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Autore: Witch of Darkness    10/11/2012    1 recensioni
" *Piccola Stella senza cielo...*
Il mio cuore cominciò a battere quasi volesse uscire dal mio petto e correre da lui.
Risposti all'istante:
*Dove lo trovo il mio cielo?*
Non ci pensai due volte e premetti invio.
La sua risposta fu immediata:
*Dentro ad ogni emozione,seguimi e te lo mostrerò* "
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lui era bello e impossibile.

Io lo chiamavo simpaticamente “il ragazzo del cane”,perchè lo vedevo sempre quando portava fuori il suo cagnolino.

Aveva ventisette anni,undici più di me.

Tutto successe precisamente più di un anno fa,il 22 Dicembre.

Era il lunedì di una freddissima mattina,tipica di questo mese e io decisi di portare fuori il cane.

Ero lì da dieci minuti e mi annoiavo a morte quando ad un tratto mi sentii chiamare:

-Scusa,è maschio o femmina?-

-E' femmina-risposi cercando di apparire il più possibile sicura di me.

Lo vidi annuire ed entrare.

Quando si sedette mi sentii avvampare.

Non riuscivo a spiccicare parole ma,fortunatamente,fu lui a rompere il silenzio:

-Guarda,si piacciono-disse sorridendomi.

Guardai i due cani:si inseguivano e giocavano insieme scodinzolando allegramente.

-Già,strano,la mia di solito non va d'accordo con nessun'altro cane-affermai in modo buffo.

Rise:

-Io sono Michele,ma puoi chiamarmi Miky-.

Allungò la sua mano verso di me:

-Stella...-sussurrai stringendola,poi continuai:

-Sei quello che abita davanti a me no?!?Ti ho visto qualche volta-

-Si,sono io,il mio salotto è proprio davanti alla tua camera-sorrise.

-Capisco-sospirai-beh,io devo andare a casa-conclusi e mi alzai.

-Oh,ti accompagno-propose

-Volentieri-risposi,rossa in viso.

Camminammo insieme fino al mio portone:

-Tu abiti più indietro però-

-Si,ma ho preferito riaccompagnare te-

Arrossii all'istante:

-Oh,beh...io devo andare ora.Ciao-conclusi sparendo dentro al portone.

-Ciao-rispose deluso.

 

Quella sera,dopo cena,mi rifugiai in camera mia dopo un violento litigio con mia mamma.

Nonostante il cielo di Dicembre spalancai la finestra.

La luce del salotto di Michele era accesa e io rimasi lì,a contemplare quella stanza,per un'infinità di minuti.

A un trattò si voltò e mi vide.

Sfidando coraggiosamente il freddo,uscì in balcone.

Restammo a guardarci per una mezz'ora buona.

Fu la voce di mia mamma,che mi “ordinava” di andare a dormire,la causa della rottura della magia.

Lo salutai con un educato cenno della mano e lui mi mandò un bacio.

La temperatura era sotto lo 0 e nonostante questo le mie guance andavano a fuoco.

Avevo i brividi,ma non era per il freddo.

Chiusi la finestra e corsi nel mio letto.

Mi addormentai con un sorriso ebete stampato in faccia.

   
 
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