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Autore: Meredhit89    13/11/2012    7 recensioni
Tutto ha una fine, tutto, e niente può cambiare questa cosa. Bella e Edward sono migliori amici e, un giorno, mentre tornano da scuola, si ritrovano a parlare di ciò che hanno amato o amano di più, cercando di capire se davvero c'è una fine.
Shot dedicata alla "Fine" delle saga...
Cercherò di rendere l'introduzione accettabile in questi giorni xD
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Dedicato a tutte voi che amate questa saga, al di là di team e roba varia, con la mia stessa intensità.

 

 

 

Some Nights

 

 

«Edward, tu credi nella fine?».

«La fine?».

«Sì. Ogni cosa ha una fine giusto? Il giorno finisce per lasciare spazio alla notte. La notte finisce per lasciare di nuovo spazio al giorno. Anche il mio gelato preferito finisce mentre lo lecco».

Edward ridacchiò, nascondendo la risata sulla mano raccolta a coppa sulle labbra ma Bella lo notò, punzecchiandolo sul fianco.

«Ehi! Sono seria. Sei cattivo, non parlo più con te!».

Mise il broncio e puntò i piedi sul marciapiede, fermandosi. Erano usciti da scuola da poco e come ogni pomeriggio ritornavano a casa insieme. Sin dal primo giorno di scuola elementare. Ora, erano in prima liceo. Lui quindici anni. Lei quattordici.

Edward non poteva di certo farle notare che la parola lecco, per lui aveva tutt’altro significato. Tornò serio e la raggiunse.

«Dai, Bells, non fare la scema. Se facciamo tardi lo sai che dopo tuo padre si arrabbia con me».

«Non m’interessa nulla di Charlie. Ti ho fatto una domanda e ti sei limitato a ridermi in faccia».

«Okay, scusa, allora rifai la domanda e questa volta prometto di essere serio».

La ragazza ci pensò su due volte, mordendosi il labbro. Era da un po’ che le giravano certe cose in testa, ma mai aveva avuto il coraggio di esporle al suo migliore amico. Insomma, non che perdeva tutto il suo tempo a pensare a cose così filosofiche. Ma era curiosa di avere un suo parere.

«Credi nella fine delle cose?» domandò di nuovo.

«Niente finisce, Bella. Basta crederci sempre e non finirà mai».

«Che frase fatta, non sei per niente d’aiuto». Bella sbuffò, accelerando il passo, irritata.

«Dai!», la raggiunse con due passi lunghi, afferrandola per il gomito, «non scappare, volpe, che tanto ti acchiappo sempre!».

«Beh, sappi che prima o poi anche questa cosa avrà una fine. Non sempre sarai più veloce di me».

«Sono certo che il mio essere più veloce e agile di te non avrà mai fine».

«E invece credo proprio di sì» confermò con più vigore la ragazza, rallentando e aspettandolo.

Tornarono a camminare entrambi allo stesso passo, silenziosi e senza dire più nulla.

Bella pensò che fosse stato sciocco porgli quella domanda, altrettanto sciocca. Edward, invece, cercava una risposta degna di essere chiamata tale, per farsi perdonare e dimostrarle che gli interessava aprire un dibattito sulla questione.

La fine. La fine. La fine. Se lo ripeté per tre volte mentalmente, scorrendo nella lista dei suoi lunghi ricordi le cose più belle mai fatte o successe, rendendosi conto che erano tutte finite.

Sì, decisamente c’era una fine a tutto.

«Ti ricordi quando al mio ottavo compleanno nonno mi ha regalato quella macchinina rossa?».

Gli occhi di Bella s’illuminarono ricordando quella giornata piena di gioia e festosità. «Oh sì, tu e Jacob l’avete distrutta dopo due secondi, buttandola dalla finestra della camera di Esme».

«Quella macchinina era fantastica. Quando avevo scartato il pacco regalo, pensavo di scoppiare di gioia. Non vedevo l’ora di mostrarla a tutti il giorno dopo a scuola, ma come hai visto neanche era iniziato il mio divertimento che tutto era finito. Però, quello che forse non finirà mai, è il sentimento che provo ancora verso quella macchinina rossa».

«Cosa?». Bella scoppiò a ridere, sconcertata dalla sua risposta.

Fu Edward questa volta a sbuffare seccato. «Prendi la nostra amicizia, okay? Tu ed io ci conosciamo da quando siamo nati in pratica… e se un giorno finirà tutto questo? Se un giorno non potremmo vederci più tutti giorni, fare i compiti insieme o guardarci un film il sabato sera, che cosa ci resterà?».

«Niente, non ci resterà niente» rispose sicura ma triste all’idea.

«E invece no, Bella! Come ti ho detto prima, se tu ci credi niente avrà fine. Certo, fisicamente probabilmente ci vedremo di meno. Ma qui – indicò il suo petto, esattamente il suo cuore – ci sono le emozioni provate durante i nostri sabati sera a guardare quei stupidi film horror che ti piace definire tali. I nostri litigi su chi ha ragione sui problemi di geometria, persino le nostre passeggiate dopo la scuola. Quella macchinina rossa per me rappresenta la felicità provata il giorno del mio compleanno e non posso farci niente per cambiare questa cosa. Semplicemente perché non avrà mai fine».  

Forse ci mise troppo enfasi e si sentì ridicolo. Sperò di non passare per pazzo.

Bella rifletté sul suo discorso. «Quindi, se un giorno qualcosa di bello finisce, rimarrà sempre dentro di te, come la prima volta che lo hai scoperto? Anche il mio gusto preferito ci sarà sempre e non lo dimenticherò mai?».

Edward sorrise, mostrando i denti. «Mi sembra ovvio, volpe, se non ricordassi il gusto delle nocciole e riconoscessi quello che ti piace di più, non lo prenderesti ogni volta!».

Entrambi furono soddisfatti delle proprie risposte, riprendendo il passo.

Per una volta Edward si era dimostrato serio, constatò Bella, sospirando. Certo, forse quello che aveva detto il suo migliore amico non aveva nessun significato per il resto del mondo, ma per lei valeva qualcosa.

Tornò con la mente all’ultimo libro letto, era un romanzo d’amore con vampiri e lupi mannari. Edward l’aveva presa in giro per mesi, prima di convincerlo a venire con lei al cinema a vedere la trasposizione cinematografica. Era stato fantastico, strabiliante, qualcosa dentro di lei si era rotto e aggiustato nello stesso istante che le immagini del film scorrevano. Un mondo che aveva immaginato per mesi, anni, solo nella sua testa, era diventato realtà. C’erano dei volti, i luoghi, voci nuove e mai sentite, tutto quello che era vissuto fino a quell’istante solo nella sua fantasia. Ma ora, stava per finire anche quello!

Le piaceva pensare di tornare a casa e sfogliare le pagine dell’ultimo libro uscito, aspettando trepidamente l’uscita di quello successivo. Anche qui il suo migliore amico aveva da ridere, ma se ne fregava. Nonostante tutto lui c’era sempre stato per i suoi deliri, per i suoi viaggi di fantasia, senza beffarsi mai seriamente di lei.

«Sai – si morse il labbro inferiore, timorosa- sabato esce l’ultimo film di quel libro…».

«Oh, Bella, ti prego… non dirmi che hai fatto questa domanda perché …».

«No, cretino, certo che no! Mi è venuto in mente ora, mentre tu esponevi i tuoi grandi sentimenti verso la tua macchinina rossa. Insomma, mi dispiace, non si può? E poi… mi piacerebbe che non avesse mai fine» arrossì nello stesso istante che realizzò di aver detto a voce alta le ultime parole.

«Ma hai i libri, li puoi rileggere quando vuoi. E anche con i film impiegherai ore e ore a riguardarli, basta che non costringi me a partecipare a quelle maratone assurde».

«Non c’entra niente che ho i libri o i film. La trepidazione e l’attesa nel rivederlo al cinema o comprare il nuovo volume in libreria chi me lo ridarà più?».

Edward gli afferrò la mano libera, quella che non usava per reggere lo zaino posato solo una spalla.

«Sabato vengo con te al cinema e ti prometto che quella serata non avrà mai fine, okay?».

Bella ridacchiò, «è impossibile non dare fine a quella serata, lo sai vero?».

«Ma ci sarò io e già questo è un buon motivo per non dimenticarla» scherzò, per poi tornare serio, «a parte questo, se vuoi… non sempre però eh, potremmo replicarla».

«Cioè?» inarcò un sopracciglio, curiosa.

«Pop Corn, coca cola, coperta e dvd alla mano, così potrai replicare quella serata senza dargli veramente mai una fine».

La ragazza scoppiò a ridere. L’idea del suo migliore amico era davvero assurda, era certa che non sarebbe mai successo in futuro. Primo, lui odiava quel genere di film. Secondo, se ne sarebbe dimenticato presto.

Il sabato successivo andarono al cinema a vedere il film. Bella non si vergognò di aver pianto alla fine e di aver svuotata mezza scatola di fazzolettini. Edward non disse nulla e fu molto dolce quella sera, soprattutto perché non le fece notare che fosse tremendamente stupido il suo comportamento.

Dieci anni dopo, “le serate senza fine” – così erano state sopranominate da Edward– erano state in totale circa una trentina. La trentunesima fu replicata in un posto speciale, per un’occasione speciale.

Il cinema della loro città, ma non uno dei tanti, quello dove per tre anni di seguito erano andati a vederli.

Stavano ormai insieme da due anni, come uno dei più classici dei cliché avevano capito dopo la maggiore età di amarsi. Quella notte un Edward nervoso e eccitato non vedeva l’ora di poter dare l’inizio a una nuova avventura insieme alla sua Bella.

La reazione della sua fidanzata quando capì di che cosa si trattò, fu esuberante. Lo abbracciò, riempì il suo viso di piccoli e teneri baci e lo ringraziò un’infinità di volte. Come tante volte rimase per tutto il tempo a osservarla mentre i suoi occhi nocciola s’incollavano allo schermo.

C’erano così tante emozioni in quel viso, così tante che faticava a comprendere ancora, dopo tanto tempo, che tutto quello era dovuto da un film.

Alla fine della proiezione, Edward si mise in piede. Bella fece per imitarlo, ma con un’alzata di mano il ragazzo la bloccò dal suo intento.

«As-petta, devo mostrarti una cosa».

«Cosa?» chiese confusa, risistemandosi sulla poltroncina rossa.

«Tanti anni fa mi hai chiesto se c’era una fine a tutto, ricordi Bella?».

La ragazza annuì, «certo che ricordo, mi hai preso pure in giro!».

«Dai, smettila di dire così!».

«Ma è vero!».

«No, e adesso stammi a sentire, per favore!».

«Okay, Okay, sii calmi signor Cullen» rispose divertita. I soliti battibecchi, pensò, che amava infinitamente.

«Ti ho detto che non c’è una fine a niente se ci credi, giusto? Credici sempre e porterai nel tuo cuore qualsiasi cosa che hai amato o in cui hai creduto. In questi anni, Bella, come hai potuto notare, sono finite le nostre passeggiate dopo la scuola. I sabati sera a guardare film horror nella tua stanzetta, con Charlie dietro alla porta a spiarci, attento che non deflorassi la sua bambina».

Isabella scoppiò a ridere su quell’ultima affermazione, ma sentendo uno strano calore al cuore, che pian piano saliva su per la gola. Era in procinto di piangere.

«Sono finiti quei momenti, è vero, ma come vedi, basta ritornare con la mente a quelle sere che tutto riinizia, che tutto riprende un inizio»

Su quest’ultima parola, Edward s’inginocchiò di fronte alle sue gambe. Bella spalancò la bocca, sorpresa.

«Ed-ward… che stai facendo?».

«La fine arriva. Sì, arriverà anche per noi due un giorno quando la morte ci separerà, ma ora… ora voglio che ogni momento per noi due sia un nuovo inizio. Voglio svegliarmi ogni mattina accanto a te. Voglio fare l’amore ogni giorno della mia vita con te, anche quando saremo vecchi e raggrinziti e probabilmente non avremo neanche le forze per farlo! Ma fino ad allora… fino a quel momento, io voglio ogni singolo giorno della mia vita con te».

Fu così chiaro ed esplicito il messaggio che passò nella testa di Bella, che le prime lacrime cominciarono a scorrere sulle sue guance.

«Sposami e non diamo una fine a noi due. Non diamo una fine “alle serate senza fine”, ma godiamocele su un nostro letto matrimoniale… un letto che vorrò usare per  fare tanti bambini con te. Ti prego, sposami».

«Od-dio…».

Quello che successe dopo fu un groviglio di braccia, piedi, bocche che si toccavano.

 

«Sì. Sì. Sì. Sì.», ripeté come una ninna nanna, affondando il viso nel suo collo.

 

Sì. Niente aveva un fine. Bastava crederci.

 

 

 

 

__

 

OMG perché l’ho fatto? ç__________ç

Perché semplicemente domani esce l’ultimo film della saga e volevo sfogare questa mia malinconia in queste poche paginette.

Cosa ne pensate? Anche voi tristi all’idea di vedere questa benedetta FINE?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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