Parlarci ancora una volta


Terra. Fuoco. Acqua. Aria.
Terra per me è una donna che ha sempre sfidato il mondo senza temere il giudizio altrui, percorrendo la propria strada senza mai dubitare.
Fuoco è per me un ragazzo che ha combattuto contro le proprie radici e contro se stesso, in nome di un bene che credeva più importante; un amico che ha sbagliato ed è caduto, ma si è rialzato al nostro fianco, più volte.
Acqua è la mia famiglia. È la mia infanzia, passata tra i ghiacci, con mio fratello, a crescere in solitudine con il mio Dominio, ed attendere il momento giusto per essere me stessa. Acqua sono io.
E aria…
Per molti è stato solo l’Avatar. Qualcuno ha intuito cosa c’era oltre a ciò: ultimo dominatore dell’aria, era l’unico prezioso testimone ancora in vita dei Nomadi, di un modo di vivere diverso dalla Nazione, dalla Tribù, dal Regno. Era l’armonia dei quattro elementi.
Per me aria era lui. È sempre stato tutto; l’uomo da cui ho deciso di avere dei figli.
Tante volte nella mia lunga vita mi sono chiesta: “Perché io?” La risposta è semplice: io ed Aang eravamo fatti per stare insieme, tutto qui.
Ora ci sei tu: terra, fuoco, acqua, aria. Corri verso di noi trionfante, mano nella mano con lui, il ragazzo che hai scelto di avere al fianco. Lo leggo nei tuoi occhi: la connessione con gli elementi è tornata.
“Katara!” mi chiami.
Bentornata, Avatar Korra. Ora puoi dominare tutti gli elementi. Ora puoi restituire ciò che Amon ha tolto.

Solo per un attimo, mentre increduli ci riversiamo attorno a te, un pensiero malinconico attraversa la mia vecchia mente: tu l’hai visto, vero? Hai parlato con lui?
Come vorrei essere al tuo posto, giovane Korra!

Lui per me non era l’Avatar. Lui, per me, era Aang.



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Scritta con il prompt The legend of Korra, Katara, Accontentarsi di un'ombra della piscinadiprompt per il 3° turno della Staffetta, e collocata all’interno dell’episodio 12 di Korra.