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Autore: telesette    14/11/2012    1 recensioni
Ormai agli studi cinematografici BRYANT non si parlava d'altro che del prossimo film della loro attrice di punta.
La trama in sé non aveva nulla di così straordinario quanto la scelta dei protagonisti: Pai Chan ( la stella dei film d'azione ) e Jacky Bryant ( la stella delle gare di Formula Indy ). Era noto che, sia a causa delle riviste di gossip che a certi pettegolezzi, l'idea di tale coppia piaceva molto al pubblico. La produzione non aveva dubbi che, una volta nelle sale cinematografiche, il film avrebbe battuto ogni record di incassi. Visto anzi come i fans avevano accolto l'idea, nella sceneggiatura erano state inserite molte scene "romantiche"...
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Virtua Fighter ( バーチャファイター Bācha faitaā ), è una serie animata di 35 puntate basata sul videogioco Virtua Fighter creato e sviluppato da Sega-AM2. Apparsa originalmente in Giappone su TV Tokyo si è poi diffusa in tutto il mondo arrivando anche in Italia su Junior Tv dal maggio 1997.

Guarda la sigla italiana:
http://www.youtube.com/watch?v=X5uL-66dPX4

 

Le attrici baciano per finta

 

Ormai agli studi cinematografici BRYANT non si parlava d'altro che del prossimo film della loro attrice di punta.
La trama in sé non aveva nulla di così straordinario quanto la scelta dei protagonisti: Pai Chan ( la stella dei film d'azione ) e Jacky Bryant ( la stella delle gare di Formula Indy ). Era noto che, sia a causa delle riviste di gossip che a certi pettegolezzi, l'idea di tale coppia piaceva molto al pubblico. La produzione non aveva dubbi che, una volta nelle sale cinematografiche, il film avrebbe battuto ogni record di incassi. Visto anzi come i fans avevano accolto l'idea, nella sceneggiatura erano state inserite molte scene "romantiche"... in particolare quella di un bacio appassionato tra i due protagonisti, intesa come momento culminante dell'intera trama.

 

Foto

La Bryant Pictures
presenta:
PAI CHAN e JACKY BRYANT
in:
"FIORE D'ACCIAIO"

 

- Non se ne parla nemmeno - sbottò Pai violentemente, una volta che ebbe visionato le locandine e la trama del film.
- La prego, signorina Pai - gemette il povero signor Davies, cercando di farla ragionare. - Questo film è un'ottima opportunità: solo con la pubblicità infatti, è previsto un incasso di oltre 350 milioni di dollari e...
- Non mi interessa - disse ancora l'attrice con rabbia. - Io faccio film d'azione, non storie da "romanzetti rosa", e non ho alcuna intenzione di prestarmi a questo genere di cose!
- Le suggerisco di rifletterci meglio, Miss Chan - esclamò dunque Mr. Wayler, responsabile a capo della produzione. - La nostra casa cinematografica intende investire molto denaro su questo film, e questo significa anche un contratto più che vantaggioso per lei, nel caso di un eventuale seguito!
- Apra bene le orecchie, signor Wayler - puntualizzò Pai con fare minaccioso. - Io mi occupo di arti marziali, non di romanticismo, e non ho alcuna intenzione di mettermi a sbaciucchiare qualcuno nel mezzo di un combattimento... Sono stata sufficientemente chiara?
- SVEGLIA, SIGNORINA CHAN - ruggì dunque il segretario di Mr. Wayler. - Questa è Hollywood: i suoi "combattimenti" sono parte di un copione e di una sceneggiatura; non siamo pagati per concepire realtà bensì per fabbricare illusioni; e se lei intende lavorare qui, farebbe bene a scendere dal piedestallo per attenersi scrupolosamente alla trama!

Pai fissò l'uomo a denti stretti, come se volesse ucciderlo con lo sguardo.
Il povero Davies rabbrividì, preoccupato per il temperamento della giovane attrice piuttosto che dei capricci della produzione, e temeva che le conseguenze di quella sfuriata potessero compromettere seriamente il futuro e la carriera della sua protetta.

- Signorina Pai, cerchi di ragionare - mormorò Davies debolmente, nel tentativo di calmarla. - La produzione intende pronunciarsi solo ed esclusivamente nel suo interesse; io stesso non accetterei mai di sottoscrivere un contratto, se non ne fossi assolutamente convinto, e le assicuro che mi impegnerò al massimo per ottenere...
- Farebbe meglio a dare ascolto al suo agente, Miss Chan - sottolineò Wayler con evidente cinismo. - Se non fosse per la fiducia che il signor Davies nutre nei suoi confronti, dubito che lei si troverebbe qui adesso!
- Che intende dire?

Wayler sogghignò.

- Mi pare ovvio: il "mito" Pai Chan deriva esclusivamente dal numero di storie che la nostra casa ha costruito attorno al suo personaggio; al pubblico non interessa se lei sia abile o meno con le arti marziali e, detto per inciso, tantissime attrici americane possono rimpiazzarla in qualsiasi momento!
- Il pubblico non ha più bisogno di combattenti stile anni '70, ci sono i videogiochi per quello, bensì preferisce guardare agli Action-Movie secondo il modello di Hollywood... e Hollywood siamo noi e la nostra compagnia!
- Di conseguenza, le suggerisco di abbassare la cresta - tagliò corto Wayler, senza mezzi termini. - Così come noi l'abbiamo "creata", miss Chan, abbiamo anche il potere di "sostituirla" nel cuore degli ammiratori con una ragazza un po' meno capricciosa!
- Basta così - concluse Pai, incapace di reprimere oltre la sua collera.

Era troppo.
Quello di Wayler era nient'altro che uno spregevole e schifoso ricatto: o accettare di mettere da parte il proprio orgoglio, facendo la parte della "bella e innamorata", oppure dire addio alla sua carriera e cedere il posto alla prima attrice di turno.
Pai sapeva benissimo cosa comportava questa scelta, ma non intendeva umiliarsi né sottostare alle regole di chicchessìa.

- Signorina Pai, dove sta andando? Non faccia così, la prego, mi ascolti...

Malgrado le suppliche accorate di Davies, Pai non aveva alcuna intenzione di scendere a patti con quell'essere infame di Wayler. Per fortuna, proprio mentre stava per andarsene via sdegnosamente, sulla porta le si parò davanti il biondo amico di sempre.

- Jacky - esclamò lei sorpresa.

Anche Jacky era stato convocato dalla produzione, per discutere i termini del suo contratto e decidere se prendere parte o meno alle riprese. Tuttavia il giovane non poteva certo immaginare che razza di condizione Wayler e i suoi degni compari avevano appena imposto all'amica. Il povero Davies riuscì a spiegare la situazione per sommi capi, allorché Jacky non fece fatica a comprendere tutto il disprezzo di Pai verso quello sporco e ignobile ricatto.

- Daccordo, facciamo così - esclamò Jacky, afferrando Pai per il braccio. - Lasciateci discuterne un po' in privato, e vi daremo una risposta entro mezz'ora!
- Ma... Jacky ?!?
- Fidati - le sussurrò l'altro, strizzando l'occhio. - In questo momento è meglio se ne parliamo a quattr'occhi, dammi retta, prima che la rabbia ti faccia commettere qualche fesserìa!

Pai fece per replicare ma, volgendo lo sguardo dagli occhi seri di Jacky al volto preoccupato di Davies, finì per annuire senza aggiungere una parola.

 

***

 

Poco dopo, davanti ad una buona tazza di caffé fumante, i due amici si misero a parlare della questione in maniera molto più calma e tranquilla. Pai era furibonda, non tanto per l'idea del film quanto per l'atteggiamento inqualificabile di Wayler. Costui minacciava infatti di stroncarle l'intera carriera, in caso di un suo rifiuto, e ciò la metteva davanti una scelta molto difficile: sottostare al ricatto o dire addio per sempre il suo sogno.
Pai adorava recitare, su questo non c'era dubbio, ma era pur sempre una professionista delle arti marziali.
Quando combatteva sul set, voleva che il pubblico fosse in grado di ammirare la vera Pai Chan. Lei era una combattente: i suoi colpi e i suoi movimenti erano frutto di anni di sacrifici e allenamenti durissimi, perciò non le andava giù che i fans la associassero ad uno stereotipo che non le apparteneva.

- Quel Wayler - sibilò Pai, chiudendo rabbiosamente il pugno. - Come ha fatto tuo padre a mettere capo della produzione un verme simile?
- Lascia perdere - commentò Jacky, sorseggiando appena il suo caffé. - Il problema è che, a prescindere da quello che ha detto Wayler, tu sei un'attrice: purtroppo il tuo lavoro comporta anche questo genere di cose, fa parte del tuo mestiere!
- Oh, andiamo Jacky - esclamò lei, guardandolo negli occhi. - Mi ci vedi a baciarmi con qualcuno, davanti a tutti e sotto gli occhi delle telecamere?
- La verità? Non proprio... Ma questo solo perché io e te ci conosciamo bene, e dunque non conta con questo discorso; il punto è che, come attrice, devi essere in grado di fare quello che il pubblico si aspetta che tu faccia; lo sappiamo tutti e due che quando combatti fai sul serio, ma quando reciti devi saperti calare fino in fondo nel tuo personaggio!
- Ma io...

Jacky avvertì qualcosa di insolito nel tono di voce di Pai.
Un simile comportamento non era da lei, a prescindere da ciò che doveva fare per esigenze di spettacolo, tanto che al giovane venne il dubbio che dietro alla sua esitazione ci fosse anche un motivo ben più intimo e riservato.

- Dimmi una cosa - mormorò lui seriamente. - E' il pensiero di questo film il problema... oppure si tratta di Akira?

Pai sbarrò gli occhi.
Effettivamente Jacky aveva colto nel segno: conciliare la sua vita da attrice con l'amore reciproco per Akira non era facile; Pai non riusciva a concepire l'idea di baciare qualcuno che non fosse Akira, sia pure per finta, e solo il pensiero la faceva sentire profondamente a disagio...
Akira era tutto per lei.
Viaggiando insieme e combattendo al suo fianco, Pai aveva scoperto di tenere a lui più che a sé stessa. Certo il loro primo bacio NON era stato proprio il massimo del romanticismo ( non fosse altro che per il ricordo di quegli orribili ravioli all'aglio ), ma a ripensarci adesso le veniva quasi da sorridere.
Quante volte avevano urlato.
Quante volte avevano litigato.
E soprattutto quante volte avevano fatto pace, dimenticando ogni cosa proprio con un bacio.

- Non posso, Jacky - confessò Pai sottovoce. - Lo so benissimo che si tratta solo di un film, e che è tutta finzione, ma il pensiero che tutti vedano... che Akira veda... E' più forte di me, credimi, non ce la faccio proprio!
- Capisco quello che intendi - annuì Jacky comprensivo. - Di solito i "divi" vivono storie e relazioni, dove un bacio non rappresenta certo nulla di speciale... Solo che per te è diverso: tu non hai mai baciato nessuno all'infuori di Akira, anzi temi addirittura di "tradirlo" in questo senso, ecco perché l'idea di questo film ti sconvolge tanto!
- Lo so, è una stupidaggine, però...
- Però è una cosa con la quale devi metterti in pace con te stessa - sottolineò Jacky brusco. - Te lo ripeto ancora, tu sei un'attrice: in futuro ti capiterà moltissime volte di girare scene simili, anche più spinte forse, e non puoi sentirti in colpa verso Akira per una cosa del genere!

Pai rifletté un attimo in silenzio.
Jacky comprendeva benissimo quanto fossero forti i sentimenti che la univano ad Akira, ma qui si trattava della sua carriera come attrice ( due cose che andavano bene distinte, per permettere alla ragazza di continuare a lavorare serenamente ). Da un lato trovava ammirevole che l'amore tra Pai e Akira fosse basato sulla dolcezza di tante piccole cose, tranne quando queste rischiavano appunto di diventare ossessive, e proprio per il grande rispetto che nutriva nei suoi confronti voleva che Pai imparasse a mettere da parte certe paure ingiustificate.

- Ascoltami, Pai - esclamò Jacky, parlandole con la stessa dolcezza e premura di un fratello maggiore verso la propria sorellina. - Posso capire che per te questa sia un'esperienza nuova, ed è comprensibile che tu ti senta a disagio, ma non devi assolutamente mettere sullo stesso piano la vita privata col tuo lavoro di attrice!
- Sì, però...
- E poi ( eh-ehm! ) ti devo confessare che io non sono un granché a baciare... Ma non dirlo a nessuno, mi raccomando!

Pai sbatté gli occhi perplessa, prima di comprendere il vero significato di quella battuta.
Jacky era un vero amico: mai e poi mai avrebbe potuto vedere Pai con occhi diversi, perciò aveva deciso di spezzare subito la tensione della ragazza con quella battuta ( ammesso che di battuta si trattasse, effettivamente ).
In ogni caso Pai si mise a ridere, una volta afferrato il senso, e promise a Jacky di non raccontare nulla in giro.
Entrambi finirono di sorseggiare il caffé e, dieci minuti dopo, erano di nuovo al cospetto dei membri della produzione per la firma del contratto. Le riprese sarebbero cominciate il giorno seguente, e il signor Davies non stava più in sé dalla gioia, tuttavia Pai sembrava piuttosto nervosa.
L'idea di baciare un altro, anche se per finta, le faceva ancora un po' effetto evidentemente.

- Forse mi passerà quando sarò sul set - si ripeté lei mentalmente, cercando di convincersi. - Almeno spero!

 

( continua col prossimo capitolo )... 

   
 
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