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Autore: Sakura_____    12/11/2012    1 recensioni
Louis era arrivato ad un punto di non ritorno. Non poteva più far finta di nulla, non ci sarebbe più riuscito e di certo se Harry insisteva per parlagli, la situazione non migliora. L'importante era trovarsi ora davanti alla porta di quel piccolo camerino, con il potere di cambiare il destino.
****
Perchè alla fine facevano tutto come sempre, solo, tenendosi per mano.
{Alla mia migliore amica, che capirà leggendo! ;3}
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Era tutto come sempre, ma come doveva essere dall'inizio.

 









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Basta. Non ce la faceva più a continuare così!
Doveva porre fine a tutti i suoi problemi, o altrimenti sarebbe scoppiato perchè non poteva sopportare oltre quel dolore.
Vederlo sempre, a causa del lavoro, senza potergli dire ciò che  avrebbe voluto urlargli da più di due anni, da quando aveva notato quella chioma riccioluta nel bagno dietro le quinte di X-Factor.
Ma non poteva, non poteva dire ad Harry - si, proprio a lui -  che Louis Tomlinson, quello sempre pronto a ridere e divertire tutti, non sorrideva più e non provava quella gran voglia di abbracciare e poi baciare Eleanor, che invece aveva difonte all'amico solo perchè aveva capito che lo amava.

Perchè lui amava Harry, cazzo.
Lui lo amava non con il cuore e nemmeno con l'anima.
Con entrambi.


Harry era la sua vita, il suo futuro ed il suo passato. L'unica ragione che lo aveva spinto ad andare avanti e continuare a far finta di star bene.
Però vi era un limite a tutto.
Ed anche quella sera chiuso nel camerino e stranamente da solo, non riuscì a pensare ad altro. L'ora successiva Eleanor sarebbe stata libera dal servizio fotografico e lo avrebbe chiamato o gli avrebbe mandato un messaggio chiedendogli come erano andati l'intervista ed il concerto in programma per quel giorno.
Tuttavia Louis non le avrebbe detto che per lei non provava nulla se non una grande amicizia, la stessa che provava per Harry; non le avrebbe raccontato di come avrebbe voluto baciarlo davanti alle telecamere mentre il più piccolo si era divertiva a raccontare l'ultima avventura dei 1D alle prese con le fan accanite, avventura che nemmeno stava ascoltando troppo preso a fissare come un cretino le sue labbra sottili muoversi velocemente.
Avrebbe raccontato alla sua ragazza che era andato tutto bene, che si era divertito e le avrebbe chiesto come era andata invece la sua giornata. Allora lei lo avrebbe chiamato e gliela avrebbe descritta in ogni minimo particolare.
Così era iniziata la loro storia d'altronde, Eleanor l'aveva notato ad una delle tante feste organizzate dal loro manager o meglio -  si erano notati - e da allora avevano iniziato a parlare. Lei era sempre stata una brava ragazza, allegra e senza grilli per la testa, molto semplice ma aveva soprattutto una grande parlantina proprio come lui.
Però lui non la amava, lei si e non lo faceva per avere popolarità di questo Louis ne era certo.

Magari un tempo lui l'aveva anche guardata con un angolazione diversa, o con affetto.


Con Harry era ben altro e lo sapeva benissimo. Gli bastava guardarsi allo specchio e vedere gli occhi verdi spenti, stanchi come il suo animo ormai; Louis era vuoto, non provava felicità se non vicino al suo Harry. Sorrise il vent'enne nel pensare all'aggettivo possessivo usato per l'amico.
Che diamine, possibile che non ancora avesse capito che lo amava? Il loro rapporto era sempre stato unico, speciale, indescrivibile e per Harry non era cambiato, infondo facevano sempre le stesse cose: si abbracciavano, scherzavano e fingevano di baciarsi con passione davanti alle telecamere.


Per Louis quella era la realtà, per Harry puro affetto verso un amico.

Così il più grande si era alzato dallo sgabello ed aveva preso la bottiglietta d'acqua per bere un sorso, quando qualcuno aveva bussato alla sua porta.
Probabilmente era Niall che con ancora quella sua espressione da bambino lo avvisava che la macchina era arrivata per riportarli in albergo, quindi non era andato nemmeno ad aprire ed aveva lasciato che il compagno entrasse da solo visto che ormai tra loro non c'era bisogno di chiedere, bastava uno sguardo.
Non appena aveva posato la bottiglietta però e si era voltato, avrebbe voluto trovare persino Eleanor tutta felice che gli aveva fatto una sorpresa, tranne che il viso di Harry che in silenzio si faceva largo nel piccolo camerino.
Louis non avrebbe potuto reggere un dialogo normale con l'amico ora come ora, aveva bisogno prima di una lunga doccia fredda, magari anche di una birra e poi sarebbe tornato a sorridergli come niente fosse.
Eppure Harry era lì difonte a lui e sembrava serio come se volesse parlargli di qualcosa.

"Louis..." lo aveva chiamato questo ed il maggiore aveva quasi avuto un infarto nel sentirsi chiamare da lui. Era pietrificato, non riusciva a voltarsi ancora a guardarlo perchè non avrebbe resistito, avrebbe corso - per quanto spazio vi era da correre in quella piccola stanza - e l'avrebbe baciato assaporando le labbra tanto agoniate da milioni di fan in tutto il mondo abitato.
Vedendo che l'amico non si girava Harry aveva chiuso la porta a chiave e solo quando Louis aveva sentito il suono mettalico della serratura girare, si era voltato.
La persona che amava era in piedi vicino alla porta con indosso ancora la giacca blu ed azzurra del concerto, così come lui, e lo guardava aspettando che rispondesse qualcosa poichè il silenzio e Louis si trovavano in due galassie molto lontane.
"Dimmi Harry!" si era deciso infine il maggiore, montando un sorriso falso come il Made in China.
"Volevo sapere cosa ti succede."
Ecco adesso Louis era davvero con le spalle al muro, per di più chiuso in una stanza con Harry e con la razionalità e la calma partite insieme dopo che quest'ultimo aveva provato ancora a fare lo scemo con la loro intervistatrice.
Aveva riso allora, il maggiore, aveva riso per non urlare e piangere. "Niente, cosa vuoi che mi succeda?"

L'ultima volta che era stato così male risaliva al divorzio dei suoi genitori.
Riusciva a malapena a parlare, la voce gli tremava e aveva freddo per tutto il corpo.


"So che hai qualcosa, insomma BooBear, con me puoi parlarne lo sai." aveva continuato Harry mentre Louis pensava solo allora che tornato in albergo non sarebbe stato in santa pace perchè come sempre aveva preso la camera insieme a lui.
Perciò toccava affrontare l'argomento ora che ne aveva la possibilità.
"Harry.." aveva sospirato il maggiore ".. ti prego, adesso, lascia questa stanza, sono stanco e non ho voglia di parlare, dai tra poco torno di là e preparo un gavettone per Zayn!" aveva scherzato, fingendo con molta tranquillità di dirigersi verso la porta per accompagnare l'amico ad uscire.
"Non fingere."
E questa volta Louis non aveva potuto fare a meno di guardarlo.
Harry Styles, dall'alto dei suoi diciotto anni, sapeva all'occasione essere più serio di un adulto, molto più di lui.

"Dimmi cosa ti succede" aveva replicato infine, come un ordine.
Louis aveva appoggiato la mano sulla maniglia e con un lungo sospiro si era arreso. Si, si era arreso all'amore.  
Quello che provava per Harry, che lo stava distruggendo.

Non gli importava di Eleanor, infondo avrebbe trovato qualcuno migliore di lui, nè di quello che avrebbero potuto pensare tutti i giornalisti, le tv ed i giornali. E nemmeno di ciò che Harry gli avrebbe detto dopo, forse schifato di aver condiviso anche il letto con lui, forse deluso dalla sua incapacità di controllo.
Non gliene fregava un cazzo se avrebbe rovinato il rapporto con gli altri, contava solo l'amicizia con Harry che ora avrebbe perso per sempre.
Ma doveva rompere quel silenzio così surreale ed assordante che si era creato tra loro. Preferiva sparire dalla sua vita e farlo dopo avergli detto che lo ama.
"Larry Stylinson.." aveva iniziato ".. sai quel nome che ci hanno affibbiato mi piace molto." aveva concluso guardando a terra.
"Vedi le nostre fan creano numerosissimi video su YouTube in cui scorrono le nostre immagini. E c'è un motivo se durante i concerti cerco sempre la tua mano, se durante le interviste mi siedo vicino a te e ti avvolgo il braccio dietro le spalle oppure metto la mano sul tuo ginocchio e lo accarezzo piano, se quando giriamo dei video per le fan cerco sempre il tuo sguardo e sorrido sapendo che lo trovo sempre, che tu ci sei sempre, se cerco di farti continuamente dispetti avvicinandomi a te, se tocco sempre i tuoi meravigliosi capelli, se mi volto preoccupato se qualcuno insinua che non sai cantare, se sono rimasto come un imbecille quando tu hai scoperto che su Internet c'era chi non ti apprezzava come ti apprezzo io, se faccio sempre lo scemo per attirare la tua attenzione e se ora ti sto dicendo tutte queste cose e potrei continuare fino a domani ad elencare tutti i tuoi pregi e tutte le belle emozioni che mi hai fatto provare.."
Aveva alzato il viso questa volta Louis perchè non poteva perdersi l'ultima espressione di Harry e quasi aveva gridato con tutte le forze che gli erano rimaste ".. il motivo è che io ti amo, più di ogni altra cosa, più della mia stessa vita, più del canto, più delle fan, più degli One Direction, tu sei diventato tutto ciò di cui realmente mi importa nella mia vita, sei la cosa più bella che mi sia mai capitata, nonostante anche prima di diventare quello che sono ora non mi mancava niente. Ecco tu eri l'ossigeno e l'adrenalina che ho sempre cercato. Ora posso anche sparire dalla crosta terrestre, dileguarmi, sbriciolarmi, ma dovedo dirti che ti amo, Harry!"
Ce l'aveva fatta Louis, aveva tolto il magigno che da mesi ostacolava il suo respiro e si era sentito un coglione per tutto il discorso smielato che aveva appena fatto in stile Baci Perugina.
Quindi aveva preso il telefono dal comodino con il quale, appena uscito, avrebbe chiamato Eleanor per chiudere con lei ed aveva iniziato ad avanzare verso la porta, non si era voltato nemmeno a guardare il volto sicuramente esterefatto dell'amico, non voleva sapere più nulla. Quel giorno Louis Tomlinson era morto per sempre, si faceva schifo da solo, quale uomo avrebbe mai fatto tanto pur sapendo di non essere ricambiato?
Aveva preso anche la giacca più pesante, non sapeva se fuori era freddo come il gelo che provava dentro ed aveva posato ancora la mano sulla maniglia prima di abbassarla.
"Louis" lo aveva chiamato Harry e lui non si era voltato, aveva ripreso ad abbassare la maniglia come se il tempo si fosse fermato e stesse accadendo tutto a rallenatatore.
Aveva sentito Harry chiamarlo ancora e ancora, quasi disperato. Finchè non aveva avvertito qualcosa artigliarsi al suo braccio libero simile ad un' ancora che lo aveva riportato sulla terra.
Harry lo aveva voltato ed aveva urlato " Perchè?" in continuazione, mentre Louis non aveva risposto, non aveva più voce per farlo.
"Dimmi perchè..." aveva continuato il più giovane.
Louis lo aveva fissato allora e l'amico, vedendo i suoi occhi vuoti, non aveva risposto facendo ripiombare entrambi nel silenzio.
La mano era sempre ferma e stava stringendo il suo braccio, quasi bloccandogli il sangue, ma non importava Harry poteva anche ucciderlo.

Anzi Harry lo ha aveva già ucciso. Di felicità.

Louis aveva sorriso ricordando per l'ennesima volta i momenti passati insieme senza smettere di guardarlo. Almeno avrebbe potuto andarsene dignitosamente.
"Perchè è un sentimento stupido e malato, il mio. Perchè tu non mi ami e non lo farai mai, Harry. Addi..." e l'amico non gli aveva lasciato finire la frase, perchè gli aveva mollato un pugno in pieno viso, facendolo voltare di lato.
Harry aveva agitato la mano dolorante: non poteva permettere che Louis gli dicesse addio. Non poteva vederlo buttare la sua vita chiudendosi la porta alle spalle. Come avrebbe potuto sopportare di vedere l'unica persona che riempiva le sue giornate andarsene?
"Me lo hai chiesto??" aveva urlato al maggiore, che nel frattempo aveva lasciato cadere la giacca e si era premuto il labbro sanguinante, mentre alzava il viso.
"Mi hai mai chiesto se ti amo? eh?? Hai mai provato a metterti nei miei panni, non trattarmi come un bambino perchè non lo sono!!" aveva urlato ancora Harry, per la prima volta ed i suoi occhi erano diventati lucidi. In fondo al suo cuore Harry lo ha sempre saputo che tra lui e Louis c'era un qualcosa di speciale che non si poteva spiegare a parole. Doveva solo dare un nome a quella cosa calda che spingeva dentro il suo cuore e scoppiava quando BooBear gli si avvicinava.
No non era più un bambino, lo sa Louis.
"Come hai pensato che io potessi lasciarti andare via dopo tutto ciò che è successo tra noi, vuoi mandare a puttane
tutto??"


Harry è molto più forte di Louis, anche se è quest'ultimo a fingere di esserlo.

"Io ti amo, perchè cazzo non me lo hai detto prima??"
Il tempo si ferma ancora, Louis sente il suo cuore bloccarsi per un attimo. Ma ora loro sono lì.
Oh si, lui è un grandissimo deficiente. Lentamente si alza, appoggiando la schiena al muro per evitare di cadere.
"Come scusa?" domanda all'amico non credendo alle sue ultime parole.
Harry sta piangendo, ma ride e gli stringe forte la mano, quasi gli fa male.
"Ho detto che ti amo, scemo!" sussurra appoggiandosi nello spazio tra la spalla ed il collo di Louis che sembra fatto apposta per accoglierlo. L'amico gli stringe il braccio attorno alla vita sottile, troppo magra come dice sempre Liam.
In vent'anni Louis non si è mai sentito più felice di così. Ora ha Harry tutto per lui, lo ama, anche lui ricambia.
E' come se avessero appena percorso un lungo viaggio, dimenticando chi erano e correndo alla fine per arrivare alla meta.

Sta piangendo sulla sua spalla, si aggrappa a lui come un naufrago alla deriva.
Tutto lo stress ed il nervoso vengono sfogati così, con loro due che si abbracciano.
Forse è vero che nella vita tutto ha una giustificazione e che il destino lega due persone inesorabilmente. Meno di venti minuti prima Louis si sarebbe ucciso, adesso ha tutto ciò che ha sempre voluto.
Ora Harry Styles e Louis Tomlinson sono diventati davvero Larry Stylinson e non importa se qualcuno non capirà il loro rapporto, Zayn, Liam e Nail li appoggeranno sicuramente perchè tra loro non è cambiato nulla alla fine, continueranno a fare quello che hanno sempre fatto con l'unica differenza che ora sanno entrambi che si amano e continueranno a farlo per tutta la vita. Continueranno a fare gli scemi davanti alla telecamere, a prendersi per mano, ad abbracciarsi.
E' tutto come sempre, ma come doveva essere dall'inizio.

Davanti alla porta di quella piccola stanza Louis può finalmente posare le sue labbra su quelle di Harry e pensare ridendo, che milioni di fan avrebbero dato anche il loro sangue per trovarsi al suo posto.
Un pò gli dispiace di rubare a tutte quelle ragazze il loro sogno.
Ma sapeva che loro avrebbero appovato perchè li amavano per quello che erano.







  

"Ragazzi, è arrivata la macchina, dai!!"
Alla fine Niall era venuto a chiamarli.
Era tutto,davvero, come sempre doveva essere.
E le loro mani si stringevano.






                                                                                                                                             ~ The End







 

Appunti dell'autrice:

*cof cof* ... ehm questa cosa come dire stanzia nella cartella del mio computer da tipo l'estate scorsa e penso proprio che sia giunta l'ora di liberarla, non credete? ^_*
Perciò salve a tutti! Con questa storia mi do il benvenuto da sola su questo fandom, che trovo meraviglioso, perchè ci sono i 1D e le storie, il che è un connubio afrodisiaco! Spero che vi piaccia, perchè io la adoro ;3 e niente, sappiate che mi ritroverete spesso qui, perchè ho già intenzione di scrivere altre mille storie sulla Larry! <3 Come si fa a non cedere nella tentazione della scrittura quando si hanno a disposizione questi cinque?!? ù.ù
Sisi, ora fuggo! Ringrazio in anticipo chi vorrà leggere e lasciare un qualche commento! Sarebbe ben accetto!

 

Alla prossima,
Sakura_____
 
 

   
 
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