In quella frase aveva espresso tutti i suoi sentimenti, in quelle parole c’era quello che provava e che non aveva mai detto a nessuno. Lei lo aveva ascoltato attentamente…così attentamente che le sembrava impossibile aver udito realmente quello che invece aveva sentito perfettamente.

“Oh Ryan… non fare così! Altrimenti mi farai sentir colpevole di amare Mark e io non voglio perché sento che è lui la persona giusta per me! Perché mi hai detto adesso queste cose? Perché non prima! Perché non quando mi accompagnavi a casa? Perché non quella volta che mi hai chiesto di ballare? Perché? Perché? Perché?”

“Perché non ne avevo il coraggio! Posso sembrare un tipo duro, ma quando si tratta di dire certe cose io… E poi cosa sarebbe cambiato? Tu…correvi dietro a quello!”

“Sì ma…nei momenti in cui tu mi eri vicino io…non pensavo a Mark ma…a te…! Io in quei momenti ero innamorata di te…non di lui! “ e le guance le divennero improvvisamente rosse. Era riuscita ad ammettere con se stessa che forse l’amore che nutriva per Mark non era poi così profondo e intoccabile come credeva, perché, anche se inconsciamente, quando stava con Ryan era a lui che pensava e l’idea di colui che era sicura amare non le si presentava minimamente in testa. Ma perché l’aveva capito solo ora che Ryan se ne stava per andare?

“Strawberry… ti ho già rovinato la vita abbastanza con il progetto Mew Mew. Non voglio farti avere ripensamenti anche su Mark. Non posso restare sapendo che forse ogni tanto mi amerai. È meglio se tolgo il disturbo e ti lascio vivere la tua vita in pace. Quello che hai detto mi fa piacere…veramente…ma lasciamo le cose come stanno e mi raccomando, sii felice con Mark. Ti lascio il mio numero e il mio nuovo indirizzo nel caso avessi bisogno di me. Spero di incontrarti ancora. Adesso è meglio che tu vada, altrimenti i tuoi genitori si preoccuperanno. “

Lei si avviò verso l’uscita ma prima di aprire la porta si voltò verso di lui e lo guardò. Come era bello… i suoi occhi azzurri risplendevano nonostante la stanza fosse poco illuminata. Non si era ancora voltato. Lentamente le si avvicinò e quando i loro corpi furono vicini, in un sussurro le disse: “Posso baciarti per l’ultima volta?”

Lei non rispose nemmeno. Si alzò in punta dei piedi e avvicinò le sue labbra a quelle del ragazzo, consapevole che molto probabilmente non lo avrebbe mai più rivisto o sentito di nuovo il tocco delle sue labbra così calde e morbide. Forse non avrebbe mai più ricevuto un bacio come il suo… come solo lui sapeva fare… Aprì la porta e corse via veloce verso casa.

 

Ripensando al passato, le era ritornato in mente lui… il suo bacio… i suoi bellissimi occhi azzurri… i suoi capelli biondo platino… ma cosa stava facendo??? Non poteva permettere al passato di riaffiorare così all’improvviso e di sconvolgerle la vita! Proprio ora che aveva imparato di nuovo ad amare Mark e finalmente lo avrebbe sposato! No, doveva smetterla! Però chissà se lui sarebbe venuto… gli aveva spedito l’invito all’indirizzo che lui stesso le aveva dato, ma non aveva ancora chiamato per confermare. Comunque erano passati tanti anni e probabilmente lui aveva cambiato casa… forse non abitava nemmeno più in America! Già… ben 10 anni erano passati da quando tutto era finito. Adesso lei ne aveva 22 e si apprestava a compiere un grande passo. Il più importante che avesse mai compiuto fino a quel momento. Lui ne aveva 25 e forse si era già sistemato da tempo… forse era riuscito ad amare di nuovo qualcuno… forse adesso era felice.

 

New York

Ore 20.00

 

Molto tempo era trascorso da quando aveva lasciato Tokyo e il progetto Mew Mew si era concluso. Ma soprattutto era passato molto, troppo tempo da quando l’aveva vista per l’ultima volta e le aveva dato quel bacio così pieno di significato dopo averle espresso chiaramente i suoi sentimenti. Non era mai stato così schietto in queste cose con nessuno. Solo lei era stata capace di far uscire questo lato del suo carattere. Quella era stata l’unica volta in cui era riuscito ad amare veramente qualcuno. Dopo di lei, nessuna era riuscita a prendere il suo posto. Certo, non che non avesse avuto l’occasione di sistemarsi e trovare una ragazza, New York ne era piena, ma nessuna aveva quel qualcosa che invece lei aveva e che lo faceva impazzire. Non era stato più capace di amare veramente… probabilmente lei se lo era persino scordato, troppo impegnata a pensare a quel Mark. E invece non si era dimenticata di lui e l’invito che aveva tra le mani ne era la conferma. Normalmente sarebbe stato più contento di ricevere una notizia simile, un matrimonio era una delle occasioni più felici da festeggiare, ma questo gli aveva provocato un forte dolore al cuore, segno che ancora l’amava con tutto se stesso. No! Non sarebbe andato a quel matrimonio! Questo significava vederla felice tra le braccia di un altro! E a questa scena lui non voleva prendere parte! Avrebbe sofferto troppo! Ma l’amore è fatto anche di sofferenze, e quando ami una persona vuoi solo che sia felice, anche se questo vuol dire perderla per sempre. Non l’aveva mai chiamata in quei 10 anni, ma conservava ancora il numero del suo cellulare e di casa.

In quel momento decise quello che doveva fare. Alzò la cornetta e compose il numero scritto nel biglietto ormai vecchio di 10 anni.

 

Tokyo

Ore 5.00

 

Il cellulare iniziò improvvisamente a vibrare sopra al comodino. Di notte lo lasciava sempre acceso nel caso ci fossero delle emergenze, ma toglieva sempre la suoneria per non svegliare i suoi genitori nel caso si fosse messo a suonare. Tutto quel trambusto proveniente dal comodino la risvegliò dai suoi pensieri e andò a rispondere, senza nemmeno guardare il numero sul display.

“Pronto? Chi parla?”

“Ciao Strawberry”

Il suo cuore perse un battito. La sua voce…no…non era possibile…non poteva essere lui! In fondo al suo cuore aveva sempre sperato in una sua telefonata e forse era anche quello il motivo per cui non aveva mai cambiato il suo numero di cellulare.

“Ehi! Ci sei?”

“S-sì… sei Ryan?”

“Sì sono io! Allora come va? Cosa mi racconti? Sono passati dieci anni dall’ultima volta che ci siamo visti!”

“è- è gia! C- chissà cosa ti sarà successo in tutto questo tempo!”

“Niente di particolare… Scusa ma…ti ho svegliata? Stavi dormendo? Sai, con il fuso orario…”
”No, non ti preoccupare…ultimamente non riesco a dormire e mi piace guardare l’alba”
”Però! Sei cambiata da una volta! Prima nemmeno le cannonate ti svegliavano!”

“Sempre carino tu, eh?”

“Già! Comunque non è questo il motivo per cui ti ho chiamata. Un po’ di tempo fa di è arrivato il tuo invito… quello per il tuo matrimonio…”

La sua voce si era fatta improvvisamente triste, non era più quella spensierata si pochi attimi fa.

“Ah sì…l’invito…dimmi”

“Ti volevo avvertire che… ci sarò… sempre che a te o a Mark non dispiaccia!”
”No no figurati! Se ti ho mandato l’invito è perché mi fa piacere che tu ci sia! Mark non ha avuto nulla in contrario!”

Stava mentendo. In realtà a Mark la sua decisione di invitarlo aveva dato fastidio parecchio ed era anche stato il motivo del loro ultimo litigio.

“Bene! Allora ci vediamo per il matrimonio! Anche se penso di tornare un po’ prima! Devo sbrigare alcune faccende! Ci possiamo vedere anche prima del matrimonio se per te va bene! Tanto per fare una rimpatriata e per raccontarci quello che è successo in questi 10 anni! Che ne dici?”

“Per me va bene! Avvertirò anche le altre…comunque vedrai tutti al matrimonio!”

“Ok…quando arrivo te lo faccio sapere!”

“Ok…ciao!”

“Ciao! E… Strawberry…?”

“Sì?”

“Non ti rovinerò la vita…te l’ho promesso dieci anni fa e quella promessa vale ancora. Adesso ti saluto”

E riattaccò senza nemmeno darle la possibilità di rispondere. Lui sarebbe venuto. Lui ci sarebbe stato. Sarebbe tornato nella sua vita. In quel momento pensò che forse non sarebbe stato male se gliela avesse rovinata.

Con quella telefonata il suo cuore a momenti si era fermato e mentre aveva parlato con lui, aveva accelerato. Il solo sentire la sua voce la faceva emozionare. Chissà cosa avrebbe fatto quando se lo sarebbe trovata davanti! Cosa avrebbe fatto? Come si sarebbe comportata? Non ci doveva pensare. Lei doveva sposare Mark e poi magari Ryan veniva accompagnato…in fondo l’invito era valido per due persone! Si decise…l’avrebbe incontrato e si sarebbe comportata normalmente.

 

New York

Ore 20.15

 

Aveva risentito la sua voce, lei si era messa a balbettare. Le faceva ancora quest’effetto? E lui, che era sembrato il più calmo tra i due, in realtà non lo era per niente. Mentre parlava andava avanti e indietro per tutta la stanza senza mai fermarsi. Se lei lo avesse visto si sarebbe messa a ridere. Sarebbe andato al matrimonio, ma avrebbe preso l’aereo per Tokyo la prossima settimana, voleva vederla prima che si sposasse, voleva passare del tempo con lei prima di lasciarla a Mark, il suo rivale aveva vinto. Ma in fondo lo aveva sempre saputo che si sarebbero sposati. Non aveva nessuna faccenda disbrigare a Tokyo, le aveva raccontato quella piccola bugia solo per avere una scusa per tornare prima. Ormai non ce la faceva più, la doveva rivedere. Decise di allontanare i suoi pensieri da lei per un momento. Prese di nuovo il telefono e chiamò l’aeroporto per prenotare il volo.

Poi fece una doccia e si vestì. Era felice! Finalmente l’avrebbe rivista! Bisognava festeggiare! Uscì di casa lasciando detto al maggiordomo che non sarebbe tornato per la cena. Mise in moto la sua Porche e si avviò verso il “Moon bar” dove c’erano i suoi amici e tra questi anche Kyle, che si era trasferito con lui a New York.

Appena entrato lo vide seduto al bancone intento a decidere se ordinare o meno. Gli si avvicinò, chiamò il barista:

“Due birre…una per me e una per il mio amico qui”

“Certo, arrivano subito Ryan!”

“Ryan! Come mai così generoso stasera?”
”Bisogna festeggiare… finalmente ho deciso cosa fare!”
”Ah e…cosa farai?”

“Andrò al matrimonio di Strawberry e tu verrai con me”

“Strawberry si sposa e tu vuoi andare alle nozze? Ne sei sicuro? Ma perché devo venire anche io?”

“Perché tu mi impedirai di fare sciocchezze. Ho promesso che non le avrei rovinato la vita e tu mi aiuterai a mantenere questa promessa”

“D’accordo…quando si parte?”

“Tu tra un mese…io la prossima settimana”
”E…perché tu la prossima settimana?”

“Devo sistemare alcune cose in Giappone…non ti preoccupare…non farò sciocchezze…!”

“Ok… non fare niente che possa rovinare il matrimonio”

“Te l’ho già detto!!! Non allarmarti!!!

E bevve un sorso di birra, pensando che non le avrebbe rovinato la vita, ma forse avrebbe fatto qualcosa… 

  
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