°°§The
Beach§°°
Chiamatemi
Saruko. I primi giorni passati nel tempo, ricordo ero solo un continuo maremoto di bonzi che correvano di qua
e di là, impartendo ordini, sputando sentenze a destra ed a manca e cercando di
mostrare sempre tutto in perfetto ordine come per dosare a pieno la netta
differenza tra l’ingresso e parte di tutto il monastero, ed un corridoio.
Buio come la pece ricordo
soltanto di notte la sensazione che esso fosse infestato dai fantasmi, anche
perché i bonzi davano modo di crederlo visto il modo in cui ne stavano spesso
lontani, incitando i giovani come noi a non camminarvi mai, anche se a volte si
sentivano urla, vetri che si rompevano. Era severamente vietato mettere piede
lì.
Ma
non avevano in effetti di che preoccuparsi. Non che l’idea di
incontrare un fantasma mi preoccupasse, ma tanto l’idea di incontrare
uno spirito, qualcosa con tanta rabbia e disperazione da emettere simili urla.
Erano
le urla che facevano rizzare i peli. Quelle durante la notte,
come a testimonianza che anche da morto quello spirito ancora ruggiva il suo
dolore. Un dolore grande tanto da non smettere di ricordarlo dopo la morte. Eppure un pensiero in me saliva sin dalla prima
volta in cui avevo udito le urla ed avevo saputo del
fantasma. Perché non esorcizzare la stanza, se era davvero così terribile
questo fantasma?
Accadde
poche settimane dopo il mio arrivo che uno degli anziani chiese la mia presenza
nel suo ufficio. Si guardava più volte intorno, come terrorizzato in caso
qualcuno o qualcosa l’avesse udito. Mi parlò
frettolosamente e mi accorsi stesse sudando freddo.
“Avete presente il corridoio a est, no?”
Annuii
senza indugio alla domanda, forse la mia curiosità, che come spesso in passato
mi aveva portato in strani luoghi, come in fondo anche lo stesso monastero, ora
reclamava più informazioni.
“Sicuramente saprete già le condizioni
precarie in cui si ritrova il bonzo che riposa nell’ultima stanza…”
Come
un pugno nello stomaco ascoltai il suo dire. Un bonzo?
Ed ecco che tutto si svela, quasi mi sarei dato dello stupido
per avere creduto alle parole dei bonzi soltanto da quest’anno
non più novizi. Un fantasma. Tsè!
“No,
ad essere sincero sapevo fosse infestato dai fantasmi…” Ecco a volte è meglio
spiattellare ciò che viene spiattellato.
“Che
eresie!” Lo sguardo di lui si fece improvvisamente infuriato ma subito dopo
mutò in un espressione più dolce, quasi languida, come se per lui fosse prova
di grande dolore lo spiegare chi vi era in quel
corridoio. “Nell’ultima stanza del corridoio est, purtroppo, è da un paio di
mesi a questa parte che riposa o comunque cerca di
riposare, un giovane bonzo… ma chiuso in quella stanza, e mangiando a stento
ormai ha preso ad ammalarsi.” Seriamente dispiaciuto il tono e un sospiro mi ritrovai a riscontrare.
“E
io… in tutto questo cosa c’entro.” Domanda più che logica la mia. Non riuscivo a capire perché adesso l’anziano mi stesse dicendo ciò.
Io in fondo non ero che un novizio alle prime armi, anche a volte un po’ disubbidiente.
“In
te… ho visto qualcosa di buono e gentile, e vorrei che
fosti tu a portargli da mangiare per cercare almeno di fare balenare in lui una
speranza. La speranza che anche se tutto ormai è perduto e spesso i cari vanno
per perdersi, non bisogna mai arrendersi.”
Mi
propose un sorriso stentato. Come per incoraggiarmi.
Sinceramente
ero in combutta con me stesso.
Passai tutta la notte successiva nell’intento
vago di dormire e di riflettere allo stesso tempo. L’idea di intrufolarmi
in quel corridoio per scoprire chi era che tutte le notti urlava dal dolore, mi
incuriosiva, ma allo stesso tempo mi impauriva. Un lato di me chiedeva di non
avvicinarmi di non conoscere questa persona, solo per
il pure ed egoistico motivo di non volere conoscere un dolore così grande. Ma
mi presi in giro io stesso.
Addirittura uno dei bonzi anziani era a venuto a
chiedermi simile richiesta ed io non potevo rifiutarla.
Così
decisi in quell’ora che prima di avere
un approccio con quel bonzo chiuso nella sua stanza, per lo meno avrei dovuto
sbirciare dentro. Dentro la camera e forse anche
dentro di lui.
Scesi
da letto in punta di piedi ed attraversato nel
silenzio più totale tutto il monastero mi ritrovai di fronte al corridoio.
Ancora più buio a causa della notte. Le urla adesso si udivano forti e tenaci. Ed un rumore di vassoi rotti e vetri frantumati, quasi mi trapanava
il cervello.
Stranamente però un improvviso moto di rabbia
s’intrufolò dentro di me. Strinsi i pugni
e mi venne in mente come tutti quelli che in quel momento sapevano la verità,
riuscissero a dormire. Che schifo. Sicuro adesso di
stare facendo la cosa giusta avanzai piano lungo il
corridoio. Non vi era l’ombra di una candela o di una
fiaccola. Ma ancora non mi scoraggiai. Silenzioso come mai ero riuscito, mi
ritrovai di fronte la porta scorrevole. E proprio quando stavo per allungare
una mano verso la porta, mi resi conto che era
piombato il silenzio più totale. Forse dopo tanto
urlare finalmente si era calmato. O comunque così
credetti nella mia beata ingenuità.
Serrai
la mano sul bordo di un anta e piano la spinsi così da
farla scivolare senza rumore. Gli occhi saettavano nella stanza, e quasi
sconvolto fui quando non vidi nessuno. Che mi avessero preso in giro? Che
in realtà esistesse davvero un fantasma?
Avanzai
ancora. Completamente vuota, i porta candele erano per terra, cicche di
sigarette ovunque ed accartocciata in un angolo stava una tonaca. Quella che sarebbe dovuta essere bianca e pura, adesso era sporca,
macchiata anche di sangue rappreso. La riconobbi subito, impossibile non
riconoscerla, e ne rimasi schiacciato dall’importanza. Le immagini viste in
televisione tempo addietro mi lasciarono sconvolto.
Avevo udito di un monaco di uno delle più alte cariche
impazzire del tutto a causa della perdita di un suo amico.
“E’ maleducazione entrare senza permesso…” La voce rauca mi
arrivò senza tempo di voltarmi del tutto poi solo un dolore lancinante alla
fronte. Persi i sensi subito.
Ed eccomi
tornata alla riscossa con una fiction tutta nuova, con le mie solite
disperazioni in giro =__= ma che ci volete fare, mi
piace studiare il dolore… ghghg me sadica, scherzo..
insomma spero vi piaccia ed attendo commentucci ^__^
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