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Autore: Nyss    10/11/2012    4 recensioni
In un piccolo reame, un piccolo bimbo sperimenta cosa vuol dire disubbdire alla sua piccola mamma. Cosa c'entrerà la liquirizia?
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Storiella senza pretese, inventata per la mia piccola cuginetta.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL PICCOLO BAMBIN0 E LA LIQUIRIZIA
 

C’era una volta una piccola città di un piccolo reame. Vi vivevano un piccolo bambino e la sua piccola mamma, in una piccola casetta. La piccola mamma lavorava all’emporio della sbadata piccola signora Ellis e ogni tanto era costretta a lasciare il suo piccolo bambino a casa per sbrigare alcune urgenti faccende che la donna si era scordata.
Fu così anche quella volta: la piccola signora Ellis entrò di corsa nel suo emporio, tenendosi il piccolo cappello con una mano perché non fosse trascinato via dalle forti raffiche di vento di quel giorno.
-Oh, cara!- disse, rivolgendosi alla piccola mamma –Cercavo proprio te!-. E le spiegò di come si era dimenticata che doveva consegnare alcune erbe ad un piccolo signore di una piccola città di un altro piccolo regno. La piccola mamma, che non era proprio capace di dire di no, acconsentì.
-Sei sempre così gentile e paziente con me!- esclamò al piccola signora Ellis e le mise tra le mani un sacchetto colmo di liquirizia, che leccornia!, per ringraziarla della sua disponibilità.
Così la piccola mamma tornò a casa. Naturalmente quando disse al piccolo figlio che sarebbe dovuta andare via per qualche giorno ci furono pianti e lacrime, ma alla fine, con gran dispiacere, partì.
-Mi raccomando però- disse –non mangiare la liquirizia che mi ha dato la Piccola signora Ellis! Se lo farai me ne accorgerò!-
Appena la piccola mamma si mise in cammino col suo asinello carico di erbe il piccolo bambino uscì di casa per andare al piccolo parco giochi, dove ogni pomeriggio si raccoglievano tutti i suoi amici.
Si divertì molto fino a quando, tra un gioco e l’altro, non raccontò delle raccomandazioni della piccola mamma al cuginetto, un piccolo bimbo grassoccio e lentigginoso, tutto il contrario di lui, magro e pallido.
Il piccolo cugino lo prese in giro: -Ah, ah, sei un fifone! La liquirizia è buona, perché non dovresti mangiarla?-                                                                                                                                                                           Il piccolo bambino protestò. E poi la piccola mamma aveva detto che si sarebbe accorta se avesse disubbidito! –Ma dai, ne hai un sacchetto pieno, cosa vuoi che siano un paio di pezzettini in meno? E poi, una volta nello stomaco, scompaiono-
Il piccolo bambino se ne tornò a casa tristemente, dando calci ai sassi che trovava sulla strada, indeciso sul da farsi. Da una parte  on voleva disubbidire alla sua piccola mamma, dall’altra non voleva certo fare la figura del vigliacco davanti ai suoi amici!
Mentre mangiava seduto al piccolo tavolo, mentre lavava il suo piccolo piatto, mentre faceva i suoi piccoli compiti, il suo sguardo veniva  sempre attirato verso il sacchetto della liquirizia. Dopo averci pensato tutta la notte, il piccolo bimbo decise. Si avvicinò al piccolo sacco e vi affondò la mano, tirando fuori una manciata di quei piccoli sassolini neri: la desiderata liquirizia. Li ingoiò uno dopo l’altro, masticando ben bene e assaporando il loro gusto dolce. Ma più masticava, più la liquirizia si attaccava ai denti. All’inizio era stato divertente cercare di toglierla con la lingua, ma alla fine aveva dovuto cacciare un piccolo dito in bocca e raschiare via la liquirizia con l’unghia. Una volta soddisfatto della sua pulizia si osservò l’unghia. Era tutta sporca di nero!!!
Spaventatissimo corse verso casa del piccolo cuginetto. –Aiutami, aiutami!- lo aveva pregato –non so che fare per togliere la liquirizia dall’unghia!-
Il piccolo cuginetto, che proprio non si aspettava che la liquirizia facesse tutti questi danni, improvvisò, tanto per dare una parvenza di saggezza. Fece mettere il dito a bagno nel latte e poi via!, sotto la sabbia rovente! Il piccolo bambino sperò e desiderò che il dito tornasse pulito, ma quello, niente. Allora il piccolo bimbo corse via, arrabbiato con il piccolo cugino perché, in fondo, era colpa sua.
Corse dalla sua piccola Nonna, una donna minuscola con folti capelli grigi e un po’ orba. Lei esaminò il dito incriminato, borbottando una serie di “Mmhh, mhuh, ah!”. Prese del limone, asserendo che sicuramente avrebbe fatto al caso del piccolo bambino, e spremette un po’ di succo sull’unghia del piccolo nipotino.
Aspettarono e aspettarono, ma non successe nulla. Il dito non ne voleva sapere di tornare pulito!
Allora il bambino si scoraggiò. Nella piccola città dicevano che la piccola nonna era una strega. Se una strega non riusciva a risolvere il suo problema, allora non c’era proprio nulla da fare.
Poi gli venne un’idea. Chi c’è di più potente di una strega? Il Re, naturalmente.
Così il piccolo bimbo corse fino al castello del piccolo Re di quel piccolo reame, sgusciando tra le gambe delle guardie che, inutilmente, cercavano di acchiapparlo.
-Re, Re!- chiamò a gran voce. –ho bisogno del tuo aiuto. Ho mangiato della liquirizia e ora l’unghia con cui mi sono pulito i denti è tutta sporca e non viene più pulita!-. il Re ci pensò e ci ripensò, chiamò a raccolta i suoi consiglieri e poi tornò a riflettere.
Alla fine, colto da un’intuizione geniale, esclamò: -Tagliamo il dito, sicuramente tornerà pulito!-                     Il piccolo bambino fuggì terrorizzato. Tornò a casa di corsa, piangendo senza sosta. Proprio in quel momento arrivava a casa anche la piccola mamma che, vedendolo così disperato, si preoccupò.
Così il piccolo bimbo raccontò di nuovo la storia. La piccola mamma allora, ridendo, prese un secchio con dell’acqua e sapone e una piccola spugna. Afferrò la mano del piccolo bimbo e cominciò a strofinarla tutta.
-Vedi cosa succede a disubbidire alla piccola mamma?- chiese in finto tono severo –Ecco, ora è come nuova!- esclamò infine, facendo risplendere l’unghia lucida e pulita del suo piccolo bambino al Sole.                                                                                               

NdA - Note d'Autrice
Non c'è molto da dire su quesa storia: rievocata dai meandri della cartella documenti e pubblicata dopo una sola lettura (alias, sarà piena d'errori quindi se volete potete anhe segnlarli, li correggerò immediatamente... forse :D)
E' una storiella senza pretese che ho scritto penasando alla mi cuginetta, ma se volete lasciate una piccola recnsioncina, frete felice un'autrice!!!

                                                                                                                                                                       Elenoire Tempesta



  
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