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Autore: minichan    28/05/2007    2 recensioni
HO SISTEMATO LA FF, ORA SI LEGGE BENE, SCUSATE L'AVEVO POSTATA MALE, GRAZIE - Aspetta un attimo, non possiamo parlarne ? Non mi dai neanche il tempo per pensarci ? Devi decidere solo tu ? Devi decidere SEMPRE tu ? - ... Il sangue le colava dal labbro rotto, la vista era appannata e i suoni gli giungevano ovattati, come se avesse un paio si cuffie, provò ad alzarsi ma questa volta i colpi erano stati troppo forti, ricadde in ginocchio sul pavimento della cucina ...
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

TRE ANNI PRIMA …….

- Aspetta un attimo, non possiamo parlarne ? Non mi dai neanche il tempo per pensarci ? Devi decidere solo tu ? Devi decidere SEMPRE tu ? -
La ragazza ormai rasentava le lacrime, la voce era stridula e rabbiosa, non isterica, non se lo sarebbe mai permesso, non voleva sembrare una di quelle oche rincoglionite che erano passate da quella casa.
- Kaori ascolta, non penso tu sia stupida, sicuramente l’avrai capito che tengo veramente a te, non sarebbe leale fingere il contrario anche se fino ad ora ho giocato veramente sporco per non fartelo notare, ma ora voglio tu lo sappia perché ho bisogno che tu comprenda che quello che sto facendo è solamente per il tuo bene, per il bene di entrambi, come puoi non vedere le mie ragioni ? Come puoi chiedermi di farti rimanere qui ? Dio …. le tue labbra prima …. mi hanno fatto toccare il paradiso …. e questo non deve più succedere, MAI PIU’ !!! Non posso permettermelo, tu sai che cosa faccio per vivere, una persona come me se lo può scordare di avere qualcuno accanto, non posso permettere che tu sia in pericolo, per me sarebbe come vivere in un costante stato di ansia, senza contare che così metterei solamente in pericolo la vita dei clienti (vorrai dire delle clienti ?????) perché sarei sempre in pensiero per te e non potrei mai concentrarmi pienamente su di loro, non ho la possibilità di fare un altro lavoro ….. tu lo sai bene ….. e poi lo devo a Maki, non me lo perdonerebbe mai se la sua sorellina dovesse vivere guardandosi le spalle per tutta la vita …… che vita sarebbe ? Kaori, sii ragionevole …… non fare in modo che sia più straziante del previsto, tanto non cambierò idea ….. -
- Ho capito non preoccuparti, TU decidi, TU fai, TU ti senti in colpa nei confronti di Maki, TU sai che per me quella non sarebbe vita, TU TU TU SEMPRE TU, chi diavolo ti credi di essere per decidere per me ? – Kaori lasciava scorrere le lacrime sulle guance presa ormai da una furia cieca - Ormai sono abbastanza adulta per arrangiarmi da sola e tu non puoi permetterti di ……. –
- APPUNTO – sbottò Ryo – Sei abbastanza grande per farcela da sola, è ora che tu ti costruisca una vita, una vita in cui potrai essere felice, serena e spensierata, senza dover stare sempre in tensione, senza dover temere per la vita del tuo uomo ogni giorno, senza paure. –
- Hai vinto Ryo, puoi calmarti ora, andrò via, lascerò questa casa, ….. lascerò questa casa …… sembra incredibile solo a dirlo dopo otto anni ……. farò come vuoi tu, ma sei proprio uno stupido, non capisci ….. non capisci e non capirai mai che non ho nessuna paura del mondo solamente quando sono con te, ti chiedo solo una cosa, vorrei poterti venire a trovare, almeno per gli anniversari di Maki, mi piacerebbe passare con te quel giorno, in fondo siamo le persone che ha avuto più vicine nella vita, questo me lo devi – si strofinò gli occhi, le lacrime avevano gonfiato i suoi occhi color nocciola che ormai sembravano scoppiare e Ryo sapeva che sarebbero stati anche peggio più tardi.
- Certo, sarò contento di poterlo trascorrere con te, è importante anche per me quel giorno, non credere, Maki è stato un fratello per me. – Allungò la mano verso di lei, lei la strinse e lui la tirò a se in un lungo abbraccio, - Spero che tu abbia una vita felice Kaori, lo spero veramente con tutto il cuore, tenta di crearti una famiglia, non ce la farei sapendo che tutto questo dolore è stato inutile - ….. – Certo Ryo, farò come dici tu, in fondo me lo sono sempre aspettata, lo stallone di Shinjuku non poteva di certo perdere la reputazione con un mezzo travestito come me !!!! –
- Hai ragione, devo tenere alto il nome della nazione – Ryo era in piedi, la mano destra sulla fronte a mò di saluto militare e nell’altra la bandiera Giapponese, sul volto un ghigno satanico e depravato –
- Sei sempre il solito, non cambiare mai mi raccomando – ora la ragazza aveva un sorriso triste sulle labbra, Ryo le arruffò i capelli – E tu rimani sempre così, testarda e violenta come sempre !!! – Kaori gli diede un pugno sul petto – Ehi violenta a chi ??? – Ma intanto rideva – Allora addio sugar boy, ci rivedremo il 31 di marzo - …. – No Ryo, non è un addio, solamente un arrivederci, quando avremo capito come dominare i nostri sentimenti potremmo essere perfino amici …. - ….. – Kaori, sia tu che io sappiamo che non sarà mai possibile - …… - Essere amici ??? - …… - No ….. –

OGGI ……..

Il sangue le colava dal labbro rotto, la vista era appannata e i suoni gli giungevano ovattati, come se avesse un paio si cuffie, provò ad alzarsi ma questa volta i colpi erano stati troppo forti, ricadde in ginocchio sul pavimento della cucina, i pugni chiusi in un gesto di rabbia alzò lo sguardo verso l’uomo che la fronteggiava, non gliel’avrebbe data vinta, come tutte le altre volte si sarebbe rialzata, e rialzata, e rialzata ….. lo guardò, i suoi occhi nocciola fiammeggiavano, il disgusto e l’odio lo trafissero come una lama, non un accenno di paura …….. – Brutta puttana, non ti arrendi mai, lo sai che così è peggio, che così mi incazzo ancora di più ….. dopo dovrai anche mettere in ordine la cucina, anche questa volta l’hai sporcata tutta, guarda lì, c’è del sangue anche sulla tovaglia, che schifo, ti conviene alzarti e pulire, che tra poco è ora di cena ….. e smettila di guardarmi così, che non mi fai paura, smettila hai capito ? SMETTILA !!!!!! – lo schiaffone la colpì in pieno viso, cadde a terra svenuta, non un gesto, non un urlo, forte e orgogliosa come sempre – Te la sei cercata – Disse l’uomo e voltandosi verso la porta uscì in strada -


- CONTINUA -
  
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