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Autore: Shimizu    30/05/2007    2 recensioni
Freddo e distaccato. Sadico eppure così triste. Solo… Rio Izumi mi era sempre parso in questa maniera. E più lo osservavo e più mi accorgevo che avevo ragione. Ma…nonostante tutto…me ne innamorai a prima vista…
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Meroko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi non sono di mia invenzione ma appartengono alla mitica Arina Tanemura (kakashi: tsk, m’offendo io

I personaggi non sono di mia invenzione ma appartengono alla mitica Arina Tanemura (kakashi: tsk, m’offendo io! Dark: ç____ç nooo!!)

ENJOY YOURSELF!

Freddo e distaccato.

Sadico eppure così triste.

Solo…

Rio Izumi mi era sempre parso in questa maniera.

E più lo osservavo e più mi accorgevo che avevo ragione.

Ma…nonostante tutto…me ne innamorai a prima vista…

«What a boy can’t see»

«Che bello rivedere quella tua espressione così frustata sul tuo viso, Me-chan!».

Rise. Rideva di me, come aveva sempre fatto.

Ma, ora come ora, tutto era cambiato.

Amavo Takuto con tutta me stessa.

Lui, al contrario di Izumi era così dolce, sensibile…e anche stupido. Lo ammetto ^^

Insomma, l’esatto opposto del mio ex compagno di squadra!!! >.

Essere derisa da Izumi, era una cosa che, ormai, però, non sopportavo più:

«…».

Decisi di non badarlo. Era la soluzione migliore…o forse…era l’unica cosa che potessi fare poiché… non riuscivo a ribellarmi a lui. Il perché non lo conosco, è così e basta.

Davanti ai suoi occhi di ghiaccio tutto il coraggio che tenevo in corpo, tutte le cose che avrei voluto urlargli, tutto ciò che avrei voluto fargli sapere…tutto si scioglieva, come neve al sole.

Nella mia mente solo il timore di far qualcosa di sbagliato, di errato. La paura di ferirlo ancora…

A testa china m’allontanai il più velocemente possibile dal suo sguardo indagatore per poter raggiungere Mitsuki, quella ragazzina di 13 anni malata di un tumore alla gola.

Proprio per Mitsuki io e Takuto eravamo ritornati sulla terra:

noi, i negi-ramen, eravamo stati incaricati di portarle via la vita.

Le sorrisi il più gentilmente possibile affiancandomi a lei mentre Izumi ci seguiva a ruota, in silenzio.

Respirai a fondo senza farmi notare.

Noi dovevamo portarle via l’anima…ma lei…

Lei mi stava sempre più allontanando da Takuto.

L’unica persona a cui tenevo, l’unica persona che amavo, l’unica persona a cui dovevo quella ritrovata vitalità persa tempo prima…

Ma lui aveva occhi solo per lei…

…e la prova…la prova inconfutabile del suo amore, l’avevo avuta la sera precedente…

Il giovane Shinigami le aveva dichiarato i suoi sentimenti…

ed io, nascosta dietro ad un albero, avevo sentito tutto…assieme ad Izumi…che aveva stretto la mia mano alla sua…col tentativo di infondermi forza…

Mi portai la mano al petto pensando ad Izumi…:

sentivo ancora il suo calore che la avvolgeva …

«Meroko, sai dov’è Takuto?» mi domandò perplessa Mitsuki, interrompendo il filo dei miei pensieri.

Si guardò attorno notando Izumi:

«Oh! Izumi-kun! Vieni anche tu con noi alla sala registrazione??».

Il biondo annuì spostando lo sguardo su di me:

«e tra parentesi…» aggiunse Izumi accigliato «io e Me-chan ci divertiremo molto…».

Un sorriso sinistro comparve sulle sue labbra e, in quel momento, sentii l’odio emanare ondate dal mio corpo. Ondate così potenti che sembrava impossibile che Izumi non se ne sentisse avvolto. Strinsi i pugni evitando di approfondire il discorso.

«andiamo Mitsuki…» scandii in un eloquente tono cupo.

La ragazza sospirò preoccupata, fermandosi a guardare il cielo:

«chissà dov’è…» disse in un sospiro.

«nord-sud-ovest-est??» domandò di rimando Jonathan, il nuovo compagno di Izumi, proprio quando Takuto comparse, svolazzando sopra le nostre teste. Sembrava divertirsi nel sfrecciare di qua e di là.

«Giusto in tempo, eh?» si annunciò atterrando agilmente a terra.

«Come no…» replicò Izumi, asciutto.

«Sbrigati Takuto!» esclamò a quel punto Mitsuki che sembrava essersi innervosita«mi stanno aspettando!!» >o< .

Li osservai impotente, mentre il mio compagno di squadra trasformava quella ragazza dall’aria innocente in Full Moon, la promettente solista che aveva debuttato con “angel”.

Sospirai abbassando lo sguardo afflitta.

Ero di troppo. Di questo ne ero consapevole.

Non c’era più spazio per me fra loro…

Quando mi resi effettivamente conto che non potevo far nient’altro che proteggerli, Izumi mi diede una leggera pacca sulla spalla, tentando di consolarmi, a quanto sembrava.

Di scatto mi voltai verso di lui; i nervi a fior di pelle:

«…ancora una volta dimostri la sensibilità di un elefante!!» urlai volando via in lacrime sentendo il suo sguardo penetrante sulla mia schiena.

…ancora una volta avevo dimostrato di essere una debole…

Mi ero sfogata su di lui…

Sorrisi mesto…

Avrei voluto passare più tempo possibile con il mio sogno impossibile…

Ma non mi era concesso, a causa della mia persona…così insolente…e piena di sé… che era in grado di far soffrire ancora di più quella ragazza a cui avevo inflitto le pene dell’inferno…

Troppo tardi mi ero reso conto del mio amore per lei…

E così avevo tradito la sua fiducia.

Come poteva perdonarmi…?

Mi alzai in volo posando il mio sguardo sulla sua schiena lontana…

Meroko… che aveva saputo donarmi tutto il suo amore…ora più che mai la sentivo lontana.

Ora che la stavo perdendo…sentivo di aver bisogno della sua presenza al mio fianco.

Stavo male…soffrivo nel vederla soffrire…non tolleravo la sua falsità, quel suo modo di mostrarsi allegra per non recare preoccupazioni agli altri.

Non coglievo più quel suo sorriso solare, ma solo un riso forzato.

Una cosa che forse solo io avevo notato…

Sbuffai non riconoscendomi quasi più in tutti quei pensieri “non miei”.

Aumentai la velocità per raggiungerla e accostarmi a lei:

«ascoltami, per favore…»

«non ho niente da dirti! Vattene!»

«No. Non finchè non avremo chiarito…»

«cos’altro pretendi da me?? Stammi lontano! Ho fatto un grandissimo errore a chiamarti! Ora puoi andare!» urlò quella, il viso sconvolto dalle lacrime.

Ogni sua parola mi colpiva qui, al petto…facendomi capire tutto il suo dolore…

Strinsi i pugni sentendomi impotente davanti a tutto quel tormento.

Avrei voluto stringerla a me e consolarla…accarezzarle il capo e dirle una qualche parola di conforto…anche solo stringerle la mano come avevo fatto la sera prima.

Ma non ci riuscivo.

Non so spiegare il perché. Era semplicemente un qualcosa che partiva dal più profondo…e m’impediva di muovermi…il mio cervello si arrovellava in mille pensieri che temevano un suo rifiuto. Temevo come non mai la sua reazione…e non ero nemmeno tanto sicuro che lei volesse quello da me.

Forse non mi voleva proprio…

Tutte quelle supposizioni mi portarono a fermarmi, visibilmente irritato:

«come vuoi, maledizione».

Me ne andai lasciandola andare, pentendomi immediatamente di quella scelta, ma troppo orgoglioso per tornare indietro.

Finalmente se n’era andato…

Dopotutto quella era la cosa che gli riusciva meglio.

Mollarmi da sola…e voltarmi le spalle.

Però quel comportamento non era da lui…

Non era sempre lui quello sadico, che si approfittava di ogni mia debolezza…?

Mi fermai a mezz’aria…togliendo le ultime lacrime che bagnavano il mio viso.

Trassi un lungo respiro…mentre una leggera brezza mi scompigliava i lunghi capelli procurandomi un lieve sollievo…che, così com’era venuto, scomparve, lasciando spazio all’angoscia…

“Izumi…perché te la prendi sempre così…?”

“…perché soffri a causa di qualcun altro che non sono io…”

Meroko in quel momento sentì una stretta al cuore che la pervase tutta.

Si strinse nelle spalle, fissando il cielo con sguardo mesto…accorgendosi, solo in quel momento di quanto potesse averlo ferito con quelle sue parole da “vittima sacrificale”.

Era un circolo continuo, da cui non potevano uscire…

Si amavano e si ferivano a vicenda…

Rendendosene conto sempre troppo tardi…

Erano in contempo vittime e oppressori…

Tutto questo avrebbe avuto fine solamente prestando attenzione non solo ai propri sentimenti…

Ma anche a quelli della persona che ci sta di fronte…

…aprendo il proprio cuore.

END

Dark: che fine del cacchio, eh? Ghghgh mi dispiace…con le yaoi so fare di meglio XD

Kakashi: mi hai deluso profondamente…

Dark: eh…lo so…ma il finale sbolso è venuto da sé… pardon!

Kakashi: commentate e bastonatela!! Così magari ritornerà sulla giusta via…

Dark: Kakashi sensei!!! Sigh ç___ç

Kakashi: alla prossima! Io ritorno a leggermi il libro…

Darkrumiko

  
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