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Autore: forevah_young    10/11/2012    4 recensioni
cosa potrebbe succedere se Hannah si svegliasse di soprassalto e scoprisse di aver perso per sempre Zayn, il suo unico amore ?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"my heart is eternally yours."

Give me love, like her
Cos lately I’ve been waking up alone
The pain splatter tear drops on my shirt
I told you I’d let them go
And that I find my corner
Maybe tonight I’ll call you
After my blood, turns into alcohol
No, I just wanna hold you

 

Quando Hannah aprì gli occhi di soprassalto dopo un lungo sonno, sentì di essersi davvero riposata.
Non si alzò subito, ma decise di assaporare quella sensazione un altro po’. Stranamente però, sentiva di non avere nessuna fretta di alzarsi da quella posizione supina, ma anzi, se avesse voluto, pensò, sarebbe potuta rimanere in quel modo per un eternità e non gli sarebbe mai sembrato scomodo.
Poi a un certo punto strinse gli occhi e mise a fuoco il soffitto, che non era per niente come il soffitto della sua camera, poiché esso non avrebbe potuto risplendere così alto punteggiato da quell’infinità di stelle. Senza dubbio, Hannah non si era addormentata nella sua stanza.
Poi lentamente si ricordò di una festa a cui doveva aver partecipato, una festa schifosa per giunta. La ragazza ancora stesa a terra iniziò a collegare i pezzi del puzzle. Non si ricordava precisamente perché era andata a quella festa ma... ah ecco ! Era stata convinta dalla sua compagna di banco dell’ora di storia, che nemmeno le stava tanto simpatica, ma c’era qualcos’altro... qualcosa l’aveva spinta ad accettare. Forse quella stramba litigata tra lei e il suo ragazzo qualche giorno prima, si, sicuramente era quello il motivo per cui si era abbassata così tanto andando a quella festa. Lo sanno tutti, dai. Le feste di Freddie fanno schifo: ci vanno solo gli sfigati e i fattoni, e alla fine si conclude sempre con qualche nerd che finisce ricoverato per chi sa quale schifezza ingerita. Hannah rabbrividì al solo pensiero di aver preso parte a un simile scempio.
Insomma, la roba va saputa scegliere, non puoi fidarti del primo imbecille che te la offre. No, no così rischi di finire come quei nerd che sono sopra citati. Hannah poi aveva un particolare fiuto per quelle trattative. La ragazza sorrise al solo pensare alla prima volta che si era fatta una canna, quando ancora non riusciva a gestire il problema dei suoi genitori, che l’avevano minacciata di farla trasferire in un centro di disintossicazione. Col tempo aveva imparato a fumare durante i turni di suo padre, mentre sua madre usciva o mentre era a lavoro anche lei; oppure subito dopo pranzo, oppure prima di andare a letto, oppure quando fingeva di andare da una sua qualche amica, oppure quando saltava le lezioni.
Tutto quel fuggire, nascondersi, aspettare il momento opportuno la eccitavano così tanto che ben presto divenne consuetudine per lei, e poi iniziò a entrare nei giri migliori di roba che poteva trovare nel suo liceo, a volte anche fuori da esso. Era uno sballo e se non altro, poteva condividere tutta quella gioia con il suo ragazzo. Ah, Zayn. Hannah aveva capito sin dal primo istante in cui lo aveva visto mangiare al tavolo accanto al suo nella mensa che non avrebbe dovuto lasciarselo sfuggire; e poi, ironia della sorte, se lo ritrovò nello stesso corso di biologia e beh, il resto ve lo potete immaginare.
La differenza tra Hannah e Zayn però era che quando si conobbero lui era un bravo ragazzo, uno normale. Ma lei gli aveva mostrato il suo mondo, lo aveva tirato giù insieme a lei, mentre sprofondava senza nemmeno rendersene conto. Erano diventati una cosa sola, e anche quando erano lontani sembrava che l’uno non potesse esistere senza l’altro.
Fu allora che Hannah sentì quanto maledettamente le mancasse Zayn; magari non lo avrebbe ammesso di fronte a nessuno, ma ogni piccola cellula del suo corpo percepiva quella sensazione di vuoto, come quando lui le stava lontano per un po’. La ragazza decise che era l’ora di smettere di fare i bambini che litigano per tutte le sciocchezze che li passano per la testa, dovevano chiarire e per quella volta sarebbe stata lei a fare il primo passo.
Hannah si mise seduta e poggiò le mani sul terreno, che era soffice e umido. “Erba” pensò, doveva trovarsi in un bosco o in una radura; ma come c’era finita lì ? La ragazza scosse i capelli neri per evitare che qualche filo d’erba rimanesse incastrato tra di essi. Era particolarmente lucida, cosa strana visto che a quanto pare era svenuta per chi sa quale porcheria ingerita a quello schifo di festa. Ma la cosa in quel momento non la preoccupava più di tanto, visto che stava già formulando mentalmente il discorso che avrebbe fatto a Zayn.
Perciò senza alcuna fatica si mise in piedi e osservò il paesaggio che la circondava e che per lei era davvero inconfondibile: si trovava nel boschetto che stava a pochi metri da casa sua. Hannah seguì il sentiero che aveva percorso per anni quando era bambina e ritrovò a breve la strada principale e da lì casa sua. Ma non appena si rese conto, primo di non avere sonno e secondo di essere troppo in ansia per quella litigata, continuò a camminare per il viale da sola, al buio e senza incontrare anima viva per raggiungere la casa di Zayn. Era quasi arrivata quando sentì e vide che un auto della polizia stava sostando a sirene spiegate davanti a quest'ultima. Hannah allora iniziò a correre finché non distinse la figura del suo ragazzo che, muovendosi quasi convulsamente, parlava veloce con un poliziotto. I suoi genitori, le sue sorelle e qualche vicino di casa si tenevano a poca distanza da lui, ascoltandolo attentamente. La ragazza si avvicinò silenziosa, e si sistemò al fianco della vecchia signora che abitava alla destra di Zayn, per sentire cosa stava dicendo.
- Ve l’ho detto, nessuno l’ha più vista dopo le undici. Sembra sparita nel niente e io l’ho cercata in ogni posto che lei conosca. – Zayn frugò nelle tasche del suo giacchetto nero di pelle in cerca del pacchetto delle sigarette, le mani gli tremavano come foglie.
- Sei assolutamente certo che questi siano il suo giubbotto e la sua borsa ? E mi potresti dire perché sei andato a cercarla da solo e di notte ? dovevi aspettare il nostro arrivo, non sei più un bambino. – adesso per lei era davvero troppo, Hannah si avvicinò al suo ragazzo e si mise tra di lui e il poliziotto.
- Senta bello, potrebbe usare un tono più gentile? non vede che è sconvolto ? – ma il poliziotto non la guardava neanche, come se nemmeno l’avesse notata. Hannah lo squadrò a bocca aperta per la sua insolenza.
- Oh stupendo, ora fa finta di non vedermi. Ok, ok mi sposto non intralcerò più il pessimo lavoro che sta facendo. – Hannah mosse un passo per spostarsi, ma poi notò ciò che l’uomo stava tenendo in mano, ciò che stava mostrando a Zayn.
- Sono sicuramente suoi, l’ho detto mille volte ! – continuò Zayn in risposta la poliziotto : - E sono andato a prenderla con la mia auto perché il mio migliore amico giurava di averla vista camminare strafatta per la strada mentre passava in macchina... ma non l’ho trovata. –
- Che cazzo ci fai con la mia roba bello ? rendimela subito. – Hannah, che sembrava procedere verso la pazzia, strattonò la sua borsa e il suo giacchetto, ed essi caddero a terra. Il poliziotto sbuffò e li raccolse, mentre la ragazza incrociava le braccia frustrata : - Mi spiegate cosa sta succedendo porca merda ? –
- E quindi mi puoi confermare che Hannah Walker faccia uso di stupefacenti, o che ne abbia fatto uso in passato ? – il poliziotto prese appunti su uno stupido blocchetto notes di pelle, ma la ragazza era sempre più sconvolta, non riusciva a capire più niente.
- Si, ok ? vi dirò tutto, basta che questo serva a ritrovarla. Vi prego agente, la trovi. Lei in questo periodo non sta bene, andremo in cura o dove cazzo volete basta che me la riportiate. – Zayn si passò un dito sotto un occhio, e Hannah per la prima volta da quando lo aveva conosciuto, lo vide piangere.
- Zayn ? – lei gli si avvicinò e gli passò una mano davanti agli occhi, fissi sul marciapiede. In un attimo i suoi si riempirono di lacrime. Un’altra sirena attirò la sua attenzione; dall’auto scesero due poliziotti i quali andarono velocemente a parlare con il primo agente. Zayn gli si avvicinò preoccupato e si intromise nel loro discorso: - Cosa c’è ? Cosa sapete ? ditemelo ! –
Gli uomini smisero di parlare velocemente e l’uomo più anziano tra i tre si lisciò i baffi nervosamente, prima di parlare : - Tu sei Zayn ? Hannah Walker era la tua ragazza ? – Zayn lasciò cadere a terra la sigaretta e lo fissò in attesa. Probabilmente aveva percepito la differenza che c’è tra “era” e “è”.
- Zayn, mi dispiace dover essere io a dirtelo, ma Hannah è stata ritrovata a pochi metri da casa sua. E’ morta per overdose da qualche ora, o così crediamo. Mi dispiace tanto. – Bum. Il cielo si era aperto di colpo, una fastidiosa luce bianca sovrastava il buio eppure nessuno sembrava accorgersene. Zayn era crollato a terra, tremando e piangendo. Hannah si avvicinò lentamente a lui e si accovacciò al suo fianco.
- Cosa ho fatto ? – si domandò mentre gli posava una mano sulla spalla, che lui ovviamente non percepiva.
Poi tutto si confuse con il bianco che spaccava il buio, Hannah guardava il marciapiede, le case le persone sparire inghiottite dal quella luce. E poi per ultimo sparì anche Zayn e niente allora aveva più senso.

Give a little time to me
We’ll burn this out
We’ll play hide and seek
To turn this around
And all I want is the taste
That your lips allow
My my my my give me love
My my my my give me love
My my my my give me love
My my my my give me love

 

- Hannah, Hannah. – dal profondo bianco una ragazza riaprì gli occhi e fissò attonita il niente che le si parava davanti, c’era solo quella voce. Quella voce.
- Ciò che stai per vivere è un privilegio che non viene concesso a tutti. Hai il compito di  salvare una vita dal momento che la tua è andata persa. Devi rimediare al tuo errore, ma ricorda che il successo o il fallimento di ciò dipendono solo da te. – era tutto vuoto, non c’era niente ma c’era tutto. Nella mente di Hannah comparvero alcuni ricordi di Zayn e una lacrima senza calore le solcò il viso inutilmente.
- Ti sarà concesso di tornare nel mondo, hai la possibilità di interagire con coloro che vivono, ma non dovrai abusare di questo potere e devi ricordare qual è il tuo obbiettivo. – potrò di nuovo toccare Zayn ? si domandò, ma sorprendentemente il suono prese forma nell’aria e rimbombò nella luce.
- Potrai. Ma ogni qual volta tu lo farai perderai forma, diverrai più debole e niente potrà arrestare questo processo. Hannah, non puoi tornare indietro. Non puoi tornare viva. – questo servirà a farmi entrare nel paradiso ? no, perché io meriterei molto di alloggiare all’inferno o non so, di portare qualche masso su per la montagna del purgatorio.
Una risata scosse la luce.
- No Hannah, non posso dire cosa ci sarà per te quando tornerai, ma non puoi lasciare che si distrugga un’altra anima per il tuo comportamento. – niente inferno quindi...
- E’ il momento che tu vada. Hai due settimane, non perdere l’occasione. – Hannah richiuse d’istinto gli occhi, il bianco candido si tinse lentamente di grigio fino a rendersi totalmente nero e fu così che tornò al mondo.

Give me love like never before
Cos lately I’ve been craving more
And It’s been a while but I still feel the same
Maybe I should let you go

Era di nuovo inginocchiata sull’asfalto come se non fosse passato un minuto. Era mattino presto e il sole era appena sorto. Hannah sospirò e appoggiò la testa sul cemento. Si guardò le mani e poi i polsi che le uscivano dalla maglietta grigia: erano rosa e veri tanto quanto lo erano qualche giorno prima. Poi Hannah si alzò e fece un salto immaginandosi di librarsi nell’aria, poi fissò un cestino e provò a sostarlo con la mente, ma niente. In fine mosse un passo e si bloccò all’istante scioccata. Hannah respirò e successivamente trattenne il fiato, poi tenne a mente i secondi in cui riusciva a rimanere senza respiro e contò alcuni minuti prima che si stufasse. Adesso aveva la conferma che tutto quello che aveva vissuto non era stato solo un brutto incubo.
Il suo obbiettivo era proprio di fronte ai suoi occhi: la casa di Zayn, Zayn, il suo amore. Come migliaia di volte prima di allora, Hannah attraversò il giardinetto dei Malik e arrivò fino al retro dove si trovava la camera di Zayn. La finestra era semi aperta così lei decise di aprirla per poter entrare; ma quando la sua mano si poggiò sul legno, fu come se essa non riuscisse proprio a spostarlo. Hannah si concentrò sull’azione che doveva compiere e allora riuscì ad aprire la finestra ed a entrare.
La camera era la stessa stanza disordinata e piena di oggetti inutili che lei aveva visto mille volte, ma sul letto pieno di vestiti era rannicchiato lo scheletro di un ragazzo. Ad Hannah venne voglia di scoppiare a piangere. Non potevano essere passate solo delle ore da quando era stata inghiottita della luce, ma anzi, dovevano essere passati mesi ! Zayn sonnecchiava con respiri veloci e scostanti sopra la coperta blu notte, mentre la maglietta e i pantaloncini da basket che portava erano afflosciati sulla sua pelle tirata, magra e malata. Due occhiaie gli solcavano gli occhi e vicino a lui il posacenere strabordava di sigarette e cicche.
- Amore mio, cosa ho fatto ? -  Hannah si concentrò sulle sue mani e quando le posò sul viso smunto di lui riuscì a percepire la sua pelle fredda. Zayn aprì le palpebre lentamente e sospirando mise una mano laddove si era posata poco prima quella di Hannah.
- Han mi manchi tanto, così tanto. – iniziò con il dire il moro mentre si metteva lentamente a sedere sul suo letto : - E’ tutto un casino qui, io non riesco a non pensare a niente che non sia te. Vorrei solo... solo... morire. – Hannah si accasciò sul pavimento e iniziò a singhiozzare mentre Zayn ricadeva pesantemente sul suo letto e si riaddormentava di nuovo con le lacrime che scivolavano sul cuscino.

And you know I’ll find my corner
Maybe tonight I’ll call you
After my blood, is drowning in alcohol
I just wanna hold you

Zayn dopo tre giorni di reclusione aveva deciso di mettere fuori il naso dalla sua camera ed era andato a fare un giro nel parco. Hannah lo seguiva da vicino, camminando al suo fianco. Fino a quel momento non era riuscita a concludere niente: Zayn stava gettando la sua vita nel cesso, fumando tutto ciò che riusciva a trovare dai vecchi spacciatori di Hannah e vomitando anche ogni briciola di ciò che riusciva a ingurgitare. Hannah, a forza di sfiorarlo, stava perdendo le forze e, come le era stato detto, la sua pelle sembrava sempre più pallida e iridescente.
- Zayn ? – qualcuno passò accanto a loro e fermò il moro che con fatica mise a fuoco la ragazza. Ma Hannah non esitò nel riconoscerla; benché si fosse tinta di rosso i capelli, quei due grandi occhi verdi potevano appartenere solo alla sua ex migliore amica.
- Ciao Ronnie. – Zayn sorrise flebilmente.
- Zayn come stai ? erano secoli che non ti vedevo, sono passata così tante volte da casa tua ma tua madre mi ha sempre impedito di vederti. – Ronnie gli si avvicinò e improvvisamente lo strinse in un abbraccio che lui ricambiò senza dire niente.
- Sono l’unica che ti può capire, Zayn. Manca tanto anche a me, ogni giorno. Sempre di più. –
- Lo so... – i due si slacciarono dall’abbraccio ma Ronnie gli prese comunque una mano e la tenne tra le sue.
- So che non ne hai voglia, ma perché non andiamo a prendere un cappuccino ? lasciamoci la nostra vecchia relazione alle spalle. Volevamo tanto bene a Han e io sono sicura che lei lo sappia, ma non voglio che tu getti la tua vita anche se sembra la cosa più semplice. Devi farlo per lei. – Zayn abbassò lo sguardo sulle scarpe, mentre Hannah sentiva crescere dentro di lei una furia incontrollabile verso Ronnie. Ma non poteva far niente, lei poteva aiutarla a portare in salvo il suo amore e questa volta non avrebbe agito da egoista. Zayn mosse lentamente la testa e fece cenno di sì. Ronnie sorrise e insieme si avviarono verso l’uscita del parco. 
Mai in vita sua, Hannah si era sentita tanto sola.

Give a little time to me
We’ll burn this out
We’ll play hide and seek
To turn this around
And all I want is the taste
That your lips allow
My my my my give me love
 

Era quasi scaduto il tempo, mancavo due giorni e poi avrebbe lasciato definitivamente Zayn. Hannah si sentiva sempre più delusa: l’unica che era riuscita, anche se in minima parte, ad aiutarlo era stata Ronnie con le sue visite abituali, ma nessuno lo soccorreva quando rimaneva solo nella sua stanza, oppresso dai ricordi. Hannah si muoveva con difficoltà adesso, la sua pelle era bianca e spenta come se fosse sul punto di sparire. In effetti, entrambi non avevano una buona cera.
Ronnie quella volta se n’era andata da poco, aveva portato a Zayn l’album delle foto che aveva rilegato Hannah qualche anno prima che litigassero. Lui, seduto sul letto, lo teneva in mano e lo fissava con attenzione. Quando si decise ad aprirlo un peso grande come un masso gli si posò sul cuore. La prima pagina aveva un'unica foto, la più bella tra tutte. Zayn era nel centro tra Ronnie e Hannah mentre ridevano sotto la veranda della casa di quest’ultima. Richiuse subito l’album e andò a rifugiarsi nel bagno adiacente alla sua camera.
Hannah sospirò stanca. Sapeva che non era stata una buona idea avergli portato quelle foto, ma Ronnie certamente non lo conosceva bene come lo conosceva lei benché fossero stati qualche mese insieme. Con quel gesto aveva spalancato una ferita già abbondantemente aperta.
Erano passati alcuni minuti. Hannah teneva le palpebre serrate come se avesse la possibilità di addormentarsi o di riposarsi, ma ciò le serviva solo per sentirsi ancora un po’ viva. Dopo venti minuti si iniziò a preoccupare davvero: non poteva essere in doccia visto che non sentiva lo scroscio dell’acqua ma le seccava molto entrare nel bagno. Hannah aspettò alcuni minuti prima di mandare al diavolo le buone maniere, visto che era morta, e cercare di capire cosa stesse facendo. La prima sfida fu aprire la porta con il poco di forza che le rimaneva, poi successivamente lo sforzo maggiore arrivò quando si trovò faccia a faccia con il suo ragazzo, che appoggiato al muro senza sensi, stava navigando in una pozza di sangue. Zayn teneva una lametta nella mano destra e abbondanti tagli sulle braccia e sulle gambe. Se ne avesse avuto la possibilità, Hannah avrebbe rimesso.
- Zayn ? Zayn ? – la ragazza gli si avvicinò e con i resti delle sue forze tamponò con ogni oggetto possibile le sue ferite, ma ormai il danno era troppo esteso. Non sapeva cosa fare, Hannah lo spinse per vari minuti fino a riuscire a metterlo nella vasca. Aprì il getto d’acqua e lentamente essa si colorò di rosso fino a sparire nello scarico. Dovette sbattergli più volte le mani in faccia, ma Zayn non riusciva a riprendere i sensi.
Al perso, Hannah corse in camera e cercò il cellulare. Quando lo trovò si rese contò che attraverso le sue mani riusciva quasi a vedere il pavimento: stava scomparendo inesorabilmente. Per comporre il numero dovette sforzarsi fino a sentire delle lacrime ghiacciate salirle agli occhi, poi dall’altro capo rispose l’ospedale. Hannah si concentrò sulla voce e allora capì che sarebbe riuscita a farsi sentire. Ma aveva così poche forze che riuscì solo a sussurrare la via e il numero della casa prima di ricadere stremata al suolo.
Hannah sperava solo che l’avessero sentita, che arrivassero presto e che lo salvassero. Non le importava più se sarebbe sparita, o di tornare viva. Lei voleva solo salvare Zayn.
Ma era quasi l’ora, lo sentiva in ogni parte del suo corpo che non sarebbe durata a lungo, così lentamente si trascinò fino al bagno e quando fu arrivata alla vasca vi si appoggiò in modo da vedere Zayn tutto bagnato, con gli occhi chiusi e una faccia triste e stanca di tutto. Una luce troppo familiare per lei riempì l’aria e si spanse nella stanza. Era davvero l’ora di lasciarlo.
Hannah si sporse con fatica fino a posare una mano sulla sua guancia, poi scivolò lungo il suo petto e si posò sul suo cuore.
- Io sarò sempre qui. – riuscì a dire, prima che la luce la inghiottisse di nuovo e la portasse via con sé.

Give a little time to me
We’ll burn this out
We’ll play hide and seek
To turn this around
And all I want is the taste
That your lips allow
My my my my give me love
My my my my give me love
My my my my give me love
My my my my give me love

 

- Quando avevo venti anni ho perso la mia ragazza. Io e lei prima d’allora eravamo inseparabili, giuro. Chiunque ci conosceva avrebbe scommesso che dopo qualche anno ci saremmo sposati, ma non era così semplice per noi. Trovavamo così divertente giocare con la nostra vita che alla fine c’avevamo preso gusto, senza contare i danni. Non voglio parlare della sua morte, voglio parlare di come mi abbia salvato. Nessuno mi crede quando lo racconto, ma alcuni mesi dopo l’accaduto sentivo la sua presenza ovunque, come se fosse stata ancora accanto a me. Mi ero lasciato andare perché avevo l’impressione che ogni cosa non avesse più senso senza di lei; così un giorno mi sono tagliato su braccia e gambe fino allo svenimento. Ma sono salvo,qualcuno ha chiamato l’ospedale e i medici mi hanno ripreso in tempo. E’ stata lei che li ha chiamati, nessun altro poteva avermi visto in quelle condizioni. E’ stata lei a salvarmi e io porto da quel momento con me la sensazione di non essere mai solo, perché lei vive nel mio cuore ed il mio cuore è eternamente suo. –


 


signori e signore: SIGLA !
*lalalala tumtum tsssss*
ok, vado completamente in palla quando devo scrivere una descrizione in fondo ad una storia quindi cercherò di sembrare il meno schizzata il possibile ( se ce la faccio, eh ! AHAHAHA )
va bene, questa One Shot è veramente molto truce, ma... che dire ? non poteva essere tutto rose e fiori dal momento che uno dei due personaggi principali muore !
ovviamente avete tutto il diritto di odiarmi se la storia vi ha fatto schifo, o se pensavate che Hannah sarebbe magicamente resuscitata, ma io sono molto perfida e quindi ho deciso diversamente *risata malefica*
infine, per chi non lo sapesse, la canzone è give me love di Ed Sheeran.
e ora smetto di blaterare perché sennò non la pianto più !
adiossssss 
 

 

 forevah_young
@justHOTcherson
 

 
  
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