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Autore: Phobos_Quake 3    13/11/2012    1 recensioni
Capitolo finale di “Dolls And Robots War”. Incredibilmente, con somma sorpresa di tutti, Alice rivela di essere ancora viva tramite un messaggio audio salvato su un floppy disk spedito a Shinku. Inoltre, ha costruito nuove Alice Maidens basandosi sugli appunti di Rozen, quindi identiche alle Rozen Maiden in tutto e per tutto. La battaglia finale sta per iniziare!
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1:

Non C’è Due Senza Tre!



Non c’è due senza tre. Mai tale detto mi era sembrato così appropriato. Era una notte senza luna. Io e Jun avevamo appena finito di cenare e ognuno era impegnato a fare le sue cose: io a leggere e lui davanti al computer a chattare o sentire la musica. Fortunatamente non era musica assordante, anzi era piuttosto piacevole. Una volta andati a letto, ormai dormivamo insieme, ebbi un incubo ricorrente: il terribile suicidio di Ginkijo, la quinta Alice Maiden. Quando mi svegliai di soprassalto, anche Jun fece altrettanto.
-Scusa… ti ho svegliato di nuovo!- dissi mortificata.
Lui mi sorrise e mi accarezzò la testa.
-Non devi scusarti. Capisco perfettamente che la morte di quel robot ti ha sconvolta.-
-Già… è stato il secondo robot gentile, dopo Laplace, in mezzo a quell’esercito di dannati!-
Mi accarezzò ancora la testa.
-Scusa ancora…- gli dissi.
-Ti ho già detto che non devi scusarti. Stai tranquilla!-
Dopo qualche minuto ci ristendemmo sul letto, ma entrambi facevamo molta fatica a riaddormentarci. Come se non bastasse, a impedirci di dormire c’era un fastidioso rumore proveniente da fuori. Sembrava come se qualcuno battesse il dito sul vetro della finestra. Esasperato, Jun si alzò, accese la luce, scansò la tenda e aprì la finestra. Non c’era nulla. Notò, però, qualcosa sul bordo e lo prese. Era un floppy disk blu.
-Un floppy disk? Ma che…?-
-Un… cosa?-
-Floppy disk. Per dirla breve, è un supporto di memorizzazione, piuttosto limitato devo dire, che si usava tanti anni prima dell’avvento delle chiavette USB!-
Io rimasi senza parole, mentre Jun lo esaminò.
-Non c’è scritto nulla e non c’è etichetta! Chi l’ha mandato, però, deve essere un tipo molto antiquato per usare ancora certa roba!-
Accese il suo computer e quando fu pronto, lo inserì nel lettore apposito.
-Fortuna che il mio PC è ancora dotato del lettore di floppy disk. È dall’anno duemilanove che non fanno più computer con questi lettori.-
Non appena aprì il contenuto, disse:
-C’è solo un mp3. Un piccolo mp3 che è potuto entrare nel floppy perché se era più grande non ci sarebbe mai entrato.-
-Ecco perché dicevi che era limitato. Non si possono memorizzare file più grandi.-
-Esatto, vedo che sei intelligente!-
-Stupido…-
Mi misi sulle sue ginocchia e cliccò due volte su Registrazione.mp3. La registrazione durava circa due minuti, ma ci furono almeno trenta secondi di silenzio prima che arrivò la voce. Quell’odiosa voce.
-Ciao, Shinku. Mi riconosci?-
-A… Alice!- esclamai.
-Immagino tu abbia esclamato il mio nome dopo aver sentito la mia voce. Ebbene sì, sono proprio io!-
-N… No, non posso crederci…- dissi con la voce strozzata pronta a piangere per la disperazione.
La registrazione continuava a scorrere.
-Credevi di esserti sbarazzata di me? Sono il vostro incubo peggiore. Non vi abbandonerò mai!-
-Ma… maledetta! Maledetta! Dove sei, dove?- dissi afferrando lo schermo del computer con le mani. Jun fermò la registrazione.
-Che… che cosa fai Jun?- dissi furiosa.
-Stai parlando a una registrazione. Non è una bella cosa!-
Questo mi fece tornare in me e abbassai la testa.
-S… scusa… io…-
Cominciai a piangere. Jun mi prese tra le sue braccia e mi lasciò sfogare. Ero incredula. Non pensavo minimamente che sarebbe tornata un’altra volta. Come, poi, non sapevo, ma era tornata.
-Ricominciamo da capo. Voglio sentire cosa diavolo avrà da dire.- dissi a Jun dopo essermi calmata.
Riascoltammo con attenzione.
-Credevi di esserti sbarazzata di me? Sono il vostro incubo peggiore. Non vi abbandonerò mai! Scommetto che ti starai chiedendo dove sia e come faccia a essere ancora viva, ma lo scoprirai a tempo debito. Intanto, ti dirò che la televisione ti darà una pessima notizia che ti farà disperare e a me divertire un sacco.-
“Di cosa diavolo parla?” pensai.
-Poi c’è un’altra cosa ancora più divertente: ho creato nuove Alice Maidens, ma stavolta… sono un tantino diverse da quelle perdenti che avevo costruito.-
-Maledetta…-
-Non datevi pena a cercarle. Saranno loro a trovarvi e a uccidervi!-
-Non ci batteranno mai, maledetta!-
-Sai perché sono così convinta della vittoria? No, non voglio dirlo. Lo scoprirete tutte e sette da sole. Preparatevi psicologicamente alla vostra sconfitta, perché è imminente. Sarà uno spettacolo unico assistere al vostro annientamento! Ah, ah, ah, ah, ah!-
Quando finì, ero rimasta con lo sguardo fisso nel vuoto. Non bastò l’abbraccio di Jun a farmi riprendere.
-Perché Jun? Perché?- chiesi sconvolta.
-Non avrei mai pensato che questa storia diventasse una dannata trilogia. Vorrei avere tra le mani chi l’ha deciso.- mi disse.
La battuta era carina, ma non riuscii a ridere e mi ritrovai a piangere disperatamente. Jun tentò di consolarmi, ma inutilmente, e decise di andare a dormire in salotto lasciandomi sola con la mia disperazione. Piansi tutta la notte e mi addormentai solo all’alba. Jun mi svegliò con dolci carezze.
-Shinku… svegliati…-
Il suo tono aveva qualcosa di strano. Sembrava sconvolto da qualcosa.
-Che succede Jun?-
-È… è meglio che vieni a vedere con i tuoi occhi!-
Mi prese in braccio, senza dirmi nulla, e arrivammo in salotto, dove la tv era accesa sintonizzata sul telegiornale.
-Ripetiamo ancora la notizia principale: La villa di Rozen, il creatore di Shinku e le altre Rozen Maiden, è andata distrutta da un’esplosione. Ancora non se ne conoscono le cause. L’unica spiegazione possibile, azzardata dalla polizia, è che forse la villa, ormai abbandonata, fosse abitata abusivamente da un barbone e che sia esplosa accidentalmente a causa di una fuga di gas!-
-È stata lei!- gridai.
-Quella maledetta pu…-
Jun mi mise la mano davanti alla bocca.
-Non è una parola degna di una dama!- mi disse.
Lo guardai con le lacrime agli occhi. Senza dire nulla, ci abbracciammo.
-Sono stanca di questa storia Jun!- dissi.
Lui mi strinse ancora più forte.
-Vai… vai a chiamare Hinaichigo. Non dirle niente. Dille solo che ho bisogno di parlarle. Io penso alle altre. È giusto che sappiano!-
-D’accordo!-
“Se potessi chiamare anche Kirakishou…” pensai mentre componevo il numero di Megu.
Chiamai tutte e quattro senza spiegare il vero motivo della chiamata e mi misi ad aspettare.
   
 
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