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Autore: Columbrina    10/11/2012    2 recensioni
Hay Lin si svegliò presto quella mattina, abbracciata dall’aria viziosa della città e dal suo concerto metropolitano di clacson.
Aprì l’armadio e lo studiò senza impegno, come se già sapesse cosa mettersi e lo facesse per mera casualità; tolse dalla gruccia un semplice abito bianco e se lo mise, in contrasto con i suoi capelli scuri e che risaltava sulla pelle perlacea. Sul comodino c’era un involto di carta crespa; lo scartò e prese il bel fermaglio con la ninfea bianca che aveva comprato in un mercatino dell’usato per l’occasione.
Fece scoccare la lingua sotto il palato e sorrise.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hay Lin
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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White Water Lily
 

 
Hay Lin si svegliò presto quella mattina, abbracciata dall’aria viziosa della città e dal suo concerto metropolitano di clacson.
Aprì l’armadio e lo studiò senza impegno, come se già sapesse cosa mettersi e lo facesse per mera casualità; tolse dalla gruccia un semplice abito bianco e se lo mise, in contrasto con i suoi capelli scuri e che risaltava sulla pelle perlacea. Sul comodino c’era un involto di carta crespa; lo scartò e prese il bel fermaglio con la ninfea bianca che aveva comprato in un mercatino dell’usato per l’occasione.
Fece scoccare la lingua sotto il palato e sorrise.
Nel scendere le scale, si rese conto di quanto la casa fosse vuota; come se una torbida folata di vento avesse spazzato via i cardini e consumato la linfa, prosciugandola come un bicchiere d’acqua; ma sorrideva ancora.
Tutti gli sguardi vestiti di nero la guardavano con sospetto, essendo lei una farfalla vestita di bianco, che svolazzava tranquilla e con una certa serenità nello sguardo cristallino.
Era bianca e leggiadra, mentre le sue ali intonavano un canto funebre mentre si libravano in cielo per il loro ultimo volo.
La processione finì quando la farfalla bianca, seguita dal suo corteo nero, non arrivò al camposanto.
Il suo bianco candore si posò su una tomba, sempre di bianco vestita.
Hay Lin si tolse il fermaglio a forma di ninfa bianca e lo adagiò con perizia proprio davanti a questa, su cui era incisa un’epigrafe che faceva male.
 
Yan Lin.
 
E basta. Nient’altro.
Le ali si chiusero e pesavano come macigni sulla povera farfalla, vestita di purezza e di colpe infondate.
Neanche il bianco faceva da espiazione, secondo lei.
Hay Lin era forte; la farfalla no. Come se fossero due entità nella stessa persona.  Eppure si mostrava lo stesso forte, perché Yan Lin avrebbe voluto così.
“Perché ti vesti di bianco?” chiese una delle farfalle fasciate di nero.
Lei sorrise, lanciando un ultimo sguardo al fermaglio a forma di ninfea bianca che stava davanti alla tomba.
“Perché è un bel colore. Non ha avuto le onorificenze che meritava… Ma voleva che mi vestissi di bianco, come una sposa che suggella il suo vincolo a un ricordo sereno e non straziante come quel pizzo scuro. In Cina festeggiamo l’anima del defunto perché renderà il cielo ancora più splendido. In Cina, il bianco è il colore del lutto e di nascita. Anzi di rinascita…”
 
   
 
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