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Autore: Albicocca    14/11/2012    6 recensioni
Avrebbe voluto una vita più “colorata” e non grigia come le nuvole che ora regnavano nel cielo sopra di lui. Avrebbe voluto solo essere un normale diciassettenne senza tutta quella solitudine che gli attanagliava il cuore.
Kyousuke ha una passione, oltre al calcio. Una passione strana. Un giorno, quella passione, diventa realtà come per magia.
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kinako Nanobana, Tsurugi Kyousuke
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Painting.
Capitolo uno.




Affrettò il passo quando sentì le prime gocce di pioggia sfiorargli il viso. Non voleva bagnarsi e con sé non aveva nemmeno un ombrello. Si maledì per averlo dimenticato all’ingresso, quella mattina. Lui odiava bagnarsi, odiava sentire quelle goccioline fredde sulla sua pelle, odiava i vestiti attaccati al corpo che gli impedivano di muoversi come voleva. Praticamente odiava la pioggia.
E quella era solo una delle tante cose che odiava.
Ma, la pioggia, la odiava per il semplice motivo che gli ricordava cose che avrebbe voluto dimenticare. Gli ricordava i pomeriggi passati a giocare a calcio con suo fratello anche se c’era un temporale, gli ricordava le storie di paura che gli venivano raccontate quando pioveva, prima di andare a dormire, gli ricordava anche, quella volta in cui aveva visto la ragazza per cui aveva un interesse, baciarsi con un altro ragazzo.
La pioggia portava alla luce tristi ricordi, per questo odiava quando pioveva.
Per non parlare del fatto che la pioggia peggiorasse il suo umore, già sotto le scarpe. Quando pioveva si sentiva ancora più solo e triste. Si sentiva abbandonato, ignorato, lasciato in disparte.
La sua vita non era a “colori” da un po’ di tempo e vedere tutto quel grigio in torno a lui, lo faceva stare peggio. Avrebbe voluto una vita più “colorata” e non grigia come le nuvole che ora regnavano nel cielo sopra di lui. Avrebbe voluto solo essere un normale diciassettenne senza tutta quella solitudine che gli attanagliava il cuore.
Quella solitudine, quella tristezza, quella sensazione di essere abbandonato da quando non c’era più lui.
Avrebbe voluto urlare tutto quello che provava, avrebbe voluto sfogarsi, prendere a pugni qualcuno, anche uno sconosciuto in mezzo alla strada. Voleva solo che quella sensazione sparisse dal suo cuore. Voleva sentirsi bene almeno per poche ore, gli sarebbero bastati anche pochi minuti o pochi secondi, ma voleva sentirsi bene. Voleva ridere, voleva sorridere e smettere di essere così arrabbiato con il mondo. Voleva sentirsi voluto da qualcuno, voleva qualcuno al suo fianco.
Voleva smettere di essere solo.
Eppure lui aveva degli amici che sembravano gli volessero bene, alcune ragazze dicevano di essere innamorate di lui, ma lui si sentiva lo stesso solo. Lo stesso abbandonato. Lo stesso triste.
La verità, forse, era che non voleva nessuno tranne che lui. Suo fratello.
Chiuse gli occhi di scatto fermandosi mentre la pioggia incominciava a bagnarlo sempre di più.
Perché quando pioveva pensava immediatamente a Yuuichi? Perché? Era sempre così. Pioveva e la sua mente gli faceva immaginare il volto calmo e sorridente del fratello maggiore. A Yuuichi era sempre piaciuta la pioggia, si ricordò. Si ricordò anche le liti che aveva avuto suo fratello con la madre perché voleva uscire fuori ed andare a giocare sotto la pioggia. Diceva, che quando le gocce lo toccavano, si sentiva meglio.
Stronzate.
Era tutta colpa di quella maledetta pioggia se ora non era con lui ma sotto quattro metri di terra.
Incominciò a correre per non bagnarsi ulteriormente e per mettere da parte quei ricordi dolorosi. Arrivò davanti casa, prese le chiavi dalla tasca e aprì la porta, sospirando e maledicendo qualunque cosa gli passasse per la mente.
Sbuffò posando la borsa della scuola sul mobiletto all’ingresso, vicino all’ombrello che guardò male, anzi, malissimo. Poi incominciò a sbottonare la camicia bianca della divisa scolastica dirigendosi in bagno per farsi una doccia calda per non pensare più a niente.
Ormai, da quando Yuuichi non c’era più, viveva da solo. Se n’era andato di casa non sopportando più sua madre che piangeva ogni notte della camera del fratello, suo padre che sembrava ignorarlo, forse perché era la copia spiccicata di Yuuichi e poi, sentiva sulle spalle un senso di malinconia ogni volta che stava in quella casa. Quindi aveva dovuto fare le valigie.
E questo aumentava la sua solitudine.
Si passò l’asciugamano tra i capelli, guardandosi nello specchio trattenendo a stento la voglia di prenderlo a pugni. O meglio, prendere a pugni la sua immagine riflessa. Così simile a Yuuichi, ma così diversa.
Voleva prendersi a pugni da solo perché non aveva potuto fare niente per salvare il fratello. Voleva prendersi a pugni per sfogarsi. Magari l’indomani avrebbe acchiappato Kirino e avrebbe fatto una scazzottata con lui.
Uscì fuori dalla sua camera diretto in cucina per farsi qualcosa da mangiare, quando la stanza di fronte alla sua, attirò la sua attenzione. La porta era semi-aperta, come a dirgli “Entra, dai, ti sto aspettando.” 
In quella casa c’era una stanza che lui usava per dipingere. Già, Kyousuke dipingeva. Alcune volte si chiudeva lì dentro e ci rimaneva per ore, ore e ore a dipingere. In estate, era rimasto chiuso per interi giorni in quella stanza.
Ma, ultimamente, era troppo indaffarato per chiudersi lì dentro come faceva di solito. Sarà stato per gli esami o chissà che cos’altro, ma Tsurugi non prendeva tra le mani un pennello da settimane e ora, sentiva il bisogno di farlo scivolare sulla tela.
Gli venne spontaneo avvicinarsi alla maniglia, aprire completamente la porta, accendere la luce e sedersi di fronte alla tela pulita in mezzo alla stanzetta. Si guardò intorno notando i quadri che aveva dipinto, in alcuni la pittura era buttata così a casaccio, in altri, invece c’erano dei volti o paesaggi.
Riportò lo sguardo sulla tela bianca e prese il pennello tra le dita. All’inizio non sapeva cosa rappresentare, ma poi, gli venne cosa fare. Posò il pennello e prese la matita iniziando a disegnare un volto a grandi linee. Poi riprese il pennello e incominciò a dipingere.
Iniziò dal viso, rosa chiaro, proseguendo con gli occhi, castani dorato e poi i capelli, di un castano un po’ più scuro. Il tempo sembrava essersi fermato per Kyousuke. Lui dipingeva, dipingeva una ragazza che non conosceva, una sconosciuta. Sembrava più una bambina, ma a lui non importava, nella sua mente era così.
Quando posò il pennello, soddisfatto del lavoro portato a termine così in fretta, si accorse di cosa aveva realmente dipinto.
Una ragazzina con il sorriso allegro, gli occhi brillanti, vestita di bianco e giallo come il fermaglio che aveva tra i capelli. Si chiese, stranito, come avesse dipinto una cosa così allegra quando si sentiva tutto tranne che tale.
Si alzò guardando ancora il dipinto.
Avrebbe voluto essere circondato da persone che lo volevano bene come tutti quei quadri in quella stanza e soprattutto, avrebbe voluto conoscere la ragazzina che aveva dipinto, così, per curiosità. Guardandola se l’immaginava tutta allegra e sorridente, perennemente curiosa e un po’ stupida.  
Si accorse che ci voleva un nome per quella nuova “creazione”. Ci pensò un po’ su e poi prese un pennello pulito, lo macchiò un po’ di nero e scrisse all’angolo “Kinako”.
Poi uscì, chiudendo la porta dietro di lui. Sentì la pioggia battere contro le finestre e arricciò in naso infastidito, poi, guardò l’orologio appeso alla parte e sbuffò. Erano quasi le undici.
Era rimasto chiuso in quella stanza dalle sei del pomeriggio, senza accorgersi del tempo che passava.
Ora che ci pensava, si sentiva stanco. Così stanco che avrebbe desiderato marcire sotto al piumone caldo. Avrebbe voluto mettersi nel letto e non uscire più, vivere lì, al caldo, senza problemi.
Si infilò sotto le coperte e chiuse gli occhi, addormentandosi subito. Di solito non succedeva mai visto che prima che si addormentasse si girava e rigirava nel letto, alla ricerca di qualcosa, per ore. Invece, quella sera era caduto in un sonno profondo e, sperava, senza incubi.   




Kill this fucking dj with Miam~
Il nome dell'angolo è colpa dei Green Day, ma questo non c'entra. C'entra il fatto che volevo dirvi che sono ritornata -- insomma, ritornata è un po' troppo. Lo so, lo so, vi sono mancata (se, come no).  Ma diciamo che.. uhm. L'ispirazione, la scuola, Cava, le uscite con le amiche, la voglia di non fare un cazzo, proprio non mi hanno aiutato.
Poi però mi sono ritrovata su tumblr a cercare qualche immagine e ho trovato una cosa troppo figa che mi ha dato ispirazione, ed eccomi qui! Ci ho messo una settimana a scrivere tutto questo -e l'altro pezzo, cioè il secondo capitolo-. All'inizio, veramente, doveva essere  una one-shot. Come sia diventata una mini-long, non lo so
So solo che Kyousuke è troppo allegro, non notate? Sprizza allegria da tutti i pori! ... Ovviamente sono sarcastica. 
Ah, sì, voglio dire che questa è una KyouKina. Lo metto subito in chiaro. Ultimamente vedo troppo staticità nel fandom, e devo dire, un po' mi da fastidio. Tutte autrici attaccate alle solite coppie. Caazzo, gente! Ci sono così tanti personaggi e così tante coppie! Perché scrivere sempre sulle stesse? (E, voglio dire, io non ho mai scritto su una coppia più di due o tre volte.) 
Per non parlare di quello che succede ultimamente al fandom. Non mi ci metto a dire quello che penso anche perché ormai come presenza ci sto poco (poco? sto sempre sulla pagina di efp.). Cioè, ci sono, ma non recensisco o pubblico qualcosa. Voglio solo dire che tutte le storie che ci sono LE LEGGO. Ecco, non credete che venga a dire stronzate ogni due per tre. No, io ci sono sempre. Sentitevi osservate. 
Comunque non so quando aggiornerò so solo che continuerò tutte le mie long-fiction e mini-long. Datemi solo il tempo di stabilizzarmi. Ho avuto problemi e sono stata con il morale a terra per giorni, ma ora sono tornata. 
E devo pubblicare. Basta scrivere. 
OKITAA~
Ecco, prima di andare! Chi segue Chrono Stone? E per voi che lo seguite: non pensate che la level-5 sia stronza? Ama tutti personaggi o malati o sfigati. Ce, cazzo. 
Ok vado... KILL THIS FUCKING DJ! 
Un bacio, Miam. <33

   
 
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