L’
Amore Conta
-5 giorni al ballo, martedì
-Perché
tutti indossano dei fiocchi colorati?- domandò Zoey a Lola,
mentre camminavamo
per il lungo corridoio che conduceva alla loro stanza.
–E’ da stamattina che
incontro una marea di persone con nastri rosa e celesti sulle
magliette. E
alcune di esse mi hanno fatto anche l’occhiolino!-
L’espressione
dell’amica mutò all’improvviso.
–Ehm, sarà una nuova moda…-
inventò di sana
pianta in difficoltà. –Meno male che questa
giornata infernale sta per finire,
non ce la faccio più… troppi compiti-
cambiò subito argomento.
Zoey
inarcò un sopracciglio, fissandola. –Lola, sarai
anche una brava attrice, ma io
ti conosco da troppo tempo: dimmi la verità-.
-Cosa?
Non ho niente da dire!-
-Sputa
il rospo. Ora.-
-Sei
sicura di volerlo sapere?-
-Come
ben sai, ho sopportato verità ben peggiori in questi giorni-.
Lola
fece un sospiro: se avesse incontrato quel deficiente di Logan, lo
avrebbe
strozzato con le sue mani! Un po’ si sentiva in colpa, era
stata lei ad aver
incoraggiato la relazione fra i due. –Beh…
qualcuno…- si fermò, non trovando le
parole adatte.
-Forza,
Lola, spara!- la incitò Zoey, cercando la chiave dalla
stanza nello zaino.
-Ehm...
beh, sai, la storia della scommessa si è sparsa per tutta la
scuola, dopo
quella scenata in cortile… e allora, qualcuno ha proposto
agli studenti di
attaccare sulle proprie magliette dei fiocchi colorati per far sapere
agli
altri da che parte sta-
-Parte?-
ripete la bionda, sorpresa.
-Già.
Chi indossa il fiocco rosa è dalla tua, mentre chi porta
quello azzurro tifa
per Logan- spiegò Lola. –E’
un’idiozia- commentò subito- Appena scopro
l’inventore di questo stupida idea, lo faccio a
pezzettini!Hai la mia parola!
Si pentirà di aver partorito questa cavolata!-
Zoey
aprì la porta con forza e dopo essere entrata la richiuse
con uno scatto,
facendola sbattere. –Chi sta vincendo?- domandò a
suo malgrado.
-In
che senso?-
-Io
o Logan, chi ha più studenti dalla sua parte?-
-Avrebbero
dato i risultati al telegiornale serale dell’accademia-
-Addirittura?-
-Sì,
ma non succederà: proprio in questo momento, Nicole e Quinn
sono in giro per
l’accademia a sequestrali tutti-.
Zoey
gettò lo zaino a terra, si stese sul letto e, non volendo
continuare quel
discorso, prese il libro che da mesi era poggiato sul suo comodino e ci
si
nascose dietro; si ritrovò a leggere lo stesso rigo per la
terza volta, non
riusciva a concentrarsi: la sua mente era incontrollabile!
Logan…
Chase… Logan… Chase, sembrava impossibile pensare
ad altro: non riusciva a
togliersi dalla testa il primo, nonostante quello che le aveva fatto.
Non
riusciva ancora a crederci, l’aveva illusa proprio bene,
eppure non riusciva
ancora a convincersi che fosse tutto finto: neanche lui avrebbe potuto
fingere
così bene. E allora, si intromise una vocina nella sua
testa, perché non si fa
sentire? Non ti ha chiamato neanche una volta per chiederti di vederlo
o almeno
scusarsi….
A complicare la cosa,
c’era il suo migliore
amico che era innamorato di lei! Il bacio che si erano scambiati, poi,
non era
niente in confronto a quello che provava con Logan: era come bere un
succo di
frutto per uomo che aveva bisogno di alcool. Chase era solo un amico,
niente di
più.
L’arrivo
in stanza di Nicole la fece ritornare alla realtà, lei
poggiò sulla scrivania
uno scatolo pieno di fiocchi rosa e celesti.
-Abbiamo
quasi finito- le informò. –Quinn è
rimasta in cortile a minacciare con uno
strano aggeggio gli studenti che fanno resistenza-.
-Grazie-
mormorò Zoey. –Avrei fatto una strage, se fossi
andata io!-
-Oh,
di niente, tranquilla! Comunque, non ti conviene affacciarti alla
finestra o
uscire…- la avvisò Nicole.
-Perché?
Cos’altro c’è adesso?-
sbottò, ne
aveva veramente abbastanza, in quell’accademia nessuno si
faceva gli affari
propri.
-Chase
e Michael sono proprio qui sotto, in ginocchio… credo sia il
loro modo per
chiederti scusa-
La
bionda alzò gli occhi al cielo. –Cosa?!-
-Sì,
sono lì più o meno da venti minuti-.
-Beh,
per quanto mi riguarda possono rimanere lì anche tutta la
notte, non me ne
frega niente- rispose acida, scostando appena la tenda per spiarli. Era
proprio
vero: i due ragazzi erano inginocchiati a qualche metro dalla sua
finestra e
guardavano nella sua direzione con un’espressione veramente
triste; quando si
accorsero di lei le sorrisero leggermente, ma Zoey li guardò
duramente, per poi
voltarsi velocemente, dando loro le spalle. –Stanno soltanto
perdendo il loro
tempo-.
-Se
vuoi possiamo far andare via anche loro: Quinn non vede l’ora
di sperimentare
la sua ultima invenzione su Logan, ma anche Chase e Michael potrebbero
andare
bene- disse Nicole, mettendole una mano su una spalla.
-Lasciamoli
stare, voglio proprio vedere quando si stancheranno-.
-Non
si stancheranno mai. Sanno che hanno sbagliato e faranno di tutto per
farsi
perdonare- affermò Lola.
-Per
di più, sembra che stia per piovere- fece Nicole,
leggermente preoccupata,
notando le grosse nuvole nere nel cielo.
-Appunto-
rispose Zoey, per poi chiudersi in bagno con una scusa e fuggire dagli
sguardi
indagatori delle sue amiche.
Quando
la pioggia cominciò a scendere sempre più veloce
e fitta, la folla di studenti,
che si era riunita intorno a Chase e Michael per guardare il loro
strano modo
di chiedere scusa, cominciò via via a diminuire, fino a
scomparire del tutto
all’arrivo di Quinn e della sua pericolosa invenzione.
-Inutile
minacciarci, Quinn- l’avvisò Chase. –Non
ci muoviamo di qui, neanche se
scoppiasse il diluvio universale-.
-Già-
si unì Michael, -Zoey è importante per noi e non
possiamo correre il pericolo
di perderla così-..
-Forse
avreste dovuto pensarci prima!- esclamò la ragazza,
duramente, strappando dalle
loro magliette due fiocchi rosa, per poi dare loro le spalle e andare
via.
Passo
qualche minuto di silenzio prima che Michael parlasse di nuovo. -Da
quanto
tempo siamo qui? Perché sto per perdere l’uso
delle gambe e di qualunque altra
parte del corpo-.
-Un’ora
e dieci- rispose Chase, tirandosi indietro i ricci scuri che gli
ricadevano
completamente bagnati sulla fronte.
-Credi
che ci perdonerà mai?- bofonchiò
l’altro ormai del tutto fradicio, mentre mille
brividi di freddo gli percorsero la schiena.
Chase
alzò le spalle, lo sguardo puntato sulla finestra chiusa
della camera 101.
–Spero proprio di sì, altrimenti non riuscirei ad
andare avanti senza di lei-.
-Mi
dispiace, amico. E’ colpa mia! Se non fossi stato
così idiota da fare quella
scommessa…-
Il
ragazzo sospirò. –Beh, almeno tutto questo casino
mi ha aiutato a dichiararmi…
e ho capito che non l’avrò mai. E’
innamorata di lui- ammise, mentre la pioggia
gli colpiva il viso come un violento schiaffo.
-Non
è possibile. Zoey e Logan: è troppo strano-.
-Credimi,
gliel’ho letto negli occhi ieri pomeriggio… prima
che Zoey sapesse la verità,
li ho visti baciarsi e lei era così presa; se non gliene
fosse importato niente
non si sarebbe mai lasciata andare in quel modo. E anche quando ha
scoperto
tutto…si capiva perfettamente che ci stava male o avrebbe
preso Logan a calci
davanti a tutti!-
Michael
non rispose, ma passò un braccio intorno alla spalla
dell’amico per consolarlo.
-E
poi…- continuò Chase. –Hai sentito
anche tu le sue parole “hai ottenuto quello
che volevi: hai vinto questa stupida scommessa”- le ricordava
perfettamente,
perché gli erano rimaste impresse dentro, facendogli un male
cane ogni volta
che gli tornavano in mente. Non c’era niente di peggio che
perdere la testa per
qualcuno che non la perde per te.
-Non
so cosa dire, Chase. Davvero.-
-Doveva
andare così…- rispose, sospirando pesantemente,
per poi far cadere un pesante
silenzio fra loro.
-Ciao,
Logan-
Il
ragazzo, sentendo il suo nome, alzò appena lo sguardo:
Stacey Dillson era di
fronte a lui e stringeva in una mano un grande ombrello rosa per
ripararsi
dalla pioggia.
–Ciao-
la salutò, riuscendo a malapena a non sbuffare, sapeva per
esperienza che la
tattica dell’indifferenza con lei non funzionava.
-Cosa
ci fai qui? Tutto solo…- gli chiese lei, facendo qualche
passo nella sua
direzione. –E sta anche diluviando, così ti
ammalerai!- esclamò, mentre nella
sua mente si andava formando l’immagine di loro due che
giocavano ad una
versione molto perversa dell’infermiera e del paziente.
-Beh,
forse voglio stare solo- rispose acido. Non poteva tornare in camera e
correre
il rischio di incontrare Chase, perciò si era cercato un
posto in solitudine
nel parco della scuola per riflettere… ma quella ragazza lo
trovava ovunque,
neanche gli avesse messo un localizzatore gps addosso.
-Ti
ho cercato in dormitorio, ma il tuo amico mi ha detto che non eri
tornato e che
non ti vedeva da ieri pomeriggio, da dopo il fataccio-.
-Mmm-
mugolò lui in risposta.
Era
tornato in stanza solo una volta -quando era sicuro di non trovare
nessuno- e
aveva infilato tutto il necessario per il giorno seguente nel suo
zaino, per
poi farsi ospitare da un suo compagno di basket; non aveva nemmeno
risposto
alle chiamate di Michael, che preoccupato l’aveva cercato
più volte.
-Non
ti sei presentato neanche alle lezioni e io devo parlarti- riprese la
ragazza
caparbiamente.
-Non
è il
momento-.
-Oh,
certo che lo è! Quello che ho da dirti potrebbe interessarti
parecchio, secondo
il mio modesto parere-.
-Non
me ne frega niente delle tue cavolate, d’accordo?-
sbottò. -Ora, per favore,
vai via!-.
Stacey
non si arrese, si sedette affianco a lui sul prato e lo
coprì con il suo
ombrello; si incantò un attimo nell’ammirarlo: era
completamente bagnato ed era
così sexy!
–Ah sì?
Non ti importa sapere che la tua
rag…ops, la tua ex ragazza ormai, e il tuo… ex
migliore amico si sono baciati
proprio dopo la vostra litigata? Hanno fatto pace in fretta, loro due-
gli rivelò,
giocherellando con un piccolo fiocco celeste attaccato a mo di spilla
sulla
maglietta.
Logan
si girò di scatto. -Non è possibile, Dillsen.
E’ una balla-.
-Oh
no, è possibilissimo invece! Lo sai che non ti mentirei mai.
Li ho visti io,
con questi occhi… e devo dire che era anche un bacio
abbastanza appassionato-.
Non era vero, più che appassionato era stato uno sfiorarsi
delicato di labbra,
ma finalmente era riuscita ad ottenere la sua attenzione e
l’avrebbe sfruttato
al massimo. –Era tutto un contorcersi di lingue…
neanche fossero due anguille e
…-.
-Va
bene! Ho capito l’antifona- rispose Logan, strappando con
rabbia un ciuffo
d’erba. –Ora vattene!-
-E
non sei arrabbiato?- continuò lei, imperterrita. -Era la tua
ragazza fino a
ieri…-
Logan
alzò le spalle, indifferente.
-O,
forse, tu non sei innamorato di lei… oh, ma è
logico! Hai fatto tutto per
vincere la scommessa, è così ovvio! Questa storia
ha fatto il giro dell’intera
scuola, ormai, e tu sei diventato così popolare- concluse,
allegra.
-Oh,
forse- cominciò il ragazzo, facendole il verso e usando il
suo stesso nasale
tono di voce. –Non credo a quello che mi hai detto. Nemmeno
ad una parola. Lo
so che ti piaccio dal primo anno e che faresti qualsiasi cosa per stare
con me.
Anche inventare queste storielle poco credibili-.
Stacey
si alzò in piedi, afferrandogli un polso, strattonandolo.
–Beh, se non ti fidi
di me, dovrò fartelo vedere di persona: sai
dov’è il tuo caro amico Chase
adesso? Con Zoey, nella sua stanza-. Era vero solo in parte: aveva
visto Chase
e Michael sotto il dormitorio femminile poco prima e lei era certa che
stessero
andando a chiedere scusa a Zoey: era matematico!
-Ancora
con questa storia? Zoey non è quel tipo di ragazza; certo,
adesso mi odierà e
sarà arrabbiata a morte, ma non si metterebbe mai con
Chase…i suoi sentimenti
per me sono reali, così come i miei!-
Ogni
attimo vissuto con lei, lo sapeva, era vero; ogni bacio, ogni risata,
perfino
la gelosia verso quei ragazzi l’aveva provata sul serio e non
poteva certo
dubitare di Zoey: lo sguardo ferito e amareggiato che gli aveva
scoccato ieri,
era ancora impresso a fuoco nella sua mente. E lui non poteva
sopportare di
essere l’artefice del suo dispiacere… avrebbe
voluto tanto rimediare, ma non
aveva idea di come fare. E le mancava di già.
-Povero,
ingenuo Logan…se hai tanta fiducia in Zoey,
perché non mi segui?- propose
Stacey, sfidandolo.
-Se
verrò con te, dopo, però, mi lascerai in pace e
non mi perseguiterai più?-.
-Certo!
M se avessi ragione io, tu sarai il mio cavaliere al ballo di domenica-.
-Ma
non ci penso proprio!- esclamò lui, disgustato solo
dall’idea.
-Allora
non sei sicuro di quello che dici- lo provocò, stringendogli
la mano e
cominciando a camminare verso i dormitori.
Logan
si divincolò dalla sua stretta e sbuffando fece un cenno con
testa, accettando
la sua richiesta.
Stacey
lo trascinò con sé, sicura e allegra come non
mai: aveva la vittoria in pugno.
Zoey
si avvicinò alla finestra scostando leggermente la tendina:
erano ancora là!
Erano passate più di due ore e Chase e Michael non si erano
mossi; adesso il
temporale si era calmato e cadeva soltanto una leggera pioggerellina.
Si morse
le labbra, indecisa sul da farsi. Chiunque sarebbe stata contento nel
vedere
qualcuno che ti ha fatto un torto, chiederti scusa in quel modo
così plateale e
totalmente folle; lei no, riusciva soltanto a pensare al freddo che
stavano
provando due dei suoi più cari amici, nonostante quello che
le avevano fatto. Infondo,
non avrebbe mai pensato di trovarsi così bene con Logan;
anche lei avrebbe
scommesso contro di lui.
Chase
era il suo migliore amico da anni ormai, erano sempre andati
d’accordo su
tutto, si conoscevano alla perfezione, l’aveva sempre
consolata e
nonostante la sua cotta per lei, non
riusciva proprio a immaginare la sua vita all’accademia senza
la sua amicizia.
Proprio
in quel momento, il ragazzo alzò la testa verso di lei e i
loro occhi si
incontrarono e quello che Zoey vi lesse le fece stringere il cuore e in
un
attimo capì quello che doveva fare.
-Torno
subito- disse velocemente alle sue compagne di stanza, chiudendo poi la
porta
senza aspettare una loro risposta. Superò la sorveglianza di
Coco e corse in
cortile, dove Michael e Chase la osservarono, non credendo ai propri
occhi.
Non
diede il tempo loro il tempo di parlare, dato che si
inginocchiò anche lei e li
abbracciò entrambi, stringendoli a sé.
-Perdonaci,
Zoey! Era solo uno stupido gioco… non avremmo mai pensato
che potesse diventare
una cosa così seria per te!- esclamò Michael.
–E se devi arrabbiarti con
qualcuno, fallo con me. E’ stata una mia idea. Chase non
c’entra assolutamente
nulla! Davvero, lui è sempre stato contro, ma si trovava fra
due fuochi, non
poteva dirti niente-.
Zoey
prese un respiro profondo prima di parlare, mentre Chase la prendeva
per mano e
l’aiutava a rialzarsi. –Tranquillo, Michael. Non me
la prenderò con nessuno…
nonostante il vostro sbaglio, so che non l’avete fatto con
cattiveria, nessuno
poteva immaginare che sarebbe andata a finire così-.
-Non
sai quanto mi dispiaccia, Zoey! Dico davvero, sarei pronto a restare
qui, in
ginocchio fino a domenica se soltanto tu me lo chiedessi-.
-Non
ce n’è bisogno, avete fatto già
abbastanza così… adesso vai a cambiarti, prima
che ti ammali-
Michael
annuì, capendo la necessità dei due di restare
soli. –Ok, ancora grazie, Zoey.
Scappo da Lisa, non mi parla da ieri sera- diede un bacio sulla guancia
alla
ragazza, una pacca sulla spalla all’amico e corse via verso i
dormitori.
Fra
Chase e Zoey, ormai soli nel cortile deserto, calò il
silenzio; sembrava che
nessuno dei due avesse il coraggio di cominciare a parlare per primo.
Il
ragazzo tossicchiò leggermente, imbarazzato come non mai, lo
sguardo fisso sul
terreno bagnato, non avendo il coraggio di guardarla negli occhi dopo
averla
baciata.
-Quindi…-
iniziò lui
-Allora…-
parlò lei nello stesso istante.
Le
labbra di entrambi si curvarono in un timido sorriso e quando
finalmente Chase
trovò il coraggio di alzare gli occhi, si accorse che anche
Zoey evitava il suo
sguardo. Le prese il viso fra le mani, facendoglielo sollevare. La
ragazza
rimase immobile, in attesa.
-Tranquilla,
non voglio baciarti di nuovo. Anche se lo rifarei volentieri- non aveva
ancora
finito la frase, che si era già pentito. –Ops,
scusa-.
Zoey
fece un passo indietro, liberandosi piano dalla sua stretta.
–L’idea che tu
avresti potuto non essere più mio amico, mi fa venire i
brividi… eppure mi chiedo
se tutto potrà tornare come prima-.
-Sì!
Ovvio che sì! Ho soffocato quello che provavo per te per
anni, posso farlo
ancora!-
-Non
voglio che tu stia ancora male!-.
-Zoey,
io potrei soffrire soltanto se ti perdessi- le disse velocemente.
–Vuoi essere
soltanto mia amica? D’accordo! Sarò il migliore
amico del mondo-.
-No
lo so, Chase. Forse non dovremmo vederci…-
Il
ragazzo le strinse una mano, interrompendola. –Se davvero mi
vuoi bene, non lo
fare… ne abbiamo superate tante, supereremo anche questa
insieme, no?-
-Ma…io
voglio soltanto che tu sia felice-.
-Ehi,
io lo sarò. Lo sono sempre con te-.
Zoey
si aprì nel primo vero sorriso del giorno ascoltando quelle
parole.
-Beh,
il tuo migliore amico adesso non merita un abbraccio stritolaossa?-
domandò lui,
allargando le braccia.
-Sicuro!-
esclamò lei, stringendolo forte.
-Non
sai quanto vorrei provare i tuoi stessi sentimenti, Chase. Lo vorrei
davvero
tanto- gli rivelò, poggiando il capo contro di lui. Perché non poteva innamorarsi di lui?
Perché proprio di Logan?!
Il
ragazzo continuò ad abbracciarla forte, respirando il suo
profumo. Lo vorrei anch’io.
–Beh, potresti sempre
essere la mia accompagnatrice per il ballo di domenica. Tutte le
ragazze carine
sono ormai occupate, quindi mi dovrò accontentare di te-
scherzò.
-Certo
che sì, ne sarei onorata- e mentre lo diceva,
sentì lo stomaco contorcersi: era
libera, l’invito di Logan non valeva
più… sempre se avesse mai avuto valore, si
disse.
-Ci
sarò sempre per te, Zoey; nonostante tu sia innamorata di un
altro- le
sussurrò, dolcemente posandole poi un bacio fra i capelli.
Rimasero
lì, fermi, stretti in quell’abbraccio, cercando di
consolarsi a vicenda.
-Se
dirai “te l’avevo detto”, giuro che ti
ammazzo- ringhiò Logan, mentre al suo
fianco Stacey gongolava dalla felicità.
-Avevo
ragione io! Si stanno abbracciando e non hanno nessuna voglia di
staccarsi,
aggiungerei- disse Stacey, tornando a nascondersi dietro
l’albero. –Ora dovrai
venire al ballo con me- affermò vittoriosa.
Lanciò
un ultimo sguardo a quei due, che continuavano a rimanere
uniti… era ovvio che
Zoey sarebbe andata al ballo con il suo nuovo fidanzato! Si era
sbagliato a non
credere alla parole di Stacey e adesso vedere quello spettacolo con i
propri
occhi, gli faceva un male assurdo. Ma infondo se lo era meritato:
praticamente
con tutti gli sbagli che aveva commesso, li aveva fatti mettere insieme
lui.
-Immagino
di sì- rispose.
-Sono
carini- disse la ragazza, continuando ad osservarli.
-Per
favore, stai zitta!- e prima di finire la frasi, cominciò a
camminare
velocemente per allontanarsi da quella scena.
Ragazze!!
Sono ancora viva (: penultimo
capitolo! Che ne pensate? Io ne sono abbastanza soddisfatta…
è uscito proprio
come lo volevo xD Spero davvero che piacerà anche a voi.
Appena finirò questa storia e vi prometto
che mi sbrigherò a scrivere l’ultimo capitolo,
comincerò un’altra storia sempre
in questa sezione… mi è venuta
l’ispirazione xD.
L’idea dei fiocchi è presa da una puntata
di “Una mamma per amica” (Rosa per Lorelai, blu per
Luke), mentre la frase “Non
c’era niente di peggio che perdere la testa per qualcuno che
non la perde per
te” è presa dal film di L. Ligabue Radiofreccia.
Bene, credo di aver detto tutto. Ditemi
cosa ne pensate, ci conto eh.
Alla prossima,
Greta