Come una corsa contro il tempo, che imperterrito scorre.
Scorre nonostante quell' immane peccato che gli occhi non possono fare a meno di osservare.
Scrutare.
Per non dimenticare, perchè continui a tormentarmi.
Per il resto dei miei giorni.
Il tempo non si ferma, non da tregua alcuna.
Lo vedo, adesso.
Lo vedo stillare in rosse gocce dinanzi al mio muto stupore.
Formando una pozza.
Sangue, Lina? Quello è il tuo sangue?
Scorre.
Macchiando la tua pelle candida, il tuo viso da bambina.
Tinge le tue e le miei mani.
Scorre.
Inesorabile e tremendo.
Inutile, per te sono stato inutile?
Io, io avrei dovuto proteggerti.
Dalle brutture del mondo, mantenerti candida.
Quel tuo sguardo da bambina, perenne sul tuo viso avrei voluto vedere.
Nient'altro bramavo.
Desideravo.
E adesso...
Ti stringo a me, forte.
Sei gelida, ti copro, ma non serve.
So che non serve, allora perchè?
Perchè continuo a tenerti qui, tra le mie braccia?
Per quale motivo le tue guance sono pallide?
Dovresti urlarmi contro, dirmi di lasciarti.
Arrossire!
La tua vita mi è scivolata via tra le mani.
Andata.
Te ne sei andata lasciandomi solo.
Mi hai condannato ad una vita senza di te.
Eternamente tormentato.

Lina, adesso che vago solo per queste terre, senza scopo alcuno, la vita, questo dono che i più definiscono come dote, si è tramutata in tormento.
La notte un unica immagine tormenta i miei incubi.
Il tuo corpo dilaniato, il tuo viso ricoperto di sangue.
Sangue, che scorre, e non cessa il suo fluire.
Come il tempo.
Che stilla, non si ferma.
E continua incessante.

Lina, così pura ed innocente.
Lina, potente come nessuno.
Essere senza tempo, ho creduto che fossi un essere senza tempo.
Immortale.
Credevo, oppure speravo, che mi saresti sopravvissuta.
Che sentimento egoista il mio.
Che il tuo sia stato un ultimo dispetto nei miei confronti?
Mi piace pensarlo, sai?
Forse così riuscirò a vivere.
Un altro giorno.
Ancora uno.