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Autore: Triskell Nyx    11/11/2012    3 recensioni
una ragazza del mondo reale da cinque anni è stregata da un cartone: blue dragon.
un giorno per un caso fortuito viene catapultata in quel mondo e può realizzare il suo sogno di vivere delle belle avventure insieme ai suoi amici. contemporaneamente scoprirà che nemmeno in quel luogo è tutto rose e fiori e si ritroverà a cercare di risolvere i quesiti che la tormentavano già dall'altra parte dello schermo.
è la mia prima fanfiction, per favore siate clementi e aiutatemi a migliorare.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Ambra Wolf!!!!!!!!!!!!-. La voce della prof 'Frankenstein' mi richiama alla (dolorosa) realtà scolastica.
-Presente!- scatto io quasi sull'attenti. Quasi.
segue una cascata di risatine da parte dei miei compagni... che viene subito gelata da un'occhiataccia della Frankenstein. Ahia. Sono riuscita a farla incavolare in un giorno in cui era già arrabbiata di suo.
Beh... più arrabbiata del solito, si intende. 
-L'appello è passato da un pezzo, Wolf- mi ringhia contro con molta simpatia.
Deglutisco. -Ah, davvero?-. Ecco, lo sapevo."In giornata affronterai più volte pericoli mortali"; per una volta l'oroscopo di Mel aveva ragione.
-A cosa stavi pensando?-
Oh cavolo. Disastro e fine del mondo. Votaccio. Punizione. Bocciatura. Uccisione trucolenta da parte dei miei genitori. 
In altre parole: -Ehm........-
-La verità. ORA!!!!!!!!!-
Sospiro. Se proprio vuole la verità...
Raccolgo tutto il coraggio del mondo, guardo qualsiasi cosa non sia la prof e alla fine sparo: -Si chiama Jiro e vive in un cartone animato.-
Silenzio di tomba (nella quale fra poco finirò).
Mi azzardo a guardare la prof, che ha assunto un colorito violaceo e sembra sul punto di farsi esplodere vene, arterie e capillari vari. Ho la vaga impressione che non l'abbia presa bene...
-Ti prendi un due sul registro e resti un'ora in punizione...- Fiuu, pensavo peggio -... e mi aspetto i tuoi genitori domani ai colloqui!!-
DEvo ricredermi: è andata peggio.
Abbasso lo sguardo per evitare gli sguardi esasperati di Mel e Hioto, i miei migliori amici, gli unici che sanno che non stavo prendendo in giro la prof qualche istante fa; gli unici che sanno che da quando avevo dieci anni (cinque anni fa) sono innamorata di un cartone, o meglio di un personaggio del suddetto cartone: Jiro, appunto, di Blue Dragon.
Per tutti gli altri personaggi provo una forte amicizia anche se, ovviamente, non ho mai potuto conoscerli di persona.
"Deciditi a crescere, hai quindici anni!" è il ritornello che non fanno altro che ripetermi mamma, papà e Mel. Li ascolto? Assolutamente no.
Hioto invece alterna sguardi esasperati a sguardi tristi. La verità? La verità è che so ormai da tempo che il mio migliore amico è cotto di me, ma non riesco a vederlo in nessun modo se non come fratello maggiore.
L'ora finisce. Peccato che io debba ancora scontare la punizione.
-Ti aspettiamo fuori- mi annuncia Mel passandomi accanto. Lei è fatta così: non chiede, comunica e basta. Se non ti va bene affari tuoi.
Sotto lo sguardo della prof di arte che ci tiene d'occhio, mentre gli altri malcapitati in punizione studiano, io (da brava ragazza a cui non importa di aver appena preso un due (masochista)) mi metto a disegnare.
Il primo personaggio che appare è Jiro;
fisico perfetto, tipica camicia bianca con maglia verde, ciuffo ribelle davanti agli occhi. Poi Andropov, con un braccio intorno alle spalle di Kluke, e Bouquet appesa al braccio di Shu, con Marumaro davanti che fa il segno di vittoria accompagnato dal solito sorrisetto stupido.
Più in là a cavallo faccio Logi e Conrad fanno da scorta alla piccola Primula, mentre Delphinium è appoggiata ad un albero poco distante.
In alto nel cielo c'è Noi insieme al resto del consiglio dei draghi, e le nuvole fanno la forma del volto di Homeron.
Alla fine disegno lei; seduta su un sasso, osserva i suoi ragazzisenza farsi vedere, con un'espressione di benevolenza in contrasto con la mano appoggiata sulla sciabola, sempre attenta per aiutarli in caso di difficoltà. Zola.
Se per Jiro provo amore, per lei provo rispetto. Ammirazine. E come tutte le volte che la guardo non posso fare a meno di chiedermi: -Perchè? Perchè Zola? Perchè sei passata alle tenebre? Perchè hai detto agli altri di non provare sentimenti, di non essere loro amica se non era vero? PERCHE' lo hai fatto?-
Come sempre, non ottengo risposta. Come faccio ad indagare, dopotutto, da questo lato dello schermo?
Eppure sono da sempre sicura che ci sia qualcos'altro dietro il suo tradimento. So che nessuno, neppure lei, può mentire così bene e così a lungo. Però non posso dimostrare niente, solo fare ipotesi. Sospiro.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNN!!!!!!!!!!!!!!
Non ci credo. La campanella è già suonata! Eureka, sono libera!!!!
metto il mio capolavoro da quattro fogli in cartella e schizzo fuori, dove trovo Mel e Hioto che mi aspettano. Con una faccia abbastanza nera.
Uffa, ci manca solo che si mettano a farmi la paternale!
-Non puoi continuare così- inizia Mel. Ecco, appunto.
-Quando ti dimenticherai di quel cartone e ti deciderai a crescere?-
-Il più tardi possibile- rispondo candidamente. No, non ho istinti suicidi. E non mento neanche male, anzi è quasi un piacere ascoltarmi. Solo, conosco molto bene Mel e so che l’unico modo per spiazzarla (per più o meno due secondi, poi tornerà all’attacco) è essere il più sinceri possibile e possibilmente abbinarci una faccia da bambino.
Infatti funziona... per due secondi, come da programma.
-Come sarebbe a dire “il più tardi possibile”?!  Ma ti rendi conto che per pensare a questo cartone inutile stai rischiando l’anno? Sono tre mesi che non fai altro che pensarci! Prima ti controllavi, com’è che adesso sei così fissata? –
Il mio cervello si blocca e mi giro di scatto verso di lei
-Non osare Mel! Non dire mai più che è inutile!- ringhio.
I miei migliori amici sembrano addirittura sconvolti.
-Ma cosa ti prende Ambra? Non è da te agire così!- Esclama Hioto piazzandosi davanti a Mel quasi a proteggerla.Il mio cervello si riavvia (bhe, per così dire, è pur sempre del mio cervello che stiamo parlando).
-Scusate... dormo poco ultimamente. E poi un’ora fa ho firmato la mia condanna a morte. Non volevo essere scortese.- mormoro.
Loro mi sorridono, dopo un attimo di smarrimento.
-Allora... cosa farai alla festa per i sedici anni?- Cambia discorso Mel mentre usciamo sotto il diluvio che si è scatenato nell’ultima ora.
Poco ci manca che mi metta a prendere a testate il muro.
-Mancano sei mesi al mio compleanno. Metà anno. E non voglio fare una festa!- ripeto per la diciassettesima volta in questa settimana. E pensare che è solo giovedì!
Dante non ridacchia solo perchè le ultime sedici volte lo ha fatto e si è beccato una sberla. Le sberle di Mel sono quasi più letali della spada di Logi...
Andiamo avanti ridacchiando e scherzando. E qui la dimostrazione che sono brava a mentire, perchè solo la mia bocca li sta seguendo, la mia mente è da tutt’altra parte.
Per la precisione, sto rivivendo l’incubo che mi tormenta ogni notte, esattamente da tre mesi.
Non è proprio un sogno, perchè il dolore che provo è reale. C’è qualcuno che mi tortura con un pugnale. Una notte la gamba, l’altra il braccio, e così via.
E poi mi sbatte regolarmente nella stessa cella, dove c’è sempre la stessa persona ad aspettarmi. Jiro alza lo sguardo e mi lancia uno sguardo che nonostante tutto è rassicurante.
-Non temere. Zola verrà a prenderci.- Dice.
E io sorrido a mia volta. -Si, lo so.-
Tutto diventa nero e alleggia un volto nell’ombra, lo stesso che impugna il pugnale.
-E’ il tuo futuro, Ambra Wolf!-  Dice.
A quel punto mi sveglio ficcandomi da sola una mano in bocca per un urlare. E poi ci si stupisce che io non dorma...
Sempre parlando con gli altri arriviamo al ponte sul fiume che dobbiamo attraversare per arrivare alle nostre case. Il fiume si è ingrossato fino a sommergere quasi il legno.
-L’ho sempre detto che non avrebbero dovuto costruirlo così basso- Sospiro.
-Comunque per ora non sembra esserci nessun pericolo per ora- Commenta Dante dando un’ occhiata in giro. Io e Mel gli diamo ragione e attraversiamo.
Non abbiamo mai fatto uno sbaglio tanto grande.
Non siamo nemmeno a metà che vediamo un’onda gigante che viene verso di noi.
-Correte!- Strepita Mel. Come se non avessimo già iniziato a farlo.
 “Complimenti, hai un vero talento per sottolineare le ovvietà” sbotto mentalmente. Ovviamente non lo dico ad alta voce, non ci tengo a morire per una sberla prima di annegare.
L’onda ci travolge. Dante riesce ad afferrarci entrambe e ci attira a se. Ci abbracciamo andando sotto, cercando di contrastare la corrente ma è inutile.
I miei polmoni reclamano aria. “Come se non vi accontenterei se potessi” li rimprovero.
Loro mi ascoltano? Assolutamente no. Non per niente sono parti del mio corpo.
E proprio quando sto per perdere i sensi vedo una specie di vortice multicolore che viene verso di me.
“Ecco, anche il mio ultimo neurone è partito”. Poi sento la stretta di Dante e Mel farsi più intensa e capisco che non me lo sto immaginando.
Veniamo risucchiati e, invece che andare a fondo, in qualche modo troviamo aria.
La mia gamba sinistra non sembra molto contenta di come atterro. In compenso, i miei polmoni sono estasiati.
Stiamo sdraiati ancora un po’ a prendere fiato, poi ci rialziamo.Avevo ragione, la mia gamba quasi non mi regge.
Al contrario di quello che i nostri vestiti fradici dicono, non c’è acqua qui intorno. Anzi, siamo in una specie di deserto roccioso.
-Ma dove diavolo siamo finiti?- chiede alla fine Dante, dando voce anche ai miei pensieri, che probabilmente sono gli stessi di Mel.
Ovviamente, nessuno risponde.


Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction, spero vi piaccia! Grazie a tutti quelli che leggono e spero che qualcuno lasci recensioni, anche negative. Cercherò di aggiornare il più in fretta possibile.
Buona lettura!
  
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