« Charlie,visto che ti vedo molto distratta,mi dici qual è la radice quadrata di 10.000? »
« Facile,100. »
La professoressa dubita molto sulle mie conoscenze matematiche…fa bene,ma queste cazzate le so,benissimo.E per questo ho scelto il Liceo linguistico,di matematica so solo le cazzate,e si fanno solo tre ore settimanali.E così anche questa giornata di scuola finì,ma non andai a casa,andai un po’ in giro con la mia migliore amica,Sara.
« Charlie,guarda che carina quella maglietta! »
« Tanto,piace molto anche a me… »
« Ehi Charlie,cos’hai?Ti vedo un po’ pensierosa,tra le nuvole… »
« Non ho niente Sara,non ho niente…perché? »
« Si vede che stai male… »
« Sai che succede,succede che tutto mi va storto,i miei non mi mandano mai da nessuna parte,io non riesco più a continuare a vivere così Sara,mi sono rotta le palle di fare la schiavetta dei miei,ritornare a scuola dopo tante ore infernali e fare anche i compiti.Sara io non riesco più a vivere,basta,voglio morire. »
Non mi era mai capitato di piangere davanti alla mia migliore amica,mai.Lei mi conosce per la ragazza sorridente,e non per la depressa e piagnona.Incominciai a piangere e lei mi abbracciò.
« Già so cosa vorresti: un fottuto biglietto per Milano,vero? »
« Io non voglio solo quello,vorrei anche essere felice,davvero. »
« Ti accompagno a casa? »
« Grazie Sara. »
Ritornai a casa e mi buttai sul letto della mia stanza.Andai in bagno,presi una lametta e,si,mi tagliai.Non vuol dire che mi taglio per seguire la moda,ma perché ne ho bisogno.Nessuno lo sa,neanche la mia migliore amica.Mi taglio sui polsi e per nasconderli metto tanti braccialetti e i polsini.
« CHARLIE,IL PRANZO E’ PRONTO! »
Ecco,mia madre mi ha chiamata,meglio mettere i polsini,che se mi scopre mi ammazza.
Scesi con un sorriso fin troppo finto e pranzai.Finito il pranzo,andai in camera mia a studiare 20 pagine di tedesco e 13 pagine di chimica,che strazio completo.
« Charlie,potresti scendere per due secondi? »
« Certo mamma,aspetta solo due secondi. »
Chiusi il libro di chimica e scesi.
« Cosa c’è? »
« Io e tuo padre volevamo chiederti scusa per come ti trattiamo,tu non meriti di essere trattata così da noi che siamo i tuoi genitori.Ci dispiace per ogni lacrima che ti abbiamo fatto scendere dai tuoi occhi così speciali.Per farci perdonare ti abbiamo fatto un regalo… »
« Mamma non ce n’era il bisogno,davvero…e poi vi perdono,voi siete i miei genitori… »
« E invece ce n’’era bisogno,e sappiamo che questo regalo ti piacerà molto,ci potrai andare con Sara »
« Ok papà,cos’è? »
« Due biglietti per il 20 Maggio 2013,Milano,Take Me Home Tour,che dici? »