small bump.

 





mentre canta, la voce gli trema, e già verso la prima strofa la voce gli si inceppa e sente il bisogno di scappare via da tutta quella gente.

con le lacrime agli occhi e con quel fastidio che si sente sempre nella gola e nel naso prima di piangere, poggia la chitarra per terra e si fa spazio tra la gente che c'è nel bar, lo
guardano male, altri non si spostano ed  è costretto a spingere più del dovuto.
 

apre le porte e inspira l'aria fresca della sera, chiudendo gli occhi e lasciando che le lacrime gli righino le guance rosse, e si infilino nella sua barbetta.

"quattro mesi e doveva nascere, solo quattro mesi'' continua a ripetersi all'infinito.

e ancora non riusciva a crederci che aveva messo quella canzone nel suo album, era da autolesionisti.

''l'ho scritta ispirandomi alla storia di un'amica'' diceva nelle interviste.

ma l'amica non era nient'altro che la sua ex ragazza.

''entra dentro la canzone, amo il modo in cui fa capire che soffre'' leggeva nel commenti dei video in cui la cantava.

ma nessuno capiva il dolore che provava ogni volta, infatti nei concerti, era l'unica canzone che mancava.

non avrebbe sopportato piangere davanti a migliaia di persone.

probabilmente la bambina avrebbe avuto due belle fossette ai lati della bocca e i capelli biondi della madre.

se la immaginava ogni notte, con un sorriso enorme stampato in faccia e la felicità che prova ogni padre.

gli venivano le lacrime agli occhi nel pensare che tra pochi mesi l'avrebbe potuta tenere nella sue mani e tenerla stretta a lui.

si ritrovava sempre davanti alla pancia di melany, e parlava con la bambina, le diceva che sarebbe andato tutto bene, che nei momenti peggiori lui ci sarebbe stato e che poteva abbracciarlo forte forte, fin quando le lacrime sarebbero finite.

e pensava ogni sera al fatto che ogni sera le avrebbe potuto cantare qualcosa, e sperava che lei apprezzasse.

aveva anche già parlato con i suoi manager dicendo che non avrebbe più fatto concerti per qualche anno.

si era promesso che avrebbe assistito ogni giorno alla crescita di sua figlia.

aveva fatto piani ben precisi per il suo futuro, insieme a melany e alla bambina, ma quando si era ritrovato da solo, il mondo sembrò crollare.

l'alchool, la droga, niente di niente poteva colmare il vuoto che le due persone più importanti della sua vita avevano lasciato.

ma probabilmente qualcuno lassù aveva bisogno di loro.

sidney.

era il nome della bambina.

se la immaginava bellissima, con degli grandi occhi azzurri e un sorriso da mozzare il fiato.

diceva sempre che lei era l'inizio di qualcosa di meraviglioso, ma non si sarebbe mai immaginato che lei fosse l'inizio dell'inferno.

l'inferno in cui lui viveva ogni giorno.

tutto gli ricordava melany e la bambina.

mesi e mesi di riposo non erano bastati, e nemmeno ora, dopo cinque anni, quando si ritrova a vedere una donna incinta non riesce a trattenersi dal piangere.

quando passa quella donna bionda, con un bellissimo sorriso, e il pancione, gli sembra di rivedere melany, e i singhiozzi si fanno sempre più forti, la gente gli passa accanto
indifferente.

sente la gente all'interno del bar che lo chiama e solo allora si ricorda che è scappato lasciando tutti così con solo una domanda per la testa.

ma se ne frega, come fanno le persone che gli passano vicino, così corre a casa.

è da mesi che non crollava in questo modo.

pensa che le lacrime che ha versato per cinque anni fossero finite, ma non è così.

e lui non ce la fa, si chiede come abbia fatto tutti questi anni senza loro due.

si da dello stupido per non averci pensato prima.

pensava che con la birra e la droga sarebbe andato via tutto il dolore, ma una ventina di pastiglie avrebbero messo fine a tutto.

corre in bagno e butta tutto per terra, con la fronte sudata si siede per terra e apre le scatole togliendo le pastiglie una a una e infilandosele in bocca.

con la mano che gli trema prende un bicchiere d'acqua e ingoia tutto.

''chissà come sarà bella la mia sidney'' sussurra prima di chiudere gli occhi.










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è cortissima e triste, ma ci tenevo un sacco a scriverla, e sono felice di averla pubblicata.
fatemi sapere cosa ne pensate, vi preeego, ci tengo.
spero vi sia piaciuta.
un bacio, vanessa.
seguitemi su twitter: @holasheeran