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Autore: Essence_    14/11/2012    4 recensioni
Eccomi qui, si sono sempre io e sono venuta a rompere con una nuova os.
Non ho molto da dire, è esclusivamente basata sui pensieri di Elena ed è un pò triste.
Quindi non mi resta che dirvi di leggere e recensire c:
Enjoy it!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Too Late.

You knew it’s not right.
We could’ve been smilin’.
You should’ve been the light
Inside my eyes,
And I shouldn’t have been crying



So che non è giusto
avremmo dovuto sorridere
tu avresti dovuto vedere la luce nei miei occhi
e io non avrei dovuto piangere.

(Demi Lovato- Shut up and love me)


Elena ripose con decisione il libro di chimica sul ripiano sopra la scrivania, rinunciando all’idea di imparare un nuovo capitolo. Era davvero stanca ultimamente; la faccenda del cacciatore di vampiri non si era risolta, in più era venuta a conoscenza del patto che Stefan aveva stretto con Klaus e Damon quasi non le rivolgeva la parola. Meglio di così, non poteva andare, pensò ironicamente, gettandosi stancamente sul letto a due piazze. Girò il viso nella direzione della finestra e milioni di flashback gli caddero addosso come una valanga; di quando, dopo la trasformazione, aveva riacquistato a man mano quel ricordo ed era rimasta spiazzata, dalla dolcezza, la delicatezza e la semplicità con cui Damon si era dichiarato apertamente. Corrucciò la fronte, sforzandosi di non cedere alle lacrime, di non lasciare che quei sentimenti la sovrastassero perché alla fine di tutto, sapeva che l’amore avrebbe trionfato su tutto il resto: sulle sue stupide convinzioni, le insulse preoccupazioni e le promesse. E per quanto si ripetesse che Stefan fosse la scelta giusta, si prendeva in giro da sola. Perché se davvero fosse stato così, non avrebbe avuto una sensazione di vuoto al centro esatto del petto. Non riusciva a gestire la sua attuale natura, le sue emozioni e sensazioni si erano amplificate e resistere a Damon era diventato ancora più complesso di quando era una semplice umana e aveva una vita pressoché normale. Stufa di tutti quei pensieri, abbandonò il torpore del materasso e scese svelta le scale, oltrepassando la soglia della cucina per concedersi una tazza di cioccolata calda. Fuori pioveva, come di consueto a Mystic Falls e i lampi si sostituivano a intervalli irregolari, illuminando tutta l’abitazione Gilbert per poi lasciare spazio all’oscurità della notte. Elena scostò le tende e fissò la pioggia abbattersi incessante e rumorosamente sui vetri, sentendosi esattamente come quelle gocce che precipitavano con furia, abbattendo tutto ciò che incontravano. Aveva procurato fin troppo male e più volte ad una sola persona, non preoccupandosi nemmeno una volta di ferirla, concentrandosi egoisticamente ed esclusivamente su i suoi bisogni. La giovane avvicinò la tazza alle labbra e soffiò sulla bevanda, prima di assaggiarne un sorso e appoggiarsi all’arco della porta scorrevole. Desiderava davvero tanto scusarsi con Damon di tutto il dolore che gli aveva causato, ma come poteva? Il vampiro aveva atteso davvero troppo e almeno finchè Elena non si fosse decisa a lasciar perdere Stefan, le cose non sarebbero cambiate. Improvvisamente un tuono la fece sussultare sul posto e il fragore si propagò tra le pareti, annunciando un altro temporale in arrivo. Si ritrovò a riflettere sulle visitine inopportune di Damon nel bel mezzo della notte e sorrise nostalgicamente, le mancavano dannatamente quei tempi. Solo in sua compagnia si sentiva davvero amata, desiderata e vitale. Ancora una volta si diede mentalmente della stupida, perché non l’aveva capito prima? Era tardi, troppo tardi. Posò il bicchiere vuoto nel lavabo e salì le scale, trepidante, una fiammella di speranza accesa nel cuore. Forse, Damon era lì, seduto sul bordo del letto con il solito ghigno stampato sulla bocca piena e lo sguardo malizioso soffermato sulle sue gambe toniche e snelle, sapendo perfettamente che così facendo, la irritava. Ma quando raggiunse la camera e la trovò esattamente così come l’aveva lasciata, un'unica calda e solitaria lacrima rigò la sua guancia. Già, era davvero tardi, troppo tardi ormai.

Ok, non so proprio da dove mi è uscita questa os.. beh almeno spero che a qualcuno di voi sia piaciuta e se volete potete farmelo sapere con una recensione. Grazie in anticipo, un bacio
Essence**

  
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