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Autore: Master Ellie    27/05/2007    7 recensioni
Hermione Granger è sola, distrutta dal dolere. Perchè Ron è morto, lasciandola sola.

Ma ne siamo proprio sicuri?

-Non sei sola.-
-Certo che no. C'è Harry e Ginny, e...-
-No, non in quel senso.

Una nuova versione di un vecchio raccondo... Perchè Master Ellie è tornata, people!
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono qua a guardare la luna

Sono qua a guardare la luna.

 

In Grimmauld Place non è facile, visto lo smog e i rifiuti, ma sono sicura che ci riuscirò.

 

Non devo mancare al nostro appuntamento.

 

……….

 

-HERMIONE! SPOSTATI!-

 

Mi girai di scatto, osservando quella sagoma scura che si era frapposta tra me e un raggio verde.

 

-c-cosa?-

 

Non intuii subito che la sagoma scura eri tu.

 

Crollasti a terra senza un lamento. Il viso una maschera di sangue, gli occhi opachi.

 

Un silenzio che tacitò tutti i rumori. Un rumore assordante, immenso, espanso. Un silenzio di morte.

La TUA morte.

 

Non vedevo... troppe lacrime davanti ai miei occhi, troppo grande il groppo in gola che mi stava soffocando. Mi dondolavo sui talloni, avanti e indietro, lamentando una nenia che suonava a dolore, stringendomi la sua testa al petto.

 

Improvvisamente udii la voce di qualcuno gridare. Impiegai un pò a intuire quello che mi stava dicendo.

 

-HERMIONE! È MORTO! VOLDEMORT È MORTO!-

 

Non smisi di piangere.

 

-Herm…?-

 

Solo in quel momento mi accorsi che Harry mi guardava, spaventato.

 

-H-Harry..-

 

Non sò come, ma la mia voce parlò. Era una sofferenza abissale anche solo pensare.

 

-Cosa c'è Herm? E che succede a Ron?-

 

Lo guardai, gli occhi pieni di lacrime.

 

-Hermione…-

 

Poi reagii allo shock.

 

-è morto, Harry… è MORTO!-

 

……..

 

Perdi la cognizione del tempo perché i giorni non hanno più senso 

Tutti i sentimenti che nascondi ti strapazzeranno dentro 

Speri che lui sappia che hai provato  

Ti segue tutto il giorno 

E ti svegli bagnata fradicia 

Perché tra questo mondo e l'eternità 

C'è un volto che speri di vedere. 

Sai dove l'hai mandato 

Sei sicura di sapere dove sei 

Stai provando a rallentare ma sai che non andrai molto lontano 

E ora lui è lassù e canta come un angelo 

Ma tu non riesci a sentire quelle parole 

E ora lui è lassù e canta come un angelo 

Imperdonabile peccatrice. 

 

 

 

Ho passato le notti a soffocarmi di lacrime e sospiri e rimpianti…

Ho passato i giorni a sperare di poter tornare indietro per poter rifare tutto…

Ho passato il tempo a contare i minuti che mi separavano da te e dall'eternità.

 

Voglio che tu torni.

 

Ti rivoglio qui. ORA.

 

Perché devo dirti che ti amo.

 

Perchè non te l'ho mai detto, vero?

 

Amo ogni singolo capello rosso.

Amo ogni singolo centimetro della tua pelle.

 

Ti ricordi? Era talmente bianca che puntualmente a Giugno ti scottavi la faccia.

 

Amo le tue labbra. Rosse.

Amo ogni singola tua lentiggine.

 

Amo i tuoi occhi blu, la buffonaggine, la pigrizia, gli sbuffi che facevi, le tua preghiere

per farti copiare…

 

Amo TE, Ron.

 

E non l'ho mai detto.

 

E ho peccato.

 

………

 

Passi silenziosi, piccoli, soffocati dalla neve che era caduta a Londra.

Arrivai in mezzo alla piazza, quasi inconsapevole di dirigermici.

Una pozza di pallida luce lunare illuminava una mattonella dello sporco selciato, casualmente l'unica mattonella libera dalla neve. Che sia quella che lui mi ha segnalato?

 

Oh, Ron…sei sempre così confuso nei sogni che mi mandi…

 

È luna piena. È inverno. È passato un mese esatto dalla tua morte.

 

E... Oddio, soffro ancora come se fossi morto ieri. Sono così vuota... Io sono... nulla.

 

A volte neanche questo, perchè il nulla è perfino troppo.

 

Mi piazzai esattamente sopra la mattonella sgombra di neve, osservando il cielo sgombro di nuovole. La luna a tre quarti sembra così lontana… Così chiara… Il cielo nero, assoluto, immenso, sembra quasi avere la consistenza del velluto…

 

Mi sfregai le mani nervosamente. Un po' per il freddo, un po' per l'emozione.

Tutti mi prenderebbero per matta se mi sapessero qui a parlare alla luna, con il freddo cane di questa notte, pergiunta sola.

 

Ma nessuno mi può vedere. La notte per gli altri, ora, è un lento cullarsi nelle braccia di Morfeo.

Rivolsi il mio sguardo alla villa di Grimmauld Palace, pensando a tutti i miei amici e familiari che lì dentro, al sicuro dale ripercussioni della guerra, dormivano.

Giovani amanti abbracciati, bimbi, nati nel mezzo del conflitto, stretti ai loro genitori, ex-vittime della crudeltà di Lord Voldemort. E ancora vecchi sposi, amici impauriti rassicurandosi a vicenda, animali aspettando invano l'arrivo del loro padrone ormai scomparso da molto tempo...

 

Anch’io aspetto. Ma non ho freddo nè paura, perchè io sono sicura che tu mi hai detto qualcosa…

 

Il tuo messaggio fù un sogno.

 

Io e ti ci rincorrevamo per il giardino della scuola, fiorito in un'eterna primavera. Tu ridevi e correvi davanti a me, mentre io ti inseguivo.

 

-Hermione, sei lenta!-

 

Mi ricordo che lo dicesti ridendo.

 

-ARGH! Cosa hai detto???-

 

Rideva ancora quando finalmente lo raggiunsi. Tirandomi a bomba su di lui lo feci cadere a terra, sedendomi poi sopra il tuo stomaco. Continuai ridere.

 

Ero felice.

Eravamo felici e nessuno ci avrebbe potuto interrompere.

 

-Allora! Come ci si sente a essere vinti, Ron Weasley?-

-Ahahah!-

 

Lui rise, guardandomi. Era bellissimo, lì tra i fiori. Gli occhi gli brillavano di felicità e i capelli sanguigni erano scompigliatissimi, creando una visione da farmi perdere la testa.

 

Poi, senza ragione alcuna, mi fece una domamnda.

 

 - Hermione Granger, tu, ora, sei felice?-

 

Avrei dovuto rispondere che si, andava tutto bene…e invece sentivo che qualcosa mi

opprimeva il cuore. Qualcosa doi lontano e remoto, ma pur sempre opprimente.

 

Non avevo ancora capito che era tutto un sogno… Avrei voluto che tutto durasse per sempre... Intuivo la sua fragilità, il suo effimero passare...

 

Mi si bloccó il fiato in gola. Smisi immediatamente di sorridere, per poi mordicchiarmi un labbro per l’incertezza.

 

-Io… con certezza ...non lo so. –

 

Dubitavo.

 

-Io ... Non credo…-

-uhhmmm…-

 

Ron, osservando la mia faccia dubbiosa, mi accarezzò una guancia arrosata dalla corsa.

 

-Allora vieni a guardare la luna con me, domani…-

 

Ero arrossita e avevo sorriso. Forse sarebbe stato il nostro primo appentamento!

 

-qui nei giardini?-

 

Oddio, che mi avrei messo? Uscire con Ron... OmmioDio! Datemi una agenda, devo scrivercelo sopra!

 

-no…in Grimmauld Place, su alcuni mattoni che risplendono di luce della luna. Già sai che ormai io abito lì…-

 

Sentivo la mia faccia tramutarsi in un'espressione incredula…

 

-cosa?-

-è ora tornare a dormire, 'Mione.-

 

Mi ero svegliata piangendo. Perchè Ron era morto, e io avevo fatto un sogno felice con lui.

Volevo morire, perchè la sua assenza era troppo grande da affrontare. Solo un sussurro sfuggì tra le mie labbra, insieme a tutte le lacrime che stavo versando.

 

- Pe-perchè... Perchè mi hai lasciato sola?!?-

 

......

 

Non ci sono risposte da prendere 

Non sarai mai la stessa 

Qualcuno piange e sei tu da biasimare 

Ti sforzi con una lotta dentro 

Sconfiggerai la tristezza 

Le immagini che vedi non scompariranno 

Niente brutti sogni o la sua voce che senti 

Sai dove l'hai mandata 

Sei sicura di sapere dove sei 

Stai provando a rallentare ma sai che non andrai molto lontano 

E ora lui è lassù e canta come un angelo 

Ma tu non riesci a sentire quelle parole 

E ora lui è lassù e canta come un angelo 

Imperdonabile peccatrice. 

 

 

Mi feci coraggio. E come una pazza, iniziai a parlare all’aria. E in un qual modo, questo mi confortava.

 

-Ron… ehm… ciao… io… -

 

Del tutto dimentica del fatto che stavo sussurrando alla luna, provai una sensazione stranissima: mi sembrò quasi di vederlo ridacchiare.

 Ma mai fù tanta la sorpresa come quando sentii la sua voce risuonare dentro la mia testa.

 

La grande Hermione Granger senza parole…

 

Sorrisi, felice. Perchè ora lo sò. Lui è lassù e mi guarda. E ride. Due lacrime di felicità sfuggirono dalle mie ciglia. Non cercai neanche di asciugarle.

Solo, gli risposi, ridendo.

 

-INSOMMMA! Non ridere! È un cosa seria!-

 

Pronta, la sua voce gioiosa si fece risentire nella mia testa, nell’aria. Incantesimo della mezzanotte? Non lo sò, e non mi interessa. Tutto pur di non rompere questo legame...

 

'Mione…perché al posto di programmarti i sentimenti non li lasci scoppiare? È più divertente!

 

Mi sembra quasi di sentirti dire la tua frase preferita. Ero tropo felice. Completa, quasi. Mi dimenticai el freddo, delle persone che mi aspettavano, perchè nessuno avrebbe potuto dividerci, ora.

 

-Io non sono una giuggiolona come te!-

 

Il tuo viso rosso, la tua faccia imbronciata.

 

Chi è il giuggiolone????

 

-TU! ahah! *snif* Dai…scherzavo…-

 

Braccia incrociate, guardando da un’altra parte.

 

Tu scherzi troppo…

 

Mi limitai a sorridere.

 

-Se lo dici tu…-

 

Aria da offeso, quasi comica... era una parodia!

 

Certo che lo dico io!

 

-dai, Ron…non ti offendere…-

 

Lo vidi strofinarsi il mento e guardarmi di sbieco, quasi indeciso sul tipo di punizione da infliggermi.

 

Uhm… solo se mi prometti di non pensare più: " Perché mi hai lasciato sola?"

 

Smisi di sorridere, mordendomi le labbra.

 

- Mi spiace... ma...-

 

Si strofinò le orecchie con una mano.

 

Anche perchè io non ti ho lasciata sola…

 

Posso quasi vedere le sue orecchie completamente rosse. Ma... cosa mi avra voluto dire?

 

-Cosa?-

 

Io lo osservavo con aria dubbiosa, lui si dondolava sui talloni.

 

Ehm…

 

Inizia a battere un piede per terra, in stile Mamma Weasley.

 

-Ron…-

 

Lui cercava di guardare in tutte le direzioni, meno nei miei occhi.

 

Ehm…Ehm…ti ho detto che non sei sola…

 

Guardai quella figura evanescente che risaltava contro la luna, ero incredula. Adesso ero sicura di non immaginarmi le cose. Qualcuno mi stava veramente parlando in un orecchio. Inarcai un sopracciglio, dubbiosa.

 

-Certo che non sono sola… C'è Harry…E Ginny…-

 

La figura si decise a guardarmi negli occhi. E avrei potuto giurare che era tutto rosso...

 

No…non in quel senso…

 

Incredula, gli chiesi:

 

-E allora quale, Ronald Bilius Weasley?-

 

ehm…Non ammazzarmi

 

Sfoderai il mio tono da saccentona.

 

-Spiacente ricordartelo…ma sei già morto…-

 

Lui si battè una mano sulla fronte.

 

Giusto! Me ne dimentico…sai com'è…

 

Incrociai le braccia, offesa.

 

-No che non so com'è! Non sono ancora morta!-

 

Lui perse di colpo tutta l’aria offesa, giocherellona o triste, per guardarmi con un’espressione spaventata.

 

E non dovrai morire! Chiaro?Anche perché sennò mi lasci solo il pupattolo…

 

Splancai la bocca, shokkata.

 

-PUPATTOLO?-

 

Lui sbuffò, contrito.

 

Uff…

 

-Rooon…-

 

Lo richiamai con voce stentorea.

 

Lo sapevo…

 

Lui passava totalmente de mi, perduto nelle sue personali elucubrazioni.

 

-Rooooon…-

 

Forse era meglio che lo scoprivi da sola?

 

Mi stavo incazzando! Dove voleva andare a parare?!?

 

-ROOOOOOOON!! COSA AVREI DOVUTO SCOPRIRE DA SOLA?!?-

 

Altro attacco di rossore alle guance.

 

ehm…ti ricordi prima della battaglia finale? La sera prima? Quando ci siamo sbronzati?

 

-si???-

 

No, in realtà l’unica cosa che mi ricordavo era una sensazione sublime di piacere e un saporaccio di burrobirra in gola, ma non l’avrei mai confessato.

 

ehm…abbiamo fatto l'amore…

 

Quando lui parlò, io non lo sentii. Aveva abbassato notevolmente la voce...

 

-Non ho sentito, Ron.-

 

Sollevò di pochissimo la voce, quindi io non lo sentii ugualmente.

 

Abbiamo fatto l'amore…

 

-RON! NON TI SENTO!-

 

L'hai voluto tu, Hermione Granger! ABBIAMO FATTO L'AMORE!

 

Nel dirlo, mi aveva puntato un dito contro. Io rimasi a bocca aperta, un’altra volta.

 

-co... co-cosa?-

 

VUOI L'ANIMAZIONE IN 3D O TI BASTA IL DISEGNINO??

 

Sono semplicemente schokkata! Perché non ricordo nulla??

Con voce assente chiesi:

 

-quando?-

 

Lui mi rispose, imbarazzatissimo.

 

Verso le 10…

 

-dove?-

 

Camera mia? O forse tua? Non ricordo…

 

-COME?!?-

 

Gridai, stupita.

 

ero sbronzo anch'io…

 

Lui era imbrazzatissimo al 100%. Io al 300%.

 

-Bene…E cosa c'entra tutto questo con il restare sola o no?-

 

Proprio non capivo che il nesso logico tra noi due... che insomma... QUELLO, e il fatto di non rimanere sola!

 

Meno male che sei la strega più brillante del tuo secolo…

 

Non risposi, perchè non capivo.

 

Lui sospirò, affranto. Per poi sorridermi, felice e bellissimo, come l’angelo che era.

 

Sei incinta, Hermione.

 

Forse una volta ti sei persa ma ora ti sei trovata 

Mettiti dritta prima che di cascare per terra 

Sai dove l'hai mandato 

Sei sicura di sapere dove sei 

Stai provando a rallentare ma sai che non andrai molto lontano 

E ora lui è lassù e canta come un angelo 

Ma tu non riesci a sentire quelle parole 

E ora lui è lassù e canta come un angelo 

Imperdonabile peccatrice.

 

……

 

Diciassette anni dopo.

 

Rimasi ad osservare il cielo notturno di una calda notte d’estate, parlando con una mia vecchia conoscenza. Ero seduta comodamente in un divano, nella terrazza della mia villa in campagna.

 

Dalla casa provenivano rumori di risa, frammenti di canzoni, gridolini di bimbi e adulti.

 

-Uguale al padre…Già…-

 

La lieve brezza accarezzava la pelle del mio collo, sfiorava i miei capelli raccolti in un nodo, in cima alla testa. Improvvisamente un’alta sagoma si affacciò dalla porta finestra che dal salone passava al terrrazzo.

 

-mamma! Con chi parli?-

 

Un diciassettenne alto di un metro e ottantacinque esatti, capelli rosso fuoco un po' lunghetti raccolti in una coda con grandi occhi blu e pelle chiarissima, mi guardava incuriosito.

 

-Con la luna, Jack… -

 

Jaques, mio figlio, mi sorrise birichino. Io ridacchiai.

 

-Ehi, perchè non entri? Dai, c’è zio George ce stà giocando a essere una foca... Zia Alicia è disperata, e zio Fred... tutto uno spettacolo!-

 

Risi.

 

-quindi i tuoi diciasette anni ti piaciono proprio, eh?-

 

Un’altra sagoma, più picola, si affianco a quella di mio figlio.

 

-Dinamity! Ti piace la festa di compleanno del tuo “amoruccio”?!?-

 

Io e Dinamity Johnson ridacchiammo, mentre Jack diventava rosso in zona orecchie.

 

-eddai, mamma...-

 

Mi alzai dal divano per andargli incontro. Poi con grande sorpresa dei due , li abbracciai.

 

-Sono così felice... per tutto!-

 

Poi la risata di noi tre si diffuse per tutta la notte.

 

.........

 

È notte fonda, tutti gli invitati se ne sono andati via, e mi ritrova ancora una volta in terrazza.

 

Continuo a guardare la luna, felice. Jack è un miracolo. Mi ricorda quello che ho perso ogni giorno ma anche quello che mi spinge ad andare avanti. Lo vedo così felice, innamorato...

 

Sono così felice... che non ho paura neppure di quello che ci sarà dopo.

 

Silenzio. Soffocante. E la sensazione di cadere. Una corsa, odore di medicinali. Grida di medimaghi, pianti soffocati.

 

E improvisamente, un grido.

 

-MAMMA!!! STAI BENE???-

 

È Jack. Ma perchè, piccolino mio, non ti vedo?

Non sento niente. Dove sono?

Il modo è diventato nero?

O sono forse i miei occhi che si sono chiusi?

 

-la stiamo perdendo, presto!!!-

 

Bip, bip, bip, bip, biip, biiip, biiiiiiiiiiiiiiiiiiiip....

 

-L’abbiamo persa?!?-

 

-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!-

 

-cos.....-

 

Silenzio.

Perché ora il modo è bianco?

Biancobiancobianco…

 

Troppo bianco…

 

E poi, una voce lontana. Sovrannaturale, quasi.

 

Ha peccato di Omissione nei tuoi confronti…

 

E poi, un’altra, che conosco fin troppo bene.

 

Oh, la prego…non mi importa! La voglio qui!

 

Non sè se è possibile, arcangelo Ron...

 

MISERIACCIA! GLIEL'HO PROMESSO TANTO TEMPO FÀ!

 

…Oh, allora…può passare.

 

Sono una peccatrice, perchè non ho mai parlato. E sono imperdonabile per questo. Ma ora sono con te, e il resto dell’universo non conta.

 

Perché tra questo mondo e l'eternità 

C'è un volto che speri di vedere. 

Sai dove l'hai mandato 

Sei sicura di sapere dove sei 

Stai provando a rallentare ma sai che non andrai molto lontano 

E ora lui è lassù e canta come un angelo 

Ma tu non riesci a sentire quelle parole 

E ora lui è lassù e canta come un angelo 

Imperdonabile peccatrice. 

 

 

 

           

 

……………………………………….

 

 

Commentino-ino-ino-ino??? ^O^!

 

La canzone è UNFORGIVABLE SINNER di LENE MARLIN. L’ho messa

tradotta in italiano perché avrebbe potuto spiegare titolo e co. ^^!

 

 

 

  
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