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Autore: SandyD    14/11/2012    4 recensioni
Ti ricordi cosa mi dicesti prima di andartene? “Ti amerò per sempre” e so che lo farai e io, beh, ti amerò per sempre.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le contrazioni aumentavano ogni momento che passava e il dolore cominciava a darmi alla testa. Quando sarebbe finito?! Harry accanto a me era un fascio di nervi mentre guidava per andare all’ospedale. Un’altra contrazione più forte. Urlai. Lo vidi irrigidirsi per la tensione.
 

  • Dai tesoro, non manca tanto… respira con me. Uh-uh-uh-ih-ih-ih.- mi scappò una risata. Stava cercando di farmi rilassare e farmi respirare come avevamo imparato al corso preparto. Era divertente vederlo fare le smorfie per farmi vedere la giusta respirazione. Mi guardò e vedendomi sorridere, sorrise anche lui. Lo imitai e presi a rispirare più forte.
  • Sei davvero bravo, lo sai?- dissi e lui sorrise di nuovo, quel sorriso che illuminava le mie giornate era sempre lì. Un’altra contrazione. Il dolore partiva dalla punta dei miei capelli fino alla punta dei piedi, era insopportabile, ma avrei dovuto resistere un altro po’.
  • Siamo quasi arrivati.- mi avvertì lui dopo qualche minuto. Gli strinsi la mano così forte da far diventare le mie nocche bianche, ma lui non fece una smorfia. Avrebbe sopportato anche il mio dolore, lo sapevo.
  • Grazie, per tutto quello che fai Harry… in questo periodo sono stata assurda, ma tu mi sei sempre stato accanto e non smetterò mai di ringraziarti per questo.- me ne uscii.
  • Ti amo.- disse poi lui girandosi e sorridendomi. Ma poi… dietro di lui vidi due fari avvicinarsi a tutta velocità senza l’accenno di fermarsi. Sentii uno schianto da rompere i timpani. Il suo sorriso scomparì e mi guardò.
  • Harry…- riuscii a sussurrare e poi il buio.

 
Quella scena si ripresentò nella mia mente facendomi svegliare di scatto. Sentivo il fiato corto e il mal di testa prese il sopravvento. Mi ritrovai un braccio ingessato, il corpo pieno di lividi e la pancia che per quasi nove mesi era stata presente e in costante aumento era sparita. Mi toccai freneticamente il ventre nella disperata convinzione di trovare quell’enorme cocomero, come lo chiamavo io, ma non c’era più. Dopo qualche istante una donna sulla cinquantina con un camice bianco, fece capolino da dietro la porta. Ero in ospedale?

 

  • Ti sei svegliata finalmente! L’hai vista?- chiese la donna entrando sorridendo. Ma di cosa stava parlando? Vista chi? Poi un piccolo gemito catturò la mia attenzione. Era di un neonato. Vi voltai terrorizzata alla mia sinistra e la vidi. Un piccolo capolavoro con i capelli ricci stava dormendo accanto a me. Era la cosa più bella che avessi mai visto ed era tutta nostra.
  • Posso prenderla?- dissi mentre una lacrima rigava il mio viso. La dottoressa acconsentì e mi sentì pervadere dalla paura. Avevo paura che quel piccolo capolavoro potesse rompersi da un momento all’altro ma poi spalancò i suoi grandi occhi verdi e mi fece il suo primo sorriso. Il più bello di tutti, proprio come il suo. Ma poi ricordai… l’incidente. Sussurrai il nome di Harry ma fu talmente impercettibile che quasi riuscii a sentire me stessa. La donna di fianco a me però aveva notato il mio cambio d’umore improvviso.
  • Potete andare a trovarlo, se vuoi. È ancora incosciente però.- concluse lei. Io annuì e con mia grande fatica, mi alzai dal letto per poi sedermi su una sedia a rotelle con imbraccio ancora quel piccolo scricciolo ancora senza nome, si perché fino a poco fa non sapevo nemmeno di che sesso fosse. Attraversammo un lungo corridoio per poi fermarci davanti la stanza 6482. Appena la dottoressa aprì la porta sentii il cuore fermarsi. Harry era disteso su quel letto con la testa fasciata, un gesso che partiva dalla coscia fino giù al piede e il corpo pieno di lividi violacei. Mi alzai e dopo qualche passo, arrivai al suo capezzale.
  • Harry svegliati. C’è una persona che voglio farti conoscere.- dissi dolcemente. Avevo paura di toccarlo, avevo paura di fargli male, ma alla fine gli strinsi la mano e dopo qualche istante, la sentii stringere. Si era svegliato.
  • Hey…- riuscì a dire con voce roca.
  • Ti sei svegliato… Harry guarda! È una bambina!- gli poggia la piccola sul petto e cominciai a ridere e piangere contemporaneamente. Ero felice. Lui si era svegliato, ora stava bene. Eravamo finalmente una famiglia.
  • La mia piccola Darcy…- disse lui cingendola tra le sue forti braccia e carezzandola con le sue grandi mani. L’aveva chiamata Darcy e quello sarebbe stato il suo nome.
  • È bellissima, non è vero?- mi sdraiai accanto a lui.
  • È perfetta- rispose dandole un lieve bacio sulla fronte. – ti amerò per sempre lo sai?- si rivolse poi a me, e una lacrima rigò il suo viso ancora perfetto, nonostante i lividi. Io annuii e lo baciai, non riuscivo a dire nulla, ero sul punto di piangere, ma non volevo farlo. Era un momento perfetto e non volevo rovinarlo. Poi qualcosa cambiò. I suoi occhi incredibilmente bianchi rotearono lasciando spazio al nulla, un verso quasi disumano uscì fuori dalla sua gola per poi contorcersi su se stesso. Presi la bambina di corsa, per paura che si potesse fare male e io ero rimasta lì, paralizzata a guardare Harry che aveva le convulsioni. Darcy cominciò a piangere sempre più forte e quello allarmò i medici fuori dalla stanza. Un infermiere mi trascinò fuori da lì mentre almeno una decina di dottori entrarono. Qualcuno gridava “libera”, mentre un altro faceva il massaggio cardiaco una, due, tre, quattro volte, poi non ci fu più nulla da fare. “no” era l’unica cosa che usciva dalla mia bocca, prima come un sussurro poi il sussurro divennero grida disperate. Non poteva essere vero, Harry non se n’era andato, non ci avrebbe mai lasciate da sole. Non volevo credere che quella fosse la realtà, quello era solo un incubo da cui volevo svegliarmi al più presto. La dottoressa che mi aveva accompagnato da lui mi tolse la bambina dalle braccia, e io cominciai ad urlare più forte il nome di Harry, a scalciare, a cercare di divincolarmi da quella presa che due dottori avevano esercitato su di me. Mi sembrava di impazzire e alla fine crollai. Mi accasciai sul pavimento e continuai a piangere sommessamente.

 
Arrivai finalmente a destinazione e, dopo aver parcheggiato, presi la piccola Darcy e la misi nel passeggino. Il tragitto non era lungo, ma purtroppo aveva ereditato la mia pigrizia e sapevo che dopo nemmeno dieci metri, mi avrebbe teso le braccia per prenderla. I ragazzi erano arrivati prima di me e li vedevo chiacchierare sotto al solito ciliegio, che nonostante l’inverno inoltrato, era ancora in fiore. Li sentivo ridere, soprattutto Niall e risi anch’io senza un motivo apparente.

 

  • Ciao amore mio!- disse Louis appena vide Darcy e la prese in braccio e tutti gli altri si accerchiarono intorno ai due.
  • Ciao anche a te, Louis.- dissi sarcasticamente. Lui mi sorrise. Sapevo che non poteva resistere a quel faccino così dolce così lo lasciai fare.
  • Vi lasciamo soli.- disse poi Zayn sorridendo amaramente. Feci un cenno con il capo e i ragazzi si allontanarono con la piccola Darcy al seguito. Mi sedetti accanto a lui e vidi di nuovo i suoi meravigliosi occhi verdi e quel sorriso che solo lui aveva, che riusciva a farmi stare bene.
  • Ciao Harry! Hai visto? Te l’ho portata come avevo promesso. Hai visto com’è cresciuta? Te la ricordi com’era piccola prima? E guardala adesso, si fa più bella ogni giorno che passa e ti somiglia sempre di più… Ha i tuoi stessi grandi occhi verdi e ogni volta che la vedo, sembra di vedere te. Ha anche imparato a camminare! Sono stati Liam e Zayn a impararglielo. Li dovevi vedere… ogni volta che cadeva, bisticciavano perché l’altro non era stato pronto a prenderla in tempo. Erano davvero divertenti, ora però non cade più, ha imparato a correre, è forte adesso. Oh quasi dimenticavo! Ieri ha detto la sua prima parola… beh sempre che “boo” si possa considerare una parola. Louis era tutto concentrato a scandire “zio” per farglielo ripetere, e invece lei lo ha chiamato boo, come lo chiamavi tu, ricordi? Louis è scoppiato a piangere e l’ha riempita di baci. Perfino il duro Zayn si scioglie quando la vede, va in brodo di giuggiole e non fa altro che parlare in modo buffo con lei. È da morire dal ridere. Niall invece mi preoccupa, ogni volta che gliela lascio me la riporta tutta impataccata e piena di roba da mangiare, la fa ingozzare, ma a lei piace. Si diverte insieme a lui. E dovresti vedere come guarda Liam… penso si sia innamorata di lui.- risi. – manchi davvero a tutti sai? Tutti vediamo te in Darcy e questo ci fa stare bene… Ah quasi me ne dimenticavo; ieri hanno ufficialmente sciolto la band. Hanno provato a fare musica insieme, ma non era lo stesso senza di te. Le fan all’inizio erano a pezzi, ma poi penso che abbiano capito. Manchi a tutti qui.- feci una pausa. – sai ti penso sempre e a volte mi ritrovo a piangere da sola, ma lo sai cosa la nostra bambina? Mi viene incontro e mi abbraccia e poi mi fa uno di quei suoi bellissimi sorrisi e tutti i pensieri brutti, spariscono. Ha anche il tuo sorriso, grande, bello e contagioso. Mi fa stare bene e mi ricorda di te. Mi manchi così tanto Harry, non ne hai idea.- una lacrima rigò il mio viso. – Oh mamma Louis l’ha appena lanciata in aria, un giorno o l’altro mi farà prendere un accidente. Ma sta ridendo, la senti ridere Harry? Certo che la senti, tu la senti sempre. Ti ricordi cosa mi dicesti prima di andartene? “Ti amerò per sempre” e so che lo farai e io, beh, ti amerò per sempre. Ora devo andare che sta per calare il sole. Ti amo piccolo.

 
Guardai quella lastra di pietra con quella sua foto sopra che rideva, si perché lui rideva sempre e lo avrebbe continuato a fare. Sotto c’era l’incisione: Harry Styles, 1994-2012 I will always love you. Sapevo che lo avrebbe fatto, era la sua promessa, ci avrebbe amate per sempre. Infondo lui ora era il nostro angelo custode e niente ce lo avrebbe mai portato via.

 

  
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