***
Ian non credeva
ai suoi occhi.
Tutto era
accaduto così velocemente: lo scatto di Shani verso
Ty, la lancia che affondava nel ventre della giovane Delicata, i suoi
occhi
sbarrati.
In quello stesso
istante, Ian sentì un altro sibilo
nell’aria. Poi un altro, un altro e un altro ancora. Senza
sosta. Si gelò sul
posto, paralizzato dalla paura.
Le lance lo
superarono fischiando da ogni parte e si
fermarono con un tonfo sordo sul corpo di Shani.
La giovane
Delicata emise un rantolo soffocato e scivolò in
maniera scomposta ai piedi di Ty, straziata da una selva di aste che
spuntavano
crudelmente dal petto e dall’addome.
La luce
dell’omphalos avvolgeva ancora il petto di Ty che
tremava e gridava senza sosta.
Ian
sentì la mano di Monika che gli stringeva con forza il
braccio. Si voltarono nello stesso istante, terrorizzati da
ciò che i loro
occhi avrebbero mostrato, ed entrambi seppero che il loro peggior
incubo si era
appena materializzato.
***
Ian
batté le palpebre.
«Gli
anubidi!» gridò la Sfinge.
Monika
batté le palpebre. Due volte.
«Misha,
proteggi il ragazzo!» La dea li aveva raggiunti con una
velocità innaturale e ora si trovava di fianco a loro,
davanti a Misha e Ty.
Ian vide un
esercito di colossi dalla pelle d’ebano, simili
in tutto all’uomo tranne per la testa, che era quella
allungata e animalesca di
uno sciacallo.
«E
questi da dove sono spuntati?» la voce di Monika non era
mai stata tanto incerta e balbettante.
«Quelle
bestie hanno sentito l’odore del Malakhim.»
Ian
fissò la dea con aria interrogativa. «Il
Malakhim?»
«Il
Malakhim. Il vostro amico» spiegò la Sfinge.
Ian si
voltò verso Ty. Le vene sul collo pulsavano in
rilievo, il mento era reclinato all’indietro e la bocca
spalancata in un muto
grido di dolore. Le braccia erano tese ai lati del corpo, le unghie
affondavano
nei palmi fino a far sanguinare le mani.
«Gli
anubidi faranno di tutto per uccidere il Malkhim prima
che sia troppo tardi. Essi lo temono più di ogni altra
cosa.»
«Perché?»
chiese precipitosamente Ian, pur temendo la
risposta.
La dea sorrise
ma non rispose alla sua domanda. «Proteggete
il vostro amico a qualunque costo, il Malakhim è
più importante di tutti noi. E’
per vivere questo momento che il vostro destino vi ha condotto fin
qui.» Poi la
Sfinge raccolse da terra l’ankh che era appartenuto a Shani e
senza aggiungere
una parola scattò con rapidità innaturale verso
le fila degli anubidi.
Fu allora che la
luce che avvolgeva il petto di Ty esplose in
una miriade di filamenti luminosi che si diramarono a raggiera dal suo
corpo.
Ian dovette
ripararsi gli occhi con una mano per non restare
accecato. Fu investito da una folata di vento e granelli di sabbia, e
sentì
Monika che urlava qualcosa che non riusciva a comprendere. Le voci
inumane e gutturali
degli anubidi echeggiarono nell’aria, insieme al terribile
grido di battaglia
della Sfinge.
Poi la luce
abbagliante che scaturiva dall’omphalos si
affievolì e qualcosa sembrò oscurare la luce del
sole.
Ian
riaprì gli occhi.
Sollevò
il capo al cielo.
Stagliata contro
il disco solare, controluce, una temibile creatura
li stava fissando dall’alto. Le sue ali erano così
enormi che sembravano poter
gettare il mondo nell’oscurità.
«Proteggete
il Malakhim! Egli è ancora troppo debole per
difendersi!» urlò la dea.
Ian
deglutì e seppe che quella creatura era Ty.
***