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Autore: PennarelliScarichi    11/11/2012    2 recensioni
Una lettera a me stessa, che c'è sempre stata e sempre ci sarà.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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( Leggete -se volete- con questa meraviglia http://www.youtube.com/watch?v=Es1DHP4zAbU)

Cara me stessa (o chiunque tu sia),

ultimamente ho come l'impressione che tutto ti sfugga dalle mani.
Parlo di persone,occasioni,sogni..tutto ti scivola sulla pelle,come fosse olio.
Sei qui, in questa nottata fredda di un Novembre troppo serio e malinconico, con una tristezza che non ti appartiene,non è tua.
Fuori piove e i lampi mi spaventano,forse troppo per la mia età.

Ma che te lo dico a fare,  tu lo sai,perchè sei qua con me: non ho mai scritto una lettera a me stessa...mi fa strano.
Non so da dove cominciare,che parole utilizzare,ma soprattutto cosa dire.
Però sentivo il bisogno di parlare con la prima persona che mi ha remato contro,che mi ha odiato,mi ha buttato a terra e deriso: me stessa, cioè tu.

Il mondo la fuori mi spaventa,mi ha già distrutto abbastanza ed io non riesco proprio a combatterlo: cosa devo fare? Come devo reagire? A chi mi devo rivolgere?
Ora che le cose si fanno dure, che è arrivato il momento di prendermi le mie responsabilità e appoggiarmi a qualcuno che mi sostenga, la paura si impossessa di ogni mia molecola.
Ho sempre scelto di stare sola,perchè sono tranquilla,mi rilasso,non temo quasi nulla,quando sono sola.
Sono un tipo così,non sono mai stata di compagnia: ho sempre odiato le feste,i compleanni,le cene di fine anno, le riunioni di famiglia,le discoteche,e in generale i gruppi di gente rumorosa.
E so che alla mia età non è una cosa giusta,che devo accettarmi e devo accettare il fatto che da soli non si riesce a far nulla.Così,una mattina, mi sono messa ad osservare le altre persone: li ho guardati, ho guardato come sorridevano,come si affaticavano e come tra
le loro mani anche il gesto più insignificante diventava indispensabile.

E per una come me,una che ha sempre considerato gli altri individui degli elementi futili e insignificanti, un comportamento del genere significava terrore più totale: come potevano affidarsi all'altro così facilmente? Come potevano non pensare alle conseguenze?

Posso dire che le persone mi hanno salvato.
Se ce la facevano loro,se riuscivano ad affrontare tutto questo con un sorriso, dovevo farcela anche io.

E da lì mi sono sforzata,ho cominciato ad andare a qualche festa,a ridere alle battute di altri, pensando che fossero stupide e insensate.
Ma che te le dico a fare queste cose,tu già le sai.
Forse però non sai come ti vedo in quest'ultimo periodo: oltre ad essere distratta,ti vedo
vuota.
Sì,hai capito bene.

Vuota.
Ce l'hai presente una stazione vuota?
Alle sei del mattino,quando il sole è ancora basso e nell'aria si vedono solo pochi mattinieri con gli occhi impastati ancora di sonno e sogni, con le cuffiette alle orecche e la voglia di non essere in quel posto.
Vuota.
Ce l'hai presente una casa vuota?
Quando non c'è traccia di mobili,scatoloni o quadri. Quando la carta da parati ingiallita si è rovinata negli angoli, e si vede il muro triste che un tempo racchiudeva una coppia innamorata.
Vuota.

Ce l'hai presente una giornata vuota?
Quando non succede nulla, ma proprio nulla da essere ricordato,a tal punto che arrivi sotto le coperte con la consapevolezza che se ti fossi svegliato tre secondi prima tutto sarebbe stato diverso,insomma.

Ce l'hai presente una persona vuota?

Ci son giorni in cui mi sento talmente vuota che guardo gli altri pieni di vita,con il sorriso sulle labbra e la consapevolezza di avere qualcuno,qualcuno che ti seguirebbe anche in capo alla luna.Quando i miei occhi sono vuoti,da lacrime,sogni e speranze. Così tanto vuoti che la gente mi sorride e dice ' Ti trovo bene,tesoro!': Cacchiarola,come può non andar bene una persona vuota?
 

Mi sento il caos più totale in testa,come se ci fosse una grande libreria piena di polvere che non ti va di spolverare mai e tra una cosa e l'altra ci trovi un libro che sembra scritto proprio per te.Mi sento le gambe che tremano, cedono,la voce va a tratti,come se stessi combattendo per qualcosa che non avrò mai.

Sono una contraddizione vivente in questo momento, ho passato giorni totalmente divisa a metà  nel vero senso della parola: ma è ovvio,tutte le ragazze si sentono diverse,strane e particolari.

Ma credimi,cara me stessa, io lo sono veramente.

Io guardo gli occhi,la storia di una persona,non il culo o le tette.
 

Io so di cosa ho bisogno.

Devo trovare qualcuno che mi carichi in macchina con le coperte e una brutta cera quando sono ammalata. La persone che mi sorride persino con i capelli spettinati e le occhiaie troppo vistose. Quello che riesca ad affrontare un viaggio in una Domenica piovosa,quando cambio stazione radio finchè non trovo la mia canzone.

Quello che mi accompagni all'Ikea a vedere le tazze per la colazione e il porta spazzolini da mettere in casa,abbracciandomi davanti ad una cameretta per un bambino.

Io ho bisogno d'amore,quello vero,quello che fa star bene.
 

Ma se prima non amo me stessa,non potrò mai legarmi a nessuno,non credi?

Se tu sapessi di tutte le volte in cui mi sono vestita e truccata con cura solo per farmi guardare, solo per farmi dire che stavo veramente bene, che ero bella, che ero speciale, solo perché mi sentivo morire.
Se tu sapessi di tutte le volte in cui ho accettato di uscire con qualcuno solo per non passare l'ennesima serata in compagnia dei miei libri e delle mie canzoni.
Se tu sapessi quante volte mi sono fatta prendere in giro in modo consapevole, perché lo preferivo al sentirmi dire la verità: "Ah, non mi interessa più niente di te".

Se tu sapessi di quanto male mi sono voluta nella mia vita, se tu lo sapessi e se mi amassi davvero come dici di amarmi, adesso ti metteresti a piangere.

 

Ma,cara me stessa,forse non mi ami quanto dici.

Riesci a buttarmi giù,in qualsiasi occasione.

Sono stanca, è vero.
Se ti sembro un po' giù è perché lo sono.
Queste occhiaie, questa espressione spenta, questo viso sciupato, tutto questo è quello che sono: stanca.
Non è la sveglia la mattina presto, la scuola , non è tutto il giorno

fuori casa o la gente che non sopporto, o la pioggia o il tempo che non basta mai.
Vuoi davvero sapere perché sono stanca?
Perchè non mi fido  degli altri.
Non mi fido di quelli che sono sempre dolci, sempre presenti, sempre per sempre, sempre perfetti.
Con me non funzionano.
Mi fido di più (e mai del tutto) di quelli che quando sono arrabbiati sono arrabbiati, di quelli che mi chiamano per cognome, di quelli che non dicono "ti giuro che" ma mi guardano in un certo modo.
Mi fido di più delle persone difficili, che difficilmente danno amore.
Mi fido di più di quelli che non approvano tutto quello che faccio.
Mi fido di più di quelli che non devono avere ventiquattro ore su ventiquattro qualcuno a cui rivolgere le proprie attenzioni, perché poi il dubbio sorge spontaneo:
"Se io mancherò per due ore, cosa ne farà di tutto questo "amore" in esubero?"
 

Ma una persona di cui mi fido c'è: me stessa.

Da sola posso fare di tutto.
Sono capace di fare grandi cose,risco a sopravvivere alle notti buie,alla noia,alla cattiveria della gente. Non ho per forza bisogno di un abbraccio per sentirmi forte.
 Da sola posso prendere aerei, iniziare progetti e portarli a termine.
Da sola posso ridere, posso cantare, posso correre, posso commuovermi, posso crescere e sbagliare.
Non è un limite, la solitudine.
Da sola posso voler bene, posso sentire tutto, tutto quanto.
Essere sola non vuol dire essere sfortunata, noiosa, peggiore, triste.
Essere sola non vuol dire vivere meno, vivere a metà, vivere male.

E lo so che si va avanti lo stesso, e talvolta va anche piuttosto bene.

Quindi,resisti cara me stessa. Sii forte.

Sei una donna, devi essere abituata ad essere buttata giù per poi rialzarti e combattere innumerevoli volte. Ma sappi che vicino a te ci sarò sempre io.

Infondo siamo sulla stessa barca,no?





 

Baci,

ME.

  
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