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Autore: Imtitanium    09/11/2012    0 recensioni
E' cominciato tutto con Louis. E' cominciato con l'amore che avevo per lui, per il sesso che gli regalavo in cambio di qualche emozione e finto interesse. E' cominciata così, e credo che come inizio, non sia uno dei migliori. Ma non ho mai giudicato, un libro da una copertina. Non sapevo ancora, ciò che la vita riservava per me. La vita che ho sempre voluto vedere al contrario, a testa in giù, perchè non mi è andata mai bene, la stessa che aveva in servo per me, una sorpresa. E la sopresa ha il suo nome, i suoi occhi,i suoi capelli, il sapore delle sue labbra e la dolcezza dei suoi gesti.
In tutta questa storia, io non ho mai deciso niente, è stato il cuore, che ha fatto tutto da se. Perchè in verità è l'amore che detta ogni legge.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tutti amano Londra no? No. Cioè, io no. Io Londra la odio con tutto il cuore, ma sono obbligata a tornarci, e da quanto ho capito, il mio destino è quello di rimanere lì, anche se spero di far cambiare la sorte questa estate. 
Insomma, non è che non mi piace l'aspetto della citta, cazzo, quella è bellissima, forse la più bella che abbia mai visto, la cosa che non mi piace, è una, ed è l'unica cosa che sono costretta ogni volta a rivedere, nonostante io non voglia. 
Cos'è? Un ragazzo. Come si chiama? Louis. Cognome? Tomlinson. È quello che canta nei one direction? Si. 
Oh, e non siate felici, che io lo conosca. Non è quello che voi vedete da fuori, in realtà è un puttaniere. Un puttaniere senza cuore. Peró ha un modo di sedurti che ti fa perdere la testa, ti fa credere alle sue parole, ti fa sentire speciale e poi alla fine ti porta a letto e il giorno dopo lo vedi fare la stessa cosa con un'altra. Ti riprometti di non perdonarlo, ma ci ricadi nel momento in cui lui ti dice 'scusa' mettendoti le mani sui fianchi. 
E credetemi, nessuno riuscirebbe a resistergli, se non so resistere a lui, perfino io. La cosa peggiore di tutta la situazione? Che in realtà lui è mio cugino.
 Oh si, mi sono portata a letto mio cugino più volte, eticamente non è una bella cosa, ma all'etica non ci pensi, quando i suoi occhi ti fissano,quando sei petto con petto con lui e senti i vostri cuori battere all'unisono. A dirla in poche parole, è una trappola mortale, quel ragazzo.
È un anno, che ripenso a Londra e non riesco a spiccicarme i ricordi dalla testa. Nonostante abbia passato l'inverno e il resto del tempo a cercare un ragazzo decente,capace alemeno di farmi sentire qualcosa mentre mi bacia, ogni volta, mi ritornava la sua immagine in testa.
OGNI SINGOLA VOLTA.
POSSIBILE CHE SOLO MIO CUGINO SIA RIUSCITO A RUBARMI IL CUORE? A quanto pare si.
 E so già che sarà ancora peggio, perchè sono sicura che torneró con storie ancora più assurde e ricordi ancora più indelebili.
 Vaffanculo papà, vaffanculo a te e alla tua idea di mandarmi in estate dalla zia a Londra per imparare l'inglese, e fanculo anche alla tua nuova idea, quella di rimanere lì per studiare. Lo odio perchè mi programma la vita, cazzo. LA VITA è LA MIA. Ma dice di far sempre il mio meglio, e che un giorno lo ringrazierò. Di cosa ti ringrazierò, papà? Di star male per Louis?
"Signorina, è il suo turno" mi smuove la spalla un'hostess vedendomi esitare sull'uscio dell'entrata dell'aereo. Ero talmente immersa nei miei pensiei che mi ero imbambolata. Cerco il mio posto e mi siedo uscendo l'ipod dalla mia tasca. Sono dell'idea che le orecchie siano fatte per ascoltare la musica, non le cazzate della gente, per questo mi sbatto gli auricolari nelle orecchie e metto in play. 
La canzone? Baciami ancora, di jovanotti. Cazzo, amo quella canzone, amo Jovanotti, amo il modo con cui lui, fa sembrare la vita bella. Avete mai ascoltato 'mi fido di te'? Credo che in quella canzone, si trovi di più, di ciò che si trova comunemente in un libro di filosofia.
Perchè quella è filosofia, è filosofia di vita. E prendetemi per cogliona ma io preferisco lui ai cantanti del momento. Per me non esiste Emis Killa, per me non esiste Fedez o chissà quale rapper che si improvvisa cantante. Cosa dovrebbero trasmettermi le loro canzoni? E poi, le canzoni di Jovanotti, mi ricordano Roma. E io voglio ricordarla, quando sono fuori. 
 
"Zia, io sono all'uscita, vienimi a prendere al gate 23" dico al telefono che sembra essere morto. Oh si, si è incantato e la mela sembra non andarsene più via. Sono tentata dal buttarlo a terra, ma mi trattengo perchè so che un cellulare del genere papá non me lo ricompra sicuro. 
Solo dopo 15 LUNGHISSIMI, INTERMINABILI, INFINITI (ok ce la finisco con i sinonimi..) minuti di attesa,davanti a me si ferma una macchina, facendo una frenata che mi rompe il timpano. Una BMW? Da quando la zia ha una BMW? E soprattutto, da quando la zia è capace di guidare la BMW?
 La guardo meglio e vedo che il fianco é ammaccato, e sembra nuova di zecca. Ho paura a salire in macchina con lei, non ha mai saputo guidare. Si abbassa il finestrino oscurato e vedo il sorrisetto sghembo di Louis che mi accoglie come per dirmi 'sei pronta all'inferno?'. Cerco di puntare lo sguardo sulla zia, che mi fa segno di entrare e aprire la portiera. 
Sbuffo e mi sbatto dentro la macchina insieme alla mia valigia. Li guardo dallo specchietto e sento il profumo di vaniglia della zia, che mi accoglie. Lei mi saluta con un sonoro 'ciao' Louis non mi dice niente, mi sorride ancora, e ancora, e ancora. Dall'areoporto a casa, infondo, la strada non è molta. Sono solo alcuni minuti, e per un pó cerco di distrarmi e mi riprometto di non ricadere nella trappola,anche se so giá che lo faró . 
Quando arriviamo, finge di fare il gentiluomo e porta la valigia dentro, è sempre la stessa casa di sempre, ha sempre la stessa aria accogliente che ha avuto, e riesco ancora a ricordare benissimo le mie giornate passate qui, da bambina.
 Mi butto sul divano cercando qualcosa in tv, lui fa la cosa che prevedevo, si siede accanto a me. Vorrei urlargli di andare via, ma so già che lo fermerei vedendolo di spalle, quindi non lo faccio.Cazzo, che imbarazzo questo silenzio.
 "Come stanno i ragazzi?" Chiedo affrontando il suo sguardo.  Lo vedo cambiare espressione, forse sorpreso dal mio sguardo, che lo sfida. Alza un angolino della bocca e risponde con la voce più tranquilla che possa fare uscire dalla sua bocca. "Stanno tutti benissimo, Harry dice che gli manchi." sorrido, è l'unico ragazzo che mi ha aiutato nella situazione con Louis. É anche l'unico che sa delle nostre nottate segrete, alle altre persone non l'ho voluto raccontare, per come la penso io, meno si sa, meglio si sta.
"Oh, che caro quel ragazzo, voglio vederlo al più presto" dico fingendo di essere disinteressata alle sue parole. Invece dalle sue parole dipendo, una sbagliata e potrebbe distruggermi. "Si, così magari ti scopi anche lui?" ridacchia per poi scoppiare a ridere.AHHHH, il suo sorriso. Le rughe che si formano quando sorride. I suoi denti bianchi. I suoi occhi che cambiano forma. I suoi zigomi che si alzano. Torno nella realtà e ripenso alla sua frase e alla sua risata.
Cosa cazzo ci trova da ridere lo sa solo lui. Quando vede che la battuta fa ridere solo se stesso, si ferma e guarda la mia faccia, che ha cambiato espressione. Ho aggrottato le sopracciglia e stringo i pugni per non ucciderlo, o strangolarlo. "Oh dai, non prendertela. Comunque, esco con i ragazzi tra circa un'ora, se sei pronta puoi venire." Sbuffo e annuisco con la testa. Almeno spero che Harry riesca a dirmi qualcosa che mi faccia stare meglio, almeno lui. 
Vado in camera e me ne fotto dei vestiti, credo che lasceró questi. Insomma, una maglietta e dei jeans vanno più che bene. Sono l'unica a cui non importa essere bellissima di fronte ai one direction? Forse, ma non prendetemi per pazza. A dire la verità, quei cinque ragazzi mi hanno conosciuta l'anno scorso, quando ancora, avevo metà faccia coperta dal ciuffo e scrivevo in un modo incomprensibile, e siccome, rispetto ad adesso, ho fatto molti passi avanti, me ne frego.
Nel letto ancora non ci sono le lenzuola, ma mi ci butto perchè ho voglia di stare a testa in giù. E così faccio. Mi butto sul letto e capovolgo la testa, i miei capelli ricadono sul pavimento e vedo il contrasto dei biondo sul parquet. Sottosopra il mondo sembra quasi bello. Avete mai provato a guardare una stanza sottosopra? Sembra sempre più bella del normale, più luminosa, più grande.Ma in realtá è la stessa. 
Il fatto è che, per come la penso io,ogni tanto, abbiamo tutti bisogno di vedere le cose in modo diverso, e io la mia vita vorrei vederla e viverla sottosopra, al contrario,sono sicura che sarebbe migliore, e forse, qualcosa potrebbe cominciare ad andare meglio, anche per me. Ma sottosopra non ci posso passare la vita,quindi la devo affrontare così come, in piedi con la testa nel verso giusto, ma a immaginare la mia vita capovolta ci passo due, cinque, dieci minuti fino a quando la mia calma e i miei pensieri vengono interrotti da una voce e una sagoma, che si piantano sull'uscio della porta della mia camera, o almeno, di quella che, diventava mia ogni estate.
"Già di tuo sei stupida, poi se fai andare il sangue al cervello.." Mi lancia la frecciatina Luigio (?) mentre si sistema le bretelle. Vuole farmi innervosire, e non mento dicendo che non ci sta riuscendo, al contrario, ci sta riuscendo, e anche bene. Lo osservo un secondo, nel suo fisico e nei suoi lineamenti perfetti. Sa perfino vestirsi meglio di me, e abbinare i colori. Io invece sarei capace di mettere il nero e il blu scuro senza problema, perchè alla fine l'importante è che ciò che hai addosso ti copra e ti stia bene.
Mi alzo e vado a guardarmi allo specchio per vedere in che stato sono i capelli, senza dire niente,mi dirigo verso la porta d'ingresso e lo aspetto. Quando arriva, finge di sbattermi contro solo per sfiorarmi la coscia, causandomi un brivido lungo la schiena e una smorfia seguita da un gemito. Lui sorride e va verso la macchina, lo seguo a ruota,con i brividi ancora sulla schiena, che non vogliono finire.
"Quando finirá questo inferno?" Mi chiedo a bassa voce cercando di non farmi sentire. Quando mette in moto, fa trasparire la sua evidente poca bravura nella guida. Ma nella famiglia Tomlinson c'è qualcuno capace di guidare un auto, una moto o un qualsiasi mezzo di trasporto?
Questa volta il silenzio imbarazzante non voglio interromperlo. Il rumore del motore e delle ruote è più interessante del sentire qualche sua frecciatina.
Quando la macchina si ferma, davanti a una grande filla, scorgo dai finestrini oscurati la sagoma di Harry e dentro sento scoppiare una festa. Armeggio con la maniglia della portiera, che sembra non volersi aprire, ma dopo qualche secondo e un dito mezzo rotto, ci riesco.
 Scendo e vado in contro al ricciolo buttandomi su di lui e abbracciandolo come non mai. Mi mancava il suo profumo. Mi mancavano i suoi morbidi capelli e il suo perfetto sorriso. Mi scende una lacrima e me la raccoglie con il dito. Saluto gli altri con la manina e come risposta ho un coro di saluti. Ma adesso, devo sfogarmi. Devo parlare con qualcuno, dopo aver tenuto tutto dentro per 9 mesi, così infilo le mie dita tra quelle di Hazza e lo trascino per la mano lontano da tutti.
Quando riesco a nascondermi con lui dietro a un albero, la mente si affola di parole e frasi che vorrei urlare per sfogarmi, e scoppio in un pianto, che raccoglie tutto. I nove mesi di agonia e attesa per questo pianto, finalmente mi sfogo. E sento un peso volare giù dallo stomaco,mi sento più leggera e più libera.
 Lui mi poggia le mani sulle spalle e mi sbatte avanti e indietro per poi urlarmi in faccia "dimmi ORA che cazzo hai" scandisce le parole come se fosse il mio sergente e io il suo soldato. Mi piego al suo ordine e ai suoi occhi verdi che dolcemente mi chiedono una risposta, e che fanno contrasto con la sua voce dura e la sua frase imperativa."Louis Harry, LOUIS." Rispondo portandomi la mano ai capelli e al viso,facendo mischiare lacrime trucco e fondotinta con i capelli. Lui scuote la testa, sbuffando. Lo guardo meglio e ha gli occhi lucidi, ma la faccia incazzata.
Sta cercando di calmarsi,per non rispodermi in un cattivo modo. So che lo fa per il mio bene, quindi aspetto. Infondo, è tutta colpa mia. Io gli avevo promesso che avrei fatto di tutto per dimenticarlo e invece ero ancora lì come una povera cogliona a piangere per lui. In realtà avevo fatto di tutto, avevo cercato in TUTTI qualcuno capace di farmi dimenticare lui. Ma certi occhi, certi sorrisi, certi momenti, non li dimentichi neanche se imponi a te stessa di farlo.
"Lo ami ancora, vero?" Mi chiede abbracciandomi e stritolandomi. Io singhiozzo, ma si capisce che la risposta è un si,però non mi va di dirlo. Non voglio ammettere davanti a me stessa e davanti ad Harry di aver perso la battaglia contro Louis.
 Sentiamo delle voci alle nostre spalle e io blocco le lacrime, come posso, asciugo gli occhi con la maglietta e mi ricompongo. Non puó più dirmi niente, ci sentirebbero, mi stringe solo la mano, e mi sento sicura. Lui mi fa sentire sicura. Lui è la mia forza, per questo lo voglio bene.
"Occhi rossi?" Chiede Louis compiaciuto di se stesso interrompendo il discorso con Niall e sbattendomi in faccia il suo sorrisetto, per farmi vedere che è felice di se stesso e delle mie lacrime.
Stringo la presa e Harry capisce che ho bisogno che lui risponda al mio posto, e così fa. "Per sbaglio le ho piantato le dita negli occhi" ridacchia cercando di far sembrare tutto il più credibile possibile. Io annuisco con la testa e fingo di picchiarlo, per avermi fatto male.
Tomlinson, ha una faccia perplessa, che dura poco. "Abbiamo deciso di andare tutti a casa di Liam, andiamo con la mia e la tua macchina, ok?" Chiede indicando Harry che annuisce prontamente facendo molleggiare i ricci che si ritrova in testa.
Mi giro e incrocio lo sguardo di Zayn, che mi stava fissando, e insicura su cosa fare, gli sorrido, prima di ripiombare nella macchina di Louis. 
 
Cazzo, ok, perchè non ha anche Louis una casa del genere?Verrei più spesso e fingerei di sopportarlo. Insomma, Liam ha due piscine, un giardino immenso e una casa che basta per farci vivere almeno tutta la mia discendenza,compresi nonni, bisnonni, cugini, nipoti, figli e se c'è posto (sicuramente si) spongebob.
Non me ne puó regalare una simile, o anche piu piccola per Natale? Mi accontento di poco, di davvero poco.Poi, se in più mi regala anche una macchina, ha fatto il regalo perfetto.
 Ci fa entrare e prende qualcosa da bere. Ok, e tutti questi cazzo di alcolici? Li berrei tutti, ma poi comincierei a sparare minchiate. Mettere davanti a me, ogni tipo e ogni sapore di alcool vuol dire voler finire tutto, ma cercherò di tenermi.
Fino ad adesso tutto bene, ma la serata è lunga, sono ancora le 8. Fisso il fondo del mio bicchierino, mi chiedo come abbia fatto a bere solo un pó di vodka, senza chiedere tutta la bottiglia e minacciare di morte chiunque mi dica di no. Sembrano tutti occupati a parlare di cd, concerti, manager, soldi ecc ecc. insomma, discorsi che con me non c'entrano niente e a cui non posso partecipare. 
Mi alzo chiedendo dove sia il bagno, e vado su, almeno facendo il giro della casa faró qualcosa e non avró accanto quella testa di cazzo di Louis. Se non fosse, che tra una stanza e l'altra ci sono porte segrete, mi ritroverei già al telefono a chiamare i soccorsi per denunciare di essermi persa.
Ma faccio presto a parlare. Le sue mani, sui miei fianchi, le riconoscerei tra mille. Perchè? Perchè lui mi prende in un modo strano, con il palmo della mano, cinge i miei fianchi e i pollici, li pianta nelle fossette che ho alla fine della schiena. Sa che in quel modo io impazzisco, l'ha imparato nel corso degli anni e migliora la tattica ogni volta. 
'Ricorda ció che ha detto Harry' mi dico in testa girandomi per allontanarmi, cercando di non guardarlo negli occhi,sarebbe la mia fine.Ma non vuole lasciarmi andare, mi prende per il braccio e mi riporta a se, dal basso, guardo lui e i suoi perfetti tratti,alzando un pò il mento.
 Il suo naso, che sembra scolpito, il suo sorriso, perfetto, le sue labbra, che ti invitano a baciarle e i suoi occhi, due biglie perfettamente blu, che a volte diventano azzurre. Continuando a tenermi mi sbatte al muro, cercando con la mano di aprire la porta della stanza più vicina. 
La mia mente dice di scappare, ma i miei muscoli si rifiutano e continuo a farmi trasportare da lui.Sto perdendo anche questa volta, ma a quanto pare, in questo momento non me ne frega niente.
 Quando riesce a aprire la porta mi trascina dentro richiudendola. Ha il respiro affannato e gioca dandomi baci sul collo, cazzo. So di non poter resistere. Quando finisce di giocare con il mio collo mi spinge dalle spalle sul letto e cado di schiena, rimbalzando sul materasso. 
Se potessi gaurdarmi allo specchio in questo momento, riconsocerei la faccia da bambina spaesata che faccio ogni volta che mi trovo in una situazione del genere con lui. La faccio perchè mi scordo anche il mio nome, perchè scordo ogni cosa, e quindi lascio che sia lui, a decidere, per me.
Si posa sopra di me e puntella i gomiti per non farmi male. Dopo un anno incontro di nuovo la sua bocca, che mantiere comunque sempre lo stesso sapore. Cerco qualche cellula del mio corpo capace di opporsi, ma sono dentro fino all'ultimo capello. 
Muove le mani fredde toccando la mia schiena e cercando, sotto la maglietta, il gancetto del reggiseno. Quando lo trova, non esita a slacciarlo. È esperto, non è mai stato impacciato, nè con i reggiseni nè con i bottoni nè con le cerniere, e me lo conferma anche questa volta. 
Ci sono ricascata, e mentre per lui è solo sesso a me il cuore esce dalla gola. Sento i suoi battiti, ma non sono causati dall'amore, no. Non rischia una tachicardia perchè mi ama. La rischia perchè è riuscito a usarmi di nuovo, perchè mi sta privando di nuovo della mia dignità. Perchè a lui poco importa, dei miei sentimenti. Lui vuole solo sesso, nient'altro.
 
Mi ritrovo a piangere nel posto abituale. Le lenzuola di un letto dove ho appena consumato di nuovo un peccato con Louis. Lascio un pezzo di cuore anche tra queste lenzuola, e mentre le bagno con le lacrime, sento che il cuore, ormai, è andato a puttane. 
Mi ha lasciata di nuovo qui, è andato via non appena ha finito tutto. Si è limitato a sorridermi e a rimettersi i suoi vestiti, io non gli ho lasciato nessuna traccia dentro, non sono una cicatrice indelebile per lui. La verità è che per lui sono solo 'la sua puttana', devo farmene una ragione. Mi odio e sono solo una povera cogliona. Dove cazzo l'ho lasciata la mia dignitá? Perchè sono disarmata davanti a lui? Uccidetemi,ora. 
Ma lo voglio lo stesso, e rifarei lo stesso peccato, o stesso errore altre 100 volte, anche adesso. Cerco nella stanza i miei vestiti, non so dove li abbia buttati, li cerco e cerco anche la mia dignitá, i primi li trovo, la seconda no. Mi rivesto e sbuffo prima di aprire la porta, sbatto contro qualcosa. "Stella?" Mi chiede una voce familiare, è quella di Harry.


Allora, mi scuso in anticipo per qualche errore di ortografia (se c'è) nel capitolo, ma non sono una scrittrice professionista, quindi compatitemi.
Questa
fan fiction..cioè, insomma, ho passato la giornata a correggere ogni minima cazzata, perchè volevo fosse pubblicata nel modo migliore possibile, proprio perchè io ci tengo, alla scrittura. E' forse l'unica cosa con cui posso sfogarmi. 
Spero vi piaccia, e lasciate qualche traccia.
Che sia una
recensione, positiva o negativa.
Che sia l'inserire l'ff tra quei tre tastini, cioè:
preferita, seguita o ricordata.
Non mangiano mica, tutte ste cose c:
un bacio e alla prossima.<3
  
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