La pioggia batteva sui vetri di quella giornata grigia. Londra era sempre così, eppure mi piaceva, mi faceva sentire a casa. Guardavo fuori dalla finestra con una tazza di tè in mano. La poggiai sul davanzale ed il vetro iniziò ad appannarsi. Come un bambino scrissi H+L=<3. Sorrisi, ‘Che stupido che sono’ pensai, e la cancellai con la manica della felpa. Finii il tè, e poi mi alzai. Volsi lo sguardo verso l’orologio e sospirai: erano le due. Mancavano ancora mezz’ora. Trenta minuti e ti avrei riabbracciato, ti avrei potuto baciare al sicuro tra le mura della nostra casa. Due settimane senza di te erano un’ infinità. I giorni passavano lenti, e anche la tanto piovosa e amata Londra perdeva in suo fascino. Ti rivedevo nel riflesso delle pozzanghere slavate del parco, sentivo il suo profumo tra le coperte. Pensai alle notti da solo, steso, guardando la parte del letto vuota. Mi si svuotava il cuore, e mi si riempivano gli occhi di lacrime. Mi mancavi troppo. Doncaster non era dall’altra parte del mondo, ma era pur sempre lontano da me. I miei occhi continuavano a roteare nervosi sull’orologio. Segnava sempre 14:00, sarei potuto impazzire. Vedevo già il tuo viso aprirsi in un sorriso smagliante, le tue mani avvicinarsi e me e stringermi, la tua bocca toccare la mia e mordicchiarmi il labbro. Sorrisi ripensando al tuo bacio di addio. Mi avevi lasciato una cicatrice sulla guancia. Mi avevi morso lo zigomo ed era rimasto un piccolo segno.
Ad un tratto sentii armeggiare con la porta. Il tintinnio delle chiavi mi riportò alla realtà facendomi balzare dalla sedia. Eri tu. Non avesti tempo di chiamarmi, che io ti volai addosso. Ti abbraccia, mi riempii il naso del tuo profumo. Mi mancava. Tu mi guardasti e un po’ stranito dicesti:”Caspita, ma dovrei andare via e tornare più spesso.”. Ridemmo entrambi, e poi tu mi intrappolasti in un bacio. Sentii ogni parte di me riprendere vita. Avrei voluto restare così per anni. Senza più perdermi niente di te. Ogni giorno passato lontano voleva dire un giorno senza baci. Senza coccole, senza vita. Come una Londra senza pioggia. Smisi di pensare e mi affidai a te, quando mi avvolgesti in un abbraccio… come la pioggia che abbraccia Londra durante i pomeriggi d’autunno.