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Autore: Jeje_chan    12/11/2012    2 recensioni
Io l’amo. Lei non lo sa..
Non ho mai preteso nulla dalle persone, men che meno da lei. Forse è per questo che è entrata così in profondità: non me ne sono accorto. E’ diventata la mia migliore amica.
[...]
Da quando ho ricordi, siamo sempre stati noi due: noi due contro il mondo. I miei amici non capivano. Le sue amiche non capivano; ma ci hanno sempre lasciato i nostri spazi. Quando io dicevo: «Scusate ragazzi, oggi non posso. Le ho promesso un film assieme» Loro annuivano, pur non capendo.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mare, sciarpe e Nutella.

 


Io l’amo. Lei non lo sa..

Non ho mai preteso nulla dalle persone, men che meno da lei. Forse è per questo che è entrata così in profondità: non me ne sono accorto. E’ diventata la mia migliore amica.
Le ho confessato il mio primo amore, la prima scopata, sono andato da lei quando il mio cuore ha ceduto.
Non l’ho mai vista come nient’altro: la migliore amica che avessi.
Lei mi ha raccontato del divorzio dei suoi, delle sue migliori amiche, mi ha raccontato la sua prima sbronza –la seconda l’abbiamo avuta assieme. E’ venuta da me quando lo stronzo l’ha tradita. Lei gli aveva chiesto di aspettare, e lui se l’è lasciata scappare via. Non avevo dato peso al mio sollievo, quando ho saputo che l’aveva dimenticato.

Da quando ho ricordi, siamo sempre stati noi due: noi due contro il mondo. I miei amici non capivano. Le sue amiche non capivano; ma ci hanno sempre lasciato i nostri spazi. Quando io dicevo: «Scusate ragazzi, oggi non posso. Le ho promesso un film assieme» Loro annuivano, pur non capendo.

Dovete sapere che i film con lei sono il massimo. Lei ride, piange, singhiozza addirittura; mi stringe la mano quando ci sono scene brutte e sussulta quando non se lo aspetta. Quando vedo un film senza di lei mi immagino tutte le sue reazioni.

Ho capito di amarla da poco. Da quando lei mi ha preso la mano perché aveva freddo. E’ stata una scarica di tensione: mi ha fatto male lo stomaco e –nonostante lei fosse fredda – la mia mano bruciava. Il mio corpo se n’era reso conto prima di me; strano, no?
Lei non se n’è ancora accorta. Ha continuato sempre a farsi legare i capelli da me, a vedere film insieme, abbiamo continuato a sbronzarci insieme e a fumare insieme. Lei non è cambiata, io sì.

E’ l’alba, adesso; e un senso di sconforto mi ha preso. La spiaggia è deserta e il riflesso del sole si abbandona al mare. Fa male riflettere su di lei, ora. Più che altro perché ho come la sensazione che non mi innamorerò mai più di nessun altro e la cosa non mi piace. Non ho un piano B e la cosa mi terrorizza. Non sopporto il fatto che, al momento, tutti possono volerla; tutti le sbavano dietro come deficienti e, magari, lei un giorno potrebbe voltarsi e scegliere uno tra quegli idioti.
Che schifo. Cosa ne sarà di me, allora?
Resterò sempre il suo migliore amico e la sognerò la notte, dove nessuno può entrare. Le legherò i capelli, e prenderò ancora la mano e vedremo i film assieme, sempre. Mi basterà? Certo. Me lo dovrò far bastare, almeno.

«Cosa ci fai alzato all’alba, tu?» sussulto e mi volto, lei è lì. Ha un cipiglio severo, le braccia incrociate sotto il seno.
«Auguri, idiota» mi dice e, con la sua solita grazia, si siede accanto a me con le gambe incrociate.
«La tua grazia mi commuove» Lei ride e mi dà un pacchetto con un sorrisone.
«Che ci fai tu sveglia! Chi sei tu, e cosa hai fatto alla vera Anne?» Si morde un labbro e abbassa gli occhi, colpevole.
«Mi sono messa la sveglia alle cinque per venire da te e svegliarti con la torta che ho preparato e che ora è nel tuo appartamento. Alla mercé di altri tre adolescenti affamati,comunque»
Ha fatto una torta, per me?
«Menomale che me la sono squagliata prima, allora. Diciamo che la culinaria non è la tua arte» Mi picchia, anche piuttosto forte, sulla spalla e si imbroncia.
«Vorrà dire che la prossima volta la mangerò tutta io» io sorrido. Wow, si è alzata alle cinque per me. Questa ragazza è folle.

Incomincio a scuotere il pacchetto, che sarà?
E’ una sciarpa verde.
«Una sciarpa a inizio estate?» chiedo perplesso. E’ sempre stata una frana con i regali.
«E allora? La conservi per l’inverno; hai sempre il mal di gola» Io rido e lei mi segue.
«Grazie scema» Lei alza le spalle e sorride. «Facciamoci un bagno! E’ nella mia lista di cose da fare» scherza sempre, lei.
«Nella lista di cose da fare c’è: fare un bagno all’alba? » lei scuote la testa e fa un sorriso malandrino.
«No! Ovvio che no, mica sono così banale! C’è: farsi un bagno alle 5 e 52 con il tuo migliore amico, il giorno del suo compleanno e in biancheria intima! Dai sono le 5 e 51, abbiamo un minuto esatto!» e, come se niente fosse, si incomincia a spogliare davanti a me. Un tempo, forse, non mi avrebbe fatto nessun effetto; ma ora sì: mi fa un certo effetto. Posso essere così merda da lasciare che si spogli davanti ad uno che è completamente cotto di lei? Sì, sono proprio una merda.

«Che aspetti? Dai, spogliati e andiamo!» Oh, giusto. Meglio chiudere la bocca. Mi spoglio velocemente mentre sorrido come un idiota. Lei mi prende per mano e sorride: « Al tre?» chiedo, preparandomi psicologicamente all’acqua fredda.
«No, ora!» mi strattona la mano e mi costringe a correre con lei.

L’impatto con l’acqua è traumatico. E’ l’otto di giugno, eppure l’acqua è ancora ghiacciata, i brividi prendono possesso del mio corpo e incolpo giustamente Anne, per avermi fatto fare quella pazzia. Mi dovevo proprio innamorare di una stupida?

Lei, incurante della pelle d’oca che la ricopre, ride ancora.«Cazzo, non me l’aspettavo così fredda» dice prima di immergersi completamente. Quando riappare ha un sorriso che conosco fin troppo bene: incomincio a correre.

«No, Anne, non ci provare! No!»
«Ma io ti voglio solo abbracciare!»
«Mi abbraccerai da asciutta.»
«Dai, lasciati abbracciare!»


Alla fine c’è riuscita, la stronza. Mi ha abbracciato, schizzato e affogato. Poi è venuto il suo turno.
Il sole ormai è spuntato e siamo entrambi ancora gocciolanti, sull’asciugamano che Anne – vedi, il caso! – si è portata da casa.
Mi beo segretamente della sua pelle nuda, bagnata e fredda che cozza contro la mia. E’ stato bello vederla solo con quegli indumenti, sono pur sempre un maschio.
E’ stato bello vederla mentre muoveva i suoi capelli neri, corti, tutti bagnati; mentre qualche goccia scendeva tra la sua pelle liscia; mentre aveva quel sorriso che indossa solo nei momenti speciali.
«Ho ancora un'altra sorpresa per te!» Un’ altra? Mi ha preparato una torta, si è alzata alle cinque, ha intuito dove potevo essere andato, mi ha regalato una sciarpa, mi ha costretto a fare il bagno e ancora non è finita?
«Mi devo preoccupare?»
«No, mi dovresti fare una statua, piuttosto» cerca nella sua immensa borsa e tira fuori un barattolo di Nutella. Io rido. La Nutella è ciò che ci rende così uniti, a detta di tutti.
«Un cucchiaino a te, e uno a me!»
«Cin cin, allora» dico, sbattiamo i cucchiaini e li affondiamo nella crema di nocciole.
Merda, come si fa ad essere così buoni? Dopo ogni cucchiaino, c’è un verso di apprezzamento.
Siamo degli animali, cazzo. La Nutella resterà sempre il mio vero amore, ecco.

Quando è finita la Nutella ci alziamo e, come se nulla fosse, ci avviamo verso la mia macchina.
«Come sei venuta?»
«A piedi» alza le spalle.
Lei odia fare sport. Alzo un sopracciglio.
«Ok, ok. A te non ti si può nascondere proprio niente, eh? Mi ha dato un passaggio il tuo coinquilino Michel.»
Sbuffo pesantemente. Quello aspira ad una cosa soltanto nella vita: entrare in più mutandine possibili.
«Perché sbuffi, scusa?» alza anche lei un sopracciglio, come le ho insegnato io.
«Perché.. beh, Michel è un porco, ecco perché» e poi, perché diavolo non me lo voleva dire?
Lei sbuffa e «Guarda che è stato solo gentile»  dice arrabbiata. Entriamo nella mia macchina e la accendo. Ho i nervi a fior di pelle; possibile che lei sia così ingenua? «E lo vuoi sapere il perché è così gentile? Vuole entrare nelle tue mutandine!» sbotto non reggendo più il silenzio e quell’atmosfera. «Sai una cosa? Hai ragione.» risponde lei calma. Aspetta, mi sta dando ragione? C’è qualcosa sotto.
«La prossima volta ci vado a letto. E’ da tanto tempo che non faccio un po’ di sano sesso.»
Mi vengono dei brividi su tutta la schiena. E ora che faccio?

«Sai cosa mi piace di Michel?» continua lei, imperterrita. «Il suo coraggio. Oggi mi ha fatto capire chiaro e tondo che mi vuole scopare. Dritto al punto» Stringo con forza il volante. Il solo pensiero di lei e lui mi rivolta lo stomaco e mi fa venir voglia di dare un pugno ad un muro, o ancora meglio, a lui.
«Ci sono persone che magari non sono così superficiali» sputo rabbioso, tentando di giustificarmi con me stesso.
«Dì pure codarde» incrocia le braccia sotto il seno, esibendosi nel suo cipiglio arrabbiato.
«Magari hanno paura di rischiare qualcosa di importante» continuo a portare avanti la mia tesi. Siamo già arrivati, per fortuna.
«Già, ma a volte, potrebbero avere di più. Se hanno paura del cambiamento non crescerà mai niente» continua lei, ignorando il fatto che io abbia spento il motore.
Sto per slacciare la cintura di sicurezza, quando lei mi ferma. La sua mano è fredda, gelida come sempre.

«Ho deciso, sai?»
«Cosa, hai deciso?»
«Non voglio essere una vigliacca» e mi bacia.

E’ un bacio un po’ goffo: la cintura di sicurezza mi blocca e il freno a mano è un enorme intralcio. Siamo entrambi ancora bagnati e le nostre bocche sanno di Nutella.


E’ il bacio migliore della mia vita.

                           


NotediJeje: In realtà non ho nulla da dire. E’ la mia prima originale e recensioni, consigli, insulti sono più che graditi :)
   
 
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