15/11/2012
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Salve, ragazzi. Spero che la storia vi piaccia, (questo, per ora, è solo un piccolo prologo), lasciate una recensione, anche se negativa va bene lo stesso. Si impara dai propri errori, o sbaglio? c:
Buona lettura, directioners e non <3
Da quando avevo fatto il mio primo viaggio a Londra con la mia famiglia, all'età di sedici anni, sognavo di andare lì per studiare, dopo il liceo.
Dovevo ancora compiere 19 anni quando preparai le valige per trasferirmi.
Avevo assillato i miei, lavorato part-time in ogni bar del mio paesino, conservato soldi per tre lunghissimi anni e finalmente potevo realizzare il mio sogno.
I miei erano titubanti, eravamo una famiglia benestante ma non sapevano se potevamo permetterci quelle spese. Ma era per il mio studio, quindi avrebbero fatto di tutto, così mi aveva detto mio padre.
Avevo comprato un appartamento a Buckingham Palace Road, vicino l'entrata della metro di Victoria.
Era un posto piuttosto centrale, l'appartamento era piccolo: un salotto-cucina, un bagno e una camera da letto, più uno sgabuzzino in cui conservavo i detersivi, il moccio e i mille scatoloni che la mia pigrizia aveva impedito di sistemare.
Era un luogo piuttosto luminoso, per quanto sole possano permettere le nuvole di Londra. L'avevo arredato in modo accogliente, per sentirmi a più agio possibile, soprattutto così lontana da casa mia.
Non nego che mi mancasse la mia famiglia, ma studiare lì a Londra era la cosa più bella che mi potesse capitare in tutta la mia vita.
Il college era fantastico, ma la gente aveva la puzza sotto il naso e fu difficile farmi amicizie.
Conobbi una ragazza, una un po' svitata che però mi faceva morire dalle risate. Si chiamava Katie ed era al mio stesso anno.
Era più bassa di me, ma era formosa, "il tipo di ragazza che piace", piena di lentiggini e con i capelli arancioni. Mi ricordava Ginni Weasley, quella di Harry Potter. Aveva circa quindici tatuaggi, uno in più uno in meno non faceva la differenza, sparsi per tutto il corpo: sulla schiena, sulle braccia, sulle gambe. Ne aveva uno anche sulla chiappa sinistra. Era una tipa in gamba, non proprio il genere di persona studiosa ma se la cavava. Fu lei a guidarmi per Londra e a farmi conoscere i posti, fu la mia salvezza.
Uscivamo sempre insieme e avevamo stretto una grande amicizia, molte volte si fermava a dormire da me o io nella sua camera del dormitorio. Assieme a noi usciva sempre un ragazzo, Ron Rutherford.
Era un tipo biondino con la faccia da bambino piccolo, pur avendo 5 anni in più di noi. Era fidanzato con il fratello di Katie e formavamo un bel gruppetto.