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Autore: diciannovegennaio    12/11/2012    6 recensioni
-L'ultima cosa che ricordo è il suo sorriso. Era veramente il più bello di tutti. Non l'ho più vista da quella volta ma ognuno di noi si ricorda di lei. I ragazzi la ricordano come la loro migliore amica e io la ricordo come l'amore della mia vita. Non tutti sono così fortunati da provare un'amore come ho provato stando con lei, anche se per pochi mesi. Ricordo ogni cosa di lei: dai capelli scuri e morbidi, dalle sfumature dei suoi occhi, dalle piccole e leggere rughe che si formavano ogni volta negli angoli degli occhi quando sorrideva e alle fossette sulle guance.-
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Ispirata alla canzone Summer Love - One Direction.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Summer Love - One Shot Summer Love.
     Ogni cosa ha una fine. Un fiore prima o poi muore. Una canzone prima o poi finisce, anche se la fai ripartire quella dura solo due minuti. Arriverai sempre  a leggere l'ultima parole di un libro o di una lettera. Dirai sempre l'ultima parola. La pioggia prima o poi finirà, la neve si scioglierà, il sole cadrà nel mare.
Anche l'estate finirà.
Finirà come il caffè nella tazza, come il tuo film preferito, come il rullino delle foto. E' vero, ritorna, ma mai come prima, non ti farà vivere le stesse emozioni, il sole non splenderà mai come prima.
E tutto quello che puoi fare è ricordare.
Lei non avrebbe mai dimenticato. Forse, quei tre mesi, erano i stati i più belli di tutta la sua vita, i più vissuti.
Ancora non ci credeva: stava facendo le valige.
Aveva sempre cercato di non pensare che quel giorno sarebbe arrivato, si era promessa di vivere la giornata al meglio, dimenticandosi di ogni cosa e di assorbire ogni emozione come se dovesse morire il giorno dopo.
Cercando di scacciare le lacrime dai suoi occhi sbattè le palpebre più volte. Mise l'ultima maglia piegata alla meno peggio nella sua borsa e chiuse la cerniera con forza sbuffando quando un lembo di un pantalone la inceppò.
Quando riuscì a chiuderla bussarono alla porta delle sua stanza e passandosi una mano fra i capelli andò ad aprire.
Gli occhioni dolci di Niall la scrutarono tristi, facendola sorridere intenerita.
-Non ancora.- gli sussurrò scompigliandoli i capelli biondi. -devi tingerti i capelli finto biondo.- scherzò notando la ricrescita scura. Niall ridacchiò e si infilò le mani nelle tasche dei jeans scuri.
Tornò in camera e infilandosi il giacchetto di jeans afferrò la valigia nera e la sua borsa bianca.
-Sono pronta.- disse al biondo che l'aspettava fuori.
Chiuse la porta a chiave e fissò per alcuni secondo il numero 19 su di essa. Quel numero l'aveva accompagnata per tutta la sua vita. Era nata il 19, era arrivata in quel villaggio estivo il 19 giugno, e se ne stava andando il 19 settembre.
Con un sospiro riabbassò lo sguardo e Niall la prese per mano trascinandola via.

-Mamma, puoi dirglielo anche te!- strillò.
-Non ci penso proprio. Io sono d'accordo con tuo padre.- rispose, rivolgendo un'occhiata divertita al marito al suo fianco che guidava.
-Siete così odiosi! Perché avete avuto questa brillante idea di mandarmi in questo.. cos'è poi?!-
-Siccome vai bene a scuola e il tuo comportamento è ottimo, questo ci sembrava il minimo.- sua madre quando ci si metteva era proprio simpatica. Lei sorrise e fece una risata finta.
-Simpatia saltami addosso.- disse. Suo padre rise e fermò la macchina sul ciglio della strada. Guardò fuori dal finestrino e notò con sua dispiacere tanta gente che sorrideva e rideva tra di loro. Quel campeggio o cosa diavolo era, lei, lo odiava di già. Vabbene che a scuola non era una cima, e che aveva uno o due rapporti -forse anche tre o quattro- ma quella era una decisione drastica. Sbuffò sonoramente aprendo della portiera e uscendo. Subito il sole pungente della California le fece socchiudere gli occhi grigi. Fa troppo caldo, pensò.
Si riabbassò all'altezza degli occhi di sua madre che la guardava dal finestrino.
-Non mi farò sentire nemmeno una volta in tre mesi. Non vi penserò se non per maledirvi e se mi troveranno impiccata a una palma, sappiate che è solo colpa vostra.- li avvisò ad occhi stretti.
In tutta risposta i due coniugi scoppiarono in una sonora ridata che fece voltare persino qualche passante.
-Ti vogliamo bene anche noi, tesoro.- disse il padre.

Il primo giorno che era arrivata se qualcuno le avesse detto che sarebbe voluta rimanere per sempre si sarebbe messa a ridere. Invece, in quel momento, era proprio così.
Voleva rimanere lì, a costo di dormire in una tenda per campeggiatori in un prato dove aveva passato le sue giornate.
In quei tre mesi erano cambiate tante cose, ma soprattutto era cambiata lei. Non aveva mia avuto molti amici, forse per il suo caratterino. In realtà non aveva mai sentito il bisogno di avere tanti amici come i suoi coetanei: pensate un può, aveva trovato dei migliori amici fantastici e si era perfino innamorata.
 Quell'estate aveva scoperto molti aspetti di lei che, se lo avesse raccontato a sua madre, non ci avrebbe mai creduto.
Insieme a Niall, che era rimasto silenzioso per tutto il tempo, arrivò davanti al cancello gremito di gente in partenza per il nuovo inverno. Si sentì subito gli occhi pizzicare e quasi si meravigliò con se stessa.
Lei non piangeva mai. Non aveva mai pianto. Si era ritrovata a piangere dalle risate grazie  a Louis, ma di tristezza non ci aveva mai neppure pensato. Invece, in quel momento, si stava trattenendo mentre raggiungeva i suoi amici.
Subito incontrò gli occhi verdi  e luminosi di Harry che sorrise triste avvicinandosi.
-Ciao riccio.- sussurrò prima di essere stretta in un abbraccio. Lui era il suo migliore amico. No, era molto di più: suo fratello.
Un fratello che abitava a Londra e che andava in quel posto tutti gli anni, un fratello che l'aveva fatta ridere, che l'aveva spinta a provarci con il moro che li guardava in disparte, quel fratello che lei avrebbe voluto mettere in valigia e portarselo a casa.
-Mi mancherai Giò.- mormorò al suo orecchio. Giorgia, così si chiamava, chiuse gli occhi, ricacciando le lacrime indietro e posò un dolce bacio sul collo del suo amico che si staccò da lei, puntando il suo sguardo sui suoi piedi.
Un singhiozzo sommesso la fece voltare e trovò Niall a testa bassa. Le si strinse il cuore: Niall era forse la persona più dolce e sensibile su questo pianeta. Era un vero orsacchiotto con i suoi occhioni luminosi e il sorriso contagioso che ti illuminava le giornate. Era con lui che Giorgia i ritrovava a fare gli spuntini di mezzanotte e a mangiare due fette di torta dopo pranzo. Altre braccia si aggiunsero a quelle del biondo e riconobbe il calore di Louis e sentì l'altra parte del collo bagnarsi insieme a quell'altra. I suoi due uomini stavano piangendo per lei. Strinse i due cercando di tranquillizzarli ma senza ottimi risultati. Si staccarono che ancora piangevano e Giorgia cercò di asciugargli le guance.
-Siete dei coglioni. Dovete ridere, porca miseria.- borbottò. Niall, nonostante le lacrime, scoppiò in una fragorosa risata che contagiò il resto del gruppo.
Giorgia si voltò ad abbracciare anche Liam.
-Mi raccomando. Non metterti nei guai e vai male a scuola.- la ragazza si staccò di poco per guardarlo negli occhi con aria confusa e divertita.
-Il responsabile Payne che mi chiede di andare male  a scuola? In che universo parallelo siamo?-
Liam rise. -Così tua madre e tuo padre ti faranno tornare qui il prossimo anno.- sussurrò.
Giorgia sorrise e tornò ad affondare il viso sulla sua spalla, stringendolo forte.
-Grazie.- sussurrò nel suo orecchio prima di staccarsi.
Quel ragazzo le sarebbe mancato e non poco.
Quando si girò, tutta via, ebbe il colpo di grazia.
Davanti a sè vide, forse davvero, quello che stava realmente lasciando e che, nonostante adorasse tutti, le sarebbe mancato di più. All'inizio lei era contraria ad aprirsi in quel modo con qualcuno con il quale avrebbe passato solo tre mesi per poi non rivedere più. Ma Zayn l'aveva completamente scombussolata.

-Lui non è tipo per te Giorgia, ma l'hai visto?!-
La ragazza ringhiò. -Mi spieghi cosa diavolo vuoi te da me? Saranno o no affari miei, per Dio!-
-Sei un'idiota!- sbraitò lui, in preda alla rabbia.
-Ah! Io sarei l'idiota?! Ma ti sei visto? Ti stai sentendo? L'unico idiota che vedo sei tu!-
-Non sono io che mi faccio battere dal primo che passa come se niente fosse!-
-Mi stai mandando in tilt il cervello! Vaffanculo!- gli urlò contro.
Quei due non sarebbero mai cambiati: prima si mandano sorrisi dolci, si abbracciano teneri e poi si scannano come cani. Forse era quello a legarli tanto, il non sapere quello che sarebbe successo, imparandosi a conoscere ogni giorno sempre di più.
-Perché tu hai un cervello?- domandò sarcastico.
Intorno a loro calò il silenzio fino a che Giorgia non si piegò in due ridendo come non aveva mai riso prima. Rise così tanto che dovette asciugarsi le lacrime che erano colate sul suo viso. Zayn sorrise vedendola ridere così spontaneamente, credendo di aver avuto, per la prima volta, l'ultima parola.
-Hai fatto un corso accelerato per essere così simpatico o è madre natura che ti ha premiato?-
Peccato che non l'avrebbe mai avuta.


   Lo guardò negli occhi, impregnando la mente di quell'immagine, quel gioco di colori, quella luce che brillava. Guardò i suoi  capelli e il profilo della mascella rigida schifosamente perfetta.
Si guardarono entrambi, ognuno perso nei propri ricordi, finché, insieme, non fecero un passo buttandosi far le braccia l'uno dell'altra.
Per Giorgia, a quel punto, fu inevitabile.
Le lacrime colarono sul suo viso come se non avessero aspettato altro e le sue mani strinsero la maglia del moro che strinse ancora di più il corpo di quella ragazza.
Lui, come lei, aveva avuto una bella sorpresa quell'anno. Lui che non credeva nell'amore, nella gelosia, aveva imparato  a guardare una ragazza e rimanere in silenzio.
Cosa aveva fatto per meritarsi tutto quell'amore che adesso era diventato dolore?
-Non andartene.- sussurrò al suo orecchio con la sua voce roca la fece rabbrividire.
-Non chiedermelo.- rispose.
Lui si staccò da lei e la fissò negli occhi, con rabbia, con tristezza non facendo a meno di pensare quanto fosse bella anche mentre piangeva.
Un clacson alle loro spalle li fece voltare e Giorgia vide i suoi genitori salutarla mentre spegnevano la macchina e scendevano, in attesa che la loro unica figlia li raggiungesse.
Si incamminò verso di loro non prima di aver salutato tutti con uno sguardo triste.
Era quasi arrivata quando si sentì strattonare per un polso.
-Non voglio perderti.-
Lei chiuse gli occhi, mentre si inebriava del suo odore di tabacco e menta che la faceva impazzire. Passò una mano sulle labbra di lui, che sospirò a quel contatto.
-Non credevo di provare certe cose. Di solito di leggono nei libri, pensavo fosse fantasia, immaginazione.- disse lei memorizzando ogni piccolo particolare.
-E cosa provi?- domandò lui, fronte contro fronte, corpo contro corpo.
-Non sò se riesco a spiegartelo.- ammise, arrossendo.
-Allora ci provo io, ok?- disse Zayn. Giorgia annuì si staccò da lui per ricambiare lo sguardo che lui cercava.
-All'inizio non mi stavi simpatica.- disse sorridendo facendo ridere la ragazza. -Però poi ho capito come prenderti ho imparato a starti vicino. Adesso posso dire di conoscerti come le mie tasche: sò cosa pensi quando guardi nel vuoto, sò che odi i ragni e che il tuo colore preferito è il blu. Sò che sotto sotto sei dolce e tenera..-
-Non allargarti ora.- borbottò. Lei non era dolce e tenera!!
Lui ridacchiò e le accarezzò una guancia, spazzando via una lacrima secca. -Ed è proprio per questo che ogni volta che sono con te non vorrei essere da nessun'altra parte, ogni volta che sorridi io vedo il sole che non ha niente a che fare con questo che ci sta illuminando adesso, tu sei molto di più, sei molto di più di un viso carino e due occhi da impazzire ogni volta che li guardo. Sei molto di più in ogni carezza, in ogni bacio e ogni sospiro che abbiamo condiviso in questi tre mesi. E..- prese fiato mentre Giorgia, di fiato, non ne aveva più. - .. ed è proprio tutto questo, che mi rende più difficile dirti addio. Avevamo tutto, Giorgi, ogni cosa era nostra. Io ho tutto ciò che voglio tra le mia mani e non posso lasciarlo andare.-
Giorgia si morse un labbro, cercando di contenersi, cercando di non piangere, cercando di non urlargli in faccia quanto voleva rimanere con lui, quando volesse tornare indietro e rivivere ogni cosa all'infinito, consapevole che non si sarebbe mai stancata.
-Vorrei che potessimo restare soli, adesso e per sempre. Vorrei trovare un posto dove nasconderci e nutrirci di quello che solo noi due possiamo darci ma ..- disse lei.
-Non dirlo.- la pregò.
-.. ma dobbiamo dirci addio.- concluse con la voce che tremava.
Zayn riaprì gli occhi e li puntò nei suoi, facendola sussultare. -Non guardarmi così.- lo implorò.
Anche lui si morse il labbro, ma quello non bastò a fermare le lacrime che presero a scivolare lente sul suo viso perfetto.
Il suo cuore si spezzò, si distrusse, si infiammò, esplose e per placare quel fuoco prese il volto di lui fra le sue mani e lo baciò
Lo baciò come non l'aveva mai baciato, come non aveva mai baciato nessuno. Tutte le cose dolci che non gli aveva detto, tutte quelle emozioni che si era tenuta dentro le trasmise a lui con quel bacio e la spogliò di ogni orgoglio, di ogni corazza. E poco importava che appena due metri più in là, i suoi amici e i suoi genitori li avessero sentiti e li stessero guardando.
Sentiva i singhiozzi di sua madre alle sue spalle, sensibile com'era e le venne da sorridere.
Quando si divisero, erano entrambi con il fiatone e tremanti, tutti e due scossi da scariche di amore improvvise, mai provate, mai testate. Entrami erano percorsi da un fuoco di desiderio, di passione, di amarezza, di rabbia, di dolore, di amore.
-Quest'estate è stata la più bella della mia vita.- ammise. -Ma l'estate adesso è finita.-
Lui chiuse di nuovo gli occhi.
-Io sò che per te sono importante, sò che mi hai voluto veramente bene perché me l'hai dimostrato ogni giorno in questi tre mesi e credimi se ti dico che non mi sono mai sentita così importante, così amata, così bella..-
-Tu sei bellissima.-
-.. come mi hai fatta sentire tu.- continuò mentre un sorriso le scappava.
-Giorgi io ti prometto che..-
-Sssh- lo interruppe. - Non promettermi che mi scriverai. Non promettermi che mi chiamerai perché so che non lo farai. Siamo troppo orgogliosi per ammettere che ci manchiamo.- gli fece notare.
Lui non rispose ma sospirò abbassando gli occhi. Giorgia portò due dita sotto il suo mento e gli fece alzare il viso per guardarlo ancora.
-Però, devi promettermi una cosa.- mormorò arrossendo.
-Tutto quello che vuoi.- disse subito. Lei ridacchiò per poi tornare seria.
-Promettimi che non ti scorderai mai, mai di me. Promettimi di ricordarti di me quando sarai triste e che ripenserai alle mie battute tristi e squallide che facevano ridere solo te. Ricordati delle nottati passate a fare l'amore e di come mi hai reso una ragazza forte e di tutte le emozioni che sei riuscito a darmi e che..- lei tremò, mentre qualche lacrima scivolava via. -.. e che farai provare ad altre dopo di me. Quest'estate sei stato mio e io mi ricorderò sempre di te potrei giurarci la vita. Tu sei stato il mio amore estivo.-
-E tu sarai sempre il mio amore estivo.- mormorarono all'unisono l'uno sulle labbra dell'altra prima di unirsi in un altro bacio dolce, umido, impregnato di un addio doloroso.
Quando si staccarono, entrambi sapevano che il momento era arrivato. Lei fece un passo indietro e sorrise con la bocca tremante e desiderosa di riunirsi a quella bocca.
Si sporse un pò per salutare un'ultima gli altri quattro amici che piangevano accennando un sorriso, per poi andare dai suoi genitori.
Come immaginava trovò sua madre in lacrime, sia per la felicità di riabbracciare Giorgia, sia per alla scena romantica a cui aveva appena assistito. Suo padre invece, cercava di mascherare la commossione che provava. Forse si era reso conto che la sua bambina era cresciuta.
-Ciao mamma, ciao papà.- sussurrò flebilmente facendosi stringere in un loro abbraccio.
Afferrò la maniglia della portiera e l'aprì. Aveva già messo un piede al suo interno che la richiamarono.
Alzò lo guardò verso il moro che cercava di non piangere. -Devi promettermi anche te una cosa.-
Lei sorrise e annuì.
-Promettimi che non ti dimenticherai mai che ti amo, come non ho mai amato nessuno e come non lo farò mai più.-
-E tu mi prometti che smetterai di fumare?- scherzò facendolo ridere.
Dio! quella risata doveva ricordarsela per il resto dei suoi giorni.
-Lo farò.- rispose.
Lei sorrise e annuì. -Allora te lo prometto.-
Si sorrisero per l'ultima volta, poi lei salì in macchina e chiuse la portiera lasciando fuori tutto. Le venne in mente una cosa proprio quando suo padre mise in moto.
Aprì veloce il finestrino e vide Zayn camminare verso i ragazzi, e allontandnadosi da lei.
-Zayn!- lo chiamò. Lui si voltò a guardarla.
-Ti amo anche io.-


   -L'ultima cosa che ricordo è il suo sorriso. Era veramente il più bello di tutti. Non l'ho più vista da quella volta ma ognuno di noi si ricorda di lei. I ragazzi la ricordano come la loro migliore amica e io la ricordo come l'amore della mia vita. Non tutti sono così fortunati da provare un'amore come ho provato stando con lei, anche se per pochi mesi. Ricordo ogni cosa di lei: dai capelli scuri e morbidi, dalle sfumature dei suoi occhi, dalle piccole e leggere rughe che si formavano ogni volta negli angoli degli occhi quando sorrideva e alle fossette sulle guance. Personalmente, sto cercando in ogni ragazza qualcosa che mi ricordi lei, ma impossibile e me ne rendo conto. La cosa che probabilmente mi crea più problemi e avercela costantemente per la testa, cercando di provare in qualche altra ragazza le scosse che mi procurava lei. Sinceramente, non ricordo l'ultima volta che ho riso di cuore: ogni battuta mi sembra stupida, sciocca. Solo lei sapeva farle come si deve, almeno, questo lo penso solo io visto che i ragazzi dicono che erano veramente brutte, ma per me ogni sua sfumatura era spettacolare. Lei era spettacolare. Penso che non si sia mai accorta di quando sia bella, e se me ritrovassi davanti adesso, la riconoscerei per forza. I suoi occhi sono unici. E poi..- Zayn si voltò verso la telecamera che aveva ripreso tutta l'intervista e sorrise. -... come si può dimenticare il tuo unico amore estivo?-



Ciao bellissima gente!
Oggi pomeriggio ho ascoltato Summer Love e mi è venuta questa idea folle!!!
Non commento perchè non sò essere obbiettiva (mi fa schifo!), lasciò a voi i commenti.
Un bacione enormissimo.
Elena. :)

Twitter:  https://twitter.com/xzaynhugme



   
 
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