E la libellula si librò nell'aria disegnando le note di una canzone silenziosa nell'aria spenta della notte. La primavera aveva portato con
sé fiori di pesco e rondini in cerca d'amore, ma si era dimenticata di custodire con tenerezza quel nido di semplice vita della libellula.
lasciato solo una stagione fa e ora non ritrovava.
Gli alberi erano stati spazzati dalle intemperie portate dall'uomo. Le nuvole sembravano più grigie in questo giorno di primavera rubato alla
fine febbraio. Non c'è molto da dire quando un letto si prosciuga, quando il silenzio inizia ad avvolgere ogni cosa e non c'è più nulla che
possa risollevare il volo di un libellula viola.
Si posò su un sasso, quell'espressione pensierosa che non indossava da molto tempo. Si posò e un brivido le percorse le ali stanche e dai
colori smunti e privi di allegria. Il cuore sembrò incrinarsi, non passò molto prima che si trasformasse in polvere, ma la libellula rimase
ferma nella sua posizione, investita da una trasparente pellicola di apatia.
Una voragine le si aprì dentro al petto, e pian piano ogni cosa che la ricordava venne risucchiata come in un buco nero. I colori cancellati
da lacrime invisibili, i fiori e i prati finirono tutti nel vortice tenebroso che terminava dentro all'anima della libellula. Gli occhi
stanchi si chiusero, fotografando quel momento, amandolo e assaporandolo mentre ogni cosa veniva aspirata, mentre anche il vuoto ora sembrava
più vuoto.
Riaprì gli occhi e attorno a sè non vide più nulla. Nemmeno la roccia sulla quale si era seduta era ormai presente, il grigio dominava ogni
cosa, sembrava che i suoi occhi percepissero piccole stelle tremare in fondo all'orizzonte, ma non ne fu del tutto sicura. Si librò ancora
una volta in volo ma non ci riuscì, non c'era più aria attorno a sè. Non c'era più vento nè tempesta. Il vuoto che aveva dentro si era
colmato, trasformando la realtà che la circondava e rendendola triste e grigia così come i suoi pensieri.
Sbatte le palpebre un paio di volte, si portò una zampetta al petto per accertarsi che il cuore non battesse più e si rese conto che qualcosa
palpitava, il mondo era dentro di lei.
Ora poteva morire.