Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Nia    31/05/2007    14 recensioni
"George ritornò lentamente serio. Sapeva quanto il fratello fosse arrabbiato a morte con lui. Sapeva che, se solo avesse potuto, l'avrebbe picchiato per tutta la notte."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

Dreamer

 

"Ma che diavolo George! Possibile che siamo di nuovo qui?"

"Guarda che non è colpa mia Fred! Sei tu che scegli questi posti! Sei tu che... oh dannazione io non dovrei neanche essere qui!"

"Si si lo so, non iniziare!" 
Fred sbuffò e si sedette, con aria rassegnata, su una panchina situata davanti al lago della scuola di Hogwarts.
George invece rimase in piedi, si mise la mani in tasca e alzò la testa per osservare il cielo.

"Io non me le ricordavo tutte queste stelle ad Hogwarts "

"Beh forse io si!" rispose Fred spazientito

Gli occhi di George divennero improvvisamente tristi.
Smise di fissare il cielo,  abbassò lo sguardo.

Non ci volle molto perché suo fratello se ne accorgesse.

"Che succede? Cos'hai?"

"Non puoi continuare così Fred..."
rispose quasi in un soffio

Fred distolse veloce lo sguardo dal fratello.
Dannazione, sapeva cosa stava per dirgli. Ma lui non aveva intenzione di ascoltarlo.
Semplicemente non poteva ascoltarlo!

"Fred ascolta... "
"Smettila!"
Fred si era alzato dalla panchina e stava praticamente urlando.
"Non voglio George! Non mi interessa cos'hai da dirmi! Sono io che decido in questo posto no?! Non puoi chiedermi di smetterla! NON PUOI!"
George osservò suo fratello in silenzio. Era irritato, spaventato e quasi con le lacrime agli occhi.
Forse per la rabbia, in fondo quelle parole erano cariche di rabbia repressa
Forse per la sofferenza.
Oh si... in quelle parole c'era certo tanta sofferenza

Notò le sue mani, chiuse a pugno, quasi tremanti.

"Come stai Fred?" chiese improvvisamente, a bruciapelo.

Fred sembrò rilassarsi; sollevato che il fratello avesse capito.

"Come vuoi che stia?!" rispose brusco

George si girò a guardare il lago, le mani in tasca... lo sguardo distante

"E gli altri? Come stanno gli altri?"
"Finiscila George! Non ti sopporto!" sibilò Fred, che tornava nuovamente ad irritarsi

..silenzio...
passarono forse due o tre minuti in cui nessuno parlò...
o forse furono solo pochi attimi?
A Fred comunque sembrarono un'eternità

Non lo sopportava.
Non sopportava quel silenzio.
Non sopportava vedere George davanti a lui girato di spalle!
Non sopportava quel dannato lago; quello stramaledettissimo lago che rubava tutta l'attenzione del fratello!
Quella sera... quella notte... non sopportava niente!

"Dannazione George vuoi girarti?!" sbottò improvvisamente

Il fratello si girò. Mani perennemente in tasca, l'aria un po' smarrita

Passarono altri attimi in cui i due gemelli si guardarono.
Stavolta, per Fred, quegli attimi furono più sopportabili.

George sorrise, finalmente.

"Mi sembri particolarmente irritabile stanotte.."
Rise

Fred, al contrario, si irrigidì
Non sopportava neanche di sentirlo ridere!

Come poteva ridere dopo quello che aveva fatto?
Voleva prendersi gioco di lui?!

George ritornò lentamente serio. Sapeva quanto il fratello fosse arrabbiato a morte con lui.
Sapeva che, se solo avesse potuto, l'avrebbe picchiato per tutta la notte

"Fred... smettila di farti del male, per favore"
"SEI TU CHE MI HAI FATTO DEL MALE!"
Stava di nuovo urlando, forse più di prima

George abbassò di nuovo lo sguardo.
"Io non posso farci niente Fred.. lo sai. Sei tu che... che..."
"STAI ZITTO! Non provarci! Non provarci neanche George! Non dire cazzate come il fatto che devo accettarlo, sarebbe la volta buona in cui ti picchio davvero!"
"Sai bene che non puoi farlo.."
"ZITTO! Smettila!"

Altri attimi di silenzio...
stavolta attimi che sembrarono strazianti per tutti e due

"Perché sempre qui?"

Fred si girò a guardare il fratello... stupito da quelle sue parole così improvvise e così calme
"Cos... cosa?" chiese senza capire
George fissò il lago, "Perché sempre qui, a scuola, davanti al lago? Insomma, non è che ci passassimo poi molto tempo, no?"
Fred distolse lo sguardo... gli faceva male guardare il fratello... si sentiva soffocare nel vederlo lì davanti a lui come se niente fosse.

Eppure ne aveva un disperato bisogno

"Il lago... " continuò intanto George,   "Si dice che i laghi creino malinconia."
Accennò a un sorriso, un sorriso tremendamente triste, poi continuò
 "Anch'io la penso così sai? E' terribilmente malinconico"
Sentì un flebile sussurrò dietro di sé...

"Ti prego... ti prego smettila.."

George si girò di scatto
Gli occhi di Fred erano nascosti dai capelli che gli ricadevano sul viso, ma George riuscì lo stesso a intravedere una lacrima scendergli sulla guancia.
Fred si asciugò velocemente il viso, non voleva che il fratello lo vedesse così. E George, dal canto suo, cercò di resistere all'impulso di correre ad abbracciarlo. In fondo se suo fratello era ridotto così, era anche colpa sua.

"E' la prima volta che piangi da quando vieni in questo posto "
Fred fissò con insistenza l'erba sotto i suoi piedi, aveva un nodo alla gola troppo grande per riuscire a parlare
"E dovrebbe anche essere l'ultima volta... "
"Vuoi anche impedirmi di piangere?!" urlò Fred, che non fu più in grado di trattenersi
"VOGLIO CHE TU NON VENGA PIù IN QUESTO POSTO!"
Fred sobbalzò per l'urlo improvviso di George. Finalmente l'aveva fatto irritare, ma non riusciva a capire se la cosa lo faceva stare meglio o peggio

... silenzio...

"George..." la voce di Fred improvvisamente era più calma... tremendamente triste... insopportabile per le orecchie del fratello
"George io vivo le mie giornate solo per aspettare questi momenti... "

"Ora sono io che devo chiederti di smetterla... lo sai quanto mi fanno male le tue parole?"
"No, non è vero... in realtà tu... tu non sei... " le parole gli morirono in gola
George suo malgrado sorrise
"Vai avanti. Ti prego Fred, vai avanti, dillo!"
Fred non riuscì più a trattenersi, le lacrime gli scorrevano dagli occhi senza controllo
"Lo sai anche tu... " continuò George con dolcezza  "Lo sai anche tu che non puoi continuare a venire qui. Non puoi scappare così dalla realtà. Non è da te scappare Fred."
Fred avrebbe avuto tante di quelle cose da dire, tante di quelle cose da replicare... ma non riusciva a parlare
E forse una parte di lui credeva che, in fondo, George avesse ragione, ma davvero non l'avrebbe mai ammesso.

"Fred... Fred mi ascolti? Credo che la mattina stia arrivando..."
George guardava suo fratello... i suoi occhi rossi per le lacrime versate, il suo dolore...
"Io... spero di non dovermi ritrovare qui anche domani sera Fred..."
"No. sto pensando di essere io a rimanere qui.."
"Non dirlo neanche per scherzo Fred!"
"NON STO SCHERZANDO!!"
"Dannazione Fred! E a mamma e a papà non ci pensi?! E a tutti gli altri?! Come puoi essere così egoista?!"
"EGOISTA?!! E TU COSA SEI STATO?! TU COSA SEI STATO GEORGE?! "

"NON HO DECISO IO DI MORIRE, FRED!! "

... silenzio...

"Fred... lo sai anche tu che questo non sono io... io sono solo nella tua mente..."

"Smettila... "

"Né io né questo posto siamo reali... "

"Ti prego smettila... "

"Io non esisto più Fred. "

"SMETTILA! "

"Fred... "

"BASTA!! TI HO DETTO DI SMETTERLA! "

"Devi andare.. "

"NO! NON VOGLIO! George, George ti prego non lasciarmi solo!"

"Non sei solo fred... e non hai bisogno di continuare a rifugiarti in questo sogno... questa non è la realtà."

Fred sentiva nuove lacrime spingere per uscire

"Sono stanco di piangere George... io ho bisogno di averti accanto... io ho bisogno della tua presenza...
io ho bisogno di mio fratello! "

"Tu hai bisogno di accettare la realtà."

"NO! Non voglio! Io.. io "

"E' ora. Fred è mattina "

"..."

"Vattene Fred. E non tornare "

"Io... "

"Fred... "

I due fratelli si guardarono.
Il dolore che entrambi sentirono era così reale, da far male.

"Non dimenticarmi "

         **

"Fred! Fred svegliati! La mamma ti sta chiamando da mezz'ora! "

Fred spalancò gli occhi... aveva le guance bagnate, Ron che lo chiamava da dietro la porta della sua stanza

"S.. si! Si, arrivo! "

Sentì il suo fratellino che si allontanava e scendeva le scale
Niente era più lo stesso in quella casa
Nessuno era più lo stesso!

Si lavò e si vestì con gesti automatici, scendendo poi le scale di quella casa,un tempo piena di vita, incominciava a sentire le voci di sua madre.. suo padre e dei suoi fratelli

Sentiva la differenza...
Tutti sentivano la differenza

Niente era più lo stesso
Niente era più lo stesso senza George

Lui non era più lo stesso

E non lo sarebbe mai stato.

Si fermò sulla soglia della cucina
Osservò sua madre. Com'era diversa..
Osservò suo padre... impossibile descriverlo

Guardò fuori dalla finestra
Il sole stava invadendo lentamente la casa... la tana.
Si chiese cosa diavolo c'entrasse il sole con la sua famiglia, con la sua casa... con lui.

Gli piaceva stare seduto sull'erba davanti al lago di Hogwarts, con George.
Lì il sole c'era sempre.

Ma ora...
Ora era solo una maledizione!

Una maledizione!

Una maledizione che ogni mattina lo svegliava,
lo catapultava nella sofferenza più totale!

Una maledizione... che anche quella mattina
come tutte la altre
gli ricordava che stava per iniziare un altro giorno
un altro giorno senza George.

Un altro giorno... senza suo fratello.

   
 
Leggi le 14 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nia