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Autore: Raven Callen    11/11/2012    2 recensioni
- Ma Scott, io…- tentò di protestare lei.
- Ti prego…- e Scott le piantò in viso quei suoi occhi grigi come fumo, come le piume di certi gufi, come le pietre del castello.
[...]
Insomma, lui le stava proponendo di fuggire. Con lui. Per metterla al sicuro.
Questo fece vacillare i suoi principi.
Cedette.
Questa è la "What if.." del capitolo 4 della mia storia, This is War.
Cose sarebbe successo se Dawn avesse dato retta al suo cuore?
Leggete e lo saprete.
(p.s. per capirci qualcosa dovreste leggere prima la long.)
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dawn, Scott
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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 Note:
Ecco la "What if.." della mia storia, This is War.
( la prima frase è presa dal capitolo 4.)
 Spero che vi piaccia ^^
 





 
 
 

- Devi andare via! Io.. verrò con te. Scapperemo dal passaggio segreto a Nord..-

 




 
- Ma Scott, io…- tentò di protestare lei.
- Ti prego…- e Scott le piantò in viso quei suoi occhi grigi come fumo, come le piume di certi gufi, come le pietre del castello.
Dawn vi leggeva dentro una supplica sul fondo di quei pozzi opachi.
Le stava provando davvero tutte per convincerla.
Non aveva mai visto quell’emozione sul volto di quel Serpeverde lentigginoso.
La sua aura era di un verde tremulo, chiaro.
Quell’emozione, la sorpresa, l’ascendente che aveva su di lui, la lasciò senza parole.
 

Insomma, lui le stava proponendo di fuggire. Con lui. Per metterla al sicuro.
 

Questo fece vacillare i suoi principi.
Cedette.

 
Annuì piano, rimanendo stordita dall’aura di Scott, giallo brillante:
Come un piccolo sole.
 
- Andiamo, non c’è molto tempo.-
Senza farsi notare, le due figure sgattaiolarono lungo i corridoi semi-distrutti, in silenzio.
La mano di Scott stringeva il polso di Dawn.
Il cuore batteva forte, per la paura, per le aspettative.
Per qualcosa che nemmeno loro sapevano definire.
Imboccarono un paio di scale, corsero lungo corridoi e sale piene di macerie.
La paura che metteva loro le ali ai piedi.
Mancava poco tempo..
Non potevano fermarsi, solo correre, muovere un piede dietro l’altro.
Non potevano permettersi di esitare, nemmeno per un istante.
La battaglia stava per iniziare e tornare indietro non era possibile..
Niente indugi. Niente ripensamenti. Niente pensieri.
Niente.
Finalmente davanti ai loro occhi apparve il passaggio che cercavano:
una vecchia statua di pietra, dietro la quale c’era un cunicolo che portava all’esterno.
La loro via di fuga..
 


 
 
- Scott..-
Dawn si fermò di scatto.
Osservava il rosso che cercava di spostare quell’ammasso di granito.
- Cosa c’è?- chiese lui, sbuffando per lo sforzo.
- Io.. non so. Ho un brutto presentimento..- pigolò.
Il ragazzo, che era riuscito ad aprire uno spiraglio abbastanza grande per farli passare, lasciò il suo lavoro e si avvicinò a lei.
- Senti, lo so che hai paura. Penso sia.. normale, credo. Ma devi renderti conto che non possiamo tornare indietro. Possiamo solo andare avanti. Se ci fermassimo qui, adesso, ci faremo prendere da quei pazzi e tutto questo sarà stato vano! - 
- Ma…- provò a ribattere Raggio di Luna.
- Ehi, Andrà bene, vedrai. Finché mi rimarrai vicino non avrai niente da temere.- e le sorrise.
Un sorriso sghembo e un po’ teso, ma al contempo cos’ rassicurante.
Scott non disse più nulla, le tese la mano.
Era un chiaro invito.
Suonava come un “vieni con me, se vuoi vivere.”
Dawn sapeva che, se fosse scappata via, lui non l’avrebbe fermata.
Se ne sarebbe andato senza una parola.
Lui era fatto così.
Non era il tipo che insegue le persone. Non si abbassava mai a tanto.
I secondi erano scanditi dal battito di un cuore forsennato, forse due.
Difficile distinguerli.
“Che fare? Accettare o no?Poteva davvero scegliere?”
 

- Forza.- soffiò il Serpeverde. – non abbiamo molto tempo.-
Fingeva che l’indecisione della ragazza non gli importasse.
Mentiva.
Ma era sempre stato un buon bugiardo.
Passarono ancora pochi, preziosi, istanti.
Infine una piccola mano pallida ne strinse una più forte e piena di graffi.
Due sorrisi brillarono li, nella luce grigiastra del luogo.
 
 


 
 
Un grosso boato fece tremare le pareti.
I due ragazzi urlarono per la sorpresa e per la violenza della scossa.
- Hanno già cominciato!- nella voce di Dawn stava salendo il panico.
Era colpa sua! Era tutta colpa sua!
Perché aveva esitato tanto? Adesso erano in serio pericolo.
Ed era tutta colpa sua!
- Merda!-
Un pezzo di soffitto si staccò all’ennesimo scossone, precipitando su di loro.
Riuscirono a scansarsi da lì, per miracolo.
 
 
- Questa non ci voleva!-
L’ingresso del passaggio era ostruito dalle macerie.
Scott si buttò ai piedi della statua, cominciando a scavare furiosamente.
Aveva le ginocchia sbucciate, qualche taglio qua e là e la faccia piena di polvere.
Ma non si fermava.
- Aiutami, forza.-
Quando il suono della sua voce si fu spento, a scavare erano in due.
Intanto si udirono dei passi.
Sopra, sotto, intorno a loro.
Sembravano rimbalzare sulle pareti e riecheggiare per tutto il castello.
- Hanno invaso il castello!-
I Mangiamorte. Erano li.
- Per Salazar, ma che fretta hanno?- ringhiò il rosso, riuscendo infine ad aprirsi un varco.
Era abbastanza ampio per lasciar passare una persona alla volta.
- Perfetto. Andiamo!-
 


- Ehi, chi c’è laggiù?!-
Dei passi, seguiti dal lampo di alcuni incantesimi, annunciarono l’arrivo imminente di alcuni Mangiamorte.
- No!-
La piccola Lovegood non fece nemmeno in tempo a finire di parlare che venne spinta a forza nel passaggio.
- Vai!- le urlò Scott, prima di voltarsi ad affrontare gli aggressori.
- No, Scott!- avrebbe voluto urlare, ma le uscì solo un rantolo impercettibile.
 
 
- Eccone un altro. Finiamolo in fretta.- ghignarono due uomini dall’aspetto bestiale.
Scott li riconobbe, quei due prendevano ordini dai suoi genitori.
Lui non era come loro.
 
 

- Stupeficium!-
- Proteg..-

 


 
L’incantesimo rimbalzò contro il suo scudo, sbalzandolo con violenza contro la parete.
Scott sentì un dolore allucinante alla schiena e sentì il sapore del sangue in bocca, prima di perdere conoscenza.
Dawn si tenne le mani premute sulle labbra, per non gridare.
Non doveva andare così! Non così!
Non appena quegli individui si allontanarono, si precipitò sul corpo esamine del rosso.
 


- Scott! Scott!-  lo scuoteva leggermente.
Non poteva essere..
Gli occhi della fatina bruciavano come sale.
Lacrime che cercavano prepotentemente di uscire.
Posò una mano sul cuore di lui: batteva.
Sentiva il calmo “Tu-tum”, il petto che si alzava e si abbassava.
Tirò un sospiro di sollievo.
Un nuovo suono di passi riecheggiò nel corridoio.
Senza una parola la piccola Dawn iniziò a trascinare Scott nell’apertura.
“Uff, com’è pensante..”
 
 
 
I passi erano sempre più vicini.
Il cuore della ragazza era tornato a scandire un ritmo furioso, come se volesse squarciarle il petto.
Per un attimo credette che sarebbe morta a causa della sua stessa paura.
Invece proprio mentre i Mangiamorte passavano davanti alla statua, Dawn si incamminava per il cunicolo buio, sorreggendo Scott come meglio poteva.
Non erano ancora al sicuro.
Mentre si addentrava sempre più nel passaggio, Raggio di Luna pregò affinché nessuno li seguisse..
 
 
 
 Angolo del Corvo:

Beh, non c'è niente da dire che non abbia già detto nelle note iniziali.
Pubblico questa What if.. per farmi perdonare del mio tremendo ritardo.
Il capitolo 9 di "This is War" è quasi pronto, vi prego di pazientare ancora un po'.
*scappa da una folla inferocita*
Ehm.. a presto ^^'
  
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