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Autore: someonelikecris    13/11/2012    7 recensioni
Era del corpo snello e sodo del castano che Zayn aveva bisogno, delle braccia forti, dei fianchi stretti, era di quelle carezze calde che non sapeva fare a meno.
Non sarebbero mai stati niente l'uno senza l'altro, questa è la crudele verità, il segreto di una così spaventosa dipendenza, il motivo di un così grande segreto.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Truly, madly, crazy, deeply in love with you.



L'accendino scattò nel silenzio di quella camera d'albergo ormai gelida.

La stessa camera da letto che poche ore prima era stata piena di sussurri, gemiti, calore e dell'odore inconfondibile del sesso.
Perchè ultimamente a Zayn il loro non sembrava amore, gli sembrava solo sesso.
La soddisfazione di un desiderio represso, di una voglia di cui Liam forse si vergognava anche.
Si mise a sedere e cominciò a fumare la sua sigaretta con sentimento, sapeva che al ragazzo avrebbe dato fastidio, e forse lo faceva anche un po' per quello.
Guardò l'orologio, erano le tre del mattino.
Aspirò fino a sentire i polmoni completamente pieni e girandosi verso Liam lasciò uscire il fumo sulle sue guance.
Il castano storse il naso e affondò la testa sotto al cuscino.
Per la prima volta da quando lo conosceva Zayn si ritrovò a desiderarlo fuori dalla sua camera, fuori dalla portata dei suoi occhi, fuori dalla sua vita forse.
Il pensiero di non poterlo avere tutto per se', di doverlo dividere con quella ragazza, di poterlo avere solo in lussuosissime camere d'albergo, solo quando Liam lo voleva, lo stava logorando giorno dopo giorno. Quella non era di sicuro una relazione sana, Harry glielo aveva detto troppe volte.
"Forse è ora che tu ti faccia sentire, o vuoi rimanere il suo giocattolo a vita?" gli aveva chiesto con il suo solito tatto quella mattina.
Perchè questo era, niente più che un giocattolo tra le bellissime mani di Liam.
Eppure Zayn, la prima volta che l'aveva visto, era sicuro che quel ragazzo non sarebbe mai stato capace di ferirlo, o di ferire chiunque altro.
Quegli occhi erano incapaci di creare occhiate infuocate come le sue, quella bocca non sarebbe mai riuscita a dire delle brutte parole sul conto di altri.
Zayn era l'unica persona a cui Liam sapeva fare del male, anche se inconsciamente.
"Dammi del tempo" gli aveva detto "Ho bisogno di riflettere".
Liam aveva bisogno di capire. Quel suo bisogno andava avanti da mesi ormai e Zayn era arrivato al limite.
L'aveva compreso, il ragazzo doveva chiarirsi le idee, daltronde scopare con il proprio migliore amico non era roba di tutti i giorni.
Ma Zayn lo sapeva, ne era convinto, Liam Payne non era fatto per il sesso e basta.
Liam Payne non sapeva donarsi senza amare e Zayn non aveva potuto fare a meno di innamorarsene sul serio.
Avevano provato a stare lontani, a non sfiorarsi nemmeno, ma una sera, nell'ennesima stanza d'albergo erano esplosi di nuovo. I corpi e le menti bisognose di quel contatto non avevano retto.
"Mi dispiace Zayn" gli aveva detto poi tra le lacrime "Mi dispiace farti soffrire così, non ci capisco più niente.." aveva continuato scosso dai singhiozzi "Finirò per perderti.."
Il cuore di Zayn non aveva potuto sopportare quella visione, quel suono e soprattutto quelle parole. Si era avvicinato al suo viso e gli aveva delicatamente stretto il mento.
"Aspetterò" aveva detto a pochi centimetri dalle sue labbra "Aspetterò quanto vorrai" aveva giurato baciandolo poco dopo.
Che stupido.
La verità era che Zayn ne aveva le palle piene di aspettare, tanto valeva finirla lì, perchè ormai il castano sembrava tranquillo nell'uscire di giorno con la riccia e passare la notte con il moro.
Ma lui non era tranquillo, le sue emozioni erano quanto c'è di più simile ad un tornado.
Spense la sigaretta nel posa cenere e accese la luce. Si alzò e si diresse in bagno. Si lavò il viso, sperando di poter lavare via anche quei pensieri, perchè nonostante tutto una vita senza gli occhi di Liam gli sembrava impossibile.
Quando tornò davanti al letto trovò il castano seduto, un'espressione schifata sul viso.
"Potevi almeno aprire le finestre" disse sventolandosi una mano sotto al naso.
"Siamo nella mia camera" 
"Ti sei svegliato con la luna storta?" continuò il castano seguendo Zayn con lo sguardo fino a quando non fu di nuovo sotto le coperte.
"No" disse lui secco.
Liam rimase impietrito dal suono di quella voce, di solito così calda nei suoi confronti, di colpo così fredda e distaccata. 
"Ehi.." sfiorò la guancia del moro con un dito.
Zayn rimase immobile, continuò a guardare davanti a se'. Questa volta Liam non poteva averla vinta, non di nuovo.
Indeciso, il castano si avvicinò al collo del ragazzo cominciando a lasciare baci umidi qui e lì.
Non sapeva cosa fosse successo a Zayn ma era intenzionato a riportare un sorriso caldo su quel viso perfetto.
"Non starmi addosso, Liam" disse il moro continuando a restare fermo.
Un'altra volta, quella voce fredda e distaccata colpì il più piccolo come una lama.
"Fino a qualche ora fa volevi tutto il contrario, mi pare" continuò il castano infilandosi una maglietta. La temperatura in quella stanza pareva essere scesa di colpo. "Non mi parlavi così mentre facevamo l'amore".
Zayn non ce la fece, non potè trattenerla, una risata secca, amara, squarciò il silenzio di quella camera. Scosse la testa.
"L'amore?" chiese poi retorico "Noi non facciamo l'amore da tempo, Leeyum" e mai, mai quel soprannome gli era sembrato più sbagliato e in contrasto con quel suo tono di voce.
"Noi facciamo sesso ormai, solo sesso, perchè tu il tuo amore lo doni ad un'altra, tu ti sei scordato di me, ti ricordi che esisto solo quando una certa voglia si fa sentire, e sai di che parlo?"
"Dai, di che parli?" disse quello in tono di sfida.
I loro sguardi si incrociarono e quello di Zayn quasi incendiò Liam.
"Tu ti vergogni, ti vergogni di essere te stesso, è per questo che continui ad attaccarti a Danielle!"
Liam non voleva credere a quelle parole, non voleva ascoltarle, perchè per una volta la voce di Zayn aveva preso il posto della voce che lui continuava a sentire a ripetizione nella sua testa: la voce della verità.
Il fatto che Zayn l'avesse capito, che l'avesse scoperto lo rendeva nervoso, non era pronto e forse non lo sarebbe mai stato. "Io Danielle la amo" disse di getto. Bugia, bugia colossale.
Lui aveva amato davvero Danielle, era stato innamorato del suo profumo, delle sue mani, dei suoi occhi.
Ma gli occhi di Danielle non potevano competere con gli occhi di Zayn, quel tocco delicato non era niente in confronto alle mani calde e sicure del ragazzo, i suoi abbracci, i suoi baci, le loro notti sparivano improvvisamente davanti al paragone con il moro.
Perchè Zayn era così, era davvero uno su un milione, e mai nessuno l'aveva guardato e amato come solo il moro sapeva fare, ma il suo orgoglio e la sua paura non lo lasciavano in pace, non lo lasciavano libero. "La ami" disse secco il moro.
Liam rimase in silenzio a guardarsi le mani, sapeva fare solo quello, rimanere in silenzio.
"Allora io sono di troppo" disse alzandosi dal letto. Indossava ancora la sua biancheria.
Sotto lo sguardo sempre più scioccato del castano Zayn cominciò a vestirsi.
Si infilò velocemente un paio di jeans e una maglietta nera.
Allora Liam scattò in piedi e lo raggiunse. Afferrò un lembo di quella maglietta nera e lo strinse forte. "Zayn.." disse, la voce flebile.
Il moro si voltò a guardarlo "Lasciami"
"Io non so che.."
"E sta zitto per favore, sono stanco, stanco di essere il tuo segreto" strappò il lembo della maglietta dalle mani del castano e si infilò una felpa. Sperava con tutto il cuore che Liam lo fermasse, che lo afferrasse e gli impedisse di uscire da quella camera, ma la porta era sempre più vicina e Liam rimaneva fermo, impassibile, a guardarlo. La amava, l'avrebbe sempre amata e lui doveva saperlo.
"Vaffanculo" sussurrò più a se stesso che al castano sbattendosi forte la porta dietro le spalle.
E finalmente Liam crollò. Era stanco di nascondersi dietro ad un sorriso, stanco di far finta di niente, stanco di non riuscire ad accettarsi. Si guardò allo specchio e quello che vide lo fece arrabbiare, quasi non lo fece vedere più. Odiava la persona che era diventato.
Lui amava Zayn, lo amava come non aveva mai fatto forse eppure era l'unica persona che continuava a ferire. Tirò un pugno contro lo specchio, forte, deciso, la sua immagine lo stava disturbando. Quando un dolore lancinante gli bagnò gli occhi ormai le lacrime di nervoso si erano già mischiate con quelle di dolore. Guardò il rosso vivo sulle sue nocche e sentì la testa girare.
C'era un posto in cui doveva andare, una persona che doveva vedere, non poteva più aspettare.
Liam Payne crollò definitivamente.
 
 
Camminò a grandi falcate lungo la strada per quelli che gli sembrarono quasi kilometri.
Sapeva dove le sue gambe lo stavano conducendo.
Ogni volta che aveva bisogno di distrarsi, che aveva bisogno di sentirsi amato da qualcuno senza aver paura di dover ricambiare finiva sempre lì.
Senza quasi nemmeno accorgersi si ritrovò davanti ad una porta bianca.
Suonò nervoso tirando la sigaretta a terra, non si preoccupò di rovinare il grazioso giardino, non si preoccupò proprio di niente, lì non l'aveva mai fatto, così non si preoccupò nemmeno dell'orario.
Quando la porta si aprì rivelò una ragazza alta e snella avvolta in una vestaglia rossa.
Gli occhi azzurri della bionda si spalancarono quando lo vide lì, perfetto come sempre.
"E' tutto ok?" gli chiese scostandosi dalla soglia.
Questa era la differenza tra i due. Mentre a Zayn non importava niente, per lei il moro sembrava essere il centro del mondo nonostante la usasse solo per sfogarsi.
"No" disse lui freddo.
La bionda non ebbe il tempo di rispondere che il moro fu subito sulle sue labbra.
Entrò in casa e si sbattè la porta dietro le spalle. La baciò con foga, mordendole le labbra, senza preoccuparsi minimamente di niente. Le mani della ragazza si strinsero tra i capelli scuri proprio come avevano fatto quelle di Liam poche ore fa.
No, non doveva pensarci.
Eppure il volto del ragazzo non riusciva a levarselo dalla testa, anche mentre stringeva forte i fianchi esili di Perrie, quei fianchi troppo esili.
In qualche attimo furono nella camera della ragazza.
Zayn si liberò della sua vestaglia. La ragazza indossava solo una semplice maglietta e un paio di mutandine. Senza un briciolo di delicatezza si liberò anche di quegli altri indumenti scaraventandoli a terra. Cominciò a baciarle il collo, anche quello troppo esile, pallido, liscio...troppo diverso da quello di Liam. "Fanculo" sussurrò un'altra volta mentre la bionda lo liberava dei pantaloni.
Passò poi alla maglietta del moro buttandola dall'altra parte della stanza.
Non sarebbe mai riuscita a scappargli, non sarebbe mai riuscita a dirgli di no nonostante fosse il re degli stronzi. Sapeva di essere usata, sapeva di essere un'idiota, un'idiota innamorata sin dal primo giorno.
Continuava a sperare che un giorno o l'altro Zayn avrebbe smesso di presentarsi a casa sua con un unico scopo ma nonostante tutto non riusciva a maledire quella notte al pub, quando si erano conosciuti. La sua carriera era appena cominciata, le little mix avevano appena vinto x factor e, un po' per l'alcool e un po' per la bellezza innegabile di quel ragazzo, Zayn le era sembrato quel tipo di decisione che sarebbe stato sbagliato non prendere, ma la vita ha la tendenza a farci innamorare di persone che la maggior parte delle volte non possiamo avere.
Per l'ennesima volta la ragazza si donò completamente e senza rimpianti al moro in tutti i modi che potè, perdendo se' stessa, riempiendosi di lui.
Perchè non importa dove, come o perchè, lei l'avrebbe sempre voluto, lei sarebbe sempre stata lì.
Si beò dei gemiti del ragazzo, si beò del suo corpo addosso e si beò nell'averlo accanto a lei mentre si accendeva la solita sigaretta post scopata.
Il moro inspirò sentendo il cuore tornare piano piano a prendere un battuto regolare.
Era un coglione, un perfetto stronzo, lo sapeva che doveva smettere di farlo.
Doveva smettere di rovinare la vita a quella ragazza, di illuderla, di usarla al solo scopo di sentirsi amato. La vittima che diventa il carnefice.
Sentì lo sguardo della ragazza addosso e per la prima volta da quando la conosceva provò compassione e forse affetto per lei.
"Non farmi entrare la prossima volta" disse tirando fuori il fumo.
La ragazza sentì la schiena congelarsi, quello non poteva essere un addio, aveva bisogno di lui.
"Sai che non posso farlo" disse con un filo di voce.
Allora Zayn la guardò, fissò quell'azzurro limpido. 
"Sai che non ci sarà mai niente tra noi, so che in fondo l'hai sempre saputo, non sei stupida, io non sarò mai capace di darti niente Perrie, io sono un bastardo e anche questo tu lo sai".
La ragazza sentì gli occhi cominciare a bruciare, quello non poteva essere un addio, si rifiutava di crederlo, non poteva finire così. Lo guardò rivestirsi, rimase lì, immobile, pietrificata.
"Non farmi entrare la prossima volta, basta" guardò le lacrime scendere lungo le guance della ragazza e non riuscì fare niente altro che uscire da quella casa.
Perrie Edwards crollò definitivamente.
 
 
Quando rientrò in albergo ormai il sole stava cominciando a spuntare timido da dietro i palazzi.
Aveva bisogno di dormire, aveva bisogno di non sentire la voce di Liam nelle orecchie, di non avere il suo viso impresso nella retina.
Non aveva più niente, non gli era rimasto niente, tutto quello che aveva era in pezzi e quei pezzi cominciavano a ferirlo come fossero fatti di vetro.
Tutto quello che voleva non poteva averlo e tutto quello di cui non avrebbe mai avuto bisogno continuava ad inseguirlo.
Si rifugiò in camera e rimase pietrificato da quello che vide.
La specchiera era in mille pezzi ed alcuni di quei pezzi erano spaventosamente sporchi di sangue, ma non fu questa la cosa che lo spaventò di più.
Liam era seduto sul letto, le mani congiunte e uno sguardo vuoto.
Lo sguardo di Zayn fu immediatamente sulla mano fasciata di bianco e rosso del più piccolo.
"Che cazzo hai fatto?" gli chiese avvicinandosi e prendendo quella mano tra le sue.
Il pensiero che fosse colpa sua avrebbe potuto tormentarlo per giorni.
"Non è niente"
"Liam..."
"Sei stato da lei" disse secco il castano.
Zayn si allontanò, non era andato nella sua camera per sorbirsi una ramanzina.
"Hai sempre questo sguardo quando torni da lei, odori sempre di rose e..hai la maglietta al contrario" disse indicandogli l'etichetta sul fianco destro.
"Cosa vuoi?" gli chiese poggiandosi contro il muro.
"Che tu non ci vada più" Liam continuava a guardarsi le mani.
"Quello che faccio da oggi in poi non è più affar tuo"
"Lo è dato che l'ho lasciata"
Gli bastarono quelle sei parole per non capire più niente, gli bastò il tono di voce di Liam per strabuzzare gli occhi e sentirli umidi.
"Non è vero.." sussurrò portandosi una mano tra i capelli.
"L'ho lasciata" ripetè Liam, quasi a convincere se' stesso "Perchè è te che amo, idiota"
Le gambe del moro quasi cedettero quando vide Liam alzarsi e dirigersi verso di lui.
"E sono stanco di combattere contro me stesso" disse a pochi centimetri dalle sue labbra.
"Sono stanco di vederti soffrire a causa mia, sono stanco di fingere di amarla, sono stanco, stanco e basta" poggiò la sua fronte contro quella del moro. "Esausto" sussurrò.
Zayn lo strinse contro il suo petto e, nolente, lasciò scendere quelle lacrime che si teneva dentro da troppo tempo, quelle lacrime di cui anche lui si vergognava tanto.
Le lasciò scendere fino a quando non si ritrovò a letto, tra le braccia forti di Liam.
Perchè non era stato solo il castano a rinnegare se' stesso, anche Zayn lo aveva fatto cercando di allontanare Liam.
Cos'era il moro senza quel ragazzo? Dove sarebbe andato senza quegli occhi? Come avrebbe dormito senza quel calore? Contro chi si sarebbe stretto durante un temporale? A chi se non a Liam? Nessuno sarebbe riuscito a farlo come lui.
Era del corpo snello e sodo del castano che aveva bisogno, delle braccia forti, dei fianchi stretti, era di quelle carezze calde che non sapeva fare a meno.
Non sarebbero mai stati niente l'uno senza l'altro, questa è la crudele verità, il segreto di una così spaventosa dipendenza, il motivo di un così grande segreto.
Tra le braccia e i baci del suo ragazzo, Zayn Malik crollò definitivamente.
 




"Truly, madly, deeply, I am, foolishly, completely falling.
And somehow, you caved all my walls in, so baby, say you’ll always keep me,
truly, madly, crazy, deeply in love with you."

 


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Niente, non riesco a trovare orari migliori per postare.
Questa OS è stata un mini parto (soprattutto la parte Zerrie), per scriverla ho messo in loop la bellissima "Truly, madly, deeply" e ho paura a guardare il numero delle volte che l'ho ascoltata.
Questa l'avevo messa nella lista di quelle da scrivere mesi fa e mi sono decisa a darmi una mossa solo dopo un'uscita geniale della mia sis Deb! Quindi, grazie a lei e grazie a quel cuppycake di Gio' che mi ha praticamente spronato e sostenuto a scriverla, grazie piccis <3
Spero vi sia piaciuta, io ci ho messo il cuore davvero, e forse questa volta mi piace anche un po' quello che ho scritto.
Questi due mi manderanno al manicomio e...basta, mi stoppo.
Fatemi sapere, qui, su twitter (@someonelikecris) o anche con i segnali di fumo, fatemi sapere, significherebbe molto per me e la mia autostima inesistente LOL
Vi aspetto! :)
ps: mi scuso se l'html fa schifo in alcune parti ma stasera EFP fa i capricci :( provvederò a sistemare domani!
  
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