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Autore: black_eyes    11/11/2012    4 recensioni
( PER LA SEBLAINE!SUNDAY!)
Sebastian urlò di fermarsi, di non fare pazzie, di non andare alla guida in quello stato di shock.
Ma Blaine non sentì nulla, accese il motore e partì.
Iniziò a piovere a dirotto, il tempo perfetto per come si sentiva dentro.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Insomma! Non è colpa mia se scrivo angst!

È colpa delle canzoni dei Nickelback e dei loro video!

No, non è colpa loro. Io uso le loro canzoni per ispirarmi, quindi, no!

La colpa non è loro, ma sono io che sono masochista.

Comunque!

Grazie 1000 alla mia amata beta _zia cla_, che mi odia per tutte le lacrime che le ho fatto venire quando l'ha letta!

Altra OS angst. Altre lacrime, altro dolore. Altra Seblaine.

 

Sebastian non poteva crederci; si sentiva male a vedere suo marito in quello stato di shock e dolore.

Bas fissava Blaine urlare e girare per l'appartamento.

C'era la tv accesa sul canale del telegiornale mattiniero, le notizie riempivano la cucina assieme ai lamenti di Blaine, di quell'hobbit spezzato a metà a causa di ciò che era accaduto.

Lo sentiva urlare, avrebbe voluto stringerlo a sé per dirgli, par fargli capire che era lì con lui, ma non poteva.

Blaine si sedette sul loro letto matrimoniale in lacrime, stringendo una delle camicie di suo marito; sentiva ancora il suo profumo, la colonia che gli aveva regalato per il suo compleanno. Quella che lui amava sentire quando lo baciava sul collo.

Blaine fece vagare lo sguardo sulle fotografie sui comodini, ogni piccolo frammento della loro vita felice, ogni risata, ogni piccola scelta che avevano fatto e che non si erano mai pentiti di fare.

Frequentarsi di più, fidanzarsi, cambiare casa, convivere, amarsi e sposarsi.

Ogni piccolo dettaglio, ogni piccolo ricordo, ogni piccolo frammento della loro vita era lì, scattato e fermo per l'eternità.

A quei ricordi felici, che avrebbe dovuto fargli venire un sorriso, pianse ancor di più.

Sebastian a vederlo in quello stato si sentì rompere dentro. Quanto avrebbe voluto cambiare il corso della storia; avrebbe voluto riavvolgere il filo del passato e non aver fatto niente quella mattina.

Avrebbe dovuto restare in quel loro letto, che profumava ancora di loro due.

Blaine pensò alla settimana prima quando avevano festeggiato il loro primo anno di matrimonio. Erano felici e stavano bene, sia loro che i parenti. Erano tutti felici per la vita che Blaine e Sebastian avevano deciso di intraprendere come coppia, come genitori.

Perchè la settimana prima avevano deciso di provare a diventare genitori, avrebbero preso in affitto un utero e avrebbero avuto un bambino.

Non mancava più nulla alla loro felicità.

Blaine si piegò su sé stesso stringendo nelle mani il tessuto della camicia che era pregno di lacrime.

Improvvisamente il ricciolino si alzò dal letto e prese la valigia, ci mise dentro qualche maglietta e qualche pantalone.

Che avrebbe fatto ora che non aveva più nulla nella propria vita?

Sebastian Smythe cercò in tutti i modi di tenerlo stretto a sé, di fargli cambiare idea, di fermarlo, ma suo marito gli sfuggì dalle braccia come acqua.

Il ricciolino scese in strada in lacrime, andò vicino alla macchina e buttò la valigia nel bagagliaio.

Sebastian urlò di fermarsi, di non fare pazzie, di non andare alla guida in quello stato di shock.

Ma Blaine non sentì nulla, accese il motore e partì.

Iniziò a piovere a dirotto, il tempo perfetto per come si sentiva dentro.

Non vide Sebastian correre dietro l'auto, non lo vide sbracciarsi, non vide nulla a causa delle lacrime che gli sgorgavano dagli occhi e gli cadevano sulle guance e anche a causa delle gocce di pioggia che il parabrezza non riusciva a togliere dal vetro, non vide neanche il furgoncino piombargli addosso.

Si sentì uno schianto potente, chiunque andò in strada per vedere cosa fosse successo.

Chiamarono l'ambulanza, la polizia, ma Sebastian era paralizzato.

L'ultima cosa che voleva era che Blaine facesse la sua fine.

Morto. Ecco ciò che era Sebastian Smythe. A causa di un pazzo che aveva fatto saltare una bomba nel suo studio di avvocati.

Molti erano andati in ospedale, altri si erano salvati del tutto.

Ma solo lui era morto, l'unico che non erano riusciti a salvare. Troppe ustioni, troppo morto.

Ma a Sebastian non interessava, gli importava non dare dolore all'unica persona che lo aveva amato e che gli aveva insegnato ad amare.

Adesso però anche il suo unico amore era nella sua condizione. Bas non sapeva se l'avrebbe rivisto, ma ci sperava.

Il fumo che era uscito dall'impatto tra le due automobili si dissipò.

Ne venne fuori un ragazzo basso, ma con un paio di occhi limpidi e chiari come il paradiso.

Bas sperò che non fosse un miraggio, ma solo il suo personale angelo.

Blaine gli andò incontro e lo abbracciò volandogli tra le braccia

"Assieme fino alla fine." disse con voce dolce.

"Assieme fino alla morte." pianse Sebastian stringendolo tra le sue braccia.

Se ne andarono lasciando le macerie dell'incidente alle loro spalle.

Erano assieme, anche dopo la vita, questo era l'importante per loro.

Insieme nella vita, insieme nella morte. Assieme per sempre, innamorati come il primo giorno.

 

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