Noi
Siamo Qui
*°*
[ Behind These Hazel Eyes ]
Seems like just yesterday
You were a part of me
I used to stand so tall
I used to be so strong
Era
come se il sole si fosse improvvisamente riscoperto invidioso del sangue: il
rosso di quel tramonto non aveva nulla d’invidiare alla macchia vermiglia che
pigramente si dipingeva sul suo petto.
Sakura
lo guardava attonita, come incredula. Forse, le pareva un miracolo che il suo
migliore amico fosse ancora in grado di reggersi sulle proprie gambe. – Naruto…
-
-
Sakura. –
-
Siamo ancora vivi, Naruto? –
Sullo
sfondo ancora morivano rumori incerti, come foglie che crepitano nel rogo.
Quella guerra era un grande albero la cui prima ed unica necessità pareva
quella di liberarsi d’ogni peso superfluo, spogliandosi dunque di ogni ornamento.
E
loro erano fiori, gemme, boccioli, foglie. Tutti dispersi nel vento.
-
Credo di sì. Voglio dire! Stiamo parlando, giusto? –
La
ragazza si fissava le mani. Le chiudeva a pugno, poi le
stendeva, rimirandosi i palmi e i dorsi lividi e graffiati. Sembravano vivi ma, infondo, come potevano dirsi al riparo dalle
illusioni di quel sole così rosso?
-
E allora perché… non sento niente? –
Pregò
perché non dicesse: stanchezza.
Ci
aveva pensato lei stessa, e le era parsa una condizione così instabile,
insicura. Quasi illusoria. Ricordava bene le giornate passate con Tsunade ad
allenarsi, a stringere i denti per non crollare al suolo.
-
Stanchezza? –
Quella
non era stanchezza, come poteva
esserlo? I piedi fluttuavano, le braccia parevano
galleggiare. Mollemente abbandonate lungo i fianchi, avevano perso ogni peso.
-
Naruto, come… -
-
Non è così brutto, Sakura. Siamo qui, giusto? –
Certo
che erano lì.
Come
negare il profumo insistente dei fiori nati su quegli alberi spogli, a volte
bruciati fino al loro nodo vitale? Il colore del cielo non poteva essere
altrimenti, se non reale. Eppure quella sensazione si
rispecchiava anche negli angoli degli occhi azzurri di Naruto.
Quando
si gioca a mentire, si finisce col rimanere senza idee.
E
quella bugia, Sakura la conosceva fin troppo
bene.
-
Naruto, perché… cos’è successo agli altri? –
Dove
il cielo carminio si abbatteva sul suolo spoglio, là Naruto vide muoversi delle
figure. Apparivano nere in controluce, brevemente ammantate di luce dorata a
dar loro un briciolo d’umanità.
-
Lì, Sakura! – la prese per mano, strattonandola e
nascondendo quell’inquietudine che ancora gli si agitava dentro. Annullò i
pensieri e lasciò che fluissero solo sul contatto fatto di pelle e carne
pulsante.
Your arms around me tight
Everything, it felt so right
Unbreakable, like nothin' could go wrong
Now I can't breathe
No, I can't sleep
I'm barely hanging on
La
mano di Sakura era fredda.
Lei
doveva aver pensato lo stesso: nel medesimo istante in cui il biondo si era
girato per cercare lo sguardo dell’altra, Sakura era scoppiata a piangere.
-
Sakura, non… -
-
Perché non sento niente?
–
La
domanda rimase sospesa. Volteggiò nell'aria, rigettata dai polmoni come veleno.
Blanda accettazione della realtà, sputata fuori dai
denti. Volteggiò, dunque, e parve raggiungere quelle figure così lontane e
improbabili, che d'improvviso si voltarono.
Sakura
smise di respirare, e si fermò.
-
Naruto, ci hanno sentito, mi hanno sentito! Siamo vivi, guarda! - il labbro le tremava violentemente: fu
come ammettere che aveva pensato d'esser morta. Fu come se quel pensiero
finalmente parola le avesse ferito le labbra, tagliato
la lingua. Tossì e sputò sangue.
-
Pensavi fossimo morti, non è vero? - le prese il viso
fra le mani. La scosse. - Sakura, non ti ho mai detto
bugie, io! Sakura, guardami, Sakura! Noi siamo
qui, noi siamo vivi. -
I told you
everything
Opened up and let you in
You made me feel alright
For once in my life
Now all that's left of me
Is what I pretend to be
So together, but so broken up inside
Lei lo guardò, sempre più smarrita, persa nelle sue
speranze fatte di niente.
- Naruto, dobbiamo raggiungerli! -
- Allora corriamo, Sakura! -
Si presero per mano, quasi
le stritolarono nel tentativo di tenersi uniti. Mani sempre fredde, comunque. Il sole stava tramontando, e faceva risaltare
sempre con minor fervore quelle figure - che ironicamente apparivano sempre più
lontane, piuttosto che vicine.
Dopo ore passate a rincorrere un sole che appassiva
con la lentezza d'una montagna e figure evanescenti
fatte di nulla, i due si fermarono.
- Non serve a niente. - commentò lei.. - E' come inseguire dei fantasmi. -
-
Noi siamo qui, Sakura. Aggrappiamoci a questo. -
- Basta. - lo zittì. - Smettila di ripetere quella
frase senza forma! La potrebbero dire anche dei morti, da dentro la tomba. -
Naruto
assottigliò gli occhi, scurendosi in volto. - E' questo quello
che pensi? Che siamo morti? -
-
Certo che lo penso! Guardaci, siamo pieni di sangue - tu sei grondante di sangue - eppure non sentiamo dolore, e le nostre mani sono
fredde! Cosa possiamo pensare, adesso, cosa posso
pensare di tutto ciò? -
-
Ehi, Sakura… -
-
Non trattarmi come una bambina! So gestire la situazione, io
so -
L'abbraccio
l'avvolse, confortante e inaspettatamente caldo, fatto di tenerezza. Scoppiò
nuovamente a piangere. - Sakura, lascia stare… -
-
Io mi sono allenata per questo! Io ero preparata a… -
-
Noi non siamo morti. -
L'altra
tacque, rannicchiandosi contro di lui.
Così
vicini, eppure morti dentro.
Swallow me then spit me out
For hating you, I blame myself
Seeing you it kills me now
No, I don't cry on the outside
Anymore...
Quando
si svegliò, il sole non era ancora tramontato: o forse
era già risorto, e s'apprestava a cadere di nuovo.
Inaspettatamente,
le figure erano più vicine. Sakura poteva distinguere chiaramente la voluminosa
coda di Ino ondeggiare pigramente sulla sua schiena, e
di fianco a lei, la posa comoda di Shikamaru. Il
profilo di Chouji, poco più in là, era ancora
indecifrabile.
-
E' Ino, Naruto! -
Lo strattonò per una
manica, cercando di svegliarlo.
- Naruto? -
In quell
momento realizzò che quello che stava inutilmente
strattonando era un cadavere da qualche ora, ormai. Un bel fiore rosso gli
ornava il petto, come omaggio per il funerale.
Urlò.
Di frustrazione, forse, o forse per il
dolore.
- Sakura? -
Alzò lo sguardo di
scatto, volgendo il viso verso il sole. - Ino, oh, Ino… meno male che… Ino? -
L'amica l'aveva superata,
passandole accanto, e si era accucciata di fianco al corpo del biondo.
Lentamente gli aveva scostato una ciocca di capelli dal volto appassito, e gli
aveva rimesso il coprifronte, malamente
annodato sulla nuca.
- Ino… -
- Ehi, Ino. -
Shikamaru passò alla sua sinistra, questa volta. - Shikamaru, lui… -
Gli occhi di Ino brillavano, abbagliati dalla luce. Qualche lacrima le scivolò elegantemente sul viso segnato dai graffi
e dalle ustioni. - Naruto è… -
- Sasuke
non ha avuto pietà. -
Sakura rimase attonita. -
Ehi… - afferrò Shikamaru per la giacca. Questa le
scivolò di mano. - Shikamaru… -
Il panico le si dipinse sul volto.
Il moro si era preso
l'onere di trasportare Naruto fino al campo, evidentemente, poiché l'aveva
caricato sulle spalle con una delicatezza che lasciò Sakura di stucco.
- Voi, posso fare
qualcosa, io? Non m'ignorate, non… -
I due si alzarono e, a
passo lento, cominciarono ad allontanarsi.
- Non mi lasciate
indietro, noi siamo qui, non siamo qui… - la voce si spense, piano. - Io sono qui… Naruto, aspetta, Naruto. -
- Bugiardo! -
Dalla schiena di Shimakaru, dov'era abbandonato, il capo di Naruto s'alzò,
animato tutto all'improvviso. Gli occhi erano rossi.
Che rosso?
Sangue?
La volpe?
Lo sharingan…?
Rosso.
- Sasuke,
aspetta, Sasuke! -
Naruto sorrise - forse,
lo fece Sasuke. - Tu sei lì. -
Sakura si lasciò andare
al suolo, accasciata. Urtò contro un sasso ma non ne
sentì la compattezza. - Io sono qui. - disse. - Ma
allora perché… -
Illusa, disillusa?
Rosso.
I suoi occhi erano rossi.
Occhi crudeli.
- Perché mi state lasciando
indietro? -
Here I am, once again
I'm torn into pieces
Can't deny it, can't pretend
Just thought you were the one
Broken up, deep inside
But you won't get to see the tears I cry
Behind these hazel eyes
Prima sfida con Kodamy:
10 canzoni scelte con la funzione random, 10 fanfiction. Fandom vario, e
libero.
Ja ne!!
RoSs