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Autore: Em_Em    09/11/2012    5 recensioni
GUARDATECI. NON SIAMO LA RAZZA UMANA, MA RAZZI UMANI
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 CAPITOLO 1 "Guardateci. Non siamo la razza umana, ma razzi umani"

Era già sera. Come è possibile che la Domenica, pur essendo noiosa, passa così velocemente? Eppure la noia è lenta... Decisi quindi di spararmi per la 400centesima volta la 3° stagione di Sex and The City e bere tè caldo sotto le coperte con Peter. Il mio ragazzo? Pff... Il mio cane. E' un barbone gigante nero, è uno di quei tipi che quando dorme si prende tutto il letto e la mattina ti sveglia con secchiate di bava in faccia. Adorabile.
La mattina fui svegliata nella solita maniera, mi trascinai in bagno per lavarmi e poi vestirmi. Misi una maglietta con maniche a 3/4 nera a righe bianche, pantaloni neri a vita alta e tronchetto con un po' di tacco (che non nuoce mai). Guardai il display del telefono distrattamente e... CAZZO! Afferrai borsa, cappotto, telefono, macchina fotografica e chiavi di casa tutto in una botta e uscii di casa. Iniziava un'altra settimana e, come ogni Lunedì, c'è sempre TROPPO da fare. Insomma guardateci. sempre di corsa di qua e di la', sempre di fretta, sempre in ritardo... Non siamo la razza umana, ma razzi umani! 
Io lavoro improprio come fotografa al centro di Londra, a volte collaboro con riviste di alta moda come VOGUE o ELLE, ma principalmente per COSMOPOLITAN. E' una passione che mi porto dietro dall'età di 14 anni, i miei amici mi chiedevano foto da mettere come immagine del profilo di Facebook e adesso, che ho 22 anni, fotogrofo celebrità.

Quella mattina non feci in tempo a sistemarmi, visto l'enorme ritardo, ed ero talmente piena di roba che non vidi le persone che passeggiavano sul marciapiede. Una vecchietta, due bambini e una ragazza colpiti. Salita in macchina, intrecciai i miei capelli corti color miele e con qualche ciocca bionda in una piccola treccia, misi un filo di mascara e partii in una corsa folle contro il tempo. 

Arrivata in studio, incrociai subito George che con uno sguardo gay mi disse: "Cristo Santo, Zoe. Cosa hai combinato questa mattina? Hai lottato contro qualche Pokèmon? Dai che ora ti sistema Geordie!" lo bloccai alzando la mano e guardandolo con occhi sfiniti. Fortunatamente capì al volo e mi lasciò organizzare la giornata.
"Zoe, finalmente sei arrivata! Oggi hai la giornata piena!" Ecco Linda, la segretaria occhialuta, ma non sfigata. A dirla tutta, era davvero una bellissima ragazza.
"alle 11.00, ovvero fra 15 minuti, hai un servizio fotografico per COSMOPOLITAN con Miss Fanning... Quella piccola, non quella grande. emh... Elle? Si, Elle Fanning. Ricorda il genere semplice, è una ragazzina quindi consiglia agli organizzatori di usare poco trucco e concentrarsi principalmente sui capelli. Bene, emh... Dopo di ciò hai la pausa pranzo con George per poi riattaccare alle 15.00 con un servizio per VOGUE alla Principessa Beatrice Borromeo, che ti prenderà gran parte della giornata. Sai com'è fatta!"
"Fin troppo... poi? Posso tornare a casa da Peter?"
"Ti piacerebbe! Invece chiuderai la giornata con un servizio per Teen Vogue con i One Direction, la boy band inglese uscita da XFactor UK, sul London Bridge"
"Ah si, ho seguito quell'edizione. Perfetto, grazie Linda."
"Figurati, emh... Zoe... Potrei venire anche io al loro servizio?"
"huh huh! La nostra Linda è innamorata?" Feci uno di quei sorrisi maliziosi che si fanno quando vuoi sapere qualcosa di piccante.
"Ma no! Sono solo curiosa, un photoset sul London Bridge deve essere forte!" che non funzionò.
"Allora va bene, nessun problema" cercai di riordinare le mie cose, ma fui interrotta nuovamente
"Senti Zoe..."
"Lo sapevo. Sei innamorata di uno dei ragazzi e adesso ti senti pronta a parlarmene. Sono tutta tua!"
"...Chi è Peter?" 
"Oh... E' il mio cane." Mi beccai uno di quegli sguardi delusi e vuoti e, indietreggiando, tornò alla sua scrivania. Una delusione per una delusione, Linda, siamo pari.

Elle Fanning arrivò in studio con tutta la sua gang del bosco di manager e gente varia, informai costumisti, parrucchieri e truccatori di come sarebbe dovuto essere lo stile e ritrovai una Elle con un filo di eyeliner, capelli spettinati ed un vestito firmato Yves Saint Laurent marrone, lasciato largo sui fianchi. LION STYLE! era bellissima. Essendo un tema WILD, avevo pensato a foto spontanee, niente pose, perciò ho lasciato che si divertisse con il suo vestito. Le abbiamo messo la musica e, iniziando a ballare, girare e saltellare, sono venute foto divertenti e artistiche. Il giusto mix per un'adolescente.
"Grandiosa come sempre Zoe, M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-A. Ma adesso andiamo a mangiare, che ne dici?"
"Dico che quello meraviglioso sei tu, George!"
George, il mio migliore amico gay, mi portò a mangiare da "Pret A Manger", sapeva che adoravo quel posto.
"Zoe cara, a te serve un uomo."
"Ma come te ne esci? Sai che è il mio ultimo pensiero, se capita bene, senno... Io ho te!"
"Molto simpatica, davvero. Ma non cercare di sembrare menefreghista, a tutte serve un uomo"
"Beh, fino a ieri ce l'avevo, poi Peter lo ha ucciso!"
"Se stai parlando di John il Pupazzo Gonfiabile mi alzo e ti paghi il pranzo da sola." 
"Non fare il suo nome... Sono ancora in trauma!" 
"Non voglio starti a sentire. Adesso possiamo iniziare a mangiare?? Tu parli troppo, TROPPO!"
La verità è che odio parlare dei miei sentimenti, non perché non sono una persona aperta, ma perché sono stata delusa tante volte e quindi ora non riesco più a esternare ciò che provo.
Un uomo mi mancava, mi mancava eccome.

  
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