è una questione di forza. Sono innamorata e felice, ma non è solo questione di culo e io ne sono la prova vivente.
Sono disordinata e quasi quasi ne vado fiera, ho una mamma perennemente incazzata, ho gli occhi grandi e il seno troppo piccolo.
Sono banale: piango per i film d'amore, piango per le canzoni d'amore, mi commuovono i gesti piccoli ma efficaci, mi piace parlare di sentimenti.
Credo che ogni persona abbia una specialità, ogni persona tranne me: è ovvio.
Adoro le collane lunghissime, il mare la mattina presto, le carezze a cena prima di fare l'amore, le carezze dopo aver fatto l'amore.
Scrivo, scrivo da quando, da piccola, dovevo fare un temino su un serpente e la sua storia e venne così bene che tutti furono fieri di me.
Scrivo per provare di nuovo quella sensazione, per rivedere quei sorrisi.
Eppure come quella storia non ne sono mai venute fuori altre.
Nessun sorriso, dunque.
Sono sfuggente perché so che tanto, prima o poi, scappano tutti.
Mi piacciono i papaveri, parlo con la luna.
Odio gli anticonformisti ad ogni costo, i superbi, le persone troppo precise, le persone che - mentre parli di te - iniziano a parlare di loro.
Non dormo quasi mai, ma per i sogni ho sempre tempo.
Sto bene sui treni, sto bene ad aprile, sto bene da sola.
Sono innamorata ma per parlare di me non devo per forza parlare di lui.
Sono diffidente, riservata.
Non so parlare con le persone, sono suscettibile, permalosa, scontrosa.
Bevo vino rosso perché mi piace l'effetto che fa sulle persone.
Non mi piacciono le macchine, preferisco le biciclette e le mie gambe.
Sono ormai tanti anni che aspetto di diventare migliore, ma ancora della me "versione rimodernata" nemmeno l'ombra.
Mi accetto, ogni volta che qualcuno se ne è andato mi ha avvicinato a me stessa.
Li perdono quelli che mi hanno lasciata alla mercè del mondo, ma non li capisco.
Chi li amerà quanto li amavo io?
Non faccio sesso per sfizio, non faccio sesso per ricevere amore, non faccio l'amore con chi non mi ama.
Leggo libri sconosciuti ai più e ne dimentico il titolo dopo due giorni.
Ho paura degli aerei ma amo volare.
Mi piace restare sola solo quando ho qualcuno a cui dire "voglio stare da sola".
Sono incoerente, cambio spesso idea, sono dura, cocciuta ma in compenso so ascoltare.
Credo di voler solo essere orgogliosa di me, un giorno.
Spero che un giorno i miei genitori mi dicano che è bello avere una figlia come me.
Mi auguro di non tirarmi mai indietro, di non lasciare più le cose a metà, di avere meno paure.
Spero di avere una vita meravigliosa, e se così non dovesse essere, farò di tutto per renderla più dolce possibile, almeno.
Questa sono io e sono innamorata, da sempre. 



** Spazio autrice. 
Alors, grazie a tutte quelle persone che sono arrivate fin quà.
Scusate l'oscenità di questo capitolo ma non avevo molte idee, così mi sono messa a buttar fuori parole, e quello che ne è uscito è sta.. sta ciofeca (?)
Ok, dunque..Ringrazio anche quei pochi che hanno letto le mie due storie precedenti, e che hanno recensito, anche se sono state pochissime, mi hanno resa felice C:
Detto questo mi dileguo, alla prossima. 
                                                              Liz. **