Letto
C'era un problema, che attanagliava la sede degli Avengers, nonché Stark Tower, di notte. Un piccolo minuscolo e strano problema: dormire nelle proprie camere era un optional!
C'era chi si spostava in altre stanze, chi nemmeno ci dormiva, chi si addormentava dove capitava, che fosse il divano o anche solo il pavimento, e poi c'era chi, contrariamente, in camera propria ci stava, ma non riusciva affatto a dormire.
E così rammaricato si era alzato dopo ore nella stessa posizione ed era uscito dalla camera finendo quasi per terra quando inciampò nel corpo dormiente di Thor, steso bello comodo in mezzo al corridoio. Per poco non aveva rischiato di sfracellarsi il naso contro il muro di fronte a se! L'aveva quindi oltrepassato per ritrovarsi ad arrossire come un pomodoro maturo ai rumori, troppo equivoci per non essere fraintesi, di una camera apparentemente vuota ma occupata in realtà da un Clint e una Natasha intenti a pratiche che imbarazzavano troppo il povero Capitano per poterci anche solo pensare. Così si era ritrovato letteralmente a correre per raggiungere il salotto sul quale riposa beatamente Banner.
Sospirò: e nemmeno lì c'era. Dove, se non in laboratorio, si poteva trovare Stark?
Vi si avviò fino a raggiungerlo e intravederlo, attraverso la parete di vetro, chino su chissà quale artiglieria. Aprì la porta facendo capolino solo con la testa e provò ad usare un tono gentile.
“Vieni a dormire? E' tardi!”
Il miliardario nemmeno gli rispose, scrollò le spalle e riprese a lavorare.
“Per favore... Lo sai che fatico a dormire se so che rischi la vita addormentando qui.”
Piccola bugia, sapeva che gli risultava facile dormire perché l'altro gli era accanto, ma era un altro discorso. Ancora una scrollata di spalle fu la risposta.
No, quella sera non era in vena di supplicare le persone! Così, furibondo, tornò in camera per prendere il materasso e trascinandoselo dietro finì per svegliare i due begli addormentati e interrompere la coppietta. In breve, dietro il passo marziale di un Rogers che aveva perso le staffe, si era formata una piccola fila di quattro persone che lo seguivano incuriositi.
Ci fu un momento di silenzio, imbarazzato, perplesso e sorpreso silenzio, all'assistere alla scena che avvenne in laboratorio e poi le risate riempirono il corridoio.
Steve era entrato con tutto il rumore che poteva fare, costringendo Iron Man a interrompersi e vedere cosa diamine stava combinando. In breve il moro si ritrovò legato al materasso e a penzoloni fuori dalla finestra.
“Cos'è che fai tu ora?!”
Domandò con tono paurosamente calmo il biondo che reggeva in bilico lo scalpitante quanto spaventato, ma che terrorizzato, e piangente Tony.
“A letto! Vengo a letto!!”
Se non piace potete benissimo infischiarvi di attendere i capitoli futuri, se vi piace o avete qualche suggerimento il commentino non fa mai male. Se siete timidi e non ne avete il coraggio, infischiatevene e ditemi tutto ciò che volete... Ovviamente entro i limiti della gentilezza... Sapete sono molto sensibile... Sniff sob...
Ma andiamo ho solo sparato una delle mie immense cavolate, magari evitando gli insulti, che quelli non sono bene accetti da nessuno, potete scrivere ciò che volete.
Kisses and hugs
IronHero16