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Autore: Tennant_is_a_puppy    10/11/2012    2 recensioni
[Gotye]
EMA 2012, Francoforte. Volevo vedere Carly Rae Jepsen dal vivo. Non mi aspettavo nulla di tutto questo. Si faceva chiamare Gotye. Era straordinario.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, si dà il caso che non sono la massima esperta di Gotye quindi se scrivo qualche baggianata NON arrabbiatevi e scrivetemi cose tipo "informati, asinaccia!" perchè già lo so. Prima FF su artista musicale ma non aspettatevi nulla di terribilmente sconvolgente dal punto di vista dell'attività musicale, è una storia d'amore di quelle che fanno venire le carie ai denti, nulla di che. Grazie, fatemi sapere quello che ne pensate...;)

EMA 2012. Francoforte. Io avevo solo diciassette anni. Diciassette anni! Troppi pochi per tutto quello che accadde. Il viaggio fu lungo, eravamo io e le mie due migliori amiche, Francesca e Milena. Siamo riuscite ad arrivare martedì. I primi due giorni furono accompagnati ininterrottamente da MTV music acceso che presentava gli EMA, e noi ci sentivamo orgogliosissime di essere lì -Cosa ti metti per la grande serata?-  mi aveva chiesto Milena -Non so. Credo un jeans e la maglia dei Green day- dissi tirandola fuori dalla valigia -Hai un fisico bestiale, e ti metti solo un jeans e la maglia dei Green day?- aveva esclamato splancando il trolley. Smucinò un po' tra i vestiti e decise che non c'era nulla di adatto -Ok, allora andrò nuda con solo una foglia di fico addosso. Dammi quella maglietta e facciamola finita- dissi -Che ore sono?- domandò lei -Le quattro- dissi io -Vieni, andiamo in centro e ti compro qualcosa di decente- mi trascinò per mezza Francoforte e, avendo dimenticato la giacca, mi vidi costretta a tremare tutto il tragitto. Infine arrivammo a una specie di boutique e cominciò a mettermi un vestito dopo all'altro. Alla fine scelse  (lei, io facevo da manichino passivo) e mi riportò in hotel. Francesca teneva gli occhi sprofondati in una rivista -Stasera faranno delle prove e c'è un gruppo di ragazzi che vuole ad ogni costo entrare a vedere. Potrebbe esserci Carly Rae Jepsen! Io andrò- io mi strinsi nelle spalle -In fondo siamo venuti  fare cose simili- dissi rivlta a Milena. Lei annuì titubante -Ma..se ci beccano, al massimo ci spediscno fuori con un bel calcione, vero? Cioè, niente problemi con polizia o cose simili?- io le detti un piccolo scossone -Come sei negativa-

Il gruppo di ragazzi erano quasi tutti inglesi e americani, quindi potevamo parlare tranquillamente in inglese. C'erano un paio di spagnoli anche loro che parlavano, seppur con forte accento, inglese, qualche tedesco che invece non sapeva l'inglese e anche una ragazza giapponese che sapeva l'italiano. Si chiamava Katherine e aveva vissuto a Milano per dieci anni. In questo miscuglio etnico raggiungevamo la ventina di unità. Dal palco venivano luci e fischi di microfoni. Aguzzammo lo sguardo ma non c'era nessun cantante interessante. Solo tecnici e un omino col cappello grigio -Dai, proviamo ad entare- disse un ragazzo inglese -Proviamo!- ripetè la spagnola. Superammo le parti di stadio un po' aperte e provamme dalle entrate interne. Quasi tutti i portoni erano chiusi, finche la cinesina non urlò -E' aperta! E' aperta!- tutti si guardarono -Cos'è che dice?!- esclamò un americana -Dice che c'è ne una aperta- disse Francesca in inglese -Bè, allora entriamo-- disse la spagnola. Entrammo in un intrigo di corridoi e cominciammo a perderci. Erano tutte nudi e crudi illuminati al neon, tristi insomma -Almeno siamo dentro- disse in italiano Milena per non farsi capire dagli altri . In quel momento un tedesco disse qualcosa -Come?- chiese l'inglese. Quello scandì meglio le parole, ma comunque non si capiva nulla lo stesso. Allora Katherine fece un lungo sospiro e snocciolò una frase in tedesco, apparentemente, perfetto. I tedeschi annuirono soddisfatti -Dicono- disse poi rivolta a me in italiano -Che dobbiamo seguire i rumori del palco per imboccare il corridoio giusto- ripetei tutto in inglese e tutti capirono. E, seguendo il suggerimento, in dieci minuti avevamo trovato la platea.

Era tutto semplicemente enorme. Ci sedemmo comodi, visto che dal palco era tutto così grande che era impossibile vederci. Faceva freddissimo. Mi avvolsi bene in un giaccone. E mi misi ad aspettare che accadesse qualcosa -Ciao- disse in quel momento una voce accanto a me. Mi voltai. C'era un uomo, che non era venuto con noi, ne ero sicura -Ciao- dissi squadrandolo timidamente. E se fosse venuto per cacciarci?Invece si sedette accanto a me e si tolse il cappello. L'omino col cappello grigio! Dei boccoli castani gli pioverono intorno al viso regolare. La cosa più bella erano i suoi occhi. Non erano nè verdi nè azzurri, erano qualcos di stupendo e li teneva dritti conficcati nei miei -Chi sei?- domandai -Mi chiamo Wouter- in quel momento ebbi una strana sensazione -IO ti ho già visto?- gli chiesi. Lui sollevò le spalle -Non credo. Come ti chiami?- domandò -Rita- lui girò il viso verso il palco -Siete venuti a vedere le prove?- io annuii, e mi resi conto che ero un po' imbambolata -Resterete un po' delusi, almeno per stasera. Fanno solo prove tecniche, capisci?- disse. Io annuii e fui scossa da un brivido gelato per il freddo -Peccato- dissi battendo i denti -Ma hai freddo?- domandò prendendomi le mani. Le sue erano caldissime. Le strofinò tra le sue e io sentii di arrossire -Non sei abbastanza coperta per Francoforte- disse continuando a tenermi le mani -Neanche tu, hai solo una giacca a vento- osservai -Ma io sono abituato- disse. Poi mi prese il volto tra le mani e avvampai -Da dove vieni?- domandai -Belgio- disse -ma sentiti,sei ghiacciata- aggiunse -Vieni dentro- disse -Dentro dove?- domandai -Guardai gli altri. Nessuno si era accorto di lui, e del fatto che un uomo sconosciuto mi stesse sfiornado da un quarto d'ora -Nel backstage- fece con ovvietà -Ma se arrivano..- obiettai -Chi? I cantanti? Stasera non ci sono- disse sorridente -Ma come fai a dirlo scusa?- vieni con me- Disse prendendomi per mano.

ok ragazzi, scusatemi tantissimo era nata come One Shot ma è diventata a capitoli, quindi la continuerò presto presto XOXO margherita tennant
  
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