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Autore: Malandrina95    11/11/2012    2 recensioni
Spoiler 5x22!
Il suo cuore batteva forte e così velocemente che avrebbe potuto schizzare fuori dal petto.
Poteva davvero battere un cuore che era stato spezzato e ridotto in briciole?
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bobby, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quinta stagione
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                                                                                                            L'UNICA SPERANZA,ERA SOLO LA SUA VOCE.

Le sue dita si chiusero attorno ai fili d'erba che ricoprivano il campo di Detroit.
Un rumore lieve-che risuonò in quel silenzio irreale,quel silenzio simile a quello che segue una tempesta,dopo che ogni cosa è stata distrutta e di quel che c'era prima non rimangono che frammenti che giacciono abbandonati - 
e gli steli caddero a terra,troncati dalle loro radici.
Polvere e terra si alzarono in nuvole grigie che si depositarono sui suoi vestiti,ma lui non vi badò.
Altri fili d'erba raggiunsero i primi. E poi altri. E altri ancora.
Affondò le unghie nel terreno duro e le sue mani si richiusero a pugno,iniziando a scavare. Le dita si scontravano con la terra dura e con i sassi, le sue unghie si spezzavano e si coprivano di sangue e terra, ma a lui non importava. Scavava,con una tenacia e con una frenesia crescente,che rasentava la disperazione.
Scavava,come se potesse servire ad arginare la tempesta che gli stava esplodendo nel petto, come se potesse spostare quel macigno che gli schiacciava il cuore, come se potesse essere l'unico appiglio per impedirgli
di pensare che non poteva fare nulla, e che aveva fallito.
Come se quello scavare ossessivo potesse salvarlo da quelle coltellate che gli trafiggevano il corpo che facevano più male di ferite vere. 
Come se fosse davvero una speranza per raggiungerlo, per afferrarlo, stringerlo a sè e nasconderlo dal mondo, quel mondo che lo aveva strappato da lui.
Quello stesso mondo dal quale avrebbe dovuto proteggerlo.
Un'ombra apparve al suo fianco,ma lui non diede segno di averlo vista. Non alzò la testa, non si mosse, non si fermò.
Continuò a scavare.
- Dean -
Non rispose. Non era la voce che voleva sentire. Era la voce sbagliata. Era famigliare,ma non quella giusta. 
Non era quella voce, l'unica che avrebbe potuto salvarlo in quel momento, che avrebbe potuto buttargli il salvagente per farlo riemergere da quell'oceano di dolore destinato a non placarsi mai.
Quella non era la voce che gli avrebbe impedito di massacrarsi le mani e di urlare fino ad avere la gola in fiamme. Fino a non emettere più alcun suono.
Non era quella che gli avrebbe impedito di lasciarsi scivolare a terra e piangere fino a non avere più lacrime, non era quella che lo avrebbe fatto sorridere solo con un "coglione"appena mormorato in tono esasperato.
Non era quella che voleva sentire. Non era quella che poteva salvarlo.
Dean sentì un sospiro e poco dopo Bobby comparve nella sua visuale, inginocchiato accanto alla sua figura accucciata.
- Dean - ripetè, afferrandogli i polsi  e fermando il suo scavare ossessivo. - Sapevi che sarebbe successo.-
Lo sapeva,ma non per questo faceva meno male. Faceva male da morire.
- Lo avevi accettato.- continuò Bobby,a voce bassa.
Non lo aveva accettato. Era l'unica cosa che non avrebbe mai potuto accettare. Mai.
E Non avrebbe mai dovuto permetterlo
.
-Stare qui,a torturarti le mani, scavando come un pazzo con la stupida speranza di poterlo raggiungere, non lo riporterà indietro-
Dean alzò lo sguardo, puntandolo sul volto di Bobby.
Occhi verdi gonfi di pianto e di lacrime trattenute,si scontrarono con quelli del cacciatore.
Una smorfia di dolore sul suo viso, gli angoli della bocca curvi all'ingiù, i denti che mordevano forte le labbra per trattenere i singhiozzi che faceva morire in gola.
- Lo rivoglio,Bobby. Lo rivoglio indietro.- La sua voce si spezzò.
Bobby abbassò lo sguardo e si concentrò sulla minuscola buca che Dean era riuscito a scavare.
-Non è qui che lo troverai. Fosse per me, potresti stare qui a scavare fino a raggiungere il centro della Terra. Ma lui non vorrebbe questo.-
- Bobby,lui...lui è nella gabbia,da solo,è solo e Lucifero in questo momento lo sta torturando, gli sta facendo del male, e io..io non posso fare niente per aiutarlo..Non posso sopportarlo-
La voce di Dean  stava insieme per miracolo.
- Dean..-cominciò Bobby, ma l'altro lo interruppe.
- Non dovrei aiutarlo? Non dovrei tirarlo fuori dall'Inferno? Non dovrei salvare quell'idiota di mio fratello che è stato così stupido a sacrificarsi per questo fottutissimo pianeta?!- 
Dean stava urlando. -Avrei dovuto impedirglielo, avrei dovuto dirgli che avremmo trovato un altro modo, senza che lui dovesse morire per salvare il culo a tutti!-
-Gli hai fatto una promessa,Dean. - mormorò Bobby,con voce roca.
Non era  la persona più adatta per consolare Dean in quel momento. Se non sapeva come consolare sè stesso,come poteva farlo? 
Se non poteva accettare la morte di quello zuccone di Sam Winchester, come poteva pretendere di saper consolare Dean? 
Ma anche se avesse potuto farlo,non ci sarebbe riuscito.
Non c'è sollievo,per un perdita del genere. Non c'è una luce di speranza per tornare ad essere felici. C'è solo buio. C'è solo dolore.
-Gli avrei promesso anche la luna, se fosse stato necessario. Era già abbastanza spaventato senza che lo facessi preoccupare anche per me. Senza che si dovesse preoccupare di quello che avrei fatto per riportarlo qui.-
Mi hai fatto una promessa,Dean.
E la sua voce, quella voce che aveva un disperato bisogno di sentire e che risuonò tanto chiara e nitida,come se Sam gli stesse urlando nelle orecchie, esplose nella sua testa e gli procurò un dolore tanto acuto che
gli mozzò il fiato. Il suo cuore batteva forte e così velocemente che avrebbe potuto schizzare fuori dal petto.
Poteva davvero battere  un cuore che era stato spezzato e ridotto in briciole?
Dean chiuse gli occhi, per trattenere quella lacrima che minacciava di cadere, quella lacrima che aveva trattenuto da quello che gli pareva un secolo. Il volto di Sam gli comparve davanti agli occhi.
Rivide il suo viso corrucciato in una smorfia preoccupata.
Rivide i suoi occhi tristi, che si illuminavano quando sorrideva.
Rivide le fossette che gli comparivano sulle guancie quando rideva, anche se erano passati secoli dal'ultima volta che l'aveva visto ridere.
Rivide quel suo sorriso appena accennato, quel segno di addio che gli aveva rivolto prima di cadere nella Gabbia.
La lacrima gli rigò il volto, ma Dean non si mosse per asciugarla o anche solo per nasconderla.
Promettilo.
La sua voce che lo implorava di promettergli di avere una vita normale e di lasciarlo laggiù.
La sua risata.
Il tono esasperato che ostentava davanti ai suoi scherzi.
Il suo "coglione" bofonchiato tra i denti e il suo sbuffo divertito di fronte alla sua risposta.
Il suo tono da saputello  sono- il- migliore -a- fare-ricerche.
Le sue battute che lo facevano ridere sotto i baffi, anche se non lo avrebbe mai ammesso.
I suoi scherzi infantili, in risposta ai suoi ancora più infantili.
La sua voce, prima di gettarsi dove lui non poteva raggiungerlo.
Va tutto bene, Dean. Ce l'ho in pugno.
E senza che potesse controllarlo, Dean esplose. Non si può contenere tanto dolore.
Non si può venire spezzati in modo così orribile e riuscire a sopportarlo.
Dean chinò la testa verso il petto, piegandosi ancora più su sè stesso, arrivando a toccare la terra con la fronte. Le mani si chiusero a pugno, le unghie affondarono nei palmi, i singhiozzi uscivano dalle sue labbra,
il suo corpo tremava, le sue spalle erano scosse violentemente.
Bobby gli posò una mano sulla schiena, mormorando qualcosa, ma a Dean non importava nulla della promessa che aveva fatto, non importava nulla se poteva avere una vita normale, non gli importava di quel
fottutissimo mondo che avevano salvato.
Voleva solo morire.
Voleva solo raggiungere suo fratello. 
Voleva solo stringerlo tra le sue braccia un'altra volta, voleva solo sentire il suo corpo e saperlo al sicuro. Voleva solo poterlo proteggere di nuovo.
Voleva solo poterlo chiamare Sammy e vederlo voltarsi verso di lui,con una luce negli occhi che sapeva di casa ,di famiglia,di Sam.
Voleva solo riavere la persona che amava di più al mondo al suo fianco.
Non avrebbe potuto smettere di soffrire anche se lo avesse desiderato con tutto sè stesso.
Dean lo sapeva, avrebbe rispettato quella stupida promessa. Ma avrebbe cercato di riportarlo indietro,e se ci fosse riuscito,avrebbe ripreso a respirare, avrebbe ripreso ad essere felice.
Ma fino ad allora, sarebbe stato il fantasma di sè stesso. Un fantasma che non può vivere se la persona che ama di più muore. 
Un'ombra,che non può vivere senza suo fratello.
Senza la sua famiglia.
Senza la sua casa
.

****Angolo Autrice*******
Buonsaaaalve :D Se siete arrivati fin qui,complimenti! Ottimo lavoro,vi manderò un Gabriel  con un cesto di caramelle  per ringraziarvi :)
Anyway,lo so,lo so fa schifo ed è deprimente delle serie-tagliamoci -allegramente -le -vene -tutti -insieme- ma mi frullava nelle testa da un sacco di tempo e non potevo non scriverla.
Si,d'accordo,potevo evitare di tormentare il mondo con la mia schifosissima fic,ma l'ho fatto lo stesso,d'accordo? Un po' di comprensione,suvvia u.u
Ecco,ecco,non ho mai scritto niente su  Supernatural, anche se lo amo da morire,e questa è la mia prima storia. E per coloro che stanno pensando "speriamo che sia anche l'ultima" tsè,le speranze sono le ultime a morire u.u
Non smetterò mai MUAHAHAHAAHHAHAHAHAHAHAH.
Comunque,dato che tutti angstano,angsto anche io.
"Questo si chiama conformismo,cara mia." Tsè,ho pure una mente ingrata che non mi capisce.
In ogni caso amo l'angst,lo amo e non c'è niente da fare. "Questo vuol dire essere sadici". Sarà.
Anyway,
se mi lasciaste qualche piccola recensione mi farebbe piacere :D E vi manderei Dean a bussarvi alla porta di casa vestito da coniglio pasquale(?).
Ma Sam me lo tengo io,perchè tanto è mio u.u
Baci e abbracci,Gossip Girl.
Alla prossima <3

 

   
 
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