Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: sakuraelisa    14/11/2012    0 recensioni
Blaine è rimasto vedovo a crescere sua figlia Melanie, convinto che per lui l'amore non esistesse più decide di vivere solo per lei, ma quando il destino si mette di mezzo, tutto è possibile.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Mike Chang, Tina Cohen-Chang | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo undici
 

 
La domenica successiva Blaine si trovava nella sua stanza intento a prepararsi, quella giornata sarebbe stata molto importante per lui, insieme a Kurt e a Melanie sarebbero andati al parco a fare un pic nic, sarebbe stata la loro prima uscita come una specie di famiglia, era molto emozionato all’idea di andare in giro e prendere per mano la sua bimba e Kurt, in cuor suo sperava di non svenire per l’emozione nel momento in cui le loro dita si sarebbero intrecciate anche se sperava tanto che accadesse per davvero.
Una volta che si era sistemato per bene il papillon blu al collo, uscì dalla sua stanza e raggiunse la cameretta di Melanie, lei aprì la porta e gli fece cenno di entrare, lui incuriosito da quella strana richiesta l’accontentò.

“Amore mio che c’è?”

“Puoi venire a sederti qua vicino a me?” gli chiese andando a sedersi sul suo letto

“Certo Melanie, dimmi tutto” le rispose raggiungendola, si sedette di fianco a lei e con un braccio le cinse le spalle a l’abbracciò.

Lei abbassò il viso e fece un piccolo sospirò, poi lo sollevò e guardò il suo papà negli occhi.

“Papà posso farti una domanda?”

“Tutto quello che vuoi piccola mia”

“Oggi usciamo insieme al maestro Hummel giusto?” gli domandò

Blaine rimase leggermente sorpreso da quella domanda, era convinto che Melanie avesse accettato in pieno il suo rapporto con Kurt, ma forse si sbagliava, in ogni caso decise di chiederglielo.

“Non sei contenta che io e il tuo maestro stiamo insieme?”

La bimba negò subito e cerco subito di spiegarsi meglio, altrimenti correva il rischio di fare capire al suo papà che lei non accettava la sua relazione con il suo insegnante quando non era vero, lei era felice per lui e non vedeva l’ora che tutto si concretizzasse e che diventassero un famiglia, solo che anche lei come ogni bambino aveva delle domande.

“Certo che sono contenta papà, ma mi chiedevo come dovevo chiamarlo adesso che voi due siete fidanzati, posso chiamarlo semplicemente Kurt?”

Blaine si sporse verso di lei, le baciò la fronte teneramente e l’abbracciò più stretta.

“Sì amore mio, penso che lui sarà molto onorato quando ti sentirà chiamarlo per nome” le rispose sorridendole dolcemente

La bambina subito si rilassò a quella risposta e si lasciò stringere, quella giornata sarebbe stata bellissima anche per lei e non vedeva l’ora che tutto iniziasse.
Sentirono entrambi il campanello dell’ingresso suonare, segno che Kurt era arrivato finalmente, Blaine si alzò e disse alla bimba di andare ad aprire, nel mentre lui sarebbe andato in cucina a prendere il cesto per il pic nic che aveva preparato la notte precedente.
La bambina annuì e uscì di corsa dalla sua cameretta, poi si diresse verso l’ingresso e spalancò la porta trovandosi il suo maestro tutto sorridente che la salutò abbassandosi e baciandola sulla guancia.

“Ciao Melanie”

Lei gli sorrise e leggermente imbarazzata ricambiò il saluto.

“Buongiorno maestro Hummel” gli disse lei educatamente.

Lui la guardò con un felice sorriso in volto.

“Puoi chiamarmi Kurt se vuoi”

“Davvero? Posso?” gli chiese lei tentennante.

“Sì Melanie” le confermò.

“Bene, sono felice di vederti Kurt”

“Anche io”

Rimasero fermi nell’ingresso ancora qualche minuto prima che Blaine li raggiungesse con il cesto e con un radioso sorriso in volto, arrivò da loro e subito disse alla bambina di infilarsi la giacchetta appesa sull’appendiabiti, poi si perse un momento.
I suoi occhi incontrarono quelli del suo compagno che gli sorrise con amore e Blaine per un attimo pensò che non ce l’avrebbe fatta a resistere, sentiva già le ginocchia molli e in procinto di lasciarlo andare, ma grazie al cielo non accadde, ma anzi si avvicinò a lui e si sporse lasciandogli un leggero bacio sulla guancia, che sentiva soffice e delicata come sempre.

“Ciao Kurt” gli disse con la voce emozionata come al solito.

Ogni volta che si vedevano capitava che tutto cambiava, il suo sorriso diventava più vivo e la sua giornata migliore in un solo istante, bastava la presenza del suo Kurt a migliorare il suo tutto.

“Ciao anche a te Blaine” gli rispose lui con un nuovo e magico sorriso

La bambina arrivò con indosso la sua giacca e li sorprese a sorridersi come due ragazzini, sorridendo a sua volta a quell’immagine così tenera apparsa davanti a lei. Li raggiunse e disse loro che era pronta.
Blaine posò un momento il cesto nelle mani di Kurt e si mise anche lui la sua giacca e poi tutti e tre insieme uscirono dalla casa.
La strada per arrivare al parco non era lontanissima, e il tempo prometteva bene, in cielo c’era un bellissimo sole, e Blaine alzando lo sguardo notò che c’era qualche nuvola ma non si preoccupò molto della cosa, perché quando abbassò gli occhi incontrò quelli di Kurt e tutto intorno a lui divenne superfluo.
Con tutta la naturalezza del mondo prese la sua mano nella sua, le loro dita si intrecciarono subito e quel legame che Blaine aveva sentito sin dall’inizio si ripresentò davanti a lui e come per magia tutto si trasformò.
Era la visione che aveva sognato quella mattina, lui e Kurt che si prendevano per mano, e la piccola Melanie davanti a loro che camminava spensierata per le vie della città.
Un sogno diventato realtà che si concretizzava sempre di più ogni qual volta Kurt si sporgeva verso di lui e gli baciava la guancia o quando gli stringeva più forte la mano, tutto diventava reale e tangibile e non era più una semplice fantasia.
La piccola Melanie ogni tanto si voltava verso di loro e sorrideva felice, Blaine in quei momenti si sentiva come se fosse arrivato in paradiso, aveva sempre pensato che sarebbe stato solo a crescere la sua bambina, ma da quando era apparso il suo fidanzato nella sua vita tutto era cambiato e adesso poteva davvero pensare di dare un secondo papà alla sua bimba, finalmente non era più solo.
Kurt si girò verso di lui e gli chiese come mai aveva quella faccia da ebete dipinta in volto.

“Non è nulla, stavo solo pensando”

“A cosa?”

“A noi” gli rispose girandosi verso di lui e regalandogli un dolce sorriso che Kurt accettò con gioia.

Arrivarono al parco poco dopo, e mentre Melanie raggiungeva i giochi per iniziare a divertirsi, i due adulti cercarono una panchina dove potersi sedere, ma poi Kurt vide un albero che sarebbe stato più adatto e trascinò Blaine con il suo cesto.
Raggiunsero l’abete che Kurt aveva visto in lontananza e Blaine aprì il cesto per levare la tovaglia che passò al suo fidanzato, il quale dopo averla aperta per bene la depose sul prato, posò il cestino per terra e dopo aver fatto un cenno con la mano a Kurt, si sedette vicino a lui, ed entrambi si poggiarono al tronco dell’albero con la schiena.
Stavano osservando Melanie giocare con altre bambine quando Blaine portò una mano sopra il suo ginocchio, lui a quel contatto si voltò e scorse subito la gioia dipinta nello sguardo del suo compagno.

“Sei felice?” gli domandò

“Sì Blaine, molto … era da molto che non mi sentivo così bene, tu sei fantastico e anche Melanie lo è … ed essere qua con voi è meraviglioso”

“Io penso le stesse cose tesoro” gli disse Blaine e non si accorse nemmeno che non lo aveva chiamato per nome ma bensì con un piccolo nomignolo.

Kurt si sorprese di quanto affetto potesse provare Blaine per lui, era da tanto tempo che nessuno lo chiamava in quel modo.

“Come mi hai chiamato?”

“Oh scusami Kurt forse non avrei dovuto ma … mi è sembrato così naturale” gli rispose cercando di scusarmi per l’accaduto.

Lui portò una mano sulla sua poggiata sulla sua coscia e si affrettò a chiarire.

“Non ti preoccupare, va tutto bene … e che sono solo sorpreso, ma mi piace quando mi chiami tesoro e mi chiedevo ….” Gli disse abbassando subito il viso diventato rosso.

“Dimmi” continuò Blaine per lui.

“Posso chiamarti anche io in un modo tutto speciale?” gli domandò finalmente alzando il suo volto e perdendosi ancora una volta in quegli occhi dorati.

“Tutto quello che vuoi”

“Mi piacerebbe tanto chiamarti amore” Kurt gli sussurrò imbarazzandosi subito

Blaine si sporse verso di lui e poggiò la fronte sulla sua, lui sentì il suo respiro talmente vicino che pensò che forse era arrivato il tanto atteso momento, ma il suo compagno non lo baciò, fece solo sfiorare delicatamente i loro nasi e glielo sospirò sulle labbra.

“Sarà meraviglioso sentirtelo dire … non sai come ti amo in questo momento, ogni giorno che passa mi innamoro sempre di più Kurt, e questa cosa mi fa stare bene e mi rende felice, volevo solo dirtelo”

Lui non disse nulla si limitò a portare le braccia intorno alle sue spalle e a stringerlo forte. Blaine si lasciò andare a quello strano intreccio e lasciarsi abbracciare dal suo compagno in una giornata di sole, e finalmente una delle sue piccole fantasie era diventata realtà.
Sciolsero il loro abbraccio poco dopo quando sentirono la risata di Melanie che li distolse dal loro piccolo mondo.
La bimba era in piedi davanti a loro con dei fiori in mano, delle margherite per la precisione, li guardò felice e porse loro un fiore a testa.

“Un fiore per te papà” gli disse porgendogli una margherita bianca.

“ … e un fiore per te Kurt” e Kurt ricevette il suo sorridendole.

Era bello che tra loro si fosse creato quel tipo di rapporto sin da subito, lui pensava che ci sarebbe voluto del tempo, che Melanie non lo avrebbe accettato così facilmente come fidanzato del suo papà e invece quella bambina lo aveva sorpreso perché era stata abbastanza matura da capire che il suo papà con lui accanto era ritornato a splendere e che solo la sua felicità era importante.
La bimba si sedette vicino a loro, proprio di fronte all’abete e poggiò i suoi fiori nella tovaglietta.

“Allora quando si mangia?” domandò quasi euforica.

“Hai fame tesoro mio?” gli chiese Blaine.

“Sì moltissimo papà, cosa hai preparato di buono?”

“Adesso ti faccio vedere” le rispose aprendo il cesto e tirando fuori due tramezzini uno per lui e uno per la sua bimba.

Si voltò verso di Kurt, che guardava la scena estasiato e gli domandò cosa preferisse mangiare per pranzo.

“Tu che vuoi mangiare tesoro? Ci sono dei tramezzini ma ho fatto anche dei cupcake con la glassa rosa”

Lui allungò la sua mano e prese quella di Blaine stringendogliela forte e annuendo alla sua proposta.

“Tutto quello che vuoi”

Blaine sorrise in risposta e prese un altro tramezzino dal cesto, ne aveva preparato uno apposta per lui con gli ingredienti che più gli piacevano.
Kurt rimase molto colpito anche da questa premura nei suoi confronti, ogni secondo che passava si rendeva conto di aver fatto la scelta giusta e che quel papà lo avrebbe reso l’uomo più felice.
Mangiarono quasi in silenzio all’inizio, poi la bimba guardò le loro mani intrecciate e chiese loro se erano innamorati, i due le sorrisero e Kurt si sporse verso di lei e all’orecchio glielo sussurrò

“Sì Melanie sono molto innamorato del tuo papà” e subito arrossì, perché dirlo a Rachel era un conto ma dirlo alla sua futura figlia era molto diverso,
quasi più emozionante. 

Alle sue spalle Blaine scoppiò a ridere del suo imbarazzo e mettendogli le mani sulla vita lo abbracciò da dietro e gli baciò teneramente il collo, non aveva paura di mostrare alla sua bambina quanto lo amasse, lei era abbastanza grande per capire che questi piccoli gesti erano normali e naturali e la cosa più bella era che lei lo capiva benissimo perché rispose al loro sorriso con uno altrettanto bello e disse.

“Allora siamo innamorati tutti e tre, perché io amo il mio papà e anche tu mi piaci tanto Kurt”

E in quel momento Blaine vide qualcosa che si stava iniziando ad intravedere nella sua mente, una piccola visione a cui non sapeva dare ancora un nome, vedeva diverse figure sfuocate, vedeva la felicità nei loro occhi e i sorrisi luminosi nei loro volti, ma non riusciva a distinguere perfettamente, si disse che forse per vedere tutto meglio avrebbe dovuto attendere.
Non si fece distrarre da questo e si concentrò su quello che aveva di fronte, il suo compagno sorridente e la sua bimba contenta.
Sollevò casualmente il viso in alto e si accorse che il colore del cielo era cambiato, erano comparse delle nuvole che avevano oscurato il sole e iniziò anche a sentire odore di pioggia.
Non era mai stato un meteoropatico ma in quel momento era come se vedesse che il tempo stava cambiandoe che la pioggia stava per arrivare.
Abbassò il viso per rivolgere l’attenzione agli altri due quando senti una prima goccia sul viso.

“Penso che stia iniziando a piovere” disse agli altri due che lo guardarono alzando il loro volto per osservare che si, stava iniziando davvero a piovere.

“Dovremo ripararci da qualche parte” disse Kurt iniziando ad alzarsi e prendendo per mano Melanie.

“Su tesoro vieni con me” le disse.

La bimba accettò la sua stretta e insieme si sollevarono del tutto. Blaine sistemò tutto nel cestino, piegò la tovaglia e la inserì all’interno, si guardò intorno e intravide da lontano una piccola casetta in legno, una di quelle che usavano i bimbi per giocare, a occhio e croce le sembrava adatta per tenerli a riparo almeno fino a quando non avrebbe smesso di piovere, si alzò e prese per mano Kurt.

“Andiamo di là” gli disse indicandogli la casetta in lontananza.

Tutti e tre raggiunsero la piccola costruzione, fecero entrare per prima la piccola che si sedette su una delle seggiole all’interno, sempre composta e in ordine notò Kurt.
Blaine da bravo gentiluomo qual era lo fece entrare prima di lui e poi lo seguì, questa casetta non aveva delle porte o delle finestre, ma loro non sentivano freddo, dopotutto il loro affetto anche se platonico li riscaldava a sufficienza.
Poggiò il cesto per terra e si sedette vicino a Kurt, che stava guardando la pioggia cadere insieme alla piccola Melanie che stava iniziando ad avere freddo nonostante tutto.
Si levò la sua giacchetta e gliela porse mettendogliela sulle spalle e abbracciandola stretta.

“Hai freddo amore?”

“Adesso va meglio papà però …”

“Però cosa piccola mia?” gli domandò.

“Ho i capelli tutti in disordine” gli rispose sentendosi arrossire. Lui notò che proprio come capitava al suo compagno, anche la pelle della sua bimba si
colorava di rosso quando si imbarazzava.

Le sorrise ma poi una mano sopra il suo braccio lo fece voltare.

“Ci penso io Blaine”

“Melanie tesoro vieni qua” disse alla bimba porgendogli la mano, lei si alzò dal suo posto e lo raggiunse, si sedette sulle sue ginocchia e lo guardò.

“Girati”

Lei si voltò verso il suo papà e subito dopo sentì delle mani sui suoi capelli, sentì delle unghie che le stavano sistemando le ciocche cercando di metterle in ordine.

“Lo sai che hai dei bellissimi capelli?”

“Grazie, ma a me non piacciono molto”

“Perché? Sono ricci e hai delle belle punte”

“Sono rossi” disse la bambina

Kurt sorrise dietro di lei e avvicinando le labbra le baciò la testa.

“Ma lo sai che sono molto rari?”

“Davvero?” domandò lei

“Sì davvero”

Melanie sorrise di quella nuova scoperta e si rilassò sotto i tocchi del suo nuovo amico, non era ancora pronta a considerarlo un papà, ma un buon amico a cui fare affidamento quando voleva parlare, ormai non era più solo il suo maestro, quella realtà era cambiata già da un po’.
Il tempo passò, la pioggia non smetteva di cadere e la piccola si era addormentata posando la testa sulle cosce di Kurt che per farla riposare meglio le stava accarezzando la testa dolcemente e sistemandole i ciuffi.
Blaine che già da prima si stava godendo lo spettacolo, rivide quella visione che tempo addietro aveva intravisto e stavolta vide le figure più nitide: Due uomini seduti con una bimba vicino a loro.
Sorrise al quel pensiero e si avvicinò per sedersi più vicino al suo compagno.
Kurt alzò lo sguardo e lo guardò, nei suoi occhi riusciva a leggere solo il sentimento che li legava, quel loro amore nato da poco che già si era solidificato così tanto da rendere ogni suo giorno migliore.

“Sei proprio carino lo sai?” gli disse.

“Solo carino?” gli rispose Blaine sorridendo e accarezzandogli la guancia subito dopo.

Le sue dita che scivolavano sulla sua pelle delicata e soffice, sembrava davvero quella di un bambino, levigata e morbida.

“Sai Blaine oggi ho pensato una cosa…”

“Dimmi”

“Quando io e te ci sposeremo in un lontano futuro …”

“Sì ne abbiamo già parlato…”

“Ecco mi chiedevo una cosa quando saremo sposati … pensi che potrei diventare un papà per Melanie?” gli domandò esitante e Blaine poté notare la paura nelle sue iridi blu, così strinse maggiormente le dita sulla sua pelle

“E me lo stai chiedendo Kurt? Sono settimane che penso di chiedertelo ma avevo timore di un tuo rifiuto”

Lui portò una mano sulla sua e la strinse forte.

“Allora è un sì?”

“Sarei onorato se tu diventassi il suo papà, anche lei ne sarà felice credimi, lei ti ama già”

Kurt annuì e abbassò gli occhi, portando la sua mano alle labbra per baciarla lievemente, in quel momento erano entrati nel loro mondo e si poteva sentire solo il respiro della piccola Melanie che li faceva compagnia dormendo tranquilla.
Fu quello l’istante preciso in cui lui sentì che era arrivato il momento, sentiva che voleva baciare Blaine, lo voleva con tutto se stesso, ma non aveva il coraggio di fare la prima mossa e decise di rendere tutto più divertente.
Allontanò la mano da quella di Blaine e la depose sul suo occhio sfregandolo come se avesse davvero un leggero fastidio. Il suo compagno che se ne accorse subito si avvicinò di più a lui e gli chiese cosa avesse.

“Penso di avere qualcosa nell’occhio” gli rispose continuando a toccarsi le palpebre.

“Lascia fare a me” gli disse levandogli la mano dall’occhio e sporgendosi per vedere meglio cosa avesse

Quando vide che tutto era apposto gli sorrise.

“Non hai nulla, sicuramente è solo un fastidio momentaneo”

Kurt lo guardò, in cuor suo pensò che era molto comico che lui avesse sentito il bisogno di baciarlo in quella strana situazione, in quella casetta fatta di legno con una bimba coricata sopra le sue ginocchia e la pioggia che continuava a cadere imperterrita, ma sentiva che quello era il momento giusto, quello che aspettava da quando lui e Blaine si erano conosciuti.
Blaine continuava a guardarlo e non capiva perché avesse quel meraviglioso sorriso disegnato in volto, sentiva solo che un’emozione nuova stava nascendo nel suo cuore, che le sue gambe anche se era seduto stavano iniziando a tremare, e poi accadde come in tutte le favole più belle.
Kurt si sporse verso di lui e poggiò delicatamente le labbra sulle sue, lui inizialmente rimase esterrefatto da quel contatto così improvviso, era davvero tanto tempo che non sentiva altre labbra sulle sue.
Sentiva come se tutto fosse sul punto di scoppiare, stava iniziando a tremare sempre di più e voleva sempre di più.
Portò una mano sulla guancia del suo adorabile compagno e premette maggiormente, come se fosse naturale e ovvio, poi aprì la bocca e fece passare la lingua sul suo labbro inferiore, Kurt non se lo fece ripetere e aprì leggermente la sua facendo uscire la sua lingua.
Poteva essere considerato un bacio appassionato, ma anche se era umido e bagnato, era un qualcosa di meraviglioso, un simbolo di quello che erano, quel loro amore che agli occhi degli altri poteva essere uguale a tanti altri ma che invece era tutto speciale e intimo come lo erano loro del resto. Tutto stava iniziando a diventare magico intorno a loro ma era quello che aspettavano e che sognavano da tempo, e stava accadendo.
Adesso che si stavano baciando per davvero avrebbero voluto farlo durare per sempre ma non era il luogo adatto e a malincuore si staccarono respirando affannosamente.
Le loro pupille erano diventate scure anche se si poteva intravedere il loro colore naturale ed entrambi notarono le sfumature quando si fissarono per un momento interminabile.
Fu Blaine il primo a parlare con ancora la mano sulla sua guancia, voleva allontanarla ma non ci riusciva, era come calamitato verso di essa.

“Era ora che ci baciassimo”

“Scusa non ho saputo resistere” rispose Kurt con le gote diventate rosse.

“E’ stato esattamente come lo immaginavo sai?”

“Davvero?”

“E’ accaduto come lo sognavo tesoro” gli disse sorridendogli amorevolmente e lui si accorse subito che adesso era innamorato un pochino di più di quel papà tanto dolce che gli rendeva la vita meravigliosa.

Si sporse verso di lui e gli lasciò un bacio a fior di labbra cercando di imprimergli in quel lieve e piccolo contatto tutto il suo amore per lui.

 “Anche io amore”

Ed era quella la visione che Blaine aveva cercato di vedere per tutto il giorno e che adesso finalmente vedeva chiara e cristallina.
C’erano loro due seduti vicini che continuavano a sussurrarsi quanto si trovavano belli l’un l’altro e c’era la piccola Melanie che continuava a riposare tranquilla ignara di tutto.
E quella giornata che era iniziata bene si stava concludendo ancora meglio, era vero aveva piovuto e forse la pioggia aveva rovinato i loro piani ma anche in quelle strane circostanze tutto era perfetto.


Note

Eccomi qua, mi scuso per il ritardo con cui ho aggiornato stavolta, questo è un capitolo importante e spero di non avervi deluso.
Ringrazio la cara Alexa che mi ha gentilmente betato il capitolo, spero che vi piaccia.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: sakuraelisa