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Autore: Sassi    12/11/2012    6 recensioni
[KagaKuro]
Bakagami era davvero un po' tardo a capire le cose, ma a Kuroko non era sfuggito il fatto che Taiga ricercasse il contatto fisico con lui un po' troppo spesso, per esempio scompigliandogli i capelli continuamente, e che fosse un tantino troppo interessato al rapporto che lo legava con Aomine alle medie, in modo tale da sembrarne quasi geloso.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lo so che sono in ritardo per il KuroKaga day, ma mica è colpa mia se mi hanno fissato ventordicimila compiti/interrogazioni proprio in questi giorni e non ho fatto in tempo a finire di scrivere prima. In ogni caso ci tenevo a scrivere qualcosa su loro due, quindi eccomi qui.
La shot è ambientata nel capitolo 140 del manga, subito dopo la partita tra Touou e Seirin. Non ci sono spoiler evidente, e neanche riferimenti precisi alla partita, comunque avverto per le persone che non leggono il manga ma hanno solo visto l'anime. La scena in cui Kagami e Kuroko parlano in terrazza è una delle più esplicite di tutto il manga. Della serie che la KuroKaga è proprio canon insomma u.u
Boh insomma, invece che continuare a dire cose senza senso vi lascio!  Buona - si spera - lettura! :)

 






Grazie




Che quello spezzatino non era normale lo avevano capito fin da quando avevano pescato tra gli altri ingredienti relativamente comuni una banana – con ancora la buccia per di più – e qualche fragola. Nonostante questo si erano lasciati ingannare e, spinti dalla fame, avevano affondato con disgusto le bacchette in quell'intruglio, scoprendo che, inaspettatamente, il sapore era passabile, se non addirittura gradevole. Bastò poco più di mezz'ora per ricevere l'ennesima conferma del detto “le apparenze ingannano”.
L'unico che si salvò dal malore collettivo, accompagnato da un improvviso svenimento di massa, fu Kagami, forse grazie al suo stomaco rafforzato dalle dozzine di hamburger dei fast food che generalmente divorava in un solo pasto, forse solo per quel fattore volgarmente chiamato culo; fatto sta che improvvisamente si trovò ad essere l'unico in piedi e a quel punto non gli restava altro da fare che cercare un angolo libero nella stanza e mettersi a dormire pure lui.
Il primo a riprendere i sensi fu Kuroko, probabilmente per le minime quantità di cibo ingerite. La prima cosa che fece fu cercare con lo sguardo Kagami – loro due avevano lasciato un discorso in sospeso, e lui voleva una volta per tutte chiarire la situazione. Sapeva essere tremendamente diretto d'altronde, come quando poco prima, in terrazza, gli aveva rivelato di essere davvero contento di averlo incontrato, e no, non come compagno di squadra, e no, neanche come amico. E per rendere il concetto ancora più chiaro a Kagami, che si sa, non è propriamente una persona che coglie al volo le cose, si era alzato sulla punta dei piedi e gli aveva schioccato un bacio sulle labbra semiaperte, per poi girarsi di spalle e andarsene, lasciandogli il tempo di rimettere in ordine i pensieri. Ora, però, non aveva più intenzione di lasciarlo in pace. Voleva avere una risposta, e subito.
Si avvicinò quindi alla sagoma del compagno, accorgendosi dopo poche occhiate che effettivamente non stava dormendo davvero. Gli occhi erano serrati con troppa forza – e probabilmente erano stati chiusi nel momento stesso in cui Kagami si era accorto che la persona che si era svegliata era proprio Kuroko – il respiro ancora affannato, l'espressione troppo composta.
Insomma, Kagami non gli voleva parlare.
Kuroko non si lasciò scoraggiare, nonostante fosse evidente che il compagno non aveva intenzione di collaborare. D'altronde come risposta non erano indispensabili le parole, sarebbe stato sufficiente il minimo segno d'assenso. E poi era sicuro di non venire rifiutato. Era consapevole che il loro rapporto non era da semplici compagni di squadra, e che il suo sentimento era ricambiato; Bakagami era davvero un po' tardo a capire le cose, ma a Kuroko non era sfuggito il fatto che Taiga ricercasse il contatto fisico con lui un po' troppo spesso, per esempio scompigliandogli i capelli continuamente, e che fosse un tantino troppo interessato al rapporto che lo legava con Aomine alle medie, in modo tale da sembrarne quasi geloso.
«Kagami-Kun posso dormire insieme a te?»
Un rossore improvviso dilagò sul volto del ragazzo sdraiato, che, ora era ancora più evidente, di certo non era addormentato.
Ma il silenzio non era assolutamente capace di bloccare Kuroko, che si sdraiò a breve distanza da lui, poggiandogli il capo sul petto. Poteva sentire chiaramente il compagno trattenere il respiro, il battito del suo cuore accelerato, la rigidità di tutti i muscoli nel tentativo di simulare indifferenza. Quando finalmente la tensione nel corpo di Kagami si fu allentata, sentì un braccio circondargli le spalle, e lui gli si rannicchiò ancora di più addosso.

Grazie.

E Kuroko non lo saprebbe dire se lo disse davvero o no. Sapeva solo che voleva davvero esprimergli la sua gratitudine per ogni cosa; per il suo entusiasmo, la sua forza, per averli condotti a una vittoria quasi impossibile, come compagno di squadra, ma soprattutto voleva dargli un ringraziamento personale, per non averlo scacciato, per aver accettato lui e di conseguenza quello che era appena diventato un noi.
E davvero, non sa se quel discorso lo ha solo immaginato nel dormiveglia, o se davvero è stato pronunciato in un sussurro a interrompere il silenzio della notte.
Però forse è vero che chi si ama si capisce anche senza bisogno di parole, perchè in quel momento Taiga strinse ancora più forte il suo compagno contro il suo corpo, neanche quel gesto fosse una risposta al ringraziamento muto del compagno.
Ma cosa dici?, grazie a te che hai creduto in me e non mi hai abbandonato.
Grazie.
A quel punto davvero non ci fu più bisogno di parlare, ed entrambi si addormentarono con il sorriso.










   
 
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