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Autore: StephEnKing1985    12/11/2012    3 recensioni
...Niall guardò verso il buco nel muro, che si allargava ogni secondo di più. Dinanzi a lui si apriva il buio, un buio che mai aveva visto prima, così spaventosamente gonfio di negatività. - Ecco - disse Jackson - questo è solo l'inizio. - Niall si voltò verso di lui. - Voi siete pazzo, Jackson... - Quest'ultimo buttò la testa all'indietro e si mise a ridere. - ...Solo grandi pazzi possono essere grandi geni - disse, mentre Niall lo fissava attonito. Intanto, dal buio, occhi gialli cominciarono ad avanzare. Niall indietreggiò, e Jackson gli mise una mano sulla spalla. - Che la festa abbia inizio - commentò, sogghignando maleficamente.
Niall Horan, un ragazzo appassionato di romanzi horror del suo autore preferito, Howard P. Jackson, si troverà a dover indagare sulla morte di alcuni suoi amici, anch'essi appassionati fan dello scrittore maledetto, i cui libri fanno impazzire chiunque li legga con troppa attenzione. Che cosa si nasconde dietro questa macabra particolarità? Toccherà a Niall scoprirlo, addentrandosi nel mondo di Jackson, il mondo dove nascono i suoi orrori... Riuscirà ad uscirne vivo?
Genere: Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Niall Horan
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2.

 

 

New York, qualche tempo prima...

 

 

La Pendragon Bookstore era la libreria più “in” di New York. Affiliata alla Pendragon Press, la famosa casa editrice di tutti i romanzi di Howard P. Jackson, ne condivideva i locali. Praticamente come avere la produzione e la distribuzione nello stesso posto. Una vera chicca per chi, come tanti, amava i romanzi dello “Scrittore Maledetto”, come lo aveva soprannominato il Post, che si beava nel pensiero di ricevere il libro direttamente dalla fonte. Un po’ come quelli che cercavano di prendere la palla lanciata dal battitore in home run ad una partita di baseball.

Se aveste chiesto a Ben Ridgewick, il custode dello stabile che qualche giorno prima era stato interrogato in merito alla vicenda di Thomas Bailey, il diciannovenne matricida che era passato alla casa editrice poche ore prima di commettere il terribile delitto, vi avrebbe detto che era come quella storia dove il ragazzo crede di comprare un cavallo che caga oro, e quando mette il cappello sotto il buco dell’animale, anziché materia gialla viene fuori materia marrone.

Quell’idiota folle scrive libri di merda che vanno a comprare come se fosse pane. Ah, questo è uno di quei Re Mida che sanno trasformare in oro anche la merda, ecco cosa vi avrebbe detto.

Quel giorno Ben era come al solito intento a spazzare l’ingresso della libreria, borbottando di quando nel 1974 era in trincea assieme ai suoi compagni a sparare ai fottuti culi gialli vietnamiti che li caricavano di chicchi roventi sulla testa, quando sollevò lo sguardo e si trovò di fronte un ragazzo biondo.

- Ciao Ben – lo salutò Niall, sorridendo – Come va oggi? –

- Ehi Niall – ricambiò il vecchio – Potrebbe andare meglio, se questo dannato negro d’un presidente si decidesse a prendere delle decisioni sensate. Tutti così, quegli stupidi democratici… Per lo meno Clinton si limitava a mettere le stagiste sotto la scrivania, questo sotto la scrivania ci mette tutto e tutti, se continua così! –

Ridacchiando, ben consapevole delle solite sparate del vecchio Ben, Niall rispose bonario – Non sta bene chiamare così una persona democraticamente eletta, Ben. Dopotutto, è anche il tuo presidente. –

- Già – convenne il vecchio, tirando fuori una banana dalla tasca della tuta marrone da lavoro e iniziando a sbucciarla – Sei qui per la nuova cazzata del Grande Maestro Jackson? –

Sempre sorridendo, Niall rispose – Proprio così. Johnny è dentro? –

Addentando la banana, rispose – Se non si sta esercitando a far precipitare aerei su noi cittadini americani, dev’essere sicuramente dentro che muore dalla voglia di far cadere aerei su tutti voi fan sfegatati di quell’imbecille che crede di essere uno scrittore – concluse, ridacchiando. Niall rise con lui, dandogli un’amichevole pacca sulla spalla.

- D’accordo, vado. –

- Ehi Niall! Lo sai cosa ebbe a dire mio padre, prima di schiattare, nel 1980? –

Niall si fermò e si voltò verso il vecchio – No, che cosa ti disse? –

- Che prima o poi i comunisti ci seppelliranno, ingozzandoci di retorica e farcendoci di letteratura. Stai attento, mi raccomando! Voi giovani siete il futuro, non lasciatelo in mano alla feccia della società! –

Per dire la verità, Niall conosceva parola per parola quel monito, e avrebbe tanto voluto rispondergli Ben, vecchio imbecille repubblicano e guerrafondaio, siamo nel 2012, la guerra in Vietnam è finita da più di trent'anni anni, e alla tua età tu sei ancora imprigionato in schemi mentali preistorici, nonostante tu debba ringraziare anche quel Presidente se stringi ancora quella scopa nella mano come se fosse un fucile… Ah, Ben, Ben… lasciatelo dire, sei vecchio e stupido. Invece, rimase sul classico – D’accordo, Ben, farò tesoro di questa tua perla. Ciao, ci vediamo! – disse, e si avviò verso l’entrata della libreria.

 

*****

 

Anche quel giorno la libreria era strapiena di ragazzi e ragazze, tutti affezionati lettori di Howard P. Jackson. Il suo ultimo romanzo, Dark Blood, aveva venduto più di quindici milioni di copie, ed aveva ricevuto un ampio ventaglio di opinioni, dalla più generosa alla più amara: Jackson meriterebbe che gli spezzassero entrambi i polsi per manifesta demenza letteraria. I suoi sono romanzi di consumo che, passata l’onda dell’innovazione, tutti dimenticheranno. Sarà, intanto continuava a scrivere e vendere, con buona pace della Pendragon Press e delle librerie affiliate. Niall si guardò intorno, cercando con gli occhi Johnny. Lo vide dietro al suo banco di vendita, intento a tenere buona una folla di ragazzini urlanti.

- Ragazzi, ragazzi! Vi prego, un attimo di silenzio! Stiamo verificando la disponibilità del libro! –

Niall si avvicinò un po’ di più, cercando di non mettersi troppo vicino alla folla, per capire bene cosa stesse succedendo. Una ragazza con il gilet rosso e il cartellino della libreria appeso al collo andò vicino a Johnny. La sua faccia era una maschera a metà tra il triste e il disperato. Disse qualcosa a Johnny, che si toccò la fronte in un gesto di disperazione nell’apprendere ciò che la sua collega gli aveva detto.

- Ehm… ragazzi, purtroppo le copie di Dark Blood sono terminate. Dovrete aspettare che… -

Non l’avesse mai detto. La folla urlante si scatenò in un coro di proteste.

- Ma com’è possibile! Io ho prenotato su internet! Ecco qui la ricevuta!!! – disse una ragazza un po’ in sovrappeso, sventolando la stampa di una e-mail.

- E io ho prenotato tramite Facebook! Non è giusto! –

- Ragazzi, vi prego – disse Johnny tentando di ristabilire la calma – Purtroppo non possiamo farci nulla, le copie sono terminate e non abbiamo più disponibilità a negozio! –

- Buffoni! – urlò un ragazzo – siete attaccati alla casa editrice, fatevi dare un paio di copie di riserva! –

- Non è così semplice, Einstein! – sbottò Johnny – Anche le copie di riserva sono state esaurite! –

- Io da qui non mi muovo senza il mio libro! –

- Oh, cristo – disse Johnny, portandosi le mani nei capelli - Janine, per favore, pensaci tu. Procedura d’emergenza. – Aveva deposto le armi di fronte a tanta ignoranza dei fan.

- Ehm – esordì Janine – Dunque, adesso uno alla volta, in fila, mi date i vostri nominativi e vedremo di riservarvi dei libri, che arriveranno domani. Okay??? –

Nonostante i borbottii di scontentezza, era l’unica soluzione. Lentamente, i ragazzi iniziarono a fare una fila ordinata per riservarsi una copia.

 

*****

 

Poco dopo Niall era insieme a Johnny nel suo ufficio, a sorseggiare una tazza di caffè.

- Deduco che la mia copia non ci sia più, vero? –

- Purtroppo – rispose Johnny. I suoi lineamenti giapponesi si corrugarono in un’espressione corrucciata – Si accampano la sera prima, quando c’è una nuova uscita. Ho dovuto esaurire tutte le copie, altrimenti rischiavo che mi distruggessero il negozio, e lassù non sono tanto gentili con gli store-managers che non accontentano i clienti. –

Niall rise – Eviterò di denunciarti alla Pendragon Press solo perché sei mio amico – gli disse.

Johnny gli sorrise di rimando, quindi sorseggiò un po’ del suo caffè.

- Ci sono novità da parte della Grande Casa? –

- Hmh. Forse. – rispose Johnny, accennando un sorriso furbetto mentre posava il bicchiere di carta sulla scrivania – voci di corridoio parlano di un nuovo libro, il cui lancio è previsto fra due mesi. –

- Wuao! – esclamò Niall, facendo quasi un salto sulla sedia – Dimmi tutto! –

- Non ci penso neanche – rispose Johnny, guardandosi intorno con aria divertita – Top secret. –

- Daaaaaiiii…. –

- No… -

- Ti prego! – Niall gli andò vicino, congiungendo le mani. Johnny sorrideva, ben deciso a non dire nulla.

- Ti prego ti prego? –

- No, no! –

- Ti prego ti prego ti prego??? –

- Niall! Se dico anche solo una parola, mi licenziano! –

- Ah, è così?! Allora io vado su a spifferare che non hai tenuto la mia copia nonostante te l’avessi chiesta ben un mese prima del lancio! – lo minacciò bonariamente Niall.

- Uffa! Che piattola! E accidenti a me che vado ad accennarti cose che non dovrei… vieni qui. –

Come se stesse assistendo allo spoglio di una scheda segreta, Niall si avvicinò guardandosi intorno. Anche Johnny si guardò intorno, mentre dalla scrivania prendeva fuori una scheda prodotto che aveva stampato poco prima.

- Si chiama In the eyes of darkness. È il romanzo che dovrebbe chiudere la pentalogia delle tenebre. Le stesse voci di corridoio dicono che sia una bomba. Una bomba pari all’atomica lanciata su Hiroshima! –

- Oh no, anche tu fai riferimenti ad una guerra? –

- Lasciami indovinare, hai incontrato Ben all’entrata, vero? –

- Sì. Oggi è abbastanza arzillo, il vecchio. Che gli avete fatto? –

- Nulla. Solo suppongo che sia ora per il vecchio di andare in pensione. Se non altro in un castello di riposo troverà qualcuno con cui condividere le sue lamentazioni geremiache. – disse, e Niall si mise a ridere, facendo ridere anche Johnny.

- Se qualcuno non gli pianta una pallottola in mezzo agli occhi prima, s’intende. – concluse, provocando un nuovo accesso di risa in Niall.

- Eh già… ehi, ma…! Non cambiare discorso! Non mi hai detto la cosa più importante! –

- E cosa dovrei dirti di più? – domandò Johnny, con aria di sufficienza.

- Quando esce la bomba? –

- E chi lo sa? –

- Come sarebbe a dire? Dovresti saperlo! –

- Be’, mi dispiace amico mio, ma non so proprio quando uscirà. So solo che Jackson lo sta ancora scrivendo, ma a breve dovrebbe finirlo, e quando lo finirà… bang! Sarà pronto per essere inghiottito, digerito e defecato dalle nostre rotative, nonché venduto nella grande stanza qui a fianco! –

- Uhm. Dove si ritira di solito Jackson per scrivere le sue storie? –

Johnny guardò Niall con gli occhi spalancati.

- Non ne ho la minima idea, sai? Questo bisognerebbe chiederlo su, all’amministrazione. –

- Bah, lo sapevo. Non si cava mai un ragno dal buco, a parlare con te. –

Ridacchiando, Johnny si alzò dalla scrivania, dando una pacca amichevole sulla spalla di Niall. – Forse. O forse è ora per me di tornare a lavorare, se non voglio perdere il posto. La nostra amichevole conversazione finisce qui per oggi, e… -

- …e stai dimenticando ancora una cosa. –

Johnny sbuffò – Cosa c’è ancora? Ti ho detto tutto quello che sapevo! –

- Cioè niente – concluse Niall per lui. Prima che Johnny potesse ribattere, gli disse – hai dimenticato che devi tenermi una copia di Dark Blood. Mi raccomando! Altrimenti prendo il primo ascensore del palazzo accanto e spiffero tutto quello che mi hai detto. –

- Umpf – mormorò Johnny – Lo ammetto, ancora una volta mi hai dato scacco matto. Ma come può un ragazzo come me avere un amico così perfido come te? –

- Forse perché sono il tuo miglior cliente? –

- Ah-ha. Spiritoso. Ringrazia tuo fratello, se mi conosci. –

- Non mancherò. Ciao Johnny, a domani! –

- Ciao Niall, e salutami Chris. –

 

Uscendo, nel corridoio adibito a magazzino c’erano i promo-stand con le nuove uscite. C’era uno stand che raffigurava cinque ragazzi con una stella sullo sfondo. Sulla descrizione, c’era il nome del gruppo: 1D

- Che nome del cazzo, per una boy band. – commentò Niall, avviandosi verso la porta di servizio e uscendo in strada.

   
 
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