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Autore: FairySoul    11/11/2012    0 recensioni
Avete mai provato una sensazione di vuoto così intensa da non farti più sentire tutto ciò che ti è circostante? questa ''traccia'' di storia, non so se si può definire così, parla di questo, spero piaccia a qualcuno (:
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questo silenzio dovrebbe essermi scomodo,
eppure il rumore gracchiato dell’asfalto contro le ruote in corsa dell’auto mi riempie.
Il suo sguardo cerca di allontanarsi,
ma io vedo qualcosa che lo trattiene,
e non lo fa vagare oltre al parabrezza,
i suoi occhi sono stanchi, affaticati e bisognosi di affetto,
di un amore che non le potrei dare, di parole che non le potrei dire senza mentire.
Delle rughe attorno agli occhi marcano l’età di una donna più anziana, e la sua bocca è serrata in una morsa ferrea,
cercando di mantenere emozioni che sforza di non trasparire in mia presenza.
Prendiamo l’autostrada, e aumentiamo velocità,
il vento che cerca di evitare socchiudendo gli occhi, le regala il fumo di una sigaretta sul viso,
quel viso spento e prosciugato negli anni, spento dal mio egoismo, dalle mie mani, quella luce negli occhi, calpestata dai miei piedi, morta, mi disse.
E in un ultimo atto di umanità mi prende la mano,
stringendola,
come se quella stretta potesse farle passare il dolore che le marcisce dentro,
e guardandomi, ansiosa, aspettando un sorriso,
allunga quelle labbra in modo innaturale,
chinando la testa da un lato, cercando di afferrare la mia anima persa con quegli occhi pieni di tristezza e angoscia, soffocata da lacrime trattenute.
Ma quell’atto di conforto mi è immune,
vedo il suo sguardo pressante,
poi chinandomi, questa mano che non è la mia, cercando di capire cosa dovrei sentire,
cercando di ricordare quella neonata, calda sensazione che provavo in un ricordo ora confuso e offuscato.
Un fruscio, poi un dolore al palmo,
e infine una lacrima calda scivolata dalla sua guancia sono le uniche cose che sento,
guardo le sue labbra muoversi, ma le sue parole mi scivolano via,
E fra quelle parole mute che mi vengono rivolte, quella sofferenza estranea,
quel riflesso di una ragazza che non riconosco,
io mi perdo, dimenticando il perché, il quando e il come della mia esistenza,
perdendo un altro frammento della mia umanità,
socchiudo gli occhi e sorrido, rivolgendole parole di conforto e scuse
che macchieranno il mio essere di bugie, le quali mi faranno smarrire la strada.
 
 
 
 
  
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