Nebbia. Freddo. Luna piena. Jane si aggirava da sola tra quelle tetre gallerie di alberi che con i loro rami simili ad artigli le avevano rovinato volto e vestiti. Correva. Correva all’impazzata, cercava un’uscita da quel fitto e buio bosco. Nulla! Niente che le dava uno sprazzo di speranza per potersi salvare per sfuggire a quei “mostri”. Mostri? Lei li definiva così.. ma cos'erano in realtà? Eccone un altro! Jane correva sempre più veloce ma ad un tratto si fermò, cercava di muovere le sue deboli e fredde gambe sanguinanti ma non ci riusciva, voleva urlare ma la voce era come sparita, voleva piangere ma era come se gli occhi si fossero asciugati. Dinanzi a lei un’ombra immensa. Si avvicinò. Buio. Jane aprì gli occhi disturbata dalla luce del sole che filtrava tra gli alberi che durante la notte l’avevano tanto terrorizzata. Cercò di rialzarsi e al suo fianco trovò un biglietto con su scritto “segui la pista”. Si mise in marcia seguendo il sentiero indicato dai vari bigliettini adagiati sul letto di foglie ed erbacce. “Chi mi ha lasciato questo?” ormai questo pensiero l’assillava ma voleva proseguire, era convinta che qualcuno volesse salvarla! Di nuovo sera. Jane giunse ad una grande quercia ormai secca, e lì, un nuovo biglietto: lo prese, lo lesse, le cadde dalle mani... BENVENUTA ALL’INFERNO JANE